Qualche giorno fa Stephen Hawking ha pubblicato sul Guardian questo articolo, nel quale lancia l'allarme per le conseguenze causate nel mondo dalla crescente ineguaglianza economica e sociale.
di Stephen Hawking
Come fisico teoretico basato a Cambridge, ho vissuto la mia vita all'interno di una bolla estremamente privilegiata. Cambridge è una città particolare, incentrata su una delle grandi università del mondo. All'interno di questa città, la comunità scientifica di cui sono entrato a far parte quando avevo 20 anni è ancora più rarefatta.
All'interno di questa comunità scientifica, il piccolo gruppo internazionale di fisici teoretici con cui ho lavorato nella mia vita potrebbe esser tentato di considerare se stesso come una vetta inarrivabile. Oltre a questo, grazie alla celebrità che ho raggiunto con i miei libri e all'isolamento che mi deriva dalla mia malattia, mi sembra che la mia torre d'avorio stia diventando sempre più alta.
E quindi il recente rifiuto delle elites, sia in America che in Gran Bretagna, è sicuramente diretto a me come a chiunque altro. Qualunque cosa si possa pensare della scelta dell'elettorato britannico di rifiutare l'appartenenza all'unione europea, e del pubblico americano di scegliere Donald Trump come nuovo presidente, non c'è dubbio nella testa degli opinionisti che questo sia stato un grido di rabbia da parte della gente che si è sentita abbandonata dai propri leader.
Tutti sembrano concordare che si sia trattato di un momento nel quale gli ultimi hanno parlato, e hanno dato voce ad un rifiuto contro la leadership degli esperti e delle elites in tutto il mondo.
Io non sono una eccezione. Avevo avvisato prima del voto che la Brexit avrebbe danneggiato la ricerca scientifica in Gran Bretagna, e che il voto sarebbe stato un passo all'indietro, ma l'elettorato - o almeno buona parte di esso - non ha fatto molto caso a quello che ho detto io, o che hanno detto i leader politici, sindacali, artisti, scienziati, uomini d'affari e personaggi famosi, che hanno dato tutti lo stesso consiglio al resto del paese.
Ciò che è importante adesso, al di là delle scelte fatte da questi due elettorati, è come reagiranno le elites. Dovremmo noi semplicemente respingere questi voti come una manifestazione di populismo, senza prendere in considerazione i fatti reali, e cercheremo di aggirare le scelte che questi fatti ci impongono? Io sostengo che questo sarebbe un errore madornale.
Queste preoccupazioni, che sottolineano un voto dovuto alle conseguenze economiche della globalizzazione e all'accelerazione dei cambiamenti tecnologici, sono certamente comprensibili. L'automatizzazione delle fabbriche ha già decimato i posti di lavoro nella manifattura tradizionale, e la crescita dell'intelligenza artificiale estenderà probabilmente la distruzione dei posti di lavoro anche al cuore della classe media, lasciando sopravvivere soltanto i ruoli più importanti di creatività e di supervisione.
Questo a sua volta porterà ad un incremento della già vistosa forbice di ineguaglianza in tutto il mondo. Grazie all'Internet e alle piattaforme che esso supporta, oggi gruppi ristretti di individui sono in grado di realizzare enormi guadagni pur impiegando pochissime persone. Questo è inevitabile, fa parte del progresso, ma è anche socialmente devastante.
Dobbiamo mettere questo accanto al crash finanziario, che ha fatto comprendere alla gente come un numero ristretto di persone che lavorano nel settore finanziario possano accumulare enormi guadagni, mentre il resto di noi si ritrova a pagare le conseguenze, quando la loro avidità fa saltare il banco. Considerando tutto insieme, quindi, viviamo in un mondo nel quale l'ineguaglianza finanziaria sta aumentando, e nel quale molte persone vedono calare non solo il proprio standard di vita, ma anche la possibilità stessa di guadagnarsi da vivere. Non c'è quindi da stupirsi che costoro siano alla ricerca di una soluzione diversa, che credono di aver individuato nelle scelte di Trump e della Brexit.
Un'altra conseguenza imprevista della diffusione globale di Internet e dei social media, è che la natura brutale di questa ineguaglianza sia oggi molto più evidente per tutti di quanto lo fosse in passato. Per me, la possibilità di usare la tecnologia per comunicare è stata un'esperienza liberatoria e positiva. Senza di questa, non avrei potuto continuare a lavorare per tutti questi anni.
Ma questo significa anche che le vite dei ricchi nelle nazioni più prospere del mondo siano visibili in modo straziante per chiunque, per quanto povero, abbia l'accesso ad un telefonino. E siccome oggi ci sono più persone che hanno accesso ad un telefonino di quante abbiano accesso all'acqua nell'Africa sub-sahariana, questo significa che in tempi brevi sarà chiaro praticamente a tutti nel mondo quale sia il livello odierno dell'ineguaglianza.
Le conseguenze di tutto questo sono sotto gli occhi di tutti: i poveri confluiscono dalle zone rurali verso le città e si adattano a vivere nelle baraccopoli, attratti dalla speranza. E quando scoprono che il Nirvana di Instagram non è disponibile in quelle città, vanno a cercarselo al di là del mare, unendosi al numero sempre crescente di migranti economici che cercano una vita migliore. A loro volta questi migranti pongono ulteriori pressioni sulle infrastrutture e sulle economie dei paesi in cui approdano, alimentando l'intolleranza e il populismo politico.
Secondo me l'aspetto più preoccupante di tutto ciò è che oggi più che mai nell'arco della storia, la nostra specie umana ha bisogno di collaborare. Ci troviamo di fronte a sfide ambientali enormi: cambiamenti climatici, produzione di cibo, sovrappopolazione, decimazione delle specie animali, malattie epidemiche, acidificazione degli oceani.
Tutti insieme, questi elementi ci ricordano che siamo giunti al punto più pericoloso dell'evoluzione umana. Oggi abbiamo la tecnologia per distruggere il pianeta in cui viviamo, mentre non abbiamo ancora sviluppato una tecnologia per potercene andare da qui. Forse fra qualche centinaio di anni avremo stabilito nelle colonie umane sulle stelle, ma per ora abbiamo solo un pianeta, e dobbiamo lavorare uniti per proteggerlo.
Per riuscire a fare questo dobbiamo distruggere, e non costruire, le barriere fra una nazione e l'altra. Se abbiamo una possibilità di farcela, i leader mondiali debbono riconoscere che fino ad oggi hanno fallito nel loro compito. Con le risorse che si concentrano progressivamente nelle mani dei pochi, dovremmo imparare a condividere molto di più di quanto non facciamo oggi.
Mentre scompaiono non soltanto i posti di lavoro, ma intere sezioni dell'industria, dobbiamo aiutare la gente ad adattarsi al nuovo mondo, mentre li supportiamo finanziariamente nel farlo. Se le comunità e le economie moderne non sono in grado di assorbire gli attuali livelli di immigrazione, dobbiamo fare di più per incoraggiare uno sviluppo globale, poiché questo è l'unico modo che persuaderà i milioni di emigranti odierni a cercare un futuro in casa propria.
Questo noi lo possiamo fare. Io sono fortemente ottimista rispetto alla specie umana. Ma per riuscirci, è necessario che le elites, da Londra ad Harvard, da Cambridge a Hollywood, imparino la lezione dall'anno che è appena trascorso. Debbono imparare prima di tutto che cosa sia l'umiltà.
Fonte The Guardian
Traduzione di Massimo Mazzucco per luogocomune.net
sana di mente.
Strano che questo non l'abbiano ancora capito
coloro che sono nelle cabine di comando!!!
Please, ve ne prego, non iniziate a parlare di M5S, intendo Grillo ANALISTA, non POLiTICO.
Però almeno rimane il fatto consolante che mentre la forbice tra ricchi e mortidifame aumenta, quella tra ''scemi'' e ''intelligenti'' si stringe sempre più... Con tutto il rispetto per il cervello di Hawking.
Stephen Hawking dimostra chiaramente di non avere capito niente!
Ma forse non hai capito che la ricerca è diretta e manipolata da grandi gruppi di interesse e che non è per niente libera,
oddio, finchè ti occupi di stelle e buchi neri spaziali puoi essere libero nel limite delle risorse che hai, perchè le tue ricerche non danno noia,
ma quando la ricerca investe altri campi riguardanti la vita quotidiana delle persone ecco che non esiste più una vera ricerca,
forse vista l'esplosione di autismo negli USA si sono fatti studi a doppio cieco ed approfonditi per capire se dipendono dai vaccini o dall'inquinamento ambientale, o da altro?
Ma se hanno addirittura censurato un film che caldeggiava la relazione tra vaccini e autismo come si può continuare a parlare di ricerca e pensare che, nell'attuale sistema economico, questa possa migliorare?
Impossibile per ordini dall'alto.
Continuando, visto l'aumento enorme dei casi di cancro negli ultimi 50-60 anni, è stato stabilito (tramite la famosa "ricerca") da cosa dipende?
Colpa dell'aria inquinata dai gas di scarico di aerei ed automobili, dall'alimentazione inquinata, dai vaccini o da cosa?
Le barriere sono già state abbattute, specialmente per il mondo degli affari (multinazionali, e spostamento di capitali) ed il risultato è che è andato tutto in malora,
allora forse è bene ricostruire le NAZIONI con le sue barriere (anche a finanza e multinazionali) allo scopo di preservare i POPOLI all'interno di esse.
Ovviamente la gente deve aspettare l'elemosina dalle elites\o che queste si dimostrino magnanime, bravo Stephen, continua a pensarla così.
In realtà si tratta semplicemente di creare un sistema tipo quello indicato dalla MMT (modern money theory) : un economia basata sulla piena occupazione e sulla distribuzione della ricchezza al 99% dei cittadini,
poi dopo l'umanità sarà un pò più libera, più serena ed in pace,
ed avrà senso parlare di ricerca scientifica, a cui probabilmente l'umanità si dedicherà con maggiore risorse.
in effetti c'è anche chi mette in dubbio la sua esistenza:
milesmathis.com/hawk3.pdf
Praticamente secondo a chi crede che il "personaggio" di Stephen Hawking sia stato mantenuto "vivo" nel tempo è perchè,nell'immaginario collettivo, una figura come la sua, bloccata sulla sedia a rotelle completamente paralizzato ovunque, avrebbe sviluppato un'intelligenza superiore, pertanto gli si può fare dire e scrivere di tutto (vedi anche i suoi libri) per far si che la massa segua creda a ciò che l'elite voglia e che dia per scontato che visto che lo dice hawking è sicuramente vero e giusto...
Da uno con la sua "celebrità" mi sarei aspettato molta più concretezza . Insomma mettere in gioco un pò di più le sue celebri palle !!
Meglio se stava zitto
Non so se sia una questione di essere vivi o morti, ma certamente non è il primo personaggio che provoca una certa perplessità. L'ultimo dei più famosi è Isaac Asimov, autore di una serie incredibile (più di seicento) di libri di divulgazione scientifica , oltre a tutti i romanzi di fantascienza, volumi di racconti e articoli quasi giornalieri in decine di riviste dagli anni quaranta fino alla morte. L'idea è che dietro questi personaggi ci sia il lavoro di un'equipe con il compito di sfruttare l'immagine a scopi propagandistici o, come si dice in Africa, con il compito di richiamare le gazzelle ad abbeverarsi all'acqua del suonatore di piffero.
Altri famosi consumatori di inchiostro nell'ottocento sono la famiglia Dumas.
Sono conosciuti tra gli addetti ai lavori della fantascienza come i costruttori di universi, e nel campo sociale come come i costruttori dell'immaginario collettivo.
forse anche la fisica convenzionale, come ormai sostengono in molti, è da rivedere
ansa.it/.../...
D'accordo con chi non ha apprezzato l'articolo e l'autore.
Lascia perplessi anche questo suo mea culpa come sedicente rappresentante dell'elite britannica e mondiale, in qualità di fisico teorico la sua più che un'appartenenza all'elite sembrerebbe piuttosto una parentela alla lontana, avrei trovato più coerente nel suo caso porsi a metà strada fra la casalinga di Birmingham e i padroni dell'universo, sarebbe potuto uscire un discorso anche interessante. Invece c'è solo del vago buonismo, del globalismo buono per ogni stagione e un grande volemose bene che non può che trovare tutti d'accordo. Però da una delle più brillanti menti del pianeta mi aspetterei qualcosina di più. A meno che...
...ecco, appunto, a meno che questo.
PS A dire la verità avevo già letto l'articolo su megachip (fonte originale byoblu): megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=126972&typeb=0&hawking-siamo-un-pianeta-in-grande-pericolo
in italiano pure, Massimo te la potevi cavare con un copia-incolla...
Conseguenze della globalizzazione, automazione nelle fabbriche e conseguenti perdite
di posti di lavoro, gruppi ristretti di individui sono in grado di realizzare enormi guadagni pur impiegando pochissime persone,
un numero ristretto di persone che lavorano nel settore finanziario possano accumulare enormi guadagni, mentre il resto di noi si ritrova a pagare le conseguenze, quando la loro avidità fa saltare il banco,
viviamo in un mondo nel quale l'ineguaglianza finanziaria sta aumentando, l'aspetto più preoccupante di tutto ciò è che oggi più che mai nell'arco della storia, la nostra specie umana ha bisogno di collaborare. Ci troviamo di fronte a sfide ambientali enormi: cambiamenti climatici, produzione di cibo, sovrappopolazione, decimazione delle specie animali, malattie epidemiche, acidificazione degli oceani,
mentre scompaiono non soltanto i posti di lavoro, ma intere sezioni dell'industria, dobbiamo aiutare la gente ad adattarsi al nuovo mondo, mentre li supportiamo finanziariamente nel farlo. Se le comunità e le economie moderne non sono in grado di assorbire gli attuali livelli di immigrazione, dobbiamo fare di più per incoraggiare uno sviluppo globale, poiché questo è l'unico modo che persuaderà i milioni di emigranti odierni a cercare un futuro in casa propria,
questo noi lo possiamo fare. Io sono fortemente ottimista rispetto alla specie umana. Ma per riuscirci, è necessario che le elites, da Londra ad Harvard, da Cambridge a Hollywood, imparino la lezione dall'anno che è appena trascorso. Debbono imparare prima di tutto che cosa sia l'umiltà.
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Come è possibile non condividere questi ed altri punti
elencati da Stephen Hawking in questo articolo?
Il problema, giunto all'inizio del suo apice oggigiorno, è derivato a mio avviso proprio dalla dualità e la separazione fra lo sviluppo tecnologico e quello coscienziale, dall'inizio dell'era moderna. Cioè il secondo è frenato e fatto evolvere artificiosamente molto più lentamente, per cui oggi ci troviamo fra le mani le bombe atomiche invece dell'energia pulita, perché abbiamo mediamente la stessa brutale mentalità dell'ominide di 2001 Odissea nello Spazio che brandiva un osso come arma. Cioè non abbiamo sviluppato le rinnovabili pulite per il bene dell'Uomo e del Pianeta, perché il livello coscienziale, forzatamente mantenuto giù, non ce l'ha permesso ma abbiamo fabbricato bombe nucleari e centrali-pattumiera.
Ma non poteva essere altrimenti visto che i leaders della società hanno subito lo stesso taglio dell'accesso alla consapevolezza che la gente comune. È un po' un circolo vizioso: mantenendo bassa la consapevolezza, le élites che si succedono generazione dopo generazione avranno anch'esse un identico livello coscienziale basso, avranno bassi istinti, promuoveranno politiche di basso livello e facendo ciò opereranno, consciamente al vertice e inconsciamente ai piani più bassi, per il mantenimento di bassi livelli di evoluzione della consapevolezza nella gente e il ciclo può continuare indisturbato in loop. A qualcuno verranno in mente i voladores-giardinieri di Castaneda?
Tutto ciò però non è naturale, in quanto siamo in una fase di espansione e la consapevolezza non può quindi che aumentare nel tempo, perciò si arriva sempre a momenti topici dove sembra che lo status quo stia per saltare, come appare oggi. Per cui, se da una parte la gente sente di avere un grosso problema perché tutte le situazioni si estremizzano, ciò è risentito anche, se non di più, dalle élites di potere. "Il momento più pericoloso per il pianeta" è soprattutto per loro, che cercano di evitare il riallineamento fra lo sviluppo tecnologico e l'apertura di coscienza - fra il fuori e il dentro di Noi - e tentano quindi di far partire una nuova fase di dissincronia per allontanare il pericolo e continuare il loop. Ecco quindi che dopo l'era digitale pian piano si comincia a parlare del Transumanesimo, il toccasana ai nostri problemi di scarsa performance che ci impediscono di lavorare così veloci come un computer! E perché no l'Eugenetica che ci permetterà di risolvere questo problema a monte!
La prova di questa dissincronia evolutiva è, come dice Hawking, che le macchine prendono progressivamente i posti di lavoro delle persone e ciò costituisce un problema per l'impiego. Ma le macchine servivano proprio a quello! La tecnologia avrebbe dovuto portare al progressivo distacco dal lavoro coatto, in quanto il macchinario avrebbe dovuto consentire, da una parte la produzione e la messa a disposizione di beni e servizi di base alle persone a costi irrisori e dall'altra alla gente di dedicarsi ad attività di diverso tipo, come il coltivare sé stessi ad esempio. Era questo che non si voleva avvenisse? Quello avrebbe dovuto essere l'obiettivo. É la società che doveva mutare mentalità già dall'inizio di questa fase e non essere più basata sul lavoro delle persone in catena di montaggio, sia in fabbrica come in qualsiasi ufficio. Invece si è visto accadere esattamente il contrario: l'ingresso delle macchine ha reso i ritmi di lavoro sempre più allucinanti, le pretese dei datori di lavoro sempre più disumane, il che ha portato alle lotte sindacali. E la vita tutta di corsa che svolgiamo oggi nelle città moderne ne è la continuazione. Ciò per me è accaduto naturalmente a causa del livello basso di consapevolezza ma artificiosamente agli inizi perché il processo è stato innescato appositamente. Ci sentiamo vagamente dominati dalle macchine?
Potrebbe quindi essere d'aiuto al riallineamento degli aspetti interiori ed esteriori dell’esistenza e quindi alla risoluzione dei problemi attuali, il ricercare direttamente e personalmente Luoghi Comuni che favoriscano l'aumento di consapevolezza e non aspettare che un qualche angelico elicottero, comunque sia targato, venga a tirarci fuori dalla melma, perché c'è il rischio che poi ci scarichi nel burrone, facendo sì che le nuove élites che si andranno formando, che mi piacerebbe chiamare più semplicemente "amministratori della cosa pubblica", possano un giorno essere maggiormente ispirati e non Illuminati da un Sole Nero come accade attualmente...
Ci vorrebbe un po' di pittura fresca insomma! www.youtube.com/watch?v=LM73YqXydA4
Slobbysta
Dove si firma?
Seriamente, i problemi esposti da Hawking sono reali, soprattutto per le fasce più abbienti.
I ricchi devono cominciare a preoccuparsi, se i poveri iniziano a domandarsi quanto sia giusto che lo stato delle cose non cambi e che la distribuzione delle risorse resti quella attuale.
Magari potrebbero decidere (i poveri) che in fondo non c'è tanta giustizia e provare a togliere il surplus ai ricchi.
Ma le categorie non sono così facili da delineare, e ciò che è povertà per un occidentale potrebbe essere percepito come benessere da chi non ha nemmeno l'acqua potabile con la quale dissetarsi o poter cucinare e lavarsi (io senza pasta mi sentirei male).
Stiamo attenti a ciò che desideriamo, potrebbe avverarsi. (quasi Cit.)
Ho avuto la stessa nauseante impressione: più mondialismo per rimediare agli errori del mondialismo!
Troppo complottista? Spiacente ma io non mi fido più di nessuno
Dai su.
Una specie di Nelson Mandela della Scienza, come il suo omologo dell'emisfero australe, che dopo 30 anni di carcere e privazioni se ne esce anziano ma fresco fresco e scatena una rivoluzione in nome dell'uguaglianza sotto l'egida dei soliti.....
Questo articolo di Stephen Hawking (ammesso che sia stato lui a scriverlo), è palesemente propaganda mondialista.
Tutti siamo d’accordo con chi dice che non ci devono essere popolazioni povere nel mondo, ma tolta questa ovvietà questo è spudoratamente un articolo di propaganda, perché come al solito scarica la responsabilità delle disuguaglianze planetarie sui popoli delle nazioni (ex) benestanti, che godono di beni che non vogliono condividere con chi è povero (come se questi beni fossero caduti dal cielo e non prodotti con fatica, sacrificio e lotte sociali, da questi e da generazioni di uomini prima di loro).
Quindi è giusto che a causa del loro egoismo, le elite politiche incoraggino i poveri del mondo ad andarseli a prendere quei beni, invadendo i popoli “benestanti”. Ma purtroppo i popoli benestanti egoisti e razzisti si oppongono a questa opera caritatevole delle elites, votando per la Brexit, per Trump e financo votando no a Renzi
Invece nessun cenno di CONDANNA sui VERI responsabili di queste diseguaglianze, i poteri politico-finanziari che depredano le materie prime e fomentano guerre nei paesi più poveri, impedendo alle genti di svilupparsi nelle loro terre.
Mi spiace che scienziati (o il loro nome), attori, cantanti ed altri personaggi pubblici prestino la loro immagine per fare propaganda, ma evidentemente lo fanno perché debbono qualcosa a coloro che a suon di dollaroni, ne hanno fatto dei gruppi elitari essi stessi.
ormai ogni paese industrializzato (a parte rari casi) a qualche problema di gestione interna,
dovuta al malcontento popolare, i governi sanno sempre più di "teatro" e meno di "ufficio amministrativo".
A parer mio non manca molto che qualche "super coalizione" si faccia avanti per dare la soluzione di ogni malcontento,
ad ogni problema, ad ogni crisi...
In cambio si chiede solamente l'abbattimento delle costituzioni e delle leggi di ogni paese a favore di una "unificata" uguale per tutti, più facilmente GESTIBILE.
In fondo il TTIP era solo un cavallo di troia, una prova per toccare con mano la reazioni dei vari governi, che da quel che ho capito non sono ancora del tutto "pronti".
Condivido tutto ciò che hai detto.
Quando leggo ste robe(l'articolo in oggetto) mi ricordo quanto sia facilmente malleabile la mente delle persone. Possibile che basta far dire 4 cazzate neo giacobine a un fantoccio perchè tutti o quasi se la bevano? Se non è mondialismo questo (così come il papa che ci ricorda tutti i giorni che dobbiamo essere solidali) allora non saprei come altro chiamarlo.
Non si possono comprendere i motivi delle disuguaglianze che la globalizzazione ha incrementato (c’erano anche prima), se queste disuguaglianze le consideriamo basandoci sul pensiero “mainstream” globalizzato.
Tu dici: “Non sono poveri perché non lavorano, sono poveri perché lavorano per noi”.
Mi sembra di notare un certo senso di colpa nelle tue parole, ossia che loro sono poveri per causa nostra che li sfruttiamo, che li facciamo lavorare PER noi.
Questo è proprio come la propaganda mondialista vuole farti sentire, ossia scarica le responsabilità delle disuguaglianze sulla popolazione “opulenta”.
Allora ci dicono: “Sono poveri a causa vostra, condividete il frutto del vostro lavoro, accoglieteli, manteneteli a casa vostra, glielo dovete, se non lo fate siete egoisti e razzisti!".
Tuttavia al pensiero globalizzato non gliene frega niente di migliorare le condizioni di vita e di risolvere i problemi dei 6 miliardi di poveri che rimangono a casa loro a lavorare “per noi” e arricchire “qualcuno”.
Ti invito invece a vedere la questione in questo senso: “Sono poveri perché lavorano AL POSTO nostro”.
Adesso mi spiego: un bene che costa 100 se viene prodotto in Italia comprende per la totalità del valore il reddito della filiera produttiva, imposte e tasse (per servizi dello stato), diritti dei lavoratori e tutele ambientali.
Se viene prodotto in un “paese povero” in Italia costa lo stesso 100 ma in quel 100 comprende salari da fame, poche imposte, zero diritti, zero sostenibilità ambientale, reddito di una filiera di distribuzione più o meno lunga in Italia e MOLTA speculazione.
Ci possono raccontare quel che vogliono, ma è evidente che con redditi miseri e Stati senza disponibilità finanziarie i paesi NON SI SVILUPPANO! (Italia compresa ) Sono solo alla mercé di chi sposta miliardi da un capo all'altro del mondo con un clic sulla tastiera.
Però possiamo stare tranquilli che la globalizzazione queste disparità le sta già eliminando: da noi le tutele ambientali e la salute della popolazione vengono trascurate in nome del lavoro, quello stesso lavoro che si sta lentamente e continuamente privando di diritti.
Riguardo ai salari da fame ci si sta arrivando, a grandi passi, con la competizione al ribasso con le migliaia di immigrati giunti o che giungeranno, nei paesi “sviluppati”.
Nota: la perdita di lavoro è generalizzata, cioè non riguarda soltanto i dipendenti, ma anche l'imprenditoria medio-piccola, i professionisti, il cosiddetto "ceto medio" al quale i media attribuiscono l'esito delle votazioni sopra citate, che a quanto pare, finalmente s'é "incazzato" anche lui;
Ho virgolettato “paesi poveri” perché la popolazione è povera ma in realtà sono paesi ricchissimi di materie prime, che “qualcuno” sottrae loro, ma non ce ne accorgiamo perché siamo tormentati dai sensi di colpa.
Nel frattempo evitiamo di analizzare i meccanismi che hanno portato a questa enorme differenza tra ricchi e poveri, in modo che possano continuare a rimanere in piedi...