Ieri ho passato 6 ore incollato al televisore, per seguire la finale di tennis del torneo di Parigi. E’ stata una partita entusiasmante, che ha visto i due contendenti ritrovarsi esattamente a pari punti dopo 6 ore di gioco teso e combattuto. C’è voluto un super tie-break per decidere il vincitore. Ma oltre alla inevitabile altalena di emozioni, questa partita ci ha regalato due piccoli episodi, apparentemente insignificanti, che meritano di essere segnalati.
Nel secondo set, sul punteggio di parità, Sinner ha servito una palla che l’arbitro ha giudicato fuori, attribuendo il punto ad Alcaraz. Ma Alcaraz è intervenuto, per dire all’arbitro che la palla era buona, e che il punto andava invece al suo avversario.
Dopo due set, sempre in situazione di parità, è avvenuto l’opposto. Alcaraz ha colpito una palla che l’arbitro ha giudicato fuori, assegnando il punto a Sinner. Ma Sinner è intervenuto, dicendo all’arbitro che la palla era buona, e che il punto andava invece ad Alcaraz.
Nessuno dei due ovviamente era tenuto a correggere il giudizio dell’arbitro. Gli sarebbe bastato stare zitti, e ciascuno di loro avrebbe beneficiato dell’errore a proprio vantaggio. Anzi, quando c’è un punto conteso, nel tennis, è quasi automatico vedere chi l’ha tirato sostenere con la massima convinzione che fosse dentro, e chi lo ha ricevuto sostenere che era fuori. Per questi due giocatori invece, l’idea di portarsi a casa un punto non meritato era talmente fastidiosa che hanno preferito perdere il punto a favore dell’avversario, piuttosto che rubarlo.
Sono piccoli dettagli, come dicevo. In una partita di 6 ore due punti non fanno una gran differenza. Ma è la lezione che ci hanno dato questi due giocatori ad avermi colpito: in un’epoca in cui ormai tutti mentono sistematicamente, in cui la bugia è diventata lo standard per qualunque personaggio pubblico – in un’epoca in cui, addirittura, coloro che ingannano vengono glorificati perchè la “furbizia” è diventata un valore - trovare un piccolo gesto di onestà come questo è stato quasi un fatto rivoluzionario.
Quel gesto mi ha ricordato che certi valori esistono ancora, e che sono ovviamente molto più importanti di qualunque punto, vittoria o trofeo che si possano portare a casa in situazioni analoghe.
Massimo Mazzucco
#3 BonviSte
"...parecchi dubbi..."
Intendi dire che se ne avessero data un po' anche all'arbitro forse avrebbe visto che quelle due palle erano buone?
Durante una partita di campionato del 2006 (Roma - Messina) De Rossi segnò di mano, ci furono pochissime proteste da parte della difesa del Messina (il gesto non è stato affatto evidente).
Senza pensarci due volte De Rossi si girò immediatamente verso l'arbitro e gli fece cenno con la mano di aver segnato di mano.
L'arbitro annullò il gol senza ammonirlo.
Intendi dire che se ne avessero data un po' anche all'arbitro forse avrebbe visto che quelle due palle erano buone?
Intendo dire altro, mi ricordo che in queste partite in passato si finiva (se non si finiva prima perchè uno lasciava per problemi fisici) devastati, questi come detto tirano bordate fino alla fine con una precisione incredibile, un piacere per gli occhi, ma non credo più nemmeno nello sport anche se ogni tanto lo guardo perchè mi piace.
Maradona se n'è andato a miglior vita senza aver mai chiesto scusa all'Inghilterra.
Lui ne faceva una questione politica più che calcistica
classifica e gli avversari sono quasi un contorno.
L’italiano è talmente assuefatto dal calcio che sembra aver perso il concetto di sportività, e che la strategia sia usare trucchetti da oratorio (simulazioni varie) per sconfiggere un avversario.
Dichiaro dopo in un intervista che in ogni caso non avrebbe mai aiutato l'arbitro .
Stile Juventus
Io comunque ancora esulto ogni volta che vedo su yutubbe il goal di mano di Maradona
Comunque per me il meglio della sportività è questo:
youtu.be/tTwYHY7mY8c?si=iI--Aqg5tWyRiPP9
www.youtube.com/watch?v=dRCY5IQw4j4
Ehm, non mi sembra proprio che "De Rossi si girò immediatamente verso l'arbitro e gli fece cenno con la mano di aver segnato di mano"...
MI PAREVA DI AVERE APERTO UNA FINESTRA E SENTIRE ARIA FRESCA ENTRARE!
EPPURE DI TENNIS NON CI CAPISCO NULLA E NEANCHE LO SEGUO..
GRAZIE REDAZIONE!
Anche se l'arbitro sbaglia il punto e solo questione di tempo per scendere dalla sedia e andare a controllare .
Io giocatore non può cancellare il segno , ma per correttezza evita solo perdite di tempo correggendo giustamente l'errore arbitrale o dei giudici di linea .
Col falco tutto questo viene baipassato.
Se ci metti dentro anche il tempo dei numerosi replay che fanno vedere, no, non si è girato subito verso l'arbitro, il video neanche lo fa vedere quel momento.
In realtà si è rivolto all'arbitro subito dopo che i compagni lo hanno festeggiato (con lui serioso).
A livello mediatico/pubblicitario non conviene a personaggi così in vista passare per furbacchiotti di terz'ordine, è ovvio che al replay tutti poi si accorgerebbero dell'errore e allora al giocatore conviene platealmente confessare subito.
Altrettanto ovvio che ci sono ben altre circostanze in cui "rispettare le regole del gioco" non solo è controproducente ma addirittura censurabile.
In verità Sinner, a differenza di molti, a Montecarlo ci vive davvero, non come Valentino Rossi che stabilì una sua residenza fittizia a Londra, finendo poi per pagare 35 milioni di € al fisco.
( true-news.it/.../...).
Ma sii sincero: se tu guadagnassi 15 milioni l'anno ne verseresti più della metà (oltre l'aliquota specifica ci sono addizionali e anticipi di versamento) al fisco italiano o cercheresti scappatoie "legali" per pagare molto meno?
Manco sapevo dell'evento!
Ok, Sinner abita a Montecarlo, ma chi rappresenta? L'Italia o Montecarlo? Ma poi parliamo di cifre ASTRONOMICHE, senza contare tutti i soldi che percepisce con gli sponsor (e non ultime tutte le pubblicità che fa). Ok, ognuno è libero di prendere la residenza dove vuole, di certo 20 milioni di euro puliti sono meglio di 10. Ma a me sono sempre state un po sul cazzo queste persone che potrebbero permettersi di pagare anche più tasse di qualsiasi italiano "sfigato". E comunque sarebbe un gesto molto più significativo e apprezzato piuttosto che riconoscere un punto all'avversario
Sai com'è, non che le cose cambino con le tasse di Sinner, ma qualche voragine in meno sulla strada per andare a lavorare magari...
CHE PALLE INVECE TANTI COMMENTI
Nelle antiche società tradizionali ordinate in 4 caste, il contributo per mantenere tutto l'insieme era prelevato dai soli commercianti.
Che si sia riusciti a convogliare fiumi di denaro nelle mani di persone come gli atleti o gli attori e pochi altri è un fenomeno moderno.
Che cosa impedisce qualche pensierino per riequilibrare le cose assegnando loro uno stipendio bello grasso e usare il resto per mantenere la società?
Si teme forse che questi campioni non ci starebbero e andrebbero a lavorare in posta o al catasto?
p.s negli anni 50-60 i grandi calciatori italiani venivano pagati con la brillantina per capelli che pubblicizzavano mettendosela durante le partite (sembrando poi tutti dei big jim)
E Buffon zitto.
Ricordo un GP di F1 dove un ordine di scuderia aveva fatto retrocedere Barrichello per fare vincere Schumacher.
Sul podio Schumacher cedette il posto più in alto a Barrichello.
Grazie, Massimo, anche tu dai moltissimo al Paese che amo.
Credo che abbia realmente capito cosa era successo
Almeno voglio pensarlo .
Comunque ricordiamoci anche di lui:
youtube.com/shorts/30Iy7QKQimM?si=QswJfRcSgY3heEga
... Ma come caz...pita si mettono i video di youtube?
...
polemiche da Bar Sport in 3... 2... 1...
www.youtube.com/watch?v=erdYfgregHs
Michael Schumacher praticamente non aveva scelta e non fu un'azione molto sportiva, né da parte sua né da parte della scuderia. Michael Schumacher, privatamente, è una persona molto leale, ma quando metteva il casco non regalava niente a nessuno e, a volte, non si comportava nemmeno in modo molto sportivo.
Il tennis italiano si conferma ai massimi livelli conquistando un pubblico sempre più grande, mentre il calcio perde colpi soffocato dal businnes.
Ho spesso discussioni su questo con mio fratello, che sostiene che io demonizzi il denaro: il contrario, il denaro è proprio importante.
Ma in un mondo nel quale milioni di persone soffrono di indigenza, difficoltà, in cui progetti benefici non trovano le risorse e tanto denaro viene speso per fare del male agli altri io mi sentirei una SCHIFEZZA a comprarmi due Ferrari all’anno, e a non sapere nemmeno quanti soldi ho.
Da anni non guardo una partita di calcio, mi è capitato per caso (ero a casa con dei tifosi) di vedere Inter-Barcellona: li ho guardati in campo, la partita era bella, ma molta della poesia sfuma se li si guarda come si osserverebbero 22 sceicchi.
Il gioco è bello, avvincente, lo sport e la bravura di questi giocolieri del pallone, della pallina, di questi assi del volante ecc….così come il tanto allenamento sono senz’altro da premiare.
Ma il mondo ci ha assuefatto a compensi da capogiro, allucinanti, come se fosse normale che Ronaldo guadagnasse 400 euro al minuto (al minuto! Compresi quelli in cui dorme), Steph Curry 45 milioni dollari all’anno, o Hamilton 70….
Per questo: sì, il gesto reciproco dei due tennisti, bella cosa, sportivo, ma c’è molto, (sproporzionatamente) di più che non mi piace di loro e più ancora del “sistema” sport.
Non riesco a non pensare a quanta gente starebbe meglio, a quanti guai si risolverebbero distribuendo il denaro di uno di questi top players.
... invece per le scorrettezze in gioco che passano come furberie penso sempre che i valori perduti siano irrecuperabili...
... se in generale va bene anche non rispettare le regole e fare finta di nulla, allora si può capire come l'essere Umanohhh possa poi arrivare a Piazza Maidan, Gaza...
... il passo non è breve è lo stesso... ma sono in molti a non capirlo...
Purtroppo viviamo in un mondo dove chi governa e dovrebbe dare un esempio positivo fa esattamente il contrario, poi tutti stupiti perche la violenza tra i giovani stà aumentando... chissa come mai.
Davvero desolante...
a parte il "rigorino", le altre due chiamate erano corrette.
Ho visto tentativi di gol ben parati dal portiere ma poi comunque tutti arrabbiati, sembra pure lo stesso portiere, e poi in finale il gol azzeccato...
Se una cosa così succedeva in Italia , magari nella partita decisiva per lo scudetto cadeva il governo .
Fidati .
Il problema principale è che l'arbitro ha invertito la responsabilità del fallo concendendo quindi un rigore inesistente.
Quello che è successo dopo, ma che ha suscitato parecchioi clamore, è che ha fatto ripetere, giustamente, il calcio di rigore perché il portiere invece di rimanere fermo sulla linea di porta, si è mosso in avanti anche di due o tre passi e ciò, in caso di rigore parato o sbagliato, viene punito con la ripetizione del tiro.
Generalmente si assiste solo una volta alla ripetizione di un rigore, in questo caso però il portiere, decisamente incompetente, non conosceva la regola (e probabilmente neanche il suo allenatore) e ha ripetuto per due volte il medesimo errore.
Quei rigori non si fanno ripetere 3 volte
Se non devi farli ripetere tutti !!!
Si fanno ripetere 3 volte nonostante un rigore inesistente solo quando un arbitro e sotto usura e ti dà una mano .
Prova solo a pensare il fallo di Juliano e l'azione dopo rigore per la Juve fatto ripetere 3 volte così .
Non immagino .
Penso che anni fa un post del genere non se lo sarebbe filato nessuno.
Quanta differenza rispetto ad articoli "perle" postate anni fa.
C'è un che di elitista, prevaricatorio e dittatoriale nel prescrivere cosa debba o non debba suscitare emozioni pena sanzioni o punizioni.
Tengo a precisare che lo scrivente indossa in questo preciso istante una maglietta con su scritto "Ribery di sognAre".
Se vi provoca emozione un tizio che tira una racchetta o calci al pallone significa che ci meritiamo il Covid e tutte le altre distopie che ci stanno accadendo.
Penso che anni fa un post del genere non se lo sarebbe filato nessuno.
Quanta differenza rispetto ad articoli "perle" postate anni fa.
Quando di preciso non se lo sarebbe filato nessuno ??????
Nel 1970 ,quando c'erano 30 milioni di italiani davanti alla Tv
Oppure nel 49 quando a i funerali del Torino c'erano un milione di persone.
Lo sport ci emoziona perché è pura umanità in movimento: passione, rabbia, gioia, dolore. Non è questione di 'meritarle' queste emozioni, ma di viverle. Se un gesto impulsivo o un gol ci scuotono, è perché riconosciamo in loro qualcosa di autentico. E l’autenticità, oggi più che mai, vale più di ogni moralismo
Adesso chi ama lo sport merita il Covid
E chi ama il Grande Fratello o Rosa Chemical cosa merita ???
Certamente positivo, ma veramente troppo poco.
E purtroppo più si va avanti e peggio è.
Io sono di quelli che per lo sport impazzisce, non per lo spettacolo, non per le vittorie,per i soldi ancora meno,ma proprio per questi tipi di gesti, e dico a quelli che lo sport è una stupidaggine, che è un branco di stupidi in mutande che corrono dietro ad una palla, che sono tutti dopati, ecc ecc. Dico che forse non avete capito, si combatte con sé stessi, si guarda in faccia il proprio limite, arrivi al punto di capire che ti devi fermare, perché hai raggiunto un equilibrio interiore,oppure puoi arrivare anche a mettere in secondo piano la tua stessa vita per superare il limite, e molto spesso quel limite è il confine tra la vita e la morte, lo sport è uno stupido gioco per chi non lo pratica.
I gesti sportivi, quelli veri, sono gesti umani, e siamo sempre meno umani, di fatti chi al giorno d'oggi salirebbe in una macchina da corsa soltanto un mese dopo essere stato quasi morto bruciato? E chi abbandonerebbe poi la stessa gara, rifiutando false scuse e ammettendo davanti al mondo intero che non se la sente? E ragazzi miei, lo sport ha tirato fuori gente con i contro coglioni, ha sfidato dittatori, ha sfidato il razzismo, e adesso viene tenuto a bada con il denaro perché ne hanno paura, e in conclusione, più di Sinner, vale il gesto di Ronaldo, e quello di Guardiola, che pubblicamente la mano agli assassini non l'hanno stretta.
Mi faccio vecchio e sono cresciuto con altri criteri sulla "sportività", sulla lealtà e i valori dello sport.
Da ragazzino calcavo i campi di calcio e nonostante non fossi proprio un asso (ero un centometrista sotto i dieciemmezzo prestato al pallone) ho contribuito alla vittoria di alcuni campionati regionali giovanili tra i dilettanti. In un match decisivo ricordo di aver segnato la rete più importante della mia miserabile carriera. Giochiamo l'andata tra prima e seconda e il mio diretto avversario era un giovane stopper all'antica, coetaneo ma più alto di venti centimetri e più pesante di almeno venti chili. Quel pomeriggio ho preso botte come la somma di tutte quelle del girone di ritorno. Questa specie di killer mi ha legnato senza pietà fino quasi al novantesimo, lo saltavo in velocità sulla fascia ma ero talmente veloce che le mie punte non erano mai in area a raccogliere i cross, temporeggiavo e arrivava lui e giù randellate. Stavo per gettare la spugna ma a ridosso del novantesimo (forse ottantesimo, i ragazzini non facevano tempi da 45) troviamo un calcio d'angolo. Io, che di testa ero pippa mondiale, vengo marcato per incapacità dell'allenatore avversario dallo stopper altissimo; l'addetto alla battuta del corner ancora sistemava la palla che già avevo preso botte tipo un intero round dei welter, tant'è che finisco a terra sul penoso campo sterrato dell'epoca. Prima che il nostro Bruno Conti calciasse dalla bandierina faccio a tempo a rialzarmi con in pugno una manciata di sabbietta raccolta da terra, insulto il mio avversario, lui si gira e gli spiaccico l'arena sugli occhi. Conti batte e io solo soletto senza neanche saltare beffo il portiere. Gol decisivo. Partita finita.
Doccia, mezzi festeggiamenti, era solo l'andata ma una vittoria con il vero avversario diretto, si avvicina il mio mister, mi fa i complimenti: muoviti a cambiarti, vai all'ingresso a salutare il "cinque", lo stopper avversario.
Poco convinto vado e lo aspetto; il gigante arriva, io faccio un passo verso di lui: bella partita! Lui arriccia il muso, si avvicina e ride: ci vediamo in casa mia al ritorno, piccoletto! E mi assesta un pugno sul petto. Un pugnetto in verità, simbolico, tipo l'1% di quelli ricevuti in partita.
Questa per me è la sportività, la lealtà.
Ma prima di prendere botte davanti agli arbitri le ho buscate anche in campetti scemi.
Dove ora ci sono campi da calcetto, ai miei tempi esisteva un campo di merda che per noi dodici/tredicenni era poesia, capirai, con delle vere porte regolamentari, traversa compresa, e ogni tanto era anche tracciato! Wow! Passavamo ore a giocare dopo aver scavalcato le recinzioni ma eravamo ospiti graditi solo a fine estate quando venivano ad allenarsi prima del campionato le ragazze della Delfino calcio, che al tempo giocava in B e che poi ha giocato con onore in A. Noi bambinetti eravamo già più tecnici delle ragazze (adulte, me ne ricordo una che avrà avuto quarant'anni coi peli sulle gambe come un cinghiale) e la prima mezz'ora le facevamo ballare. Poi queste, già che si giocavano il posto in squadra, cominciavano a picchiare come fabbri, si finiva ammaccati ogni volta e vincevano quasi sempre. Quasi. Non ci siamo mai tirati indietro e anche se l'arbitro non fischiava mai (l' arbitro era sempre l'allenatore delle ragazze) continuavamo a batterci come non ci fosse stato un domani.
Ma alcune volte, quando loro erano in vantaggio ma in crisi, l'arbitro fischiava la fine in anticipo, oppure a fine partita e con loro in rimonta l'arbitro non fischiava la fine finché le sue ragazze non avevano almeno pareggiato, con anche mezz'ora di ritardo. Ma nonostante queste "ingiustizie" (a noi sembrava di giocare la finale di coppa campioni), le botte, maglie tirate, sgambetti, calci e ogni tipo di violenza, eravamo felici perché le ragazze a fine partita venivano ad abbracciarci e dispensavano sorrisoni! Ci vediamo Mercoledì alla stessa ora?
Questi si che per noi erano valori!
Il faiplay tennistico, seppur lodevole, pare un poco peloso. Le telecamere purtroppo hanno ucciso anche questi slanci. Nell'82 col Var Claudio Gentile non avrebbe potuto molestare Zico e Diego, e i nostri ricordi sarebbero diversi.
La sportività è quella di chi le busca dentro le regole, con l'arbitro girato dall'altra parte, suda, le prova tutte per vincere e anche se perde sorride; quella di questi (comunque eccezionali) atleti che hanno bisogno di un ragazzino che gli porge l'asciugamano per detergersi la fronte umida e poi glielo tirano indietro come fosse uno schiavo, mhhh...
Però partitona!
Scusate il pippone.
Io sto con Robben ma ti capisco.
Il suo rifiuto e la sua insofferenza per quel mondo patinato e fraudolento lo ha portato al ritiro a soli 27 anni rifiutando un assegno in bianco.
L'industria culturale che si riproduce anche nello sport c'ha fatto perdere il confronto fra alcuni dei più grandi talenti della storia del motociclismo ed io se ci penso mi chiedo come piuttosto non si possa provare emozione - e rancore - per questo.
Fosse stato un mondo più autentico e genuino non sarebbe accaduto.
Quando parlo di Stoner parlo di uno che nella sua disciplina era il corrispettivo di Maradona ed il fatto che non sia riconosciuto come tale rende la sua vicenda ed il suo vissuto e la sua persona così speciale.
Djokovic è stato un'atleta analogo a lui per certi versi - anche per i problemi alimentari - ma non c'era verso comunque di sabotare un tennista non potevano mica farlo giocare senza suole, però ha dovuto giocare tutta la carriera con la fama del cattivo - colpevole di essere più forte degli idoli più mediatici.
#Giano cazzo tu eri più veloce di entrambi
mondo dello sport che ormai è guidato da soldi e da furbi ma danno ancora un po' di speranza
Da piccolo tifavo per Stoner, è stato l'unico a vincere con la Ducati quando nessun altro riusciva a guidarla...
Nel Rugby, anche se con il professionismo le cose sono progressivamente e lentamente un po peggiorate, il rispetto per l'avversario è assoluto. L'arbitro non si discute mail in partita e la cosa è paradossale tenendo conto degli energumeni in campo e delle risse che a volte sfociano. La sconfitta si accetta sempre e uuno dei modi più importanti nel applicare il rispetto nel rugby è l'applicare la tariffa massima, sempre. Non si fanno sconti all'avversario anche se infinitamente più scarso di te, e nel rugby a differenza del clacio raramente non vince il più forte in campo. Se puoi segnare 10 mete all'avversario cerchera di fargliene anche di più senza sconti, perchè in uno sport di combattimento come il rugby si rispetta l'avversario in questo modo, finita la partita esiste il terzo tempo dove tutti assieme condividiamo la partita e in questo vengono coinvolti anche i tifosi, non ci sono star o meglio fino ad oggi la distanza tra giocatori e fan è molto ridotta. Chiudo con un episodio realmente accaduto nel 1987, la Nuova Zelnda vinse la finale della prima coppa del mondo di Rugby in casa, uno dei giocatori fondamentali John Kirwan (indimenticabile ala tanto cara a noi italiani) per la vittoria festeggio fino a tardi quella domenica, ma essendo che faceva il muratore la mattina dopo la gente se lo ritrovo con la sua gavetta alla fermata dell'autobus alle 7 di mattina pronto per andare in cantiere.
Come quelli di un uomo di 71 anni che anziché vendersi licenzia 17 persone in una certa commissione.
Riporto un articolo di Giuseppe Rao che ha pubblicato sul suo Facebook e che condivido in toto:
I tre patrioti che hanno vinto al Roland Garros
A Parigi il singolare maschile è stato vinto Carlos Alcaraz, un grande campione – secondo i critici del tennis, il migliore al mondo – che paga, come del resto Nadal, le tasse in Spagna, contribuendo così ad alleviare i problemi dei cittadini del suo Paese. Jannik Sinner – al pari di Volandri, Berrettini, Musetti e Bolelli – è diventato tennista grazie ai cospicui aiuti della Federazione Tennis (cioè dei contribuenti). Una volta divenuto campione ha scelto di diventare evasore totale e prendere la residenza fiscale a Montecarlo (ricordo che Paolini, Errani, pagano le tasse in Italia, ma di ciò televisioni e giornali non parlano mai). Jasmine Paolini e Sara Errani, che hanno la residenza in Italia, hanno vinto il doppio femminile. Sempre nel Principato il tennista del Südtirol ha creato una società dove confluiscono tutti i proventi delle sponsorizzazioni – anch’essi esentasse.
Il risultato è che da due anni tutti i santi giorni siamo subissati di messaggi pubblicitari del “nostro” (sic!) campione che hanno per oggetto quasi tutte le categorie merceologiche. Durante la telecronaca della finale è apparso, mentre giocava, in numerosi spot che avevano per oggetto tre diversi brand.
Grazie a Jasmine Paolini, a Sara Errani e a Carlos Alcaraz che ci dimostrano cosa sia la riconoscenza, la solidarietà e la dedizione ai valori della patria.
dagospia.com/.../...
Protagora
10-06-2025 23:37
GRAZIE!
Inoltre, tutti i redditi vanno cumulati e dichiarati nello Stato di residenza, che conserva ovviamente la sua potestà impositiva. Ora se c'è una convenzione tra lo Stato della manifestazione sportiva e lo Stato di residenza, per evitare la doppia imposizione, il tennista beneficia di un credito d’imposta in proporzione a quanto versato all’estero; se non esiste, allora viene tassato due volte.
Da una rapida verifica, mi pare ad esempio che non esista una convenzione tra Arabia Saudita (che pure ha un sistema fiscale flessibile), dove Sinner ha vinto il Six Kings Slam e l'Italia: quindi (eventualmente) niente credito d'imposta e doppia tassazione sui 6 milioni di euro vinti. Viceversa questa convenzione esiste tra Italia e Francia, dove Errani e Paolini hanno vinto il doppio al Roland Garros.
Si blatera in lungo e in largo della residenza di Sinner (come se fosse l'unico) nel Principato di Monaco - che ha indubbiamente un carico impositivo inferiore e maggiore flessibilità nel trovare un accordo per versare un forfait fiscale - ma questo ha un peso relativo dato che, ripeto, la tassazione avviene nello Stato in cui si svolge il torneo, con tutte le paradossali distorsioni che ne possono derivare.
Nadal, Jasmine Paolini, Sara Errani, Carlos Alcaraz, per citarne alcuni, hanno la residenza nel loro paese. Sinner no.
Eppure “mi pare” che anche loro siano tennisti professionisti. Trova le differenze.
Che spreca il tuo contributo in mille rivoli di imbecilli "bonus", fatti apposta per garantire il controllo di una casta di burocrati la cui ultima preoccupazione è il bene comune.
Protagora... hai capito veramente tutto della vita.
1) Nessuno ha parlato di EROI: perchè attribuisci ad altri cose mai dette?
2) Critichi le tasse tout court, ma quando tu o una persona a te cara avete una emergenza medica scommettiamo che chiami l'ambulanza e usufruisci delle cure mediche del servizio sanitario pubblico? Com'è sicuro che se la tua casa va a fuoco chiami i vigili del fuoco.
Sinner ha la residenza a Montecarlo per pagare meno tasse? Può essere, ma lì ci vive effettivamente; e ciò perché c'è una delle due sedi europee dell'ATP e ci sono strutture di qualità per allenarsi, soprattutto nei mesi di novembre e dicembre quando non si gioca, beneficiando del clima mite; cosa che sarebbe un po' meno agevole, d'inverno, a Sesto Val Pusteria....
Nadal vive alle Baleari da sempre, lì ha la sua scuola tennis e - buon per lui - il sistema fiscale è più favorevole rispetto alla Spagna continentale...
Qualche anno fa due noti giornalisti hanno criticato Sinner perché così sottrarrebbe risorse a scuole e ospedali. Non mi pare di aver visto la stessa indignazione (ma sarò stato distratto io: sono pronto a fare mea culpa) quando Eni ed Enel, società in mano pubblica, hanno scelto di costituire società in Olanda, dove notoriamente le tasse sul reddito delle holding sono molto più vantaggiose.
Le ragioni sono logistiche e non fiscali? Allora vale anche per Sinner.
Qualche anno fa due noti giornalisti hanno criticato Sinner perché così sottrarrebbe risorse a scuole e ospedali. Non mi pare di aver visto la stessa indignazione (ma sarò stato distratto io: sono pronto a fare mea culpa) quando Eni ed Enel, società in mano pubblica, hanno scelto di costituire società in Olanda, dove notoriamente le tasse sul reddito delle holding sono molto più vantaggiose.
Le ragioni sono logistiche e non fiscali? Allora vale anche per Sinner.
Classico vizio tutto italiano (?) di sputare addosso a chi ce la fa e primeggia, penso per invidia (brutta bestia molto sottovalutata), è ma lui è del Sudtirol, ma non paga le tasse in Italia, ma sta con una Russa, ma ha i capelli rossi, ma fa troppa pubblicità è un perdente ha avuto tre match points... L'italiano medio non guarda ai colossi che vanno in giro per il mondo dove pagano meno MILIARDI come detto da Chesterton sopra o i giganti del web che pagano cazzate, o tutti gli scialacquatori di risorse spese a cazzum in questo paese (il ponte sullo stretto, i banchi a rotelle etc.) guarda chi ce l'ha fatta e dico io per invidia o per incapacità di ragionarci sopra. In Spagna ci sono 500000 italiani che spesso sono riusciti a creare impresa dove te ne danno la possibilità perchè in questo paese ti massacrano di tasse e burocrazia vogliamo condannarli tutti?
ps Io provo un po' d'invidia avendo giocato 2-3 anni a tennis da giovane con scarsissimi risultati, i miei dubbi su di loro sono di altro tipo...