di Elena Alquati
La chiamano la scienza del “Bliss Point”, concetto coniato dallo scienziato alimentare Howard Moskowitz che riguarda il perfetto equilibrio tra dolce, salato e grasso al fine di creare sapori irresistibili che innescano reazioni chimiche creando dipendenza nel consumatore. Una scienza che ha rivoluzionato la nostra conoscenza del cibo, cancellando millenni di evoluzione, di tradizione, di storia e cultura alimentare.
Nel momento in cui l’industria alimentare ci ha convinto che potevano occuparsi loro della nostra alimentazione, la produzione di prodotti accattivanti ricchi di sapore, giusta consistenza e praticità, hanno preso piede in modo esponenziale.
Io l’ho definito il “Cavallo di Troia” dell’industria alimentare! Una metafora per niente fuori luogo, anzi. Un’espressione entrata a far parte, sia nell’uso letterario, sia nel lessico comune, e sta per indicare uno stratagemma con cui penetrare le difese. Proviamo a pensarlo pieno zeppo di cibi ultra processati, con un marketing spietato come arma di attacco (soprattutto se il prodotto è indirizzato ai bambini), le confezioni tutte colorate e le scritte di approvazione scientifica: altro che penetrare le difese del consumatore ignaro!
Solo tre ingredienti: Sale, Grasso, Zucchero1
La Rivista Addiction ha recentemente pubblicato uno studio incentrato sui cibi ultra – processati in cui emerge quanto la potente combinazione di zucchero, sale e grassi, invogli le persone a desiderare di mangiarne in continuazione senza possibilità di decisione propria.
Gli scienziati dell’industria alimentare sono oggi in grado di creare una serie di combinazioni sensoriali che testano direttamente sui consumatori, così da identificare quali di queste combinazioni possano suscitare le migliori risposte possibili da parte del pubblico di riferimento.
Un processo che comporta meticolosi aggiustamenti nei livelli di zucchero, sale e grassi, e che, grazie all’utilizzo di esaltatori di sapidità e additivi sofisticati, possono ulteriormente intensificarne le sensazioni di gusto desiderate. Così, le multinazionali del “food”, non solo hanno iniziato a produrne grande quantità, ma continuano a migliorarne le prestazioni con l’obiettivo di rendere questi prodotti sempre più irresistibili.
L'impatto sul corpo umano e sul cervello2
Questi cibi “progettati” hanno una peculiarità fondamentale, dirottano il sistema di ricompensa del cervello grazie alle differenti combinazioni di zucchero, sale e grassi, innescando il rilascio di dopamina, un importante neurotrasmettitore con funzione di controllo sulla sensazione del piacere, sulla ricompensa, su alcune facoltà cognitive e sulla capacità di attenzione. L’ondata di dopamina prodotta dal consumo di cibi ultra – processati, crea un senso di euforia nel consumatore, incoraggiandolo a una ripetuta assunzione con il conseguente sviluppo alla dipendenza.
Purtroppo, nel tempo, provocano una serie di effetti collaterali per la salute che vanno ben oltre il solo problema dell'aumento di peso. Gli alti livelli di zucchero, sale e grassi, contribuiscono a una serie di malattie croniche quali, oltre all’obesità e alla gestione del peso:
- Diabete di tipo 2;
- Malattie cardiovascolari;
- Alcuni tumori.
Le preoccupazioni manifestate dal mondo scientifico (o ameno da quella parte libera da conflitto d’interessi) per le potenziali conseguenze sulla salute causate da questi prodotti, richiederebbe maggiore attenzione da parte dei governi di tutto il mondo.
Inoltre, la “progettazione” di prodotti alimentari attraverso la scienza, che compromette la salute del consumatore per motivi di lucro, solleva anche interrogativi significativi dal punto di vista etico e sulle sue implicazioni morali.
L’intervento politico è diventato essenziale
Le più alte cariche istituzionali e scientifiche stanno lavorando per implementare governance utili a gestire una situazione ormai fuori controllo.
Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, ad esempio, con il progetto CO-CREATE ha preso in esame il problema dell’obesità adolescenziale in Europa, ed è nato per esaminare e monitorare quanto, i governi di tutta Europa, riconoscano l’importanza che ricoprono alimentazione e stile di vita quali fattori chiave per la salute del proprio popolo. Purtroppo, da un recente report, l’Italia non ha mostrato interesse nel risolvere il grave problema che riguarda sovrappeso e obesità dei nostri giovani
D’altronde sino a che il nostro governo decide di rappresentare la nazione proprio con uno di questi prodotti dannosi alla salute, con tanto di confezione azzurra e bandiera, dichiarandolo un’eccellenza italiana, ha già dimostrato quali sono le sue intenzioni politiche in merito.
Intanto il primo di luglio dovrebbe entrare in vigore la “Sugar Tax”, puntualmente rinviata di anno in anno, ma l’industria delle bevande zuccherate è già sul piede di guerra. Noi potremmo fare molto, ma non solo continuiamo a permettere che le multinazionali del cibo aumentino i loro volumi d’affari, non abbiamo nessuna consapevolezza del danno che si sta perpetrando sia alla nostra cultura alimentare sia a tutto il sistema agroalimentare italiano, per non parlare del futuro delle giovani generazioni.
Elena Alquati
Esperta di alimentazione per la prevenzione, ha collaborato per molti anni con il Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale Tumori, allora sotto la direzione del Dr. Franco Berrino, nei progetti Diana, ricerche che hanno studiato la correlazione tra alimentazione e cancro. Operatore di medicina tradizionale cinese Tuina, dietetica e dietoterapia cinese con attestato acquisito alla scuola MediCina di Milano in collaborazione con l’università di Nanchino in Cina e riconosciuto dall’OMS. Autrice di due libri pubblicati con Giunti: Nutrire il corpo e la mente e Nutrire la bellezza, quest’ultimo tradotto in russo. -
Altre ricerche scientifiche
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34647997/
https://www.thelancet.com/journals/lanepe/article/PIIS2666-7762(23)00190-4/fulltext
https://www.nature.com/articles/s42255-025-01226-9
1 Grassi, dolci, salati – Michael Moss - Mondadori
2 Cibi ultra processati – Chris van Tulleken – Vallardi editore
Si tratta di prodotti ultraprocessati che fanno male, e SI SA.
Ecco magari si dovrebbe garantire l'informazione, nel senso che l'etichetta deve specificare bene gli ingredienti, e non ci devono essere certificazioni di salubrieta' fasulle. Anche se sarebbe ora che la gente iniziasse a rendersi capace di valutare da se', e si prendesse la responsabilita' delle proprie scelte.
Quelli che credono all'etichetta "prodotto salutare", sono gli stessi che credono a "il vaccino e' sicuro", e, francamente, possono anche andare a incularsi.
Anni fa, una ventina sicuramente, non mi ricordo su quale libro e per quale esame, lessi una frase che non dico che mi cambiò il mondo, ma sicuramente contribuì (cito a memoria):
"Nel paese più ricco del mondo, i più grassi sono i più poveri."
... A quest'ora non ce la faccio ad elaborare oltre, ma in realtà, l'intervento Politico è necessario perché politica è la causa.
Qua non è solo un discorso di domanda e offerta della serie: "Io vendo hamburger, ma nessuno ti punta la pistola alla tempia per mangiare da me".
La cultura della società dell'hamburger è stata propagandata per mera opportunità politica e che non si ferma al ketchup e la cocacola.
Nel locuzione "fast food" la parola principale è "fast".
L'intervento politico: ma cosa dovrebbe fare, oltre a garantire un'informazione decente?
Se iniziamo con il proibizionismo vedo guai in vista.
La cultura, dici tu. Ok, ma come la fai la cultura, con le leggi?
E' cultura anche quella di imparare a scegliere, e dire no a quelle cazzo di patatine fritte. Altrimenti siamo sempre li: un gregge che si fa trascinare ora di qua', ora di la'.
E la stessa cosa vale per l'informazione / le notizie: un approccio e' quello del filtro dell'autorita' che "ti garantisce contro le fake news", un altro e' quello in cui sei TU a dover discernere nell'inevitabile marasma in cui tutti possono dire tutto. Va da se' che e' molto meglio il marasma della censura.
Ti ci scappa pure lo slogan.
Chi mangia merda volontariamente prenda atto delle conseguenze, senza che la longa manu dei nostri politici intervenga anche lí.
Sta a vedere che per evitare il consumo eccessivo di grassi mi proibiscono il consumo di carne d'agnello, sai mai.
Occhio che aprono una finestra di Overton grande come una casa con un tema come questo.
I consumatori sono indifesi e in balia dell'industria (in questo caso alimentare), che notoriamente non ha scrupoli. Chi dovrebbe prendere la loro parte?
Anche una persona ben informata fa fatica a non essere irretita, figuriamoci la casalinga di Voghera o -ancor di più- i suoi figli.
I loro metodi li conosciamo: non si tratta solo di bombardare di pubblicità (rivolta spesso ai bambini) ma anche di azzerare il dibattito e manovrare la ricerca scientifica.
Jama: medici pagati da 50 anni per mentire sullo zucchero
Bello eh quando taroccano gli studi per dirottare la causa delle malattie cardiache coronariche dal saccarorosio al terribile colesterolo! Per non parlare del ruolo degli zuccheri nei tumori.
E il problema non è neanche solo lo zucchero. Anche tra i più informati, in quanti conoscono l'acrilammide?
Acrilammide: la sostanza cancerogena che mangiamo tutti i giorni
Questa sostanza che si forma quando quando gli zuccheri o gli amidi vengono cotti oltre i 120° e che rende (se possibile) ancora più invoglianti gli zuccheri, è una sostanza neurotossica, genotossica e cancerogena. Perciò viene gentilmente offerta dall'industria a tutti, in particolare ai bambini.
A te pare normale, a me no.
Altrimenti vendiamo nel market la cocaina e l'eroina, tanto si sa che fanno male!
E' lì il problema.
Se vuoi, si ripropone il dibattito sullo Stato: c'è chi pensa che, dato che quello che abbiamo non fa i nostri interessi ed è anzi è nostro nemico, allora tanto varrebbe abolirlo (mettendoci così direttamente in mano a chi manovra quello Stato nemico). Poi, come gli ultimi giapponesi, c'è ancora chi, come me, pensa che l'unico modo per uscirne sia riprendere le redini dello Stato e riportarlo dalla nostra parte.
Perche' hai detto che li avrei criminalizzati? Ti sfugge la differenza?
Poi vedo che hai gia' risposto a Lysmata:
Acrilammide: giusto quello che dici.
Scrivilo sugli ingredienti che c'e', e quanto ce n'e'.
Ma non la risolvi al supermercato, appunto perche' e' legato alla cottura.
Quindi scarichi sul consumatore una responsabilità che non può avere, tanto per sollevare l'industriale dalle sue responsabilità.
Criminalizzare, nel contesto, significa condannare moralmente il consumatore. Non hai una laurea in chimica e non ha perso giorni a studiare paper scientifici né ore a far la spesa leggendo tutti gli ingredienti potenzialmente nocivi? Allora puoi morire di cancro, te la sei cercata!
Ragionando come te saremmo ancora ai tempi dell'Eternit e delle vaccinazioni obbligatorie.
Oops...
quel per il nostro bene nel mio messaggio era evidenziato in corsivo nel tentativo di sottolinearne il sarcasmo con cui lo scrivevo.
Quel che tu dici é corretto a metá, imho.
Anni fa uscí un film, Fast Food Nation, che sosteneva con ragionevolezza quel che tu dici. Ma é qualcosa che in un paese come l'Italia non credo possa avere lo stesso valore che coi gringos.
Andare in un supermercato oggi e uscire con 20 o 30 ultraprocessati nel carrello non é poi cosí differente a bere 10 birre e poi mettersi alla guida. Non c'é bisogno (o non ce ne dovrebbe essere, credo) che ci si dica che non é una grande idea. Invece di limitare il cittadino che limitino i produttori di ultraprocessati, se hanno tanto a cuore la nostra salute.
Ne usciamo con le crocette.
Ok ok ok.
Oppure togli pure l'80% dei prodotti in vendita, e sono stato stretto.
PS - per correttezza, segnalo che avevo editato il mio post e avevo tolto questa frase:
Sicuramente non siamo ai livelli statunitensi (per fortuna). Il trend però è quello: con la massificazione e la trasformazione della nostra società negli ultimi 50 anni, anche la nostra alimentazione è cambiata parecchio. Non siamo come loro ma ci avviciniamo sempre più. I giovani in particolare. Quello che mangiano E quello che bevono.
Poi c'è anche tutto un discorso che riguarda la povertà in questo paese, che è triplicata in 10 anni: non è che tutti hanno la possibilità di mangiare le cose più sane, il biologico e il non-processato. Ovviamente il junk food costa meno.
Qualcuno magari penserà: "Sei povero? Te la sei cercata e ringrazia che c'è il junk food!"
Non immagini quanto mi avviliscono questi ragionamenti.
No, il problema è che chi abbiamo eletto per rappresentarci deve tornare a rappresentare noi, non quelli là.
Sai che fatica trovare uno yogurt senza zucchero?
Visto che l'obiettivo di QUESTA politica NON E' il nostro bene, stai tranquillo che s'immischia sempre. Anche quando apparentemente non s'immischia, non lo fa certo per noi.
Intense sweetness surpasses cocaine reward
fatto sui ratti, si è verificato che lo zucchero dia più assuefazione della cocaina.
Anche i ratti "tossici" preferivano lo zucchero al farsi una dose.
A tal proposito qualche anno fa mi ero segnato un bel servizio del VERO GIORNALE.
Ho fatto un po' fatica a ritrovarlo. Dal sito Affari Italiani non è più visionabile. Dall'archivio di contro.tv si rimanda qui su LC. Alla fine l'ho trovato su RinascimentoItalia.
Eccolo, consiglio a tutti di vederlo perché è molto interessante:
Speciale tg: Drogati di zucchero
... come fare e cosa scegliere? Facile, puoi mangiare tutto quello che vuoi, l'importante è evitare alcune cose basilari che fanno male, quindi:
... niente zucchero...
... niente sale...
... niente latte e derivati...
... niente farine...
... niente carne...
... niente pesce...
... niente pollo...
... niente cibi processati...
... niente cibi cotti oltre i 40°...
... niente bevande alcoliche...
... niente caffè...
... niente bibite zuccherate...
... niente fritti...
... niente cibi con conservanti...
... niente...
... niente di tutto ciò che puoi trovare nei supermercati, al 99,9%...
... chevvitadimmmerda, triste grama e affamata, se togli ed elimini tutto questo cosa resta? Come puoi sopravvivere? Come puoi godere del cibo che ti deve nutrire?...
... facile, con tutto il resto!...
... ci sono un'infinità di cibi naturali, sani, freschi, crudi, appetitosi e buonissimi che puoi trovare in un'ortofrutta biologico e preparare con ricette tradizionali, nuove o da inventare che dipendono dai tuoi gusti personali... e poi impara a curare il tuo orticello...
... noi lo stiamo facendo da molti anni (almeno 30) e credo che non siamo ancora morti. Come è possibile fare davvero questo? Non lo so, ma si può fare, e senza nessuna aggiunta di additivi alimentari...
... credo che un giorno moriremo anche noi, ma saremo stati felici e soddisfatti della nostra dieta alimentare, davvero non ci manca nulla, e senza medicine nè medici nè vaccini...
... potete dire e credere e pensare quello che volete ma questa è la nostra realtà... funziona, o almeno finora ha funzionato...
... siamo passati dalla dieta tradizionale onnivora a questo tipo di alimentazione in modo graduale e costante, e non perché non fossimo contenti o appagati, la cucina era ed è la nostra passione, ma per curiosità e per ricerca di ciò che può farci stare meglio...
... niente pesantezza...
... niente cali di glicemia...
... niente dipendenze...
... niente bruciori di stomaco...
... niente problemi se si salta un pasto...
... niente insonnia per difficoltà digestiva...
... niente sonnolenza postprandiale...
... niente sete insaziabile...
... niente problemi di sovrappeso...
... come madre natura ci ha creati e predisposti per il nostro cibo specie-specifico... SI... PUÒ... FARE!!!...
... o cacchio, mi chiedo come faccio ad essere ancora vivo...
... e ancora:
... senza tv...
... senza smartphone...
... senza fumo...
... senza alcool...
... senza tossicodipendenze...
... senza lavoro fisso...
... senza relative rotture di coglioni
... quindi la parola magica è: volere è potere, basta deciderlo...
... ma voi continuate a fare la vostra strada sicura e tradizionale, non badate a quello che sto sperimentando. Forse ci sentiamo domani. Buonanotte...
Ok, ammettiamo ci sia la libera scelta sui vaccini. Ora chi dovrebbe informare correttamente sui rischi e benefici? Big-pharma? Per favore.
Per non parlare del "vaccino" C19. Quello per me va semplicemente ritirato dal mercato, non deve esistere nessuna libertà di scelta per un prodotto simile.
Crocette.
Per una sanità pubblica. Per una scuola pubblica. Per una ricerca pubblica.
Pubbliche e indipendenti dalle lobby. Non possiamo demandare la ricerca ed il controllo, ad es. sui medicinali o sui prodotti chimici, agli stessi che li producono. Per non parlare delle commistioni tra gli enti regolatori e le industrie che dovrebbero essere controllate. Per questo e per altri mille motivi l'UE è una fogna da cui dobbiamo uscire.
Crocette.
Tanto per non restare sul vago, ad es. parlando di acrilammide, l'EFSA ammette che non c'è una dose sicura ma ne indica una con effetto trascurabile: 0,17mg/Kg di peso corporeo/giorno. Essendo cancerogeno, si applica l'approccio del margine di esposizione (MOE), ovvero questa dose trascurabile bisogna dividerla per 10.000 per avere una maggiore sicurezza. Facciamo due conti: per un uomo di 60kg la quantità che si presume sia innocua è (0,17 x 60)/10.000 = 1mg/giorno.
Per raggiungere questa dose basta 1g di patatine chips oppure 3g di patate al forno oppure 4g di biscotti. Non penso ci sia bisogno di commentare.
Per un bimbo di 5kg basta 1g di biscotto Plasmon Primi Mesi per superare di 4 mila volte la soglia sicura.
Non sto dicendo necessariamente di togliere i prodotti in vendita, ma di mettere dei paletti (che tra l'altro già ci sono per mille altre cose), delle soglie massime, ecc.
Le virtù ci rendono migliori; i vizi, soddisfatti.
Forse si può vivere qualche anno in più rinunciando a:
zucchero, sale, latte e derivati, farine, carne, pesce, pollo, cibi cotti oltre i 40°, bevande alcoliche, caffè,fritti, ma sai che noia!
Trovo ottima la scelta dell'autoproduzione, che in parte cerco di praticare, ma non rinuncerei mai ad una buona pizza, al pesce fresco alla griglia, ad un filetto, ad un bel piatto di spaghetti, etc...
Se è vero che i pesci vivono in mari inquinati, che male vivono e male vengono nutriti gli animali da allevamento (se non sono i tuoi), è anche vero che tutto ciò che cresce in natura, pur da te coltivato, viene innaffiato con acque contaminate e polveri sottili che puntualmente vengono rilasciate in atmosfera dai nostri simpatici piloti, e non solo (vedi le emissioni).
Quindi se da un lato coltivando da sè, o rivolgendosi al Bio, forse, si limita l'uso di concimi e pesticidi, e si segue la stagionalità, dall'altro tutto fa parte della stessa catena alimentare.
Ed è chiaro, per chi fa l'orto da più di 50 anni, che quello che si raccoglie oggi, non è lontanamente somigliante a ciò che si raccoglieva qualche decennio fa. Ne in qualità, ne in quantità.
Tralasciamo in questa fase l'elettromagnetismo, ed i gloriosi anni della guerra fredda, in cui si giocava a chi sparava il petardo più grosso, tralascerei anche gli anni degli incidenti nucleari del settore energetico, e le microplastiche che respiriamo e beviamo...Insomma credo che rinunciare a tutto sia una buona scelta per il boicottaggio selettivo, ma pensare di essere al riparo da contaminazioni è una mezza/totale illusione.
Però, tutti quelli che vivono con meno, che producono per se, che fanno scelte contro al sistema industriale di massa, sono una preziosa risorsa da cui imparare.
P.s. molti dei prodotti che si usano e sono consentiti in agricoltura biologia sono di derivazione sintetica. Quindi chi ti vende un prodotto bio, pptrebbe, averlo coltivato, a norma di legge, con prodotti di sintesi consentiti. Ne conosco molti di questi prodotti. Il bio esiste (in parte) solo se te lo coltivi tu. I negozi bio offrono qualche fondato dubbio.
In base al Real Decreto 637/2021, chi alleva galline per uso domestico in Spagna deve registrarle con il pretesto di rispettare specifiche norme sanitarie. Anche se non c’è vendita, chi consuma uova autoprodotte senza autorizzazione rischia sanzioni da 600 a 3.000 euro.
Non è solo burocrazia. È un colpo diretto all’autosufficienza alimentare. Non puoi più nutrirti dei frutti del tuo cortile: devi comprarli dalle aziende omologate. Chi mangia le proprie uova oggi è considerato un criminale che mette a rischio la “sicurezza alimentare”.
Ti impongono dove acquistare, cosa mangiare e presto come pagare. Con le valute digitali (CBDC) ogni spesa sarà tracciata, limitata, programmata. L’obiettivo non è nutrirti: è schiavizzarti.
www.maurizioblondet.it/.../
Sull´altra sponda, quella del salutismo, osservo tuttavia una strada alquanto impervia. Anche in senso estremamente positivo possiamo riscontrare casi parecchio isolati, vedi la figura del culturista vegano, ma si tratta appunto di casi rarissimi, e dal canto mio tanto di ben venga / cappello se tu riesci a sfoggiare la tartaruga a 50 anni nutrendoti di carote, zucchine funghi e melanzane magari preparate a mo´di bistecca.
Le mie dipendenze per fortuna si assestano a livello olfattivo, il profumo della Fiesta, regina del giancfud industriale, fosse per me dovrebbe diventare patrimonio dell´umanitá
Ammetto anche che lo scorso marzo-aprile ho osservato un regime abbastanza ferreo, lo zucchero lo assumevo solo dal croissant della colazione, per il resto durante la giornata zero. Ad oggi non saprei neanche dire se ne sia valsa la pena, la mia salute non é né migliorata né peggiorata, ma l´umore ne ha sicuramente risentito, 2 mesi di senso di frustrazione e voglia di andare a letto con le galline (non per sonno, ma per vivere il più passivamente possibile) a manetta proprio.
Breve Ot:
Se non ricordo male vivi in Teutonia. Ho sentito che, da quelle parti, i prezzi dei carburanti variano nel corso della giornata. Costando di più la mattina, quando tutti devono usare i mezzi per andare al lavoro, e scendono man mano che si fa sera. Furbi. Ma per aggirare il problema basta rifornirsi all'ora giusta. Un pò come in borsa. La società del trading diventa reale.
quanto alla benza esatto, a Berlino come nel resto della Germania toccherebbe falla poco prima de cena, costa meno e non si va a letto col mappazzone nella panza
d´altro canto provo un certo fastidio per sta specie de trend permissivista www.youtube.com/shorts/ROb-Jit0ACI
bisogna mettersi in testa che la genetica fa il grosso del proprio destino, tant´è vero che sul tubo a livello internazionale si trovano anche casi come questo: www.youtube.com/watch?v=JVudXpHNnVk - e non mi si racconti che resta magro perché se sfonna mpalestra...
Se tu Cassandro riesci a essere felice con il tuo stile di vita hai fatto bingo.
La psiche è essenziale se psicologicamente soffro per il regime almentare troppo rigido il corpo ne risente.
Sicuramente la volontà è tutto ma ci vuole uno scopo che abbia senso.
Gente davanti alle serie TV che ordina cibo spazzatura portato da schiavi che pedalano dentro città sporche per portare cibo spazzatura a consumatori compulsivi che mangiano mentre spesso guardano la guerra in diretta,tanto è lontano da noi pensano,intanto organizziamo il nostro weekend o le nostre ferie possibilmente con voli low cost e vacanze da supermercato in Overturism.
Giravo per le strade di Lisbona poco tempo fa,e sono rimasto impressionato nel vedere Singalesi nelle botteghe e fuori dai Ristoranti del centro intenti ad attirare turisti per cenare in quei Ristoranti,mi sono domandato come fosse possibile tutti questi stranieri nei Ristoranti,poi mi sono informato e ho capito che si tratta di semplice manovalanza a basso costo,ancora una volta profitto,Ristoranti che un tempo erano gestiti a livello famigliare,adesso in mano a grossi gruppi o multinazionali del settore che dopo il Covid hanno comprato locali e attività a sconto sull'orlo del fallimento,quando girate per le città Italiane,Venezia,Roma,Milano,fateci caso,vedrete più o meno la stessa cosa,tutto si sta omologando,Aeroporti tutti uguali,Centri commerciali con le stesse insegne che si tratti di moda o di cibo,ancora una volta il proffitto ha vinto,non cambiera assolutamente nulla per mano dell'uomo, fino al collasso destinato ad arrivare,basta unire i puntini,il tutto è collegato..
Auguri a tutti
2 persone in perfetta buona fede che lavorano per il nostro bene.
Alura? (Senza mettersi a discutere chi dei 2 abbia ragione, che non e' il topic qui).
Poi volevo chiedere cosa facciamo col sale.
io ho letto post che invitano i "consumatori a prendersi le loro responsabilitá".
Adesso, io vi porto l'esempio del Regno Unito, in cui i ragazzi in etá scolare sono tutti resi edotti dei pericoli dei "cibi ultraprocessati" (UPF in inglese).
Tuttavia, allo stesso tempo:
[0) chi paga un affitto o un mutuo é spesso molto tirato coi soldi, soprattutto se ha famiglia, e la pensione sociale é veramente misera...]
1) i cibi freschi, come carne, pesce, frutta e verdura, sono in genere molto cari, e con il prezzo di un chilo di frutta (che non riempe nessuno) ti compri `roba che riempe (dolci, biscotti, creme spalmabili)
2) il pane a cassetta del supermercato costa meno che qua, e molto meno del pane fresco (che costa come il "pane speciale" qua). Diciamo meno di 2 euro al chilo.
3) Londra, e anche altre cittá, sono strutturate in modo tale che la gente spessissimo fa il pendolare tra casa e lavoro, e deve prendere la macchina per fare la spesa. Questo riduce molto i tempi da dedicare a se stessi e alla famiglia, e cucinare seriamente richiede molto tempo.
4) a Londra ci sono formaggi economici (il cheddar costa spesso meno di 10 euro al chilo), ma sono due o tre (cheddar, brie, stilton); gli altri salgono rapidamente di prezzo arrivando fino ai 35-40 sterline al chilo per un formaggio che qui lo pagheresti un terzo.
5) stesso discorso con le uova. Ci sono quelle economiche, e quelle normali costano subito il doppio.
Insomma, esiste una filiera di "cibo per la gente normale" (che sono il 70% della popolazione) e una filiera per "i ricchi" (30%). Nella prima filiera vi sono cibi che sono veramente veramente economici, ma non si sa bene a quale prezzo, mentre il 70% della popolazione puó permettersi solo qualche assaggio dei prodotti della seconda filiera.
Quindi, ancorché il consumatore é informato e un po' di libertá di scelta ce l'ha, d'altra parte la maggior parte della sua alimentazione é per forza di cose gestita dalla grande distribuzione.
Vi sono fabbriche di baked beans grandi come 30 campi da calcio, e questo tipo di strutture esistono per tutti gli altri generi di prima necessitá inglesi.
Per questa ragione gli Inglesi li vedi sempre correre. Cosí smaltiscono il grasso in eccesso. Molti non hanno il tempo e il denaro per permettersi un'alimentazione sana e naturale.
Ma cosa mi tocca leggere...
Siamo arrivati ad equiparare una pessima maionese (che puoi non mangiare) con un colpo di cannone che ti spappola contro il muro. Allucinante.
Nei primi anni '90 lavoravo in una delle tre maggiori multinazionali mondiali.
Fra i vari brevetti in corso d'opera, c'era ad esempio quello del grasso che non ingrassa (già allora l'obesità era percepita come un problema sociale, almeno negli USA).
Si, grasso che non ingrassa: modificato chimicamente in modo da non essere metabolizzabile, quindi in bocca la piacevole (...) sensazione di grasso restava, ma l'apporto calorico non c'era più.
E già allora la regolamentazione, nazionale e sovranazionale, per l'etichettatura, le diciture, la pubblicità, perfino la grafica delle confezioni alimentari era molto complessa, tale da giustificare un ufficio legale interno apposito per dirimerne le sottigliezze.
Sempre, ovviamente, con la solita utopia, cioè che lo stato regolamentasse il tutto per il bene del consumatore.
TRENTA anni fa.
Zagreus, io rispetto le tue speranze. Ma purtroppo, per la mia esperienza, sono illusioni.
La strada non è quella delle crocette.
pero' davanti a un bancone del supermercato siamo gia' incapaci e dobbiamo chiedere aiuto a papa' Stato. Figuriamoci su tutto il resto.
Non so com'è finita la storia del "grasso che non ingrassa" ma si conosce bene la fregatura dello "zucchero che non ingrassa": i dolcificanti bene che vada portano allergie, sempre quando non sono cancerogeni.
Quindi sarà anche una utopia ma qualche risultato è evidente che c'è.
Ti rispondo solo per dirti che non sei un interlocutore adeguato per me.
Se volessi fare due chiacchiere da bar, andrei in un bar.
E ti consiglio di aggiornare il tuo sistema operativo.
Riconosco la differenza di livello.
Porta la gente al ristorante, digli che il pranzo e' offerto, e molti mangiano merda lo stesso.
Quello economico non e' il fattore principale, e se lo fosse allora andrebbe indirizzato quello, mica va proibita la vendita del cheap cheese (cosi' poi quello di fascia alta costerebbe ancora di piu').
Acrilammide
Proibiamo anche il trucco per le donne, e le calze a rete?
E l’industria fuorviante sa bene come allevare i suoi polli, polli sradicati dalla propria condizione originaria che alla fine optano superficialmente per il cibo finto con cui sono stati allevati, drogati, deviati, opportunamente, fin da piccoli, con la relativa dipendenza e non casuale CANCELLAZIONE DELLA MEMORIA.
Il piacere di un cibo sano è piacere di vivere, è energia, è contatto con altre energie, è bellezza, è connessione ad altri equilibri, in sostanza è vita. Ma via, un po' di avvelenamento è la norma, è inevitabile, fa parte del progresso...
La fuffa commestibile attuale si accoda alla serie di FINZIONI di cui ormai è costellata l'attuale pseudo vita o meglio, l’essere al mondo, e che si allontana sempre più dall’essere vivi e coscienti. Che allontana dal corpo. E così l’uomo, lontano sa sé, diventa sempre più automatico, sempre più macchina e disponibile ad esserlo, passo dopo passo, in mano ai suoi “protettori” che stringono sempre di più il cappio, con calma, millimetro dopo millimetro. Ma quello che più impressiona è la sua accettazione, la sua COMPLICITA', fino alla riconoscenza.
@bandit #41
Io non ho mai detto di proibire la vendita del cheap cheese, perché dal punto di vista qualitativo é accettabile (almeno il cheddar, per le mozzarelle del discount non mi pronuncio), e spendendo di piú non credo che avresti quel grande aumento di qualitá del prodotto.
In ogni caso, la gente guarda alla tele quello che c'é, a scuola impara quello che gli propinano, e sul piatto mangia quello che ha a disposizione (e si puó permettere).
Poi non dico che si puó migliorare, ma c'é sempre la barriera del prezzo.
E del tempo.
D'altra parte la maggior parte delle persone mangia non solo per nutrirsi, ma anche per sentirsi soddisfatta psicologicamente. Questo puó diventare un nemico pericoloso, soprattutto per chi ha pochi soldi.
Per esempio, uno potrebbe tranquillamente mangiare pasta e zucchine, o spinaci, o porri, o tante altre verdure, con un po' d'olio/burro e magari del parmigiano.
Tuttavia vuoi mettere la soddisfazione di aprirsi un barattolo di ragu?
Peccato che ci sia un abisso dal punto di vista della salute alimentare.
Questo non toglie la responsabilitá in capo alle istituzioni e ai produttori sulla qualitá dei prodotti che vendono, come per esempio la farina, il formaggio, le uova, su cui ci sarebbe un lungo discorso da fare.
Io personalmente, che ho tempo da spendere e sono consapevole, alle volte faccio una fatica enorme a trovare qualche cosa da mangiare. E sai le volte che proprio non c'ho voglia di cucinare, che tutta la roba che fa bene va preparata e cucinata (sennó ti costa troppo).
Poi, per quanto riguarda il pesce...tu cosa compri?
Non la vedo tutta questa gente piangere perche' gli tocca mangiare un pasticcino anziche' 3 uova fatte bene.
Se penso ai miei colleghi, possiamo metterci a grandi linee nella stessa fascia di reddito. Eppure, mangiamo tutto diverso. Come lo spieghi?
Tra l'altro chi fuma spende un bel po' di soldi in quello: e non mi si venga a dire che sono costretti?
Ok.
In più occasioni ci siamo già scontrati sul neoliberismo ed anche in questa discussione diventa evidente il darwinismo sociale che questa piaga brandisce come una clava: sei povero? E' colpa tua. Non sei abbastanza ricco o colto da poterti permettere un cibo decente? Si vede che te lo meriti. L'importate è non mettere paletti ai manovratori, che devono avere le mani libere da intralci perché è il dogma del libbero mercato. Sennò poverini come fanno ad arricchisrsi oltre ogni limite, c'è da capirli.
L'ISTAT ci ricorda che in Italia un minore su 4 è in eccesso di peso e che siamo tra i paesi europei con i livelli più alti di obesità tra i bambini di 7-8 anni. Ci ricorda anche l'ovvio, cioè che l'obesità minorile è inversamente proporzionale al reddito familiare nonché al livello di istruzione dei genitori.
@bandit
la domanda é verissima, ma sottintende il fatto che tu compri necessariamente del pesce che hai a disposizione nella tua zona. Ti fidi del pesce fresco? Di quello allevato? Di quello in scatola (che io trovo carissimo...)? Di quello surgelato?
Comunque concordo con te in merito a tre cose:
1) la gente non mangia solo per nutrirsi ma anche per avere soddisfazione, e su questo le multinazionali ci marciano che basta.
2) la gente mangia il doppio di quanto sarebbe necessario per nutrirsi
3) la gente ama i cibi che contengono droghe piú o meno legalizzate, come lo zucchero e la caffeina, o l'alcool. Anche su questo (che poi é una parte del punto 1) le multinazionali ci marciano.
4) la gente vuole la qualitá ma non la vuole pagare.
Dopo di che non é vero che le multinazionali fanno quello che vogliono, perché la pressione dei consumatori ha creato la filiera bio, i prodotti locali, i prodotti sostenibili. Tutta roba da ricchi, peró. Io ho parlato con una che gestiva un negozio bio. Non poteva mica permettersi la roba che vendeva!
Quello che peró va piú contro la tua tesi é l'assurda differenza di prezzo tra il prodotto all'origine e il prodotto che arriva al consumatore finale.
Pensa che nel Regno Unito, se prendi un caffé espresso £1.90, 1 penny va al produttore. E la situazione non é tanto differente per tutti gli altri alimenti.
Non ho pressoche' nulla da obiettare al tuo #46.
Quanto al pesce, cerco quello che mi sembra il meglio nella situazione in cui mi trovo.
La perfezione non e' di questo mondo.
Non avere troppa pietà dei consumatori di Pringles e Cocacola per colazione. Sono gli stessi (esattamente gli stessi) che 5 anni fa si mettevano in fila per farsi sierare e poi chiedevano la pena di morte per i non sierati.
Pensavo di parlare di alimentazione, e mi ritrovo a parlare di poverta' - e soprattutto con parole che non ho mai usato.
Se ci tieni: vuoi dire che se uno e' povero fara' piu' fatica a mangiare sano anche se lo vuole? Beh si, e' cosi'. Ma questa cosa dovrebbe spingerci semmai a lottare contro la poverta', non a regolare ulteriormente il mercato food.
___________________________________
@ Cassandro#18
Grazie della tua esposizione e consigli di vita, concordo in toto poi con "volere è potere"... ma questa potevi pure risparmiartela
Tie! (gesto dell'ombello)
Che poi, ricollegandomi a enzosky#21, finchè te lo fanno fare potrai godere e rimanere "modesto" nella tua eden.
E se non potrai più auto-sostenerti coi tuoi prodotti, di più naturale possibile ci saranno le cortecce degl'alberi da condividere con cervi e daini.
Perché se solo proverai ad azzannare qualcosa dal banco alimentare di un supermercato, morirai all'istante! Perché il tuo corpo super-sano non riuscirà a metabolizzare quello schifo e farà un seppuku (harakiri) in difesa del "tuo Bio"
@kent
Non so che c'entri, anche perché non saprei dire chi dei due "problemi" è più datato dell'altro_ma è meglio rimanere in tema
Ho visto dopo che ti ha risposto già bandit, allora ci vediamo dopo per l'ape
@Davide71
Invece io non ho capito se questa è satira o dici sul serio
CIT: "Tuttavia vuoi mettere la soddisfazione di aprirsi un barattolo di ragu?"
Ma son curioso anch'io di capire anche quel del "riguardo il pesce...tu cosa compri?"
______________________________________
Ora, una curiosità:
ma a chi glié frega che se magna il proprio vicino di casa/parente/amico ecc.?!
A casa mia vige il "fatti gl'affari tuoi che campi cent'anni", per noi vale quanto il fatto di chiedere se ti sei vaccinato o no, perché tutto sta lì, vivi e lascia vivere_a prescindere da come e per quanto_se uno ha acquisito consapevolezza è giusto che viva come meglio creda ma è altrettanto giusto che non rompa i coglioni al prossimo...
se no poi non è detto che anche in piena salute e consapevolezza uno non ci lasci le penne.
Ve la devo spiegare o....(cit: Nervuti)
Poi ti avevo chiesto di specificare cosa dovrebbe fare "il politico" in questo terribile supermercato in cui si puo' comprare uova, pesce, burro e anche spinaci (che secondo un carnivoro fanno male). Che si fa?
@Lysmata #49
@Fumeo17 #51:
la soddisfazione di aprire un barattolo di ragu sta nell'avere un piatto di pasta e ragu con poco sforzo e poca spesa. Quando li mangiavo, tanto tempo fa, mi piacevano un sacco ( il mio preferito era il sugo alle vongole peró).
Per quanto riguarda il pesce mi sono chiarito con Bandit #46.
La questione mi pare piuttosto semplice. Ci sono i poveri? Sì. Possono permettersi di mangiare bene? No. Possiamo sconfiggere la povertà domattina? No, in realtà non ci stiamo neanche provando, anzi la stiamo facendo aumentare. Possiamo limitare i danni procurati dall'avidità degli industriali? Sì.
Tra l'altro ne beneficerebbe la spesa del SSN.
Ti mi hai accusato di accettare di buon grado la poverta', e io questo non l'ho mai detto. Se tu credi che io lo creda, e' un problema tutto tuo.
E vabbe', siamo arrivati alla necessita' di normare il mercato alimentare perche' ci sono i poveri, senza sapere esattamente come (l'ho gia' chiesto 3 volte), e siamo pure fuori dall'oggetto dell'articolo, che non ne fa una questione di reddito.
Chiedo per un'amica: qual'e' il reddito medio della cliente dell'estetista?
A “grandi livelli “ tutti devono guadagnare …sulle nostre vite prima…e poi sulla nostra salute.
Chiuso il cerchio
In ogni caso, ad esempio parlando di acrilammide i paletti già ci sarebbero. C'è dal 2017 un regolamento europeo che ha fissato delle soglie per il contenuto di acrilammide per tipologia di alimenti. Peccato che nessuna sanzione è prevista, quindi è l'ennesima ipocrita farsa. Non ci sono solo le soglie, ci sono le linee guida da seguire per quanto riguarda gli ingredienti, la cottura, la conservazione, la trasformazione, il monitoraggio... ecc.
1) Quindi, prima idea geniale: intanto basterebbe aggiungere le sanzioni e fare i controlli.
2) Allargando il discorso, ci sarebbe la famosa Sugar-Tax. Da modulare in qualche modo assennato.
3) Poi, al pari dei medicinali, sigarette e droghe, bisognerebbe vietare qualsiasi pubblicità (in particolare nei progranmmi/orari per bambini) che promuovano junk-food. Le loro aggressive strategie di marketing non sono da sottovalutare.
4) Vietare la vendita di junk-food nei distributori automatici e negli esercizi dentro e in vicinanza di scuole e aree sportive o ricreative.
5) Aggiungere nelle info dell'etichetta i valori di Glifosato (e qui ci sarebbe da parlarne per giorni) e delle PFAS.
6) Imporre soglie massime anche per queste ultime due.
7) Capitolo scuola: abolire scuola-lavoro e dedicare più tempo all'attività fisica (sportiva, non finta) sin dalla primaria
8) Organizzare tornei intra e inter-scolastici, con premi
9) Introdurre educazione alimentare
10) Sovvenzionare ricerche scientifiche pubbliche e studi epidemiologici sugli effetti a medio/lungo termine di queste sostanze
11) Pubblicità progresso (se esiste ancora) di informazione
12) al contempo ricette economiche di piena occupazione e rialzo dei salari (qui non mi addentro sennò faccio l'alba)
Ti basta?
Poi a livello sistemico bisogna impedire che le multinazionali tengano in ostaggio gli Stati (almeno il nostro).
Nel caso di cibi ultraprocessati, va multato anche il produttore.
Big Food ha da sempre lavorato in simbiosi con Big Pharma. Big Pharma in simbiosi con Big Oil e Big Oil con Big Food.
Fanno "solo" 14 milioni di italiani. Tra questi come al solito chi ci rimette di più sono i bambini. E tu continui a parlarmi di "responsabilità" dei consumatori (bipedi).
Non l'accetti di buon grado ma sembra che la ignori bellamente. Probabilmente nei tuoi schemi mentali la povertà non è prevista.
Sei partito bene, poi per l'attento lettore hai seminato un po' di bombette che rivelano il tuo retroterra di pensiero. Comunque, pensavo peggio.
Bene: vogliamo regole valide e sanzioni severe. Fin qui, siamo d'accordo.
E qui si assume che tu abbia la definizione perfetta di Junk-food (probabilmente formulata da qualche comitato tecnico-scientifico, o la facciamo votare in parlamento?) Non e' cosi' facile. Per esempio, il cioccolato lo e'? Solo se e' sotto il 70% di cacao? Eh mai io dolcifico con la stevia e poi ci aggiungo la spirulina. E' un prodotto salutare? Alle dosi giuste, forse si.
No, impraticabile.
Comunque lodo il tuo tentativo di distinguere bambini e adulti. Vuol dire che riconosci che l'adulto puo' e deve decidere da solo. Se parliamo di scuola e solo quella, ha senso mettere piu' limiti.
Distinguiamo:
Un conto e' proibire (o fissare valori di tolleranza per) un veleno (e questo lo devi fare!), un conto e' normare TRA ALIMENTI, ovvero dirmi che devo mangiare piu' patate e meno burro, perche' lo dice la scienzah, o perche' cosi' proteggo l'ambiente. Questo non va bene.
Stessa cosa per gli PFAS. Non sono mica un alimento, sono un veleno.
Chi la fa? il carnivoro o il vegano?
11, 12...vabbe'.
Ti faccio notare che certi provvedimenti che vorresti fanno aumentare i costi dei prodotti (maggiori controlli, etichette ecc). Il povero fara' ancora piu' fatica.
Non mi hai detto il reddito medio di chi va dall'estetista. Non serve la cifra: stiamo parlando di gente ricca, o di classe media?
Sto parlando degli altri (quelli non poveri).
I poveri devono diventare non poveri, non c'entrano le merendine.
PS - ma le pasticcerie, le chiudiamo?
Chi ci va, solo i ricchi?
E nemmeno serve "uscire dalla poverta'", perche' comunque siamo tossici nati tra i tossici con la droga sotto casa. Quindi, piu' soldi abbiamo, piu' droga compreremo. No-hope.
Sui cancerogeni, tolti i casi estremi, hai davanti una prateria infinita.
Ci sono studi e studi che contraddicono gli studi. Pensa che ultimamente sono state riscontrate propieta' benefiche anche per la nicotina (non il fumo, che e' cosa diversa). CHI SCEGLIE? SCELGO IO, PERCHE' LO STOMACO E' MIO, LA SALUTE E' MIA, e uso il mio cervello per valutare. Non esiste che sia il politico a dirmi cosa fa bene e cosa fa male.
mediasetinfinity.mediaset.it/.../...
2 minuti dovreste poterli vedere anche se non siete iscritti (prima che si blocchi)....
... oppure usate quest'altro link (stesso video, aperto in modo "alternativo"... Solo che bisogna aspettare che si carichi la linea grigia ... cliccando ripetutamente "avanti"):
vod05.msf.cdn.mediaset.net/.../hd_no_mpl.mp4
(puntata del 16 giugno 2025, 2 giorni fa).
Colesterolo si o no?
Gli spinaci fanno bene? Sono pieni di ossalati...
La frutta contiene troppi zuccheri?
La soya fa bene o ti fa diventare finocchio?
Ci siamo capiti.
(il glifosato per 40 anni dicevano che veleno non era. Lo ha permesso l'assenza di uno Stato che fa ricerca indipendente)
Non me ne intendo. Posso dirti che la classe media sono vent'anni che la stanno distruggendo, con successo. Anche questo incrementa la povertà e di conseguenza la vendita di junk-food.
SE NOCIVI: CHI LO DECIDE IL SE, CRISTO SANTO?
Gente come te mi fa una paura fottuta. Ringraziando il cielo, non siete ancora riusciti a regolare TUTTO.
Poco sopra un utente ha postato che in Spagna ti becchi una multa di migliaia di euro se ti mangi le uova delle tue galline non registrate, e invece che urlare allo scandalo, eccoci qui a chiedere PIU' POLITICA (come la Bonino che vuole PIU' EUROPA, che disciplina la lunghezza delle banane), e a metterci un politico a dirmi se la Stevia mi fa male o bene, e qual'e' il limite giusto - per tutti, s'intende.
Roba da manicomio.
ce ne sarebbero cosa da dire ...
Li conosco bene gli argomenti dei nutrizionisti mainstream.
E quelli NON mainstream NON dicono tutti le stesse cose: si contraddicono, proprio come i medici.
Io sono 30 anni che studio e decido COSA VA BENE PER ME, e i risultati mi danno ragione.
Quindi se vuoi ascoltare il tuo nutrizionista fallo, ma se qualcuno viene a rompere le palle a me rispetto alle decisioni che ho preso INFORMANDOMI DA SOLO LEGGENDO LE RICERCHE, ne faccio coriandoli.
Era per far capire che rimangono scelte individuali a prescindere dal reddito. Anche tra i non ricchi, c'e' chi preferisce spendere quei 100 euro nella qualita' di quello che mangia, c'e' chi preferisce farsi le unghie al Beauty Center e poi mangiare la pizza surgelata. Oppure, andare da McDonalds pero' prendersi l'ultimo iPhone, o le scarpe firmate. Sono scelte individuali, e come tali vanno rispettate.
Ho scritto:
Riguardo ai poveri che verrebbero colpiti, come ho già ricordato, se ne occupa sempre il punto 12.
Tranquillo che nutro la stessa stima verso gente come te.
E gli argomenti non e' che "finiscono", e' che non ha senso ripeterli, specie con chi non li vuole comprendere.
Se poi ho tempo seguira' ulteriore risposta.
Intanto, buon appetito.
Ops, oggi pranzo un po' tardi...posso, o c'e' anche un orario per mangiare stabilito per legge?
#74 bandit
Si parlava di educazione alimentare a scuola.
Si spiegano tante cose.
Tra l'altro inserire la Stevia tra i "nuovi dolcificanti di sintesi"...vabbe' lasciamo stare.
Che spasso che sei
Come l'educazione sessuale a scuola. Non mi interessa sapere se si parla di pompini o altro. Non mi fido di nessun insegnante che pretenda di insegnare certe materie ai bambini. Stop.
Quindi?
Cosa non ti è chiaro in "In generale, sia di sintesi che naturali, oltre che creare dipendenza possono indurre ..."?
Dovevo scrivere "In generale, sia di sintesi che naturali come la stevia, oltre che creare dipendenza possono indurre..." sennò non ci arrivi?
Il discorso si sta facendo stucchevole, mi scuso con i lettori.
Ma lasciamo pure perdere, le cose pazze che hai scritto sono altre.
Il latte lo vogliamo crudo, pastorizzato o UHT?
Comunque la frase è corretta e fondata. Confermo tutto.
La stevia, come gli altri dolcificanti naturali, non è esente da rischi.
" vietiamo lo zucchero nelle bevande...
vietiamo anche alla merda di sporcarci le mutande!" [/Cit]
La tua risposta:
5 anni qui a verificare giorno per giorno come la scienzah sia uno strumento. Eh ma tu parli della scienza vera. Gia'. Quella che c'ha il bollino sopra "scienza vera". Eh, ma un domani, non ci saranno piu' conflitti di interesse, e corruttele varie: un domani avremo la scienza vera. E allora, quando saremo tutti d'accordo, potremo anche fidarci.
Data quella tua risposta, non ho molto da aggiungere. Si tratta sempre si delegare ad una supposta autorita'. Abbiamo gia' visto i danni che ne derivano. Non basta? Avanti pure.
Tra parentesi: ti annuncio che le ricerche tante volte si contraddicono anche quando gli autori sono in perfetta buona fede. Il motivo e' questo: la realta' e' complessa e incerta. Fai luce qui, ma non vedi quello che e' rimasto al buio la'. Quello che non cerchi non lo trovi: cerchi un danno cardiaco per una roba, ma non misuri gli effetti sulle ossa. Talvolta nuove ricerche smentiscono quelle vecchie. Ma nel frattempo quelle vecchie erano "la scienza", e magari hanno fatto un sacco di danni.
QUINDI:
Ognuno deve farsi il suo percorso soggettivo, e trovare cio' che funziona per lui o lei. Libri, esperti, esempi, e soprattutto sperimentazioni (laddove possibile). E tante volte, magari, cambiare idea su qualcosa. Non e' un quadro statico.
Ma nessuno deve imporre alcunche' all'altro.
www.youtube.com/@NicolaJiang/videos
Vedi che avevo ragione?
Se sei tranquillo che nel pesciolino che mangi non ci siano metalli pesanti oltre i limiti, è perché qualcuno ha fatto degli studi. Lo stesso discorso si può fare con lo zucchero, nonostante Big Food remi contro.
Il link che avevo messo in #6 Zagreus mi sembrava esplicativo.
Non mi sembra però che per il mercurio nel cibo invochi la libbertà di scelta e la consapevolezzah.
A parte queste considerazioni, per l'ennesima volta ribadisco che non ho mai detto di vietare un cibo. Solo di mettere dei limiti a certe sostanze all'interno dei cibi processati, quando possono diventare pericolose.
Anche riguardo l'"educazione alimentare": per come l'ho descritta e per come la intendo è più una "informazione alimentare". Non vieta nulla, non dice cosa mangiare o meno. Anche io penso che non sia compito della scuola "educare".
Nessuno ha detto di buttare via TUTTA la scienza.
L'ho detto N volte che leggo le ricerche.
Il problema e' che io non concedo a te o al tuo politico di scegliere quale affermazione scientifica selezionare come vera, quando ce ne sono altre che la contraddicono, e imporla a me.
Difficile da capire?
Confondi gli studi con le verifiche sui prodotti?
Com'è che per il mercurio nel cibo non invochi la libbertà di scelta?
Ci sono delle soglie.
Stabilite scientificamente.
Su cui si basano le verifiche.
Ho scritto:
Una volta concordato che veleno e', mi sta benissimo che venga proibito o controllato l'uso della sostanza. In un mondo diverso parlerei di meccanismi non statali per farlo, ma oggi siamo qui, lo stato c'e' , che faccia almeno queste cose e le faccia bene.
Naturalmente deve trattarsi - come dicevo - di casi indubitabili. Perche' se no, da li' a proibire la CBD (per dirne una) il passo e' breve, e ci si appella allo stesso tipo di argomenti.
Poi, ho concordato con te che la dose fa il veleno.
E ho ribadito che non ho mai detto di vietare un cibo ma solo di mettere dei limiti a certe sostanze all'interno dei cibi processati, quando possono diventare pericolose.
Quindi, ricapitolando: perché quando vengono imposte delle soglie al mercurio ti sta bene e quando vengono imposte ai dolcificanti no?
Stai sostenendo che non sono cancerogeni? Che non diano assuefazione? Che in qualsiasi dose si assumino non diventino veleno?
Mah. Forse hai le idee confuse.
La differenza con i dolcificanti qual è esattamente? Che questi ultimi non sono considerati veleno? E perché non lo sono?
Invece per i veri veleni no: l'ideale sarebbe zero, e solo per "realismo" si fissa una tolleranza.
Una alternativa accettabile sarebbe garantire sempre una informazione completa e accurata: se tu mi dichiari che nel tuo vino c'e' benzina, posso anche fare da solo. Ma e' difficile in pratica, per cui e' preferibile proibire a dare multe galattiche e galera a chi sgarra.
Mi stanno sulle balle tutti 'sti cibi "Light", con 0,0001% di grassi, ZERO zuccheri, ecc...
Sugli scaffali ormai si trova sempre più roba del genere... e sempre meno roba nutriente e Naturale!!
Se permettete Io voglio mangiare lo Yogurt ARRICCHITO di grassi (non impoverito!), con il + 1,5 % di grassi !! (purtroppo non esiste!).
Sono costretto a vivere in un mondo che è alla ricerca di cibi NON-nutrienti solo perché alla gente piace strafogarsi di chili e chili di cibo ogni giorno e spendere soldi per inserire nel proprio corpo cose private di ogni sorta di apporto nutritivo (solo per il piacere di farlo... perché il cibo è diventato uno strumento di socializzazione!).
Possibile che non vi rendiate conto che i cibi light servono SOLO per far girare di più l'economia... perché così, per nutrirsi, la gente deve comprare e assumere molta più roba di prima!??
Non sarebbe meglio (più saggio) educare la gente a mangare poco e nutriente... anziché molto e poco nutriente??
il vero "goal" da raggiungere per una società intelligente, saggia e virtuosa (specialmente per chi tiene alla salvaguardia del pianeta) sarebbe quello di Studiare il modo affinché l'uomo possa vivere mangiando 1 sola volta a settimana... o addirittura 1 sola volta al mese!! ... o ad intervalli di tempo ancora maggiori! (come fanno saggiamente i coccodrilli!).
QUI INVECE SI STA FACENDO IL CONTRARIO!!! (con buona pace delle risorse naturali... che vengono consumate al ritmo del 170% all'anno... cioè vale a dire: se il pianeta riesce a produrre 100% ogni anno, noi consumiamo il 70% in più di quello che si riesce a produrre, quindi ogni anno sforiamo la sua capacità di rinnovamento del +70%).
... E non ho bisogno di "ricerche scientifiche" per potervi dire che È QUESTO ciò che veramente fa male all'organismo!! (non il grasso o gli zuccheri... ma mangiare chili e chili di roba SVUOTATA di tutto!!).
Stessa cosa anche per quanto riguarda le buste di plastica: anziché farne 1 sola INDISTRUTTIBILE (che la gente possa tramandarsi di padre in figlio ... di generazione in generazione), si stanno creando buste che si sbriciolano dopo pochi giorni, la cultura dell' "usa & getta", del consumismo.
IL CONTRARIO DI QUELLO CHE SI DOVREBBE FARE!!!
Si sta educando la gente a fare il contrario di quello che si dovrebbe (diventare spreconi, sperperoni), perché questo atteggiamento conviene all'economia / mercato.
e anzi... si sta facendo di più: si sta inculcando nella mente delle persone che comportarsi così sia un comportamento rispettoso, virtuoso e "green" (buttare via ogni giorno centinaia di sacchetti di plastica "è green"... perché sono biodegradabili... mangiare in un piatto di carta e buttarlo via subito dopo "è green"... ecc. ... *sono proprio un cittadino modello e rispettoso dell'ambiente!* ... si ripetono tra sé e sé ... auto-convincendosene! ... Introiettando la "cultura dello spreco" come un "modo di comportarsi" positivo, buono... anziché negativo/vizioso!).
il problema è che le industrie e le imprese non vogliono questo!! (ossia: che si mangi 1 sola volta al mese o che il sacchetto di plastica duri per sempre!).... perché vogliono che tu COMPRI, COMPRI e COMPRI ... roba che non sia nutriente!! (così puoi continuare ad assumerne all'infinito e mangiare ANCORA ANCORA ANCORA.... e svolgere appieno la tua funzione di CONSUMATORE!!).
un po' come i vestiti: ho dei jeans da muratore che mi ha dato mio padre (degli anni '60-'70) che sono ancora in perfetto stato!!! (il tessuto di cui sono fatti è talmente duro che stanno in piedi da soli!) ... al contrario, i jeans che compri oggi dopo 3 anni cominciano a lacerarsi e son da buttare via!!!
>>>>> SVEGLIA !!!
Mangiate un bel panino pieno di grassi, una bevanda piena di zuccheri... e starete bene per 2 giorni senza più bisogno di dovervi alimentare (anche il vostro portafoglio ringrazierà!).
Stanno bandendo tutte le sostanze che sono nutritive (asserendo che fanno male), per farvi mangiare pietanze "vuote", depauperate di tutto, fondamentalmente "di cartone".
Secondo me, si dovrebbe fare una distizione nei supermercati:
- "Cibo a scopo ludico".
- "Cibo a scopo nutritivo".
Chi tratta il cibo come un gioco va nel reparto del "cibo a scopo ludico", chi cerca cibo per nutrirsi (come me!) va nell'altro reparto.
[...]
Altrimenti ci ritroveremo in una società che offre solo "cibo ludico" e chi ha bisogno di nutrirsi davvero (assumendo poco cibo) non potrà farlo!! ... se non ADEGUANDOSI a mangiare tonnellate di roba (come vuole il mercato), quindi spendendo molti soldi...
... così facendo, però, si ottiene l' aumento del proprio metabolismo e la dilatazione del proprio stomaco, di conseguenza a ciò, si avvertirà continuamente "fame", che ovviamente andrà placata introducendo continuamente roba, rigorosamente NON-nutritiva! (altrimenti, farebbe male mangare così tanta roba, se essa fosse nutritiva!!!) ...
ma il mercato vuole proprio questo: che tu possa mangiare TANTO e che tali cose NON SIANO NUTRITIVE (affinché tu possa continuare a farlo senza problemi!).
... in alternativa (se non si vuole cedere a questo "dictact del mercato" e si vuole persistere a mangiare poco) si è costretti ad assumere integratori, proprio per sopperire alla mancanza di nutrienti nei cibi!
Quindi l'altra soluzione consiste sempre nel spendere altri soldi (come vuole il mercato)... e dovendo far ricorso a roba di sintesi... chimica, pillole, ecc.
immagino un futuro in cui il "cibo" e il "nutrimento" si venderanno separatamente.
da un UNICO prodotto quale era (che comprendeva entrambi gli aspetti) si ricaveranno due prodotti distini che soddisferanno due esigenze di mercato differenti: se vuoi il cibo compri il cibo (per appagare l'aspetto ludico, il gusto, il palato), se invece quello che cerchi è il nutrimento, allora non dovrai comprare il cibo, ma acquisterai direttamente il nutrimento (per appagare il fabbisogno energetico, ma non il palato!).
IO, invece, VOGLIO MANGIARE POCO e QUEL POCO CHE MANGIO VOGLIO CHE SIA FORTEMENTE NUTRITIVO (ben ricco di grassi e zuccheri!).
Peccato, per una volta che avevi scritto una cosa sensata condivisibile!
Se non altro pian piano ci avviciniamo allo scoglio. Da quanto ho capito, quando parli di "veleni veri" ti riferisci alle contaminazioni indesiderate (es. mercurio nel pesce). Poi ci sono i "comuni alimenti". Ma ti ricordo che parliamo di ultra-processati, quindi non di comuni alimenti ma di additivi come dolcificanti, coloranti, conservanti, aromi, ecc.
Prendiamo i coloranti, visto che i dolcificanti per te (e non solo per te) sono un tabù, tanto il discorso è lo stesso. I coloranti sono ammessi ma oltre un certo limite (chiamato ADI - Acceptable daily intake o GDA - Dose Giornaliera Accettabile in italiano. Di cui sembri ignorare l'esistenza) si sa che fanno male.
Prendiamo la Tartrazina (E102) un colorante giallo limone un tempo molto utilizzato, che ora è presente in certe cedrate. Se il valore presente nella cedrata (o comunque, nell'assunzione giornaliera totale, metti che tuo figlio ne beva 3 al giorno) supera il suo ADI, si va incontro a dei rischi seri. A partire dall'iperattività (che poi magari verrà "curata" con psicofarmaci) a danni al DNA nel fegato, colon, reni, testicoli.. ecc.
Così via anche per gli altri coloranti: da effetti allergenici a disturbi della personalità, dell'attenzione, ecc.
Domanda: ne vale la pena per bere una bibita di colore giallo? Un bambino dev'essere libero di rischiare (incosapevolmente poi!) così? Nel nome di cosa, della libbertà? O nel nome dei soldi del produttore?
Stesso discorso pari pari per i dolcificanti, la cui funzione ovviamente non è colorare per invogliare, ma addolcire qualsiasi schifezza per renderla ossessivamente appetibile. Così ne mangi (o bevi) di più. E mangiandone di più tranquillamente sforerai l'ADI (com'è già stato dimostrato, in particolare per la fasce d'eta più basse).
La dose fa il veleno.
#109 Fraber
Fra' mettiti seduto che devo darti una triste notizia:
lo zucchero NON è nutriente.
Spiace.
È uno dei 3 nutrienti fondamentali:
- grassi (9 Kcal al grammo).
- zuccheri (4 Kcal al grammo).
- proteine (4 Kcal al grammo).
+
- vitamine
- sali minerali
tra l'altro, all'interno del nostro corpo, lo zucchero si trasforma in grasso (quando ce n'è troppo e l'energia deve essere immagazzinata) e il grasso si trasforma in zucchero (gluconeogenesi), quando c'è una carenza di zuccheri e all'organismo occorre un maggior apporto di zucchero... per cui possiamo dire che gli ZUCCHERI siano fondamentalmente UNO DEI PIU' IMPORTANTI NUTRIENTI del nostro corpo (alla base della maggiorparte dei processi metabolici ... ed "elemento principe" per il nutrimento del nostro cervello!)... tant'è vero che esistono animali che si nutrono solo di zucchero ... e stanno benissimo!).
sembra che abbiamo una concezione di "alimentazione" e di "bene" e "male" che sono totalmente incompatibili...
vabbé! ... non importa... libero di pensarla come vuoi!
Comunque, vorrei ricordare che questo articolo parla della necessita' di intervento politico per:
- normare l'uso di zuccheri grassi e sale
- introdurre la tassa sullo zucchero
Rispetto a questa posizione, io mi sono espresso cosi (#1):
Ora, tu mi chiedi dei coloranti dannosi. Ok.
La vedo cosi'.
Se una sostanza puo' fare grandi danni in quantita' minuscole, per quanto mi riguarda va classificata come veleno e non come alimento. Non mi interessa se sia un colorante o altro.
Se invece si tratta di sostanze che possono far male ma dipende dalla quantita' e da quanto tempo le consumi (come pure la nutella), allora al produttore chiedo solo di informare correttamente sugli ingredienti, e il consumatore faccia le sue scelte.
Mi fai venire in mente che io imparai da mia mamma quando ero bambino che i coloranti fanno male. Da allora in automatico quando li vedo in un prodotto lo scarto, salvo rarissime eccezioni. Si puo' fare.
Hai visto che succede quando contesti a qualcuno la presunta impossibilità di resistere a quella o quell'altra mossa della lobby del giorno?
La deresponsabilizzazione, assieme al catastrofismo, è uno dei valori fondanti delle narrative complottiste.
Se tu mi racconti che io, singolo, ho il potere non farmi infinocchiare dal gioco de "i potenti", viene meno il nemico virtualmente invincibile che fa parte delle storie complottiste.
Queste, sono le razioni che susciti. Stessa cosa con il catastrofismo. Il complottismo ti deve dipingere un mondo perennemente in procinto di collassare, in cui il futuro sia peggiore del momento attuale. Infatti, ecco che se ti azzardi a dire che rispetto a X anni fa stiamo meglio, si scatena il putiferio.
E i junk-food che li hanno tutti o quasi.
Nessun animale si nutre solo di zucchero, ed anche se esistesse, poco avrebbe a che fare con l'uomo.
Non so cosa intendi per "bene" e "male" ma di sicuro bere "una bevanda piena di zuccheri" non ti fa bene come pensi.
Ci sono sostanze che non vuoi proprio (mercurio, piombo o peggio) ma che vengono ritenute tollerabili in quantita' minime, vuoi perche' le ricerche cosi' dicono, vuoi perche' nella realta' non si riesce ad eliminarle del tutto. Non vale solo per gli alimenti. Per esempio, una martellata in testa non la vuoi, anche se, sotto una certa "soglia" (fatta piano) non ti fa un gran danno.
Poi ci sono sostanze che danno una curva ad U, nel senso che ce ne vuole una certa dose, fanno male se troppo o troppo poco. Esempio, la vitamina D e molte altre vitamine (anche se la dose ideale non vale in assoluto, le vitamine vanno bilanciate, discorso complesso).
Ma importa poco: si tratta comunque di alimenti processati che per quanto mi riguarda vanno esclusi o minimizzati. (Salvo per gli antiossidanti: se c'e' solo acido ascorbico non vedo grossi problemi).
L'uso dei codici peraltro non aiuta (e mi fa pensare male), sarebbe meglio scrivere per esteso ma poi non c'e' posto, ma se non c'e' posto vuol dire che c'e' dentro troppa roba.
Vanno aggiunti quelli di "Trust the Plan"
L'ho spiegato sopra: è ovvio che se ti ingozzi dalla mattina alla sera di cibo (più di quanto ne avresti bisogno), bere una bevanta zuccherata è un surplus non necessario che a lungo andare potrebbe anche dannegiarti.
Carboidrati, fruttosio, saccarosio, glucosio, ecc... sono tutti zuccheri e svolgono tutti la medesia funzione.
Non c'è lo zucchero che "fa male" e lo zucchero che "fa bene".
... e ripeto: senza assumere zuccheri si muore!! (... altro che "veleno" !!!).
Come hai giustamente detto tu: chi crede di aver eliminato gli zuccheri dalla propria dieta (quindi voler smontare la mia tesi, asserendo che si possa vivere senza), in realtà sta continuando ad assumerli attraverso verdure e altri prodotti.
inoltre (qualora non bastassero), attraverso il processo di Gluconeogenesi, costringe il proprio corpo a sintetizzare gli zuccheri dai grassi (quindi il suo metabolismo deve fare uno sforzo maggiore, perché il soggetto ha deciso di non assumere zuccheri che invece il corpo necessita ... e pertanto escogita "vie traverse" per ottenerli!! ).
Ti stupirà quello che sto per dirti, ma - secondo me - si potrebbe benissimo vivere con una dieta di soli dolci (torte, crostate, biscotti, latte, marmellate, croassant, pasticcini, caramelle, cioccolate, wafer, gelati, yogurt, frutta, ecc.), ovviamente assumendone la giusta quantità e solo se l'organismo del soggetto è sano e non presenta malattie correlate all'assorbimento dello zucchero (es: diabete).
In presenza di diabete, invece, è ovvio che per un tale soggetto lo zucchero faccia male!! ... ma perché è malato lui!! ... non per lo zucchero in sé (Sostenere questo, sarebbe come dire che la Luce fa male... perché esisto persone affette da Xeroderma pigmentoso).
Dimentichi la curva classica. Prendi ad es. altri metalli: del ferro è risaputo che è un elemento essenziale ma in quanti sanno che abbiamo bisogno anche di rame, cobalto, molibdeno o manganese? Per fortuna li prendiamo da tutti cibi naturali: uova, carne, noci, legumi, ecc. Ma ovviamente anche qui la dose fa il veleno.
Tutto ciò per dire che OK se risolvi il problema a monte evitando tutti i processati (anche il pane? succhi di frutta? affettati e insaccati? complimenti), ma gran parte della popolazione non solo non può evitarli (e in parte non vuole, per abitudine, dipendenza e marketing) ma non ha neanche modo di discriminare. Non è che i processati sono tutti uguali.
Esempio banale, come dicevo a lysmata
Esempio: benzina nel vino. Ma in molti casi, zero non e' possibile (metalli nel pesce) e quindi si cerca di minimizzare. Ovviamente, maggiore la quantita', maggiori i danni.
Buone notizie: per chi ci tiene proprio a consumare prodotti con tanti codicilli, ci sono pure le app che ti dicono tutto a partire dal bar-code. E pensa un po', non e' stato lo Stato a farle!
Che non voglia per abitudine, dipendenza e marketing: QUINDI???
Se il 99% degli yogurt e' alla frutta, e' perche' il 99% li vuole cosi', vuoi per scelta deliberata, vuoi "per abitudine", pigrizia o disinteresse.
Quello che si incazza dovrei essere io, che mi devo accontentare dell'1% dell'offerta perche' una massa di ignoranti compra senza pensarci.
Ma io sono tollerante, e mi accontento.
Dose o non dose, i contaminanti sono OT.
(l'esempio della stevia era un gioco: stai certo che se c'è la stevia la mettono a caratteri cubitali sotto il nome del prodotto. Raddoppiando il prezzo)
Sicuramente colpa delle casalinghe di Voghera.
Poi, Ref. App per leggere in chiaro il significato dei codici:
TU:
Scusa, ma allora tutti quei prodotti che si reclamano come "senza zuccheri"? Sono pazzi??
(Dato che la meni con i poveri)
Visto che non ti piacciono le tasse (e neanche a me: la Sugar-Tax la dovrebbero pagare i produttori, anche se poi si sa come finisce), si potrebbe benissimo fare così: prendiamo ad es. i biscotti, dato che ovviamente un singolo biscotto non supererà nessuna soglia e gli ingredienti e i valori nutrizionali ai più non dicono nulla; allora ti obbligo a scrivere quanti biscotti posso mangiare al giorno tranquillamente; ovvero una bella scritta -come per le sigarette- OLTRE TOT BISCOTTI NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE. Oppure: BISCOTTO NON ADATTO AI MINORI DI ANNI TOT.
La tua affermazione era:
Non so nella vita reale ma in questo discorso continui deliberatamente a far finta che i poveri non esistano. A me non interessa che siano citati o meno nell'articolo: sono IT perché non si può parlare di junk-food prescindendo dal problema della povertà.
Con le sigarette lo puoi scrivere senza riguardo per la quantita', i biscotti invece devi dire "OLTRE 10", ed e' una grande stronzata primo perche' per esempio se quelli sono i tuoi unici carboidrati magari puoi fare anche 20, mentre se ti sfondi di maccheroni anche 1 biscotto e' gia' in eccesso, e poi perche' (rullo di tamburi) LA SCIENZA non e' univoca nel dire quanti biscotti ti devi mangiare, e infatti io ne mangio ZERO perche' questo dice la SCIENZA che seguo io (e altri come me). E tra l'altro i limiti andrebbero fissati per CIASCUNO degli ingredienti. E non dimenticarti di mettere un avviso particolare per i diabetici e gli obesi, e di calibrare a seconda del livello di attivita' fisica.
AUGURI!
Ma poi secondo te mettere in piedi sto robo fa salire o scendere i costi dei prodotti? Bel modo di tutelare i poveri. Ah gia', tu la poverta' la risolvi col tuo "punto12". Ma allora, perche' continui a parlare dei poveri, se hai la soluzione?
6 uova le trovi anche a 2 euro. Non saranno di qualita' top, ma sono infinitamente piu' salutari di una scatola di merendine.
Ti posso garantire che se rinunci alle infinite porcherie che trovi sugli scaffali, puoi avere una alimentazione salutare senza costi esorbitanti, anzi.
La realta' e' che per la maggior parte della popolazione, benestante o povera che sia, pasticci alimentari E spese voluttuarie precedono - per priorita' - gli alimenti salutari. Questo e' un diritto, non e' una necessita'.
Ah, come ti ho spiegato pià volte, "i limiti --che-- andrebbero fissati per CIASCUNO degli ingredienti" ci sono già e si chiamano ADI.
Quindi, aspettando speranzosi, almeno si fa qualcosa e non si fa finta di niente come fai tu, dicendo che va tutto bene perché la gente ignorante se lo merita.
Mi pare una degna conclusione, dopo avere preso un mero esempio che ho portato e averlo spalmato (per restare in tema) sull'universo intero.
O forse secondo te e' normale mangiare merendine a colazione, merendine a pranzo, merendine a merenda e merendine a cena, 7 gg su 7. Si ? Perche' io avevo fatto l'esempio confrontando le uova con le merendine.
Quindi l'esempio delle uova da solo non dimostra niente.
Oltre questo poi, sul piano pratico lo voglio vedere un bambino, bombardato dal marketing e dipendente dagli zuccheri (vedi ISTAT), che preferisce un uovo alla merendina. Magari con la frutta, ma la biologica non te la regalano e non è per tutti.
Tuttavia questo e' un discorso che vale tra adulti.
I bambini non possono essere ritenuti capaci di autodeterminarsi di fronte alla capacita' manipolativa degli adulti, per cui quando si parla di bambini io sono molto arrendevole rispetto alle restrizioni per tutelarli.
Per gli adulti NO: gli adulti non cresciuti non devono pretendere tutela a scapito degli adulti cresciuti.
LIBERO ARBITRIO
Concordo che questo sia il punto centrale del diverbio ed era chiaro sin dalla tuo primo messaggio e dalla mia relativa risposta.
Nessune nega l'importanza del libero arbitrio o del fatto che ci siano tante persone come te capaci di autodeterminarsi e quindi in qualche modo di difendersi (fino a che punto poi sarebbe da dimostrare). Quello che non vedi (o che non vuoi vedere = non ti interessa) è che non siamo tutti allo stesso livello e non lo saremo mai, anzi per uno capace di autodeterminarsi ce ne sono dieci che non lo sono e che in qualche modo andrebbero minimamente protetti in una guerra impari contro chi ha i mezzi, la volontà e la capacità di utilizzarli come meri pezzi di carne che fruttano soldi.
E' questo darwinismo sociale che non accetto, secondo cui a questo pazzo mondo possono sopravvivere solo gli eletti (gli autodeterminati, in questo caso) e gli altri possono andare in malora. Questa argomentazione, che già è riprovevole quando viene dall'alto, diventa tragicomica quando proviene dal basso (senza offesa). Per quale motivo proviene anche dal basso è presto detto: perché qualcosa è filtrato (anche le ideologie hanno il loro marketing) e viene introiettata una weltanschauung che ti fa sentire eletto ma alla fine dei conti ti fa fare gli interessi di chi sta in alto.
Sostanzialmente questo è il motivo per cui non andremo mai d'accordo su niente.
Tu puoi decidere di fare il vegano e sentirti un gran figo. Poi dopo 10 anni scopri che ti sei fatto del male, e che il tuo vicino di casa ignorante come una capra che va avanti a fiorentine sta molto meglio di te.
Cio' non toglie che tu hai esercitato la tua liberta' e cosi' doveva essere.
Qualcuno doveva forse "difenderti" contro la tua volonta' quando hai deciso di fare il vegano? Qualcuno doveva avere il potere di farti mangiare le bistecche? Oppure al contrario: qualcuno doveva avere il potere di proibire la bistecca al tuo vicino, col risultato (per ipotesi) di fargli del male? Con questo schema il "debole" e' alla merce' di chi lo deve tutelare - in realta', lo controlla, come quanto si mette un tutore giuridico di fianco ad un "incapace".
E come per ogni cosa, o la usi o la perdi. La facolta' di valutare e di decidere la perdi nel momento in cui ti affidi a terzi che fanno le scelte per te.
Questo vale a livello di singolo, e poi a livello di societa' intera.
Tralascio un attimo che la dieta personale sia OT, così come gli "alimenti naturali", che siano carne o verdura e che non mi risulta che qualcuno sostenga una dieta a base di ultra-processati.
Nota: la stevia era bannata in europa fino al 2011.
Perche' c'e' gente come te che purtroppo va a lavorare come tecno-burocrate nelle varie commissioni.
Nota2: quando proibisci la pubblicita', immagino che vorrai proibire anche le promozioni in punto vendita, gli assaggi, ogni forma di pubblicita' sui social media, giusto? Ti faccio presente che il distributore quando vuole spingere certi prodotti usa la leva dello spazio: mettere un prodotto in alto o in basso lo rende meno visibile, viceversa ci sono spazi pregiati come le teste di gondola. Come facciamo ad imporre al distributore di non spingere i prodotti brutti?Perche' se quei prodotti gli danno un buon margine, stai sicuro che cercheranno di spingerli.
E nei volantini che trovi nella posta, non possono metterli?
Ti compri 1 camion di vitamina K ma NON PUOI mettere troppa vitamina K DENTRO uno yogurt.
Se lo vuoi sapere nel 1985 c'è stato uno studio sulla stevia che lo collegava all'infertilità nei ratti, altri a effetti mutagenici o epatotossici. Nel 1991 è l'FDA che la mette al bando. L'UE se la prende comoda e aspetta il 1999. Quindi qui è stata al bando dal 1999 fino al 2011.
Tra l'altro è un caso da incorniciare perché è nato proprio nei libbberalissimi States, dove il principio di precauzione non c'è. Indovina un po', è stata proprio l'industria dei dolcificanti (Monsanto in testa, con l'aspartame) a remare contro. Solo gli ingenui pensano ai burocrati.
Intorno al 2008, quando a Big Food è girato bene e fatto i loro brevetti, Coca-cola e Cargill (per Truvia) e Merisant, cioè Monsanto, (per PureVia), hanno prodotto gli studi di sicurezza (lì funziona così) per rebaudioside A. Non la stevia grezza. La stevia grezza è stata sempre (o quasi) ammessa come integratore alimentare ma a tutt'oggi non è ammessa come dolcificante.
Quindi torniamo al discorso che facevo, l'industria che fa il buono e il cattivo tempo, perché lo Stato non c'è.
Rispondero' dopo (ma mi frego gia' le mani
Infatti i veri comunisti vorrebbero controllare anche il mercato delle vitamine e degli integratori. Negli USA c'e' stato un momento in cui volevano proibire il NAC, poi per fortuna questa non e' passata. Ma le restrizioni nefaste rimangono anche per certi farmaci, come l'ivermectina, che tocca fare arrivare dall'india (e pagarla 5 volte tanto. Eh, ma i poveri...)
E con questa, prendiamo il volo.
Capito raga? il suo problema e' la merendina. Lo stesso alimento lo puoi comprare a chili, ma se lo metti nella merendina allora ci vuole il limite. Eh niente. Bisogna avvisare le nonne che fanno la crostata?
Ma non solo:
Ma con il tuo sistema dovresti mettere il NON su un sacco di prodotti. Forse fai meglio a dire che e' tutto per adulti tranne dove specificato "per bambini". Certo, che mondo di merda, sto coglione di genitore non puo' mica capirlo da solo...
Tra l'altro, pochi anni prima era uscito un cazzo di codice alimentare in base al quale diverse erbe cinesi sono state vietate in UE. Per il nostro bene, naturalmente.
L'italia poi e' un caso a parte. Io certi integratori non li posso acquistare con consegna in Italia: il fornitore lamenta leggi che non lo consentono, o nemmeno si capiscono. Per fortuna non vivo in Italia.
Quanto ai burocrati, essi hanno 2 motivazioni molto precise:
1) Soldi e carriera, che sono fattori sensibili alle lobby e alle pressioni di entita' varie, ben diverse dal "bene comune"
2) Gravi malattie mentali, depravazioni spesso dovute a traumi d'infanzia, che si traducono nel gusto sadico di esercitare il loro potere, con leggi e regoline assurde ma tanto basta che sentano il potere di controllare il prossimo nello loro mani, e farlo soffrire - poco o tanto.
E' sempre un modo per spingere le vendite.
Fa parte delle politiche del distributore, e ti assicuro che funzionano perche' l'industria cerca sempre di concordare col distributore COME il prodotto viene trattato in punto vendita.
Spiace, devi regolare anche questa cosa, quindi fai un regolina che dice in quali scaffali si puo' e non si puo' mettere il prodotto X, e poi manda l'ispettore a controllare e sanzionare. Ti chiamero' Mr. KGB
A parte poi che per i medicinali la pubblicita' la fanno pure.
Ma in ogni caso: non devi preoccuparti ANCHE della politica del distributore, che invece per gli alimentari e' una variabile fondamentale.
Su NAC e ivermectina (che comunque non sono addittivi), lo sai anche tu perché: merito delle solite industrie farmaceutiche.
Le baggianate che scrivi al 90% sono OT.
Poi se tu vuoi fare una crostata di zucchero, ripiena di zucchero e coperta di caramello, e la vuoi dare a tuo figlio, cavoli tuoi. Quella sì che è una scelta libera, anche se irresponsabile.
Poi quello della vitamina K era solo un esempio di fantasia (al limite mettono la B12) per farti finalmente capire la differenza tra alimento (o integratore, in questo caso) e additivo.
Eppure non è difficile. Ma niente, è proprio vero che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Il tuo problema è che non hai fantasia, per te le cose stanno così e devono rimanere così, sennò non sia mai che l'industria alimentare abbia qualche paletto, ovvove!
Basta.
Alzo le mani.
Ci sarebbero tanti ma e pero', ma tralasciamo.
Togli la liberta' e nemmeno risolvi il problema
Infatti io ho detto che posso chiamarlo ancora yogurt SE hai aggiunto solo frutta e zucchero, e lo dichiari bello chiaro.
Il punto in comune invece e' che tutte e due le cose le fa lo stesso soggetto: il politicante insieme al suo tecno-burocrate. Auguri.
PS - il politicante ci deve tutelare da noi stessi, ma chi ci tutela dal politicante?
msn.com/.../...