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UNA TRAPPOLA PER TOPI
C'erano undici minuti per evacuare la Torre sana. Invece gli hanno bloccato anche le uscite sul tetto.
Da una lunga e imbarazzante lista di domande - retoriche, ovviamente, poichè non avranno mai risposta - poste all'amministrazione Bush dall'associazione familiari delle vittime del World Trade Center, emergono nuovi particolari che i media erano curiosamente riusciti a farsi sfuggire fino ad oggi.
Ad esempio, pare che la Port Authorithy di New York - l'entità che controlla il porto di Manhattan e l'aeroporto di Newark, che sta sull'altra sponda dell'Hudson - abbia visto sui suoi stessi radar che il secondo aereo stava facendo rotta sulle Torri (la prima delle quali era già stata colpita), undici minuti prima che questo si presentasse ... ... all'appuntamento con le telecamere di mezzo mondo. In quel lasso di tempo, con la seconda Torre ancora intatta e funzionale, è lecito presumere che buona parte della gente si sarebbe potuta salvare. Ma la Port Authority non sarebbe riuscita a comunicare in nessun modo l'informazione al centro operativo di Rudolph Giuliani, nell'adiacente WTC7, che invece proprio in quei momenti diffondeva un rassicurante comunicato, via altoparlanti, secondo il quale non c'era nessun bisogno di abbandonare l'edificio.
Purtroppo, sia la Port Authority che la municipalità di New York si rifiutano di rendere pubblici i nastri delle conversazioni intercorse fra loro quella mattina.
Un altro particolare agghiacciante, che emerge dalla lettura del documento, è che apparentemente le uscite di sicurezza che davano sul tetto di ambedue le Torri erano state bloccate. Stupiva infatti, nell'ambito già dello stupore generale, non vedere nessuno che avesse pensato di salvarsi facendosi magari prelevare dal tetto da un elicottero. Ora se ne capisce meglio il perchè.
Sembra inoltre che le procedure previste per un'evacuazione d'emergenza, dopo l'impatto, siano state inspiegabilmente ignorate, e che il sistema automatico antincendio fosse bloccato, o comunque non abbia funzionato a dovere.
Tutto questo va ad allinearsi con i già pesanti sospetti che gravano su Rudolph Giuliani, sindaco della città, il quale dirigeva le operazioni dal suo ufficio nell'adiacente WTC7. A giudicare da una concitata telefonata che lui stesso fece, in diretta, ad una stazione TV, Giuliani sarebbe stato avvisato in anticipo dell'imminente crollo della prima Torre, potendo così lasciare i suoi uffici in tutta sicurezza. Non si è però ricordato di avvisare i pompieri che nel frattempo erano invece entrati in massa nella Torre, per portare in salvo chi ancora vi era intrappolato.
Si sarebbe trattato, in altre parole, di una vera e propria trappola per topi, sulla pelle dei quali qualcuno aveva deciso di gettare le basi per il suo futuro impero globale.
Massimo Mazzucco
ECCO LA NUOVA PAGINA della sezione 11 Settembre che riporta una selezione delle domande "senza risposta". I due blocchi finali sono quelli che riguardano Giuliani e la Port Authority.