La posizione ufficiale di luogocomune.net sulla questione undici settembre, alla luce della sua inattesa quanto benvenuta escalation a livello mediatico.
[Premesso che questo sito è notoriamente aperto a persone di qualunque ideologia, è innegabile che la stragrande maggioranza degli iscritti condivida almeno la posizione di fondo sull'undici settembre sulla quale il sito stesso è nato. E' quindi a nome di questa maggioranza, e non necessaramente di tutti gli iscritti, che presentiamo"ufficialmente" quanto segue].
Come molti ormai sapranno, questa sera la redazione di Matrix tornerà a trattare un argomento, l'undici settembre, che loro stessi hanno proposto la settimana scorsa, con una scelta coraggiosa che è stata premiata da ascolti di primissimo ordine, nonostante l'ora tarda della messa in onda. E questa sera luogocomune avrà anche voce in capitolo, a meno di improvvisi mutamenti nel programma. Ma anche se la nostra presenza all'ultimo momento dovesse venire a mancare, per un motivo qualunque, è ormai chiaro come l'interesse dell'audience mainstream, su un argomento che noi da sempre consideriamo di fondamentale importanza, sia cresciuto al punto tale da non poter più evitare di affrontarlo in maniera diretta ed esaustiva.
Se quindi non è oggi sarà domani, ma dopo aver aspettato per cinque anni anni, una settimana in meno o in più non ci cambia nulla, e diremo la nostra solo quando vi siano le garanzie per farlo in piena serenità e totale correttezza.
In ogni caso, diventa doppiamente importante che tutti coloro che sono stati coinvolti in qualche misura nello sforzo per portare alla conoscenza degli altri questo innegabile problema, si comportino in maniera matura e respondabile ... ...nei giorni del confronto aperto che loro stessi, in un certo senso, hanno cercato.
Diciamocelo infatti chiaramente: il "gomblottismo" è una malattia tropicale che esiste solo nelle teste dei giornalisti più zucconi, i quali si ìlludono che basti segnare con questo Marchio di Caino il cittadino che reclama chiarezza, per evitare di dover affrontare un argomento che evidentemente, per un qualche motivo, preferiscono ignorare.
Certo, piacerebbe a tutti vivere in un mondo in cui i governi non ti mentono mai, dove tutto avviene in totale trasparenza e onestà, e soprattutto dove non ci siano quei pochi che si approfittano dell'ignoranza dei molti, per arricchirsi spudoratamente sul sudore della loro pelle, se non direttamente sul loro sangue.
Ma pare che quel libro di favole non sia ancora stato completato, e nella realtà di oggi le cose vadano ancora in maniera un pò meno allettante.
Ma le conseguenze negative di quegli attentati, in una misura o nell'altra, le stiamo subendo tutti, sia che ci si senta in colpa per le guerre che ne sono state fatte conseguire, con centinaia di migliaia di civili brutalmente massacrati, e che nulla hanno a che vedere con la democrazia, sia che si vada semplicemente a fare benzina all'angolo, dove senza farci caso il pieno lo paghiamo almeno il doppio di quanto dovremmo, per colpa di "Al-Queda".
In questo senso, le reponsabilità mancate dei sudedetti giornalisti "con la vista corta" (se uno fa il giornalista, sosteniamo noi, non può non sapere, e se sa, non può fingere di ignorare), le abbiamo già esposte in passato, e rimangono, nero su bianco, a futura memoria.
Ma questo non è il momento di puntare il dito contro nessuno, nè tantomeno di alimentare una sterile battaglia fra contrapposte fazioni, che finirebbe soltanto per danneggiare tutti nella stessa misura. Oggi infatti questo "tutti" non è più lo sparuto "popolo di internet", dove fino a ieri ci siamo divertiti a giocare al gatto e il topo, rincorredoci ogni volta con in mano un diverso bullone dell'aereo mancante, ma la società stessa in cui viviamo, e che si presume tutti vorrremmo più pulita e serena, indipendentemente dal nostro credo politico.
Se quindi arrivano da lontano urla da tifo domenicale, evitiamo coscientemente di rispondere allo stesso modo. Lo andiamo dicendo già da giorni, e ora è venuto il momento di dichiararlo a gran voce: non è più tempo di giocare, per nessuno.
Se quindi c'è ancora qualcuno che, nonostante l'evidenza ormai strabordante, preferisce continuare a fingere che il problema non esista del tutto, affari suoi. Ma noi non spenderemo più un solo minuto nello sforzo - palesemente vano, ormai, se non controproducente a questo punto - di mostrargli quello che comunque non ha mai voluto vedere da solo.
Restiamo invece assolutamente aperti al dialogo costruttivo, come abbiamo sempre fatto, con chiunque dimostri sufficiente onestà intellettuale da riconoscere almeno che un "problema undici settembre" esiste, che ha implicazioni non da poco, e che quindi vada affrontato con il comune intento di esigere chiarezza, da parte di chi è in grado di darcela, nell'interesse di tutti.
Nessuno qui ha mai sostenuto che l'intera CIA, l'intera FBI, o l'intera amministrazione Bush siano da mandare al patibolo, ma sappiamo benissimo invece come proprio all'interno di organizzazioni come quelle, composte in gran parte da gente onesta e pulita, si riesca ogni tanto a tessere una tela trasversale, tanto invisibile quanto devastante, in grado di far crollare da sola l'intero apparato sociale.
Il caso dell'agente Coleen Rowley dovrebbe bastare per tutti.
E' quindi per il benessere ultimo della nostra società, geograficamente intesa nel senso più lato, e non certo per "gomblottistica" finalità distruttiva, che lottiamo affinchè chi ha sbagliato venga individuato con chiarezza, ed espulso con forza da un sistema che ha il dovere di fare questo prima di tutto verso se stesso.
I veri "antiamericani" sono loro, non noi, e con essi tutti coloro che a questo punto opporranno una insensata resistenza passiva all'evidente e innegabile necessità di chiarezza, nell'interesse di tutti noi.
Massimo Mazzucco
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