di Stefano Serafini
La televisione russa ha trasmesso oggi a tutto il continente euroasiatico le intercettazioni telefoniche del leader ucraino Julia Timoschenko, in particolare quella, particolarmente imbarazzante, nella quale la biondochiomata signora chiede consiglio all'ambasciatore americano Herbst su come sviluppare il progetto originario dell'arma del gas: dividere Europa e Russia, danneggiando entrambe, usando il ricatto del rubinetto sul gasdotto che corre in territorio ucraino. L'ambasciatore risponde che le invierà, per consigliarla come si deve, "quelle persone che sai... non voglio parlare per telefono...".
E' la famosa versione arancione dell'indipendenza, … … e dell'amore per il proprio popolo.
Qualche settimana fa la Germania aveva osservato con preoccupazione che l'Ucraina non ha ancora cominciato a istituire le riserve di metano necessarie ad affronatare il lungo inverno. La cosa promette assai male, e dà da temere alle industrie tedesche assetate di gas, oltre che ai cittadini di mezza Europa desiderosi di case tiepide.
Il timore si riflette su tutta l'economia europea, anche se i nostri media non ne parlano. E probabilmente fa sfregare le mani per la soddisfazione alle industrie di oltreoceano.
Dove sono i nostri giornalisti? Cosa dicono i nostri politici? Il mare, le dichiarazioni di principio, la Costituzione, il Sudoku, gli amici americani, i mondiali di calcio...
Stefano Serafini