THINK DIFFERENT? A CHI?
(Aggiunto in coda l'articolo "DOSTALGIA")
Prendo spunto da un commento scherzoso fatto da uno di noi, per buttare là una provocazione sull’argomento Mac contro PC. Ovvero Sony contro JVC, Guelfi contro Ghibellini, elite contro massa. Oppure, come amano dire “loro”, “think different”.
Sono infatti più di quindici anni che io soffro silenziosamente, di umiliazione in umiliazione, ogni volta che incontro un amico che usa il MacIntosh: "Ah, ma tu vai ancora col PC? Ah ah ah... (Dio, quella risatina!). Ma tu noi sai cos’è Mac.... ma tu non hai idea della differenza... per la grafica è tutta un'altra cosa.... e poi è così intuitivo... non c’è bisogno di sapere tutti quei comandi del DOS... lì hai tutto a portata di mano sul desktop... basta che fai click e lui ha già capito tutto quello che tu vuoi fare..."
Finchè venne il giorno, non molto lontano, in cui mia moglie - in una famiglia dove si conservano come reliquie anche i Commodore 64 a pistoni - decise che a tutti i costi... ... voleva un Mac. E Mac fu.
Ebbene, sappiate che è da quel giorno che io trasudo veleno da tutte le parti, in attesa di qualcuno che mi spieghi:
a) Perchè bisogna dannarsi a vivere con un solo clic della sapon... scusate, del mouse, quando noi abituati a tre soffriamo già come belve in gabbia se ci tocca usarne due. A volte poi, per eseguire certi comandi, devi schiacciare così tanti tasti insieme che rimpiangi di non aver studiato pianoforte fin da piccolo.
b) Perchè non si riesca a trovare un solo programma al mondo che ti organizzi in maniera decente, ad esempio, le cento-ottantamila immagini circa che io mi porto dietro ormai da anni (mai sentito parlare di thumbnails da quelle parti? No, per chi "pensa diverso" pare che le foto te le devi aprire una ad una). Oppure ti prendi quei foto-album tutto-fumo-e-niente-arrosto, che ti sembra quasi di toccarli, tanto è bella la veste grafica, ma poi ci stanno dentro sì e no le foto di Natale. Nemmeno il mitologico Adobe, fiore all'occhiello della famosa “grafica Mac”, pare essere in grado di farlo.
c) Perchè uno debba lavorare come se fosse sempre sospeso nel vuoto, con i programmi che se non hai aperto nessun file praticamente devi andare a cercarteli sotto lo zerbino. Ma poi perchè mai, se sto lavorando in Word, fra le varie finestre di testo io devo per forza vedere le tette di Cicciolina che spuntano dal browser sotto? Già fatico a concentrarmi quando non c’è niente intorno!
d) Perchè sia tanto semplice installare un programma qualunque, quanto poi sia impossibile eseguire un uninstall come Dio comanda, se un giorno per caso hai voglia di fare un pò di pulizia sul disco. Lì devi entrare col machete nei vari folder, alla ‘ndo-cojo-cojo, sperando di indovinare cosa cancellare e cosa tenere. (Forse è questo che intendono per "sistema intuitivo"?)
Insomma, diciamoci la verità: Mac ha inventato il personal computer. Mac ha posto le basi per tutto quello che facciamo oggi su queste macchine. Mac ha fatto sicuramente storia, ed in più di un senso. Ma da un certo punto in poi, cioè da Windows 3.1, Microsoft ha cominciato spudoratamente a rubargli un'idea dietro l'altra, finchè, con i soldi che avevano, lo hanno superato e non si sono mai fatti più vedere.
Al di là della simpatia che generano i piccoli mangiati dai grandi, e del debito che tutti abbiamo con gente come Steve Jobs e Steve Wozniak, oggi Apple è come una lontana supernova, che ai nostri occhi continua ancora a brillare nel cielo, mentre nella realtà si è già spenta da milioni di anni.
Massimo
PS. Ah, certo, dimenticavo: c'è Linux. Se solo si riuscisse ad installarlo. (A te la palla, MC)
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Questo è un mio vecchio articolo, che ripubblico in luce dei commenti che hanno sollevato la questione del controllo della popolazione attraverso la tecnologia.
DOSTALGIA
01.05.03 - Vi ricordate "C duepunti barraindietro copy asteriscopuntoasterisco A duepunti barraindietro asteriscopuntoasterisco"?
Se sì, fate ancora parte di quella razza, ormai in estinzione, che si è faticosamente aperta la strada nel mondo dei computer sulla propria pelle, errore dopo errore.
Se invece quelle parole sono arabo per voi, sappiate solo che il tutto è successo - è venuto, e se n'è pure andato - nell'arco di questi ultimi quindici anni di vita.
Si chiamava DOS (Sistema Operativo Disco), ed era una serie relativamente semplice di comandi necessari ad eseguire qualunque operazione il tuo PC fosse in grado di svolgere. E senza i quali invece, ti conveniva rimetterlo nella sua bella scatola, e correre subito a scusarti con la vecchia macchina da scrivere, che così sprezzantemente avevi sbattuto in cantina soltanto il giorno prima.
Col DOS non c'era via di mezzo: o sapevi cosa facevi, o nessuno l'avrebbe mai fatto per te. Non parliamo nemmeno di quei misteriosi “Wizard” che oggi saltano fuori da tutte la parti pieni di voglia di aiutarti.
A quei tempi poi la scelta delle attività era fra scrivere, leggere e far di conto, con una sfida a "Gorilla" (bestioni che si scagliano banane dai tetti di New York) come momento clou della giornata. (Non lo conoscevate? C'è sempre stato, Gorilla, in tutte le versioni di DOS, ed era davvero divertente!)
Oggi invece con un PC puoi, ad esempio, ricevere via e-mail un libro in pubblicazione, dettare la tua recensione al registratore del PC, far trasformare quelle parole in testo effettivo (lavorabile) da un motore di interpretazione voce, mandare il testo ricavato al tuo assistente, che lo corregga, lo impagini, e lo pubblichi sul sito per il quale collabori - il tutto nel giro di un’ora, e con un semplice click per ciascuna di quelle operazioni.
E qui sta il problema, amici. Un semplice click. Ma come può essere? Come è possibile che, mentre le attività che un PC è in grado di svolgere si sono moltiplicate come conigli in cattività, i comandi per eseguirle si siano ridotti più o meno dello stesso passo?
Forse il computer sa qualcosa che io non so? Mi conosce anche un pò di persona, magari? Può forse intuire, o sapere in anticipo, ciò che io vorrò fare un dato giorno o quell'altro? O forse mi sta solo DICENDO cosa fare, nel permettermi di fare solo ciò che lui ha già deciso per mio conto di fare?
Eccovi un esempio. Ultimamente, sono passato a Windows XP (versione inglese, vivendo negli USA), e fra le prime cose ho voluto cambiare lo schema della tastiera, da inglese a italiano (questa scelta mi permette di avere sia l'intero alfabeto inglese, che è minore del nostro, sia le vocali accentate, per l'italiano). Italiano ha detto? Pronti, Signore - cinguetta il Wizard di turno. Un clickkino qui, e sei a posto per sempre. Peccato che ora il computer abbia deciso che io sono italiano (cosa verissima, ma che non lo deve riguardare minimamente) e ha dedotto quindi che io preferisca, dovunque possibile, le mie informazionie in italiano. Ecco allora che ti apro il programma di grafica, e mi trovo davanti una selva di menù tutti in italiano, che certo in qualche modo capisco, ma ai quali non sono affatto abituato (una cosa è, ad esempio, "Windows Explorer", un'altra è "Gestione Risorse", eppure sono lo stesso programma). Torno allora a maneggiare i miei settaggi, ma quello ormai ha capito che sono italiano, e di lì non si smuove. Mi butto allore in rete, per fare una ricerca approfondita sull'argomento. Ma anche il mio browser deve aver già saputo la novità, poichè ora mi ritrovo le prime venti pagine della ricerca tutte in italiano! Noooo, idiota! Non volevo una ricerca sul problema IN italiano, volevo una ricerca sull'italiano COME problema! Prima di farmi esplodere il fegato, metto per un'attimo da parte la faccenda, e torno a finire quei due conteggi che stavo facendo, sulla costruzione del portico di casa. Siete pronti? Tutti i miei bei numerini - inch, piedi e yarde, che avevo appena finito di misurare sotto la pioggia battente - sono ora diventati centimetri, decimetri e metri! Pronto?!? Ma c'è qualcuno lì dentro?!? Io volevo solo cinque semplicissime vocali con l'accento! Non si può avere SOLO quelle?
Evidentemente, no. Ai tempi di Dos, tu aprivi il tuo autoexec.bat, inserivi il comando "keyb it", e la tastiera ti rimaneva in italiano fin quandolo volevi tu. Qui invece i vari Wizard virtuali del tuo computer (che agiscono per conto di quelli veri, di Bill Gates) hanno deciso di pensare loro per te, e si sentono talmente bravi a prevedere ogni tuo possibile desiderio da fornirti di un "comandone generale" semplificato per ciascuna situazione che ti si possa presentare.
L'aspetto più angosciante di questa inaccettabile limitazione dei "diritti virtuali", è l'idea intrinseca che oggi le masse (che poi saremmo io e te, temo) siano solo delle orde di caproni assolutamente incapaci di capire/imparare/decidere.
Il che vorrebbe dire che o noi, gli "eroi" del passato, venivamo da altri pianeti, o che da altri pianeti vengono quelli che oggi progettano i sistemi operativi.
Ma se il caso fosse il realtà il secondo, come potranno mai rivoltarsi le masse, visto che l'unico mezzo di comunicazione di cui dispongono sono proprio quei computer progettati, costruiti e messi in vendita dal tuo nemico?
(Una nota di consolazione, almeno per l'aficionado che ancora si trascina su Windows '95. Il Gorilla ci dovrebbe essere ancora, a seconda delle versioni, sepolto da qualche parte in fondo al tuo sistema. Prova a fare una ricerca "gorilla", e vedi cosa salta fuori. Sappi però che, nel caso, ti toccherà decidere da solo sia alzo che potenza di tiro della banana, ma scoprirai che il bello è proprio lì! Ed avrai anche avuto un piccolo assaggio di quelli che sono stati i tempi d'oro per i pionieri del virtuale).
Massimo Mazzucco