[size=small]Da Rumsfeld Berlusconi ha imparato anche il trucco della “fuga di notizie”.[/size]
di Massimo Mazzucco
Circa tre mesi fa, nel momento peggiore della campagna militare in Iraq, Rumsfeld non sapeva come fare per annunciare al mondo che la Casa Bianca gli voleva togliere il controllo delle operazioni – cosa poi avvenuta - senza farci la figura di quello che ha sbagliato tutto. Scrisse allora un finto “memo” (una nota interna), indirizzata agli altri capi dello stato maggiore, in cui esponeva loro “riflessioni” e “ripensamenti vari” di tipo strategico (come se fra loro non si parlassero già quattro volte al giorno). Peccato che qualche birichino abbia fotocopiato quel memo, e che questo sia finito sulle prime pagine di tutti i giornali. “Accidempoli”, esclamò Rumsfeld tutto seccato, mentre si dimenticava completamente di far cercare il trafugatore. Ecco che il mondo allora lesse il cambio di marcia operativo come l’effetto di un “ragionamento” di Rummy, e non come il sonoro calcio nel culo che invece si era preso quel giorno.
Ora Berlusconi non ha nessuna voglia di andare a Nassirya (perchè mai dovrebbe averla, d’altronde? Mica ci crede davvero, lui, all’onore, ai valori, al rispetto per chi rischia la vita per il tuo petrolio ecc..), e allora cosa ti fa? Guarda un pò di cosa riesce ad impadronirsi oggi il mondo italiano della comunicazione... proprio sull’ argomento! Leggete questo documento – che dovrebbe essere privato - e ditemi se davvero della gente che collabora strettamente con Berlusconi direbbe mai, a lui personalmente, cose del tipo “Non sai, non puoi sapere che cosa c'è dietro"."Nessuno di noi può conoscere certi intrighi anche internazionali.” Oppure “Libero non è solo l'organo avventuriero di proprietà dell'industriale farmaceutico ed ex portantino ospedaliero Angelucci; ma è anche il foglio che ospita il più grosso destabilizzatore della Repubblica Francesco Cossiga.” Sono informazioni “nuove” per lui, secondo voi, o piuttosto sono scritte per noi?!?
Il resto leggetelo da voi, sempre in questa chiave: c’è solo da spanciarsi dal ridere... Massimo Mazzucco
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"La Velina Azzurra" è un'agenzia stampa molto vicina alla maggioranza di governo, ed in particolare alle posizioni del premier Silvio Berlusconi. Il numero di oggi dell'agenzia è interamente dedicato ad una "lettera aperta" al presidente del consiglio. Con un consiglio: non andare a Nassirya!. Ecco il testo del numero del 6 gennaio de "La Velina Azzurra.
LETTERA APERTA A BERLUSCONI CAVALIERE PER CARITÀ NON ANDARE A NASSIRYA NON CADERE NELLA TRAPPOLA
Roma 6 gennaio 2004 -- ("La Velina Azzurra") - "Berlusconi non devi andare in Iraq a incontrare le truppe italiane. Non devi assolutamente andarci. Non sai, non puoi sapere che cosa c'è dietro".
"Nessuno di noi può conoscere certi intrighi anche internazionali. Ma sappiamo che questa storia puzza di grosso, anche perché non ha precedenti. Cavaliere, non andare, ormai ti stanno aspettando. Per carità, non lasciarti convincere dalla campagna canagliesca che La Velina Azzurra aveva immediatamente denunciato dopo il primo editoriale del Corriere della Sera, cui ieri è seguito il secondo, sempre a firma del direttore Stefano Folli". ...
..."Non è mai successo che il Corriere abbia lanciato un'operazione così spregiudicata. . Stamane 6 gennaio è sceso in campo alla sua maniera provocatoria il tuo ex direttore de Il Giornale Vittorio Feltri - hai proprio il vezzo di sceglierti sempre gli uomini che poi ti tradiranno - con una pressione fortissima. Prima il sedicente organo della grande borghesia, poi il direttore corsaro più gradito alla destra benpensante, la più cretina".
"E' significativo che la cosa non sia partita dalla sinistra. Ma adesso toccherà prima Furio Colombo e poi alla Repubblica. Poi il dileggio si allargherà alla stampa straniera. Lo vedi il complotto Cavaliere? Bada bene che parliamo di un complotto politico, pur senza escludere nessun'altra pista come dicono sempre gli inquirenti".
"E' indubbio che il Corriere sia stato in questi mesi due anni e mezzo la nave ammiraglia del tentativo di farti fuori, per mandare al tuo posto Fazio o Casini. E Libero non è solo l'organo avventuriero di proprietà dell'industriale farmaceutico ed ex portantino ospedaliero Angelucci; ma è anche il foglio che ospita il più grosso destabilizzatore della Repubblica Francesco Cossiga. Lo sai perché Cossiga continua a sparare su Ciampi, perché mai lo odia tanto? Figurati che cosa gliene importa al picconatore dei nani e delle ballerine attorno al Quirinale la notte di Capodanno! Lui che continua a scegliersi cortigiani e ruffiani tra falsi spioni e falsi banchieri. Lui odia Ciampi solo perché ha rifiutato finora di dare il via alle varie congiure contro il libero governo scelto dagli italiani: quella dei banchieri del Governatore; quella di Casini e Caltagirone; quella degli ex scalcagnati poteri forti intrepidamente guidati da Cesare Romiti e dai suoi figli; quella dei consiglieri del Corriere della Sera Maccanico e Manzella; e soprattutto a quella solitaria e rabbiosa del vecchio picconatore".
"Quindi non andare a Nassirya. Guarda caso sono tutti d'accordo nel mandartici: sia il filone Meccanico.-Manzella-Folli sia il filone Cossiga. Tutti i nemici del governo vogliono spedirti in Iraq. Vuoi la controprova? Telefona a Pierferdy e vedrai che ti consiglierà anche lui di andare a Nassirya tra squilli di tromba e bandierine tricolori. Invece questo è il momento giusto per contare amici, nemici, falsi amici e forse anche falsi nemici. La cosa ormai è andata male".
"Bush ha fatto il blitz per primo in totale segretezza il giorno della festa dei tacchini americani. Per Natale, Aznar è stato il più svelto, come sempre. Del polacco non se n'è accorto nessuno".
"Di colpo, alla vigilia di Capodanno, Stefano Folli ha puntato all'improvviso i riflettori su di te, attirando l'attenzione della guerriglia irachena sul possibile arrivo del premier italiano. In realtà il gioco pesante del Corriere ti ha impedito di partire proprio nel momento giusto ed anzi ha coperto la partenza di Tony Blair. Ormai la cosa è fatta, la piazza irachena è intasata di guerriglieri con i lanciarazzi puntati verso l'aria, non ci puoi fare niente. Devi aspettare un altro momento".
"Se fossimo al tuo posto lo diremmo alla gente con parole chiare e dure, spiegando bene che le pressioni pelose per farti andare in Iraq hanno sabotato un viaggio che non poteva che restare segreto fino all'ultimo. Manda un messaggio ai soldati spiegando che sordide manovre politiche ti hanno impedito di brindare con loro al nuovo anno. Ma non andare a Nassirya".
("La Velina Azzurra" N. 1 - 6 Gennaio 2004 Supplemento di Italian Outlook - Facts and analysis)
da ReporterAssociati.org