A giudicare dai commenti più recenti, l'insofferenza diffusa che tutti registriamo verso lo stato attuale delle cose è controbilanciata da una quasi altrettanto pesante forma di rassegnazione, del tipo "tanto non ci si può fare nulla". Questo in realtà non sorprende, visto che la cultura di matrice cattolica in cui siamo immersi fin dalla nascita ci spinge ad armarci di pazienza e sopportare in silenzio, perchè "vuolsi così colà dove si puote".
In realtà la facciata dietro alla quale si nasconde il potere oggi è tanto sottile quanto forte è la nostra capacità di abbatterla. Il problema è che non sappiamo ancora di averla, quella capacità. Ma l'espressione "il re è nudo" non l'ho inventata certo io.
Forse gli esempi di Zucconi e Gentiloni non sono stati valutati nella giusta prospettiva, ma a pensarci bene è avvenuto qualcosa di profondamente importante, in ambedue i casi: il mastino che abbaiava, forte della sua posizione che credeva intoccabile, … … è improvvisamente scomparso nella tana, non appena siamo usciti in campo aperto, a chiedere un confronto sulle loro affermazioni. Sono s-c-a-p-p-a-t-i, signori miei, volgarmente, vergognosamente, e precipitosamente, senza nemmeno mostrare un milligrammo di orgoglio nel cercare di difendere la propria posizione. Zucconi ha ricevuto, al suo indirizzo privato, due lettere mie e a nome del sito, più quelle di non so quanti iscritti, oltre a tutte quelle che sono state mandate al giornale da quando è scoppiata la questione. Siamo ancora qui che aspettiamo la sua critica al filmato che gli abbiamo chiesto di guardare. Gentiloni dava preventivamente dell'infame a chi volesse mettersi in testa di contestare la versione ufficiale dei fatti. Ha trovato chi gli chiedeva pubblicamente di difendere la sua posizione, ed è da dieci giorni che non si fa più trovare al telefono da Radio Spazio Aperto, che lo cerca per nostro conto. E pure Magdi Allam, se ben ricordate, fu invitato allo stesso tipo di confronto, ma si guardò bene dal rispondere.
E' una tigre di carta, signori, lo è perchè hanno torto marcio e sanno benissimo di averlo.
Quando basta un "luogocomune" a far scappare gente di quel livello, viene da chiedersi cosa succederebbe se i nostri Grillo, Luttazzi, Guzzanti, etc. fossero un pò meno "prudenti" (diciano che l'eufemismo, visto tutto quello che comunque fanno, se lo meritano in pieno), e cominciassero anche loro a riempire il messaggio del VERO contenuto che oggi può fare la differenza.
Pensate poi se tutti i siti come i nostri si coordinassero, e decine di migliaia di utenti da tutta Italia cominciassero a tempestare quotidianamente governo televisioni e giornali di lettere per avere un pò di verità - e quindi un pò di moralità.
Quando siti come quello del Corriere o di Repubblica si trovassero letteralmente intasati di proteste del genere, cosa credete, che continuerebbero a far finta di niente? E poi, i giornali a chi li vendono, scusate? E cos'è un giornale, senza i suoi lettori?
Altro che rassegnazione, altro che impotenza! Come disse una volta qualcuno ad una bella ragazza, "tu sei seduta sulla tua fortuna e manco lo sai".
E allora, proviamo a fare lo stesso ragionamento con il voto. Se decine o centinaia di migliaia di italiani vanno alle urne ma danno un voto nullo (dovrebbe essere bianco, solo che la scheda per precauzione va annullata), secondo voi cosa succede? I politici fanno finta di nulla? Come la battono, "la parte avversa", senza il nostro voto?
Qualcuno fra noi ha scritto "basta che un solo cittadino voti, teoricamente per se stesso, e quello al governo ci va comunque, con i pieni poteri che gli assegna la Costituzione". Certo, tecnicamente può anche essere così. Ma digli poi di venirmi a dire cosa devo fare. Digli di venire a chiedermi "uno sforzo per la congiuntura economica". Lo sai cosa gli rispondo io? "Ma tu chi sei, scusa?" E lui cosa mi dice, a quel punto? "Mi manda Picone"?
Un politico senza un valido mandato è esattamente come un giornale senza lettori. Ha bisogno del nostro voto sia per legittimare il suo potere, sia - soprattutto - per battere l'avversario che glielo contende.
Provate ad immedesimarvi in un Prodi, o in un Berlusconi, che sappiano (grazie alla campagna internet che noi faremmo - e si spera non da soli) di andare alle urne raccattando molto meno voti di quelli che gli servono per i due scopi indicati sopra.
A quel punto, tu cosa fai? Cominci a calare le braghe, cercando di offire di più "a parole", sbilanciandoti il meno possibile. Ma ti accorgi subito che non basta, perchè la gente di parole vuote ne ha sentite fin troppe, e non si accontenta più delle formulette trite e ritrite fatte ingoiare a tutti quelli che finora hanno votato "il meno peggio".
Vuoi o non vuoi essere il "mio" rappresentante il parlamento, Signor Politico? Lo vuoi? E allora, se permetti, te lo dico io che cosa devi fare, perchè tu abbia il mio voto. E qui parte la lista personale di ciascuno, ed è qui che io mio ero fermato, nell'articolo precedente, per correttezza verso i singoli lettori, che devono restare liberi di stilare la LORO serie di esigenze.
Ma la risposta a questo suggerimento è stata, in generale, "come se non fosse mai successo che i politici tradiscono le loro promesse."
Provo allora a fare alcuni esempi pratici, perchè come le intendo io certe promesse non sono mai state fatte. Perchè infatti impegnarsi oltre il minimo indispensabile, quando comunque il cittadino ti votava sempre, come "meno peggio"? (La colpa, quindi, è anche nostra: se non chiedi, non puoi poi pretendere di avere.) Sono esempi improvvisati, sia chiaro, solo per far capire il tenore delle richieste che oggi io farei a chi vuole il mio voto. Se no piuttosto me lo tengo, e se non altro non dovrò ritenermi responsabile di fronte ad altri crimini di guerra commessi nel mio nome. Che il "meno peggio" lo votino gli altri, se proprio ci tengono, ma non vengano poi a raccontarmi che loro con la guerra non c'entrano.
1) Ritiro immediato delle nostre truppe in Iraq, giustificato dall'inganno con il quale siamo stati attratti in questa orrida avventura. Ci avevano detto che si andava a cercare armi di distruzione di massa, e invece non solo non le abbiamo trovate, ma ci abbiamo portato le nostre. Ora che si è saputo che mentivano sapendo di mentire, se permettete ce ne torniamo a casa nostra. E prima di cascarci di nuovo se ne riparla con molta più calma. Il popolo italiano non è un popolo di assassini nè di criminali, e come tale non desidera essere rappresentato in parlamento da nessuno.
2) Ridimensionamento del potere della CIA nel nostro paese. Siamo diventati adulti ormai, e i nostri Servizi Segreti sanno benissimo cosa fare, per mantenere gli equilibri che già ci sono, senza dover prendere più ordini da nessuno. La guerra mondiale è finita da più di cinquant'anni, e oltre quel termine non resistono nemmeno i diritti d'autore delle più grandi opere d'arte della Terra. Figuriamoci una firma messa - obtorto collo, fra l'altro - alle condizioni dettate dal Piano Marshall. Nessuno parla di cambiare posizione nello scacchiere internazionale, ma se permettete come restarci lo decidiamo noi da soli. (Vedi intervista all'On.Galloni, sull'infiltrazione CIA/Mossad delle Brigate Rosse, prima ancora del rapimento Moro).
3) Creazione e insediamento di una commissione di vigilanza sull'informazione che contenga anche una forte rappresentanza popolare, e che garantisca la libera espressione di tutte le voci dell'arco ideologico. Trovate voi il modo di costituirla, in maniera che il cittadino abbia accesso diretto al controllo dei mezzi di informazione di pubblica proprietà. Se la RAI è un ente pubblico - e dal momento che lo paghiamo noi sfido chiunque a dimostrare che non lo è - facciamo in modo che anche il cittadino abbia la possibilità di dire la sua in forma diretta. A sua volta l'archivio RAI - i milioni di ore preziose prodotte nei decenni con nostri soldi, e con quelli soltanto - deve essere di pubblico dominio, e non più soggetto al pagamento di royalty da parte del cittadino che già le ha finanziate. Cornuti si, ma pure mazziati no.
4) Creazione e insediamento di una commissione mista di accademici e di pubblici personaggi, gli ultimi scelti direttamente dai cittadini, per una seria verifica della situazione delle condizioni ambientali (inquinamento, global warming, scie chimiche, ecc.), che abbia il potere di presentare le proprie raccomandazioni direttamemte al parlamento.
Per i punti 3 e 4, ricordo che questo ci darebbe anche un'ottima possibilità di impiegare finalmente quelle decine e decine di grandi cervelli che abbiamo, in ogni settore accademico, invece di verderceli regolarmente emigrare sotto il naso per mancanza di un impiego adeguato delle loro capacità.
5) Abolizione immediata della legge che permette di torturare i cittadini. Nel Medio Evo ci siamo già stati, e gradiremmo fortemente non doverci ritornare.
6) Revisione del Concordato con la Chiesa Cattolica, con sede nello Stato Vaticano, per tutto quello che riguarda i privilegi ad essa concessi di fronte alle altre confessioni religiose. O tutti, o nessuno. Se poi sono la religione "migliore", che i fedeli in più se li conquistino con le omelìe, e non con i nostri soldi. Parimenti, impegno chiaro ed inequivocabile a denunciare pubblicamente, e a respingere senza ambiguità, ogni tentativo di intrusione nella politica del nostro stato sovrano, da parte di qualunque altro stato straniero. Lo faremmo se il Perù venisse a ficcare il naso negli affari nostri, non si capisce perchè non lo si debba fare con il Vaticano.
Dopodichè, Mons. Ruini avrà tutto il diritto di rivolgersi ai propri fedeli come meglio crede sul nostro territorio, ma lo faccia attraverso le sue chiese e i suoi mezzi di comunicazione, e non attraverso quelli nazionali, che sono pagati anche dal cittadino che non la pensa come lui.
7) Impegno chiaro ed inequivocabile a restituire alla Magistratura il rispetto e l'indipendenza che sono stati calpestati nella vergognosa rissa da cortile degli ultimi anni. I problemi di un Berlusconi passano, i danni alle Istituzioni rimangono.
Più ne scrivo, più me ne vengono (e sia chiaro, lo ripeto, che sto andando di getto), quindi mi fermo. Direi che c'è una certa differenza col dire "faremo le riforme" e basta. Più l'impegno è specifico, più diventa difficile dopo dimenticarsene.
In conclusione vi chiedo infatti: se Zapatero non si fosse immediatamente ritirato dall'Iraq, dopo essersi impegnato a farlo il giorno prima delle elezioni, secondo voi cosa succedeva? La gente brontolava "ecco, le solite bugie dei politici" e lasciava perdere, o andava a prenderlo di peso a casa sua e gli faceva firmare a calci nel culo l'ordine di ritiro delle truppe?
Il tuo voto non solo conta, oggi, ma è indispensabile, e il crimine peggiore che puoi fare in questo momento è quello di regalarlo al "meno peggio", senza che costui si voglia impegnare su ciò che tu ritieni necessario per essere degnamente rappresentato da lui in parlamento. Perchè mai non dovrebbe poterlo fare? Perchè mai dovrebbe "prima" scacciare quell'altro, e "poi" magari pensare al bene del paese? Cos'è, non è in grado di camminare e di pensare contemporaneamente?
Una volta, forse, questo discorso sarebbe stato utopico, ma oggi non lo è più. In questo momento infatti, caro lettore, tu sei seduto DAVANTI alla tua fortuna, anche se ancora non te ne sei accorto.
Massimo Mazzucco