PER LA DONNA IRACHENA, E’ ARRIVATO IL MEDIOEVO A STELLE E STRISCE.
di Massimo Mazzucco
22.1.04 - La sorpresa è stata forte, per milioni di donne irachene, quando pochi giorni fa il governo provvisorio, quello telecomandato dal proconsole Bremer, ha emanato una legge che cambia completamente il quadro dei loro diritti civili.
Fino a ieri, sotto il ”perfido” Saddam, la donna irachena godeva – a parole e di fatto – di piena parità di diritti con l’uomo, per tutto quello che riguarda matrimonio, divorzio, affidamento dei figli, eredità, eccetera. Tali regole erano state da tempo scorporate dalla legge del Corano, e avevano dato vita a interi capitoli di modernissimo codice civile, senza che nessuno avesse mai avuto da ridire.
Ma il governo provvisorio, che evidentemente non ha niente di meglio da fare in questi giorni, ha pensato bene di cancellare quei capitoli tutti d’un colpo, ... .. e riportare l’intera matassa sotto l’antica autorità religiosa. E con la “saria” (la legge mussulmana derivata dal Corano) la donna non gode certo di parità dei diritti con l’uomo: basti pensare che quest’ultimo, teoricamente, ha diritto a farsi fino a quattro mogli, se solo lo vuole.
E per chi non è mussulmano, cosa succede? Nessun problema – ha specificato il governo provvisorio – ognuno si rifarà alle regole della sua religione: i cristiani al Catechismo, gli ebrei alla Talmud, e così via, al gran galoppo, verso il medioevo più inoltrato.
Visti i risultati che sta ottenendo in Iraq la “coalizione” (non dimentichiamolo, noi siamo fra gli alleati più fedeli) resterebbe da concludere che non solo l’occidente non esporta affatto democrazia, ma riesce anche a rovinare quel poco di buono che paesi meno sviluppati come l’Iraq erano riusciti a consolidare nell’arco di faticosissimi decenni di crescita sociale.
Massimo Mazzucco