di Claudio Negrioli
Seguo Beppe Grillo sin da quando smise i panni del testimonial dello Yogurt e iniziò a parlare tra i denti sulle magagne schifose del regime, che in qualche modo pur lo nutriva, come da antica consuetudine riservata ai giullari di corte.
Ebbi modo di vederlo e sentirlo più volte, e in una occasione - era il 1996 mi pare - addirittura scambiai qualche frase con lui che, solo soletto, sembrava un barbuto alternativo da parcheggio, e distribuiva, prima di salire sul palco, manifestini per la libertà di informazione, in cambio di mille lire.
Ho sempre ammirato in quest'uomo, che pur non è esente da colpe e sbagli, per la corrosiva dialettica condita dall'aspro accento ligure elevato dal tono penetrante e acuto della sua voce, che se un grillo umano avesse voce non potrebbe essere diversa.
Nato come comico, Grillo è un giullare che a forza di irridere e scoprire quasi per gioco le malefatte del regime democratico italiano che ci governa da oltre 60 anni, prima o poi si è inevitabilmente imbattuto nelle sofferenze, ingiustizie e morti causate da quella che ora, con voce cambiata in minaccia stridente chiama La Casta.
Grazie al potere speciale che gli deriva dal suo status, può dire anzi strillare verità - o almeno pezzi di essa – che, dette da uno qualsiasi di noi, ci porterebbero dritto in prigione.
Appoggio e condivido la sua dichiarazione per il NON voto, e invito gli amici a fare altrettanto.
In alternativa, propongo il sabotaggio della farsa elettorale del 13 aprile 2008, magari pretendendo l'applicazione certosina del regolamento elettorale che prevede un metodo astensivo che garantisce di essere percentuale votante - quindi non delegante - ma consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza.
E` infatti facoltà dell'elettore di recarsi al seggio e, una volta fatto vidimare il certificato elettorale, ... ... avvalersi del diritto di rifiutare la scheda, assicurandosi di far mettere il tutto a verbale.
E' inoltre possibile allegare, in calce al verbale, una breve dichiarazione in cui l'elettore può esprimere le motivazioni del suo rifiuto (es. “nessuno degli schieramenti qui riportati mi rappresenta”).
Oltre a complicare e rallentare le operazioni di voto e scrutinio, ciò rende obbligatorio compilare per ogni scheda rifiutata un apposito verbale, e rende inattribuibile il voto, in quanto la legge consente solo l'attribuzione delle schede contenute nell'urna al momento dell'apertura della stessa. In questo modo si crea una discrepanza tra la percentuale dei votanti e voti attribuibili, e teoricamente, se la quantità di schede rifiutate raggiungesse la quota di voti necessaria per l'attribuzione di un seggio, tale seggio non potrebbe più essere attribuito.
Altra buona mossa sarebbe invalidare la scheda con scritte a pennarello tipo: No guerra, no scie chimiche, no haarp, no signoraggio, no Nwo, no chip e così via, le voci non mancano.
In questo caso si otterrebbe la scheda nulla ma l'effetto del bombardamento a colpi di lapis colpirebbe soprattutto i quasi innocenti scrutatori, che sono l'ultima ruota del carro elettorale, come sappiamo.
Bene, non importa come, fate voi, ma raggiungere lo scopo giustifica i mezzi ... non è mai stato imperativo come ora, per chi vuole opporsi davvero alla soffocante Casta che con i suoi sgherri azzeccagarbugli e bravacci servi ci imprigiona sfrutta deruba imbroglia e alla fine ci manganella pure..
Lo scopo ovviamente è far saltare questo bubbone che impesta la nostra povera Italia.
Il sabotaggio elettorale, seguito due settimane dopo, a botta ancora calda, da un oceanico V-Day 2 - che come previsto si terrà il 25 aprile, simbolico giorno della Liberazione - potrebbe davvero far crollare il gigante con i piedi d'argilla in modo spettacolare ma, si spera, incruento.
Quindi, pur con i dovuti distinguo e dopo aver votato la sinistra alternativa, che mi ha deluso e tradito, ora sto con Beppe Grillo e il suo movimento, che vedo come l'unica Cosa nuova in grado di incidere profondamente anche grazie a nuovi modi di inter-comunicare sulla poli - tica , ovvero etica del cittadino... questo ricordiamolo è il vero significato della parola Politica tanto travisato da coloro che se ne sono impossessati con l'arte e con l'inganno.
Claudio Negrioli (Clausneghe)