Il New York Times è considerato la bibbia del giornalismo mondiale, per la sua presunta correttezza nell’informare in modo oggettivo, separando i fatti dalle opinioni. Questa gloria è stata mantenuta nel tempo grazie anche al geniale slogan del quotidiano newyorkese, che recita: “All the news that’s fit to print”. Tradurlo con precisione non è facile, proprio perchè la frase è apparentemente categorica, ma in realtà sottilmente ambigua. Letteralmente significa “tutte le notizie
che ci stanno sulla pagina stampata", in senso figurato significa "tutto ciò che
è adatto ad essere stampato", e in senso lato significa “tutto quello che merita di essere saputo”. Naturalmente, cosa lo meriti e cosa no lo decide il direttore.
Accade così che l’
odierno articolo sulle dichiarazioni di Hillary Clinton alla Commissione Esteri del Senato riguardo al Pakistan riporti quanto segue [estratti]:
Mercoledì il Ministro degli Esteri Hillary Rodham Clinton ha aspramente criticato il governo pakistano, accusando i leader del paese di aver concesso ampie zone di territorio ai Talebani, aggiungendo che l’instabilità del paese è una “minaccia mortale” alla pace nel mondo. […] Dopo aver accusato il governo pakistano di piegarsi al volere dei Talebani, la Signora Clinton è passata a dettagli ancora più abrasivi: “A sentire i pakistani – ha detto - specialmente nei territori fuori dal controllo del governo, che stanno aumentando di numero, non credono che lo stato abbia un sistema giudiziario capace di funzionare”.
“Altrimenti – ha avvertito la Signora Clinton – il governo pakistano perderà di fronte a chi si presenterà dicendo che non sono in grado di risolvere i problemi della gente, e imporrà una dura forma di repressione sulle donne e sugli altri”.
Insomma, sembra quasi una condanna a morte senza attenuanti, … … quella espressa ieri dal Ministro degli Esteri americano nei confronti del Pakistan.
A sua volta, il direttore del NYT non può non sapere che questo genere di notizia, una volta metabolizzato dal lettore medio americano, farebbe da perfetta giustificazione per un eventuale intervento militare degli americani in Pakistan.
Nel frattempo, i media "alleati" fanno da cassa di risonanza. La Stampa titola oggi:
I Talebani a 96 Km. dall'atomica.
Per curiosità andiamo ora a leggere come riporta il Daily Pakistan la
stessa notizia [estratti]:
Il Ministro degli esteri Hillary Clinton ha detto venerdì che gli Stati Uniti sono responsabili per l’attuale disastro poichè hanno virtualmente abbandonato il Pakistan dopo la partenza dei sovietici dall’Afghanistan.
“Possiamo sicuramente puntare il dito sui pakistani – ha detto la Clinton - come in parte francamente ho fatto ieri. […] Ma dobbiamo assumerci le responsabilità, in una certa misura, degli attuali problemi, ai quali noi stessi abbiamo contribuito”.
“Non dimentichiamo che oggi stiamo combattendo gente che noi stessi abbiamo finanziato 20 anni fa, quando abbiamo importato dall’Arabia Saudita il loro islamismo Wahhabi, per usarlo contro l’Unione Sovietica”.
Ohibò! Sembra quasi di leggere di due eventi diversi, avvenuti in epoche diverse.
Riportando quello che la Clinton ha detto “mercoledì”, ma dimenticandosi di dire quello che ha detto “venerdì”, la notizia del NYT rimane infatti deformata al punto da diventare fuorviante.
Si vede che questa piccola aggiunta della Clinton sul giornale più famoso del mondo “non ci stava” sulla pagina. Non era “fit to print”.
Massimo Mazzucco