L'8 Marzo dello scorso anno, Luogocomune festeggiava la sua prima candelina con la cifra esaltante di 500 iscritti. A un anno e mezzo di distanza, siamo diventati 5.000.
La tentazione di autocelebrarsi è forte, e sicuramente va contenuta. Ma non la si può nemmeno reprimere del tutto, nè l'evento può essere completamente ignorato. Cerchiamo quindi di dargli la giusta prospettiva, all'interno di un universo, quello di Internet, che cresce e cambia alla stessa velocità con cui lo fa il nostro sito, e noi con lui.
La prima constatazione, infatti, è che siamo al'interno di un sistema in continua mutazione, che cresce rapidamente, in molteplici direzioni, e sfugge decisamente ad ogni più raffinata forma di previsione. L'unica cosa che si può dire con certezza di Internet, … … è che non sappiamo assolutamente che cosa sarà diventato domani.
Noi stessi, come dicevo, cambiamo molto più rapidamente. Lo stretto contatto, seppur virtuale, con menti totalmente estranee, che abitano corpi che non conosceremo probabilmente mai, è qualcosa di assolutamente nuovo e rivoluzionario per l'essere umano. C'è più scambio di idee oggi in Internet, fra tre sconosciuti qualunque, nell'arco di una sola giornata, di quanto ce ne potesse essere fino a ieri, in una qualunque piazza o bar d'Italia, nel corso di un anno intero.
Questo è dovuto non soltanto alla maggiore rapidità della comunicazione, ma anche al fatto che le tre persone ipotetiche di questo esempio vivono in mondi assolutamenti diversi e separati l'uno dall'altro, e ciascuno attinge quindi da quel mondo, a sua volta, informazioni nuove per tutti gli altri. Mentre nella piazza di una volta, per quanto alto fosse il numero dei convenuti, ciascuno poteva portare soltanto informazioni molto simili a quelle di tutti gli altri.
E' quindi la rapidità della comunicazione con l'esterno di un sistema, e non il luogo specifico del dibattito al suo interno, a determinare l'afflusso potenziale di nuove idee, e quindi la loro più o meno rapida rigenerazione e ri-diffusione.
Una volta c'era il menestrello, che girava di paese in paese, e le "novità" giungevano alla "piazza" con il contagocce, a ritmo magari mensile, se non semestrale o annuale. A loro volta, data la lentezza delle comunicazioni con le altre "piazze", le nuove idee faticavano enormemente a superare anche solo la collina che le separava dal paese contiguo.
Con l'avvento dei mass media - radio, TV e giornali - il fattore distanza fu annullato d'un colpo, ma restava il problema della sorgente, che diventava fondamentale: chi tiene la mano sul rubinetto può determinare in qualunque momento quanta acqua mandare, e in che direzione farlo.
E può soprattutto avvelenarla, alterarla, o addolcirla, a suo piacimento.
Con Internet invece il rubinetto è doppio, e per ogni goccia che versi nel serbatoio dell'altro, ne ricevi per forza anche una di ritorno, e questa molto spesso è di qualità completamente diversa dalla tua.
Alcuni vedranno in tutto ciò lo spettro terrificante di un'umanità completamente appiattita su un pensiero unico, multietnico in apparenza, ma monotematico nella sostanza, multilingue in apparenza, ma monosillabico nella sua enunciazione.
Altri preferiscono scorgere in Internet la meraviglia di una rapida presa di coscienza da parte dell'intera umanità, che finora era rimasta sepolta da secoli di informazione controllata e manipolata con grande cura.
Fra le due visioni, c'è la scelta di ciascuno di noi, se prendere o meno in mano le redini della propria conoscenza, e quindi, in ultima analisi, quelle del proprio destino.
L'opportunità è grandiosa: Internet ti permette di scegliere, finalmente, se annegare nell'ignoranza imposta dall'esterno, se farlo in quella da te autoindotta, o se cercare finalmente di imparare a nuotare con le proprie braccia.
Buona permanenza a tutti, da parte dell'intera redazione.
Massimo Mazzucco
E' stata aggioranta la pagina di presentazione del sito,
"CHI SIAMO"