di Claudio Negrioli
Troppo intento a seguire il corso degli eventi bellici sui teatri mediorientali e Afghani, forse il cittadino medio Euro-americano non dà la sufficiente importanza al fatto che in questi ultimi tempi sono sempre più evidenti i segni di una malsana inquietudine che sembra pervadere il gigante ex-Sovietico, ora ridimensionato e concentrato nella Nazione che fu la testa pensante della ex-U.r.s.s... cioè la Russia.
La sindrome dell'accerchiamento fa di nuovo, e con validi motivi, capolino nella psiche dei Russi, intesi sia come popolo che come capi militari o civili del suddetto.
Dopo gli ultimi anni passati a cedere l'impensabile (fino alla caduta del Muro), con rassegnata bonarietà evidentemente dettata dalla convenienza, sperando di ingraziarsi come amici proprio coloro che li avevano "scaccati" con la guerra fredda, i dirigenti attuali della Russia, l'ex capo del Kgb Putin e gli alti gradi delle forze armate, ora si comportano come l'Orso spaventato che minaccioso si erge in tutta la sua sagoma scura agitando le zampe artigliate.
Ciò che spaventa, e a ragione pare, il regime Russo è la minaccia concreta rappresentata dall'imminente previsto dispiegamento ... ... di elementi del sistema missilistico strategico Nato-americano in Nazioni vicine e fino a poco tempo fa sotto il suo diretto controllo.
Nel recente incontro del 27 aprile con il capo dello stato Ceco, Vazlav Klaus, il presidente Russo Vladimir Putin ha argomentato che l'installazione dei sistemi missilistici statunitensi in Europa rappresenta una parte collegata al potenziale atomico degli U.S.A., paragonabile alla minaccia degli anni '80 del secolo scorso rappresentata dai missili alati Pershing.
"Trattasi di elementi in grado di modificare sostanzialmente il sistema di sicurezza in Europa," non ha mancato di puntualizzare V. Putin.
"Questi sistemi ambirebbero alla supremazia nei nostri cieli sino alla regione degli Urali, cosa che noi impediremo prendendo le adeguate contromisure," ha aggiunto in tono sibillino il n° 1 del Cremlino.
La prima delle quali, prettamente diplomatica, è la moratoria del "Trattato sulle forze convenzionali in Europa", con conseguente uscita della Russia dai vincoli sottoscritti in materia bellica, lasciando così mano libera alla riorganizzazione militare necessaria per far fronte alla nuova minaccia percepita.
Questa uscita dalla Convenzione si rende necessaria, ha detto ancora Putin il 26 aprile, nel suo annuale discorso alla Nazione, anche perchè la Nato infrange le regole del Trattato, che sfrutta a proprio vantaggio giocando con i cavilli burocratici per ammassare materiale bellico sui confini Russi, alludendo chiaramente alla Polonia e alla Repubblica Ceca, che come è noto hanno dato la loro disponibilità territoriale per ospitare i sistemi d'arma Nato-Usa.
Una delle prime conseguenze di questa rescissione unilaterale del Trattato comporta il NON obbligo per la Russia di comunicare amichevolmente alla controparte Nato, diciamo così, gli spostamenti di proprie truppe e/o materiale bellico-logistico connesso.
Un'altra conseguenza è il balzo tecno-militare che la Russia si vede costretta a fare, per esempio, implementando il progetto relativo al nuovo bombardiere strategico di quinta generazione che ancora non ha nome ma è stato presentato con marziale orgoglio dal generale Anatolij Zhihariov come un gioiello tecnologico "che non avrà analoghi al mondo".
Si tratta del nuovo bombardiere "rivoluzionario" che la cosidetta tecnologia Stealth appiattirà rendendolo nella forma simile ad un disco ovoidale velocissimo e semi-invisibile, in grado di decollare da qualsiasi pista anche galleggiante e di operare con qualsiasi clima e in qualsiasi teatro bellico, sia di terra che di mare, in grado di superare ogni difesa contraerea per portare i suoi attacchi micidiali con bombe e razzi teleguidati dal patrio sistema satellitare Glonass ....munizionamento che in grande quantità potrà, selettivamente o in coppia, usare a piacere.
Unico neo, che ha il colore della vecchia propaganda già cara al passato impero, è la notizia che il superbombardiere, che dovrebbe subissare i rivali Strike Fighter F-35 di prossima dotazione in otto Paesi Nato - tra cui il nostro, che ne ha ordinato la bellezza di n° 113, al costo non indifferente di 100.ml di Euro...cadauno, più la manutenzione - entrerà in servizio forse solo tra una decina di anni salvo freni finanziari, ha ammesso il generale Zhihariov con una punta di rincrescimento.
Intanto però, più modestamente ma non senza grinta, ha puntualizzato che in attesa del futuro "gioiello" si procede alla modernizzazione tecnologica ed elettronica dei già temibili bombardieri strategici come i T.U - 95 ms assieme ai T.U -160 e al T.U-22m3.
Insomma, l'Orso Russo prepara le contromisure e mette tutti sul chi và là avvertendo che, sebbene egli sia intenzionato a mantenere buoni rapporti anche commerciali con l'Europa, ogni minaccia nuova andrà pari passo con una risposta adeguata, sia economica che militare.
Un gioco di ritorsioni insomma, che non è piaciuto alla dirigenza della U. E. che per bocca del suo presidente Josè Manuel Barroso ha espresso tutto il suo disappunto per la ventilata uscita della Russia dal Trattato sulle forze convenzionali in Europa, ribadendo altresì che secondo il parere della commissione, la Russia non ha il diritto di interferire nella faccenda dell'installazione dei sistemi missilistici statunitensi presso stati sovrani consenzienti dell'Europa orientale.
La sensazione è che dopo lo stallo fintamente pacioso seguito alla vecchia guerra fredda culminata con la caduta del Muro e la conseguente dissoluzione dell'impero sovietico - ma non del suo potenziale bellico, che era e rimane enorme - ci si avvii ad una nuova fase di guerra strisciante con l'aggravante di uno scenario che avvicina sempre di più il teatro bellico ai confini fisici della seconda superpotenza, che è il nocciolo duro rappresentato dalla Russia di Putin e dei suoi generali.
Da menzionare quel che dice in proposito il politologo russo Serghej Rogov secondo il quale Stati Uniti e Russia stanno tornando al punto di partenza rappresentato dalla guerra fredda che per altro non è mai cessata non essendosi modificati, nemmeno dopo il crollo dell'Urss, i rapporti bilaterali tra i due Paesi in ambito nucleare, che rendono entrambi ostaggi della deterrenza nucleare reciproca.
Lo stesso esperto prevede inoltre che, scadendo tra due anni il Trattato Snv-1, e tra sei l'omologo Snp, studiati e stipulati per contenere e ridurre gli armamenti atomici tattico-offensivi di entrambe le parti, per la prima volta dopo 40 anni tra Russia e Usa non esisterà più nessun limite di comportamento, dando potenzialmente il via ad una probabile guerra senza regole.
Dice anche il politologo S. Rogov che l'attuale contrapposizione tra i due Paesi oggi non è motivata da fattori ideologici, ma piuttosto da interessi concreti e concorrenziali relativi al controllo con conseguente sfruttamento dell'area territoriale post-sovietica, aggiungendo che sarà facile vedere Repubblicani e Democratici del Congresso americano mettersi d'accordo sulla necessità di contenere ancora una volta le mire dell'Orso Russo.
Ma si sà.... l'Orso anche se si nutre a volte di miele è tutt'altro che mansueto, e se molestato non tarda a menare fendenti poderosi con le sue zampe artigliate, incurante dello sconquasso che nella foga della lotta porta al terreno che calpesta, nell'intento di unghiare, tarpandole, le ali della rapace Aquila che troppo si avvicina...
Claudio Negrioli (Clausneghe)
http://it.wikipedia.org/wiki/Lockheed_Martin_F-35_Lightning_II
http://italia.pravda.ru/russia/26-04-2007/5533-0
http://italia.pravda.ru/russia/26-04-2007/5534-0
http://italia.pravda.ru/russia/28-04-2007/5557-0