di Marco M.
Ennesima svolta repressiva, stavolta nei costumi dei più giovani, da parte dello stato islamico di turno. Stavolta si tratta del Kyrgykistan.
Se un sedicenne arabo comprerà un kebab a una coetanea, e con questo gesto entrerà in complicità con lei fino a tentare magari di baciarla, rischierà di commettere un reato penale. Non tanto per via dell'alimento, mangiato il quale ci si ritrova con un alito tale che un bacio potrebbe essere considerato tentato omicidio, ma per il fatto che una legge in discussione interviene pesantemente non solo sui comportamenti sessuali, ma anche sulle semplici effusioni, dei teenager.
Tutto nasce da una direttiva-cornice della Lega Araba, che impone ai Paesi membri di adeguare le legislazioni alla lotta contro la prostituzione giovanile e la pornografia infantile. Già attualmente, se un maggiorenne corteggia una minorenne usando denaro o un regalo è perseguibile penalmente. Se la legge passasse, l'età in cui si è punibili penalmente scenderebbe a 16 anni e quindi la legge interverrebbe ... ... anche nei rapporti tra minori. Un ulteriore pericolo per una coppia di fidanzatini potrebbe venire dalla segnalazione alle autorità di un genitore contrario al rapporto.
Una stretta che criminalizza il corteggiamento dei teenager, che finora è stato libero. La legge non chiarisce se un giovane si rende colpevole di un reato quando invita a cena o al cinema una ragazza nella speranza di un "avvicinamento sessuale", lasciando quindi ampia discrezionalità e possibilità di repressione.
Ogni gesto di cavalleria, un invito a cena, un anellino tra ragazzini, diventerebbe tabù. L'ennesimo. Il progetto sta suscitando critiche e opposizioni fortissime e si spera che questo possa fermare in qualche modo l'escalation di erosione delle libertà individuali.
Nel Paese, il provvedimento è stato presentato come legittimo e democratico, inteso a proteggere i giovani dalla deriva dei costumi.
Ci siamo ridotti a prendere lezioni di democrazia dai fascisti e dai nazisti di stampo islamico, ci stiamo impiccando con le nostre stesse mani accettando ciecamente di salire sulla forca del politicamente corretto, dando legittimità a governi che sono i nostri aspiranti e prossimi carnefici.
E' ora di dire basta alla continua minaccia ed erosione delle libertà. Se non si persevera nell'obiettivo di esportare la vera libertà in questi Paesi dominati da un integralismo terrorista, correremo il rischio di essere contaminati da tali ideologie che predicano odio verso le nostre libertà e controllo sul corpo e sulla mente delle persone, specialmente donne, e come fine ultimo hanno quello di estendere il loro dominio ed assoggettarci ad un unico grande Califfato Islamico.
E' ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità, a cominciare dal sistema dell'informazione che dovrebbe lanciare massicce campagne mediatiche ed invece tace ed acconsente.
Non ci si può più nascondere dietro il paravento della cosiddetta "democrazia" e del fatto che governi come questi, e come fu per Hitler e Mussolini, siano andati al potere col "voto popolare". È giunto il momento di prenderne atto e di dare una mano ai popoli che ambiscono a riscattare la propria libertà troppo a lungo negata.
Marco M.
Nota: l'articolo è vero solo in parte. Per renderlo vero del tutto, eliminare il termine "islamico", e sostituire "Kyrgykistan" con "Germania", “kebab” con “wurstel”, "Lega Araba" con "Unione Europea", e "arabo" con "tedesco".
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