Una ricerca dell'Istituto Austriaco per la Ricerca Economica (WIFO) ha stabilito che "le sanzioni imposte dall'Europa alla Russia e le misure di ritorsione adottate da Mosca costeranno agli europei 100 miliardi di euro in sviluppo economico e metteranno a rischio 2 milioni e mezzo di posti di lavoro".
La ricerca è stata commissionata dalla LENA, un'associazione fra alcune importanti testate europee che comprende "Die Welt" (Germania), "El Pais" (Spagna), "Le Figaro" (Francia) e la "Tribune de Genève" (Svizzera).
Oliver Fritz, uno degli autori della ricerca, ha dichiarato: "La nostra ipotesi dello scorso autunno, di un peggioramento nelle esportazioni, sta diventando una realtà."
Il WIFO prevede che, se le sanzioni continueranno per alcuni anni, la Germania potrà perdere 465.000 posti di lavoro, l'Italia 215.000, la Spagna 160.000, la Francia 145.000 e il Regno Unito 110.000, tutti dovuti alla diminuzione di esportazioni verso la Russia. [...] Anche i paesi baltici risultano fortemente colpiti dalle sanzioni. Il sindaco di Riga ha dichiarato: "Da quando il rublo ha cominciato a calare, è diventato molto difficile vendere qualunque cosa alla Russia. La Lettonia inoltre ha perso un numero notevole di turisti."
Il ministro greco dei rapporti economici esteri, Giorgos Tsipras, ha dichiarato: "L'intera politica delle sanzioni è controproducente. Il nuovo governo greco ha dichiarato fin dall'inizio di essere contrario al prolungamento delle sanzioni. Le sanzioni rappresentano un problema nel cuore dell'Europa, e la cosa deve finire".
Anche l'Austria e l'Ungheria si sono dichiarate contrarie alle sanzioni, lamentandone l'inefficacia e l'alto costo per le economie nazionali.
Nonostante questo, gli ambasciatori europei si sono recentemente accordati per prolungare le sanzioni per altri sei mesi, senza ulteriore dibattito. La decisione dovrebbe essere ratificata dai ministri degli esteri degli stati membri il prossimo lunedì.
Fonte
RT
Il sito del
WIFO
Il
cominicato stampa del WIFO relativo alla ricerca di cui sopra.