I probabili candidati alle prossime presidenziali del 2016 saranno Hillary Clinton per i democratici e Jeb Bush per i repubblicani.
Questo non significa però che avranno vita facile per arrivare ad ottenere la nomination del proprio partito.
Essendo infatti due moderati per necessità (in America le elezioni si vincono quasi sempre al centro) sono ambedue obbligati a lasciare scoperto il lato più estremo della propria ala politica.
E così, a destra di Bush è comparso un radicale reazionario che risponde al nome di Donald Trump, mentre a sinistra della Clinton è comparso un radicale socialista che risponde al nome di Bernie Sanders.
Il ciclone Donald Trump si è abbattuto sulla campagna elettorale con una tale violenza che il miliardario di New York ha addirittura
superato lo stesso Bush nei sondaggi popolari.
Sanders invece - molto meno ricco e molto meno conosciuto -
sta costruendo più a fatica, ma forse anche più solidamente, un'alternativa liberal alla sinistra della Clinton.
La cosa interessante è come i due "estremisti", di destra e di sinistra, rappresentino effettivamente una estremizzazione dei valori propugnati del proprio partito: [...] roboante, presuntuoso, arrogante al limite della comicità il miliardario Trump; rigoroso, umile e socialmente impegnato il senatore "socialista" (lui stesso si definisce così) del Vermont.
Ciascuno soddisfa un preciso bisogno di quei segmenti di popolazione americana che non si sentono rappresentati dal centrismo incolore, inodore e insapore di Bush e della Clinton. La destra fascista, razzista e bigotta si identifica facilmente con l'uomo che vuole innalzare un muro lungo il confine fra Messico e Texas, la sinistra intellettuale, progressista e radical-chic si identifica facilmente con la sensibilità sociale e la cultura innegabile di un uomo come Sanders.
Naturalmente, tutto questo fa parte una sceneggiata a cui abbiamo già assistito mille volte: sono sempre i politici che riescono a far rispecchiare in sé un determinato segmento della popolazione quelli che inizialmente salgono alla ribalta. Poi ovviamente la grande macchina dei numeri, mossa dai miliardi delle grandi corporations, stritolerà tutto e tornerà a dare come sempre un risultato che rappresenti la perfetta media della popolazione: ovvero, il nulla più assoluto.
Le elezioni americane rappresentano lo "zero sum game" per antonomasia.
Massimo Mazzucco