E' difficile pensare a qualcosa di più umiliante, per uno che di mestiere fa l'agente di scorta, che di vedersi fotografato mentre spinge il carrello dell'IKEA del suo "VIP" da proteggere, pieno di padelle e di stendibiancheria.
Hai imparato le migliori tecniche di difesa personale, sai sparare 10 colpi a bersaglio in 4 secondi, sai riconoscere un potenziale attentatore dal modo in cui cammina, e ora ti ritrovi sulle pagine di tutti i giornali a fare la figura del maggiordomo impomatato venuto a scegliersi la padella migliore per fare la peperonata.
Ma la cosa più vergognosa di tutte è la
giustificazione offerta dalla Finocchiaro per le critiche che le sono piovute addosso dopo la pubblicazione delle fotografie: «Avere la scorta per me non è un piacere. Mi è stata imposta e nonostante ciò provo a fare una vita normale, anche da Ikea».
Le sarà anche stata imposta, gentile signora, ma non credo che nel contratto delle sue guardie del corpo stia scritto che debbano farle da consulente balistico per comperare le padelle, né da pilota
all-terrain per spingere il suo carrello fra gli scaffali dell'ipermercato.
L'agente di scorta deve avere le mani libere per poter intervenire in sua difesa in qualunque momento, ... ... e deve tenere gli occhi puntati su tutto quello che le accade intorno, per poter anticipare qualunque gesto violento nei suoi confronti.
Se guarda con attenzione gli uomini dei Servizi Segreti - la scorta di Obama - vedrà che tengono sempre le mani libere da qualunque oggetto, e con gli occhi esplorano continuamente tutto quello che succede intorno. L'unica persona di cui non si interessano mai è proprio il presidente.
Se lei fosse stata vittima di un attentato, nei corridoi dell'Ikea, ed uno dei suoi agenti magari fosse morto perchè non ha fatto in tempo ed estrarre la pistola, la colpa sarebbe anche sua, perchè gli ha permesso di tenere le mani sulla barra del carrello, mentre con gli occhi esaminava i cartellini del prezzo delle padelle in esposizione.
Se quindi lei davvero vuole "provare a fare una vita normale" - come ha detto - cominci a scegliersi da sola le sue padelle, si spinga gentilmente il proprio carrellino, e lasci che gli agenti di scorta facciano il mestiere che sono pagati per fare. (Sì, lo sappiamo che loro sono gentiluomini e che si offrono per farlo. Ma lei non ceda, e invece di approfittarsene li richiami con gentilezza al loro dovere professionale).
Se poi le avanzano cinque minuti, provi anche a riflettere sul fatto che lei di agenti di scorta ne ha tre, mentre un certo Luigi Coppola, il testimone di giustizia
vergognosamente scaricato dallo stesso stato che lei rappresenta, non ha più nemmeno uno.
No, qui non stiamo giocando a chi ne abbia più bisogno: sarebbe troppo facile rispondere, e poi ci porterebbe fuori strada. Diciamo che ne abbiate bisogno tutti e due nella stessa misura: lei però li ha, mentre Coppola no.
Si domandi come si è arrivati a questo. Si domandi chi ha voluto che venisse demolito il sistema di protezione per i testimoni di giustizia che in pochi anni avrebbe portato al completo smantellamento del sistema mafioso in Italia. E si domandi magari anche se per caso i senatori della nostra Repubblica - oltre ad avere diritti e privilegi - abbiano anche qualche dovere verso coloro che li hanno eletti e che gli pagano lo stipendio.
Anche alle persone come Luigi Coppola piacerebbe tanto "poter vivere una vita normale", cara signora, non soltanto a lei.
Massimo Mazzucco