Secondo voi, le due donne ritratte nelle foto accanto sono la stessa persona, sono due parenti stretti, o non hanno nulla a che vedere l'una con l'altra?
Il fatto stesso che la domanda venga posta, ovviamente, presume che una qualche relazione ci debba essere. In effetti, si tratta della stessa persona, Isabelle Dinoire, prima e dopo il trapianto parziale del volto a cui si è sottoposta, dopo che il suo cane Labrador l'aveva aggredita, sfigurandola.
La stessa Dinoire aveva raccontato che subito dopo l'aggressione non si era resa conto della gravità dei danni subiti. Solo quando ha cercato di accendersi una sigaretta, per calmarsi, si era accorta di non riuscire a metterla in bocca, ed era allora andata davanti allo specchio, rendendosi conto che l'intera parte inferiore del volto non esisteva più.
L'operazione si è svolta a Parigi, ed è durata oltre 15 ore. Per quanto sia riuscita, dicono i medici, "oltre ogni più rosea previsione", ... ... la donna per ora non riesce a controllare nessuno dei muscoli facciali, per cui la bocca rimane costantemente aperta. La stessa ha però detto, in conferenza stampa, "comincio già a sentire il mio naso, le mie labbra e la mia bocca". È curioso come abbia usato, per ben tre volte, il termine "mio".
Nell'immagine, la parte di volto che la donna ha ricevuto dal donatore.
Ma questa notizia, per quanto possa risultare inquietante ad alcuni, non ci ha colpito per questioni di tipo etico. Ci ha invece suggerito cosa debba essere possibile fare oggi, ai più alti livelli di chirurgia estetica, nel momento in cui si avesse che fare, ad esempio, con un Timothy McVeigh, il "colpevole" della bomba di Oklahoma City del '93.
McVeigh infatti riusci a farsi arrestare, a soli 90 minuti dall'attentato, alla guida di una macchina senza targa, mentre faceva bella mostra di sè, sul sedile posteriore, un libretto di istruzioni per fabbricare bombe proprio del tipo di quella usata quel giorno al Murray Building. Timothy McVeigh mostrò inoltre, sin dal primo momento, una gran fretta di essere giustiziato, rinunciando addiruttura alle ottime possibilità di appello che si erano presentate poco prima dell'esecuzione. La quale avvenne, curiosamente, alla sola presenza di medici e personale dell'FBI, dopo che McVeigh ebbe proibito ai suoi familiari di assistere, e dopo che ebbe richiesto che il suo cadavere venisse immediatamente cremato, senza che fosse rivelato a nessuno il luogo della dispersione delle ceneri.
Alcuni dei giornalisti presenti all'esecuzione, avvenuta per iniezione letale, commentarono subito dopo che "McVeigh sembrava addirittura respirare ancora, quando fu tirata la tendina davanti a loro".
Oppure, che cosa si potrebbe fare con una Barbara Olsen (la moglie di Theodore Olsen, l'avvocato che ha portato Bush alla Casa Bianca nel 2000, e che risulta nella lista passeggeri del volo schiantatosi ufficialmente nel Pentagono l'11 Settembre), che come agente CIA avesse deciso di passare "undercover", cioè di sparire per sempre dalla faccia della terra, solo per ripresentarsi con un volto ed un'identità completamente nuovi.
Oppure ancora, perché no, se si avesse che fare con un qualunque Osama bin Laden, che si fosse stufato di stare a barbellare come un pinguino intirizzito in una qualunque grotta "al confine fra l'Afghanistan e il Pakistan".
In fondo, che non si sia mai riusciti a prenderlo lo si può far credere soltanto ai bambini sotto i nove anni.
Massimo Mazzucco