A furia di aspettare che Ron Paul si presentasse come indipendente, il fatidico “terzo posto” alle prossime presidenziali è stato occupato da Ralph Nader, che ha annunciato ieri la sua terza candidatura consecutiva.
Mentre nel 2004 nessuno si accorse della sua presenza, nelle elezioni del 2000 Ralph Nader fu accusato dai democratici di aver tolto ad Al Gore un numero sufficiente di voti da “regalare” a George W. Bush la vittoria finale (poi sancita dalla Corte Suprema con una sentenza molto dubbia).
In realtà era stato Al Gore a gettare al vento fin dall’inizio una presidenza che già aveva in tasca, ma naturalmente i democratici trovarono comodo fare di Nader un capro espiatorio, per cercare di digerire in qualche modo la bruciante sconfitta.
Per i democratici, Ralph Nader è un personaggio particolarmente scomodo, poiché mette in luce “da sinistra“ tutto quello che il partito democratico non è, e che avrebbe dovuto essere: un vero partito in difesa delle minoranze, degli sfruttati e dei meno abbienti, che riuscisse in qualche modo a contrastare lo strapotere corporativo che oggi invece domina la politica americana, e dal quale lo stesso partito democratico si è lasciato fagocitare.
“Ho deciso di candidarmi – ha detto Nader – per dare una voce a tutti quelli che protestano contro situazioni che vanno dall’Iraq alla Palestina, dalla Enron a Wall Street, da Katrina ai maneggi dell’amministrazione Bush, dalla complicità dei democratici per non avergli impedito la guerra, a quella per non avergli impedito i tagli alle tasse [a favore delle corporations].”
Talmente scomodo è Ralph Nader, che il “democraticissimo“ Al Gore gli impedì di assistere alla convention del suo partito, ... ... tenutasi a Los Angeles nell’autunno del 2000. In quell’occasione Nader fu buttato fuori come un cane rognoso, mentre il partito democratico scovava ogni possibile cavillo legale per ostacolare in qualunque modo la sua partecipazione alle elezioni nei diversi stati dell’unione.
Ralph Nader dà fastidio anche perché mette implicitamente in discussione la logica bipolare, secondo la quale democratici e repubblicani si contenderebbero regolarmente tutte le postazioni politiche più importanti, senza voler riconoscere a terzi il diritto di fare la stessa cosa.
Non potendo però criticare uno che lotta da oltre 40 anni per i diritti fondamentali dei suoi concittadini, ecco che i media già riportano nuove voci che esprimono “preoccupazione” per una eventuale nuova erosione dei voti a favore del prossimo candidato democratico, Clinton o Obama che venga ad essere.
Per tutti costoro Nader ha già dato la risposta adeguata: “Con il disastro che hanno combinato i repubblicani in questi otto anni, se i democratici non riescono comunque a vincere con una maggioranza schiacciante, il problema non sono certamente io”.
Massimo Mazzucco