IL NEMICO DENTRO DI NOI
La notizia che arriva oggi dalla Florida ha qualcosa di profondamente inquietante (ANSA): "messo a punto un vaccino contro la nicotina".
Finchè si tratta di sconfiggere l'AIDS, uno può anche fingere di credere che l'industria farmaceutica sia disposta a permettere che ciò accada, sazia magari dei profitti esorbitanti che ormai ha messo a segno, vendendo al mondo dei palliativi efficaci appena da tenere viva la speranza di chi soffre. Ma vedere l'industria farmaceutica allearsi direttamente con quelle del tabacco - nel senso che una crea il problema, l'altra si offre di risolverlo - è qualcosa di perverso all'ennesima potenza. Anche perchè questo "vaccino", a leggere meglio, non funzionerebbe affatto come un vero e proprio vaccino, che prepara il sistema immunitario ... ... a debellare un determinato corpo estraneo, ma impedisce "solamente" alla nicotina di raggiungere il cervello, evitando quindi l'assuefazione.
Che equivale più o meno a dire: ti piace il gioco d'azzardo? Prendi questa pillolina, e potrai continuare tranquillamente a giocare, e a bruciarti tutti i tuoi risparmi, senza sentirti più schiavo del tavolo verde.
Ma noi sappiamo benissimo che l'attrazione del casinò nasce proprio dalla possibilità, almeno teorica, di poterti "rivincere tutto in un solo colpo". Sei attratto in una voragine nella quale ad un certo punto puoi solo continuare a giocare, sperando appunto nel colpo miracoloso, per riportare in pari un situazione altrimenti irrecuperablie. E così per il fumatore incallito, che continua a buttare dentro veleno all'inverosimile, convinto che "tanto posso smettere quando voglio". Ecco come il primo finisce sul lastrico, il secondo coi polmoni bucati dal catrame.
La vera domanda qui è talmente ovvia che viene un brivido di paura nell'accorgersi che nessuno la pone: ma invece di spendere tutti quei soldi per sviluppare un "vaccino" contro la nicotina, non si faceva prima a levare quella dalle sigarette?
Massimo Mazzucco