[A proposito della discussione in corso in "Grazie Dr. Hamer", ripubblichiamo questo articolo di qualche mese fa]
Io non ho mai fumato, ma mia moglie, molti anni fa, lo faceva. Potete quindi immaginare le battaglie infinite, le promesse, le lotte, le urla, i sotterfugi, i ricatti, i duelli apri-la-finestra chiudi-la-finestra, che animavano quotidianamente la nostra vita in comune. Un bel giorno, quando avevo da tempo rinunciato a combattere, mi si presenta davanti serena come una Pasqua e mi dice "ho deciso di smettere di fumare". (Ma và? Che bella idea! E come ti è venuta?)
Dal mattino seguente non ha più toccato una sigaretta. Ha sofferto le prime settimane, ha avuto languorini vari, specialmente quando gli amici bastardi la mettevano alla prova, fumandole intorno, poi più nulla. A quel punto mi sono reso conto di una cosa semplicissima: lei aveva smesso ... ... semplicemente perchè aveva deciso di smettere, esattamente come uno va al cinema perchè ha deciso di andare al cinema. (Karl Krauss direbbe: "E così riuscì finalmente a farle fare quello che voleva lei")
Ma quando uno dice "sto cercando di smettere di fumare", in realtà sta dicendo "mi piacerebbe tanto trovare la forza per smettere di fumare", che è tutta un'altra cosa. E' come avere davanti lo spazzolino e il dentifricio e continuare a ripetere "sto cercando di lavarmi i denti. Sto cercando di lavarmi i denti". "E làvateli, no?! - ti viene da dire - che problema c'è, scusa?"
Certo, questo non risolve il problema per chi fuma, ma se non altro chiarisce come il meccanismo risolutivo possa essere solamente interiore, e non esteriore. Inutile quindi cercare il cerotto magico piuttosto che l'ipnosi dello sciamano piuttosto che la pipa del bisnonno - se vuoi smettere perchè lo hai deciso, il gesto è più semplice ancora di quello dello spazzolinio. E se non lo hai deciso - ma te lo racconti soltanto - qualunque metodo tu possa scovare si scontrerà sempre con la tua mancata volontà di fondo.
E' altrettanto ovvio, nella ricerca della "motivazione" giusta, che non basta di sicuro il classico "ricatto" sulla tua salute: nemmeno di fronte alla fotografia di un polmone che sembra piuttosto una muta da sub, tu ti lasceresti convincere più di tanto. "Quelle robe lì' - pensererti - succedono, certo, ma non a me. A me il catrame si attacca pochino pochino".
Fottetevene allora di voi, della vostra salute, dei polmoni, del cancro che-tanto-viene-agli-altri, ecc, e spostate l'attenzione da un'altra parte. La prossima volta che andate dal tabaccaio, provate a pensare con intensità a quegli euro che depositate sul bancone, in cambio dell'agognato pacchetto. (No, non sto dicendo che con quei soldi potresti farci delle cose migliori. E' ovvio, che rompa le palle dover spendere tutti quei soldi per fumare è pacifico).
Prova invece ad immaginare il tuo euro che casca nel cassettino insieme a tutti gli altri, e che il giormo dopo parte per un lungo viaggio in aereo, verso l'America. Una volta arrivato, il tuo euro va a fare compagnia ad altre migliaia di euro come lui, arrivati dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna, che saranno fra poco trasportati in una banca dove ci sono altre migliaiai di monete di tutti paesi del mondo. Dopo essere state mescolate per bene, tutte queste monete vengono caricate su un TIR, che parte alla volta di un bellissimo ranch nella Georgia. Giunte al ranch, il TIR va a scaricare il suo carico di monete in una grande vasca all'aperto, che è già piena di monete quasi fino al bordo. Alla Paperon de Paperoni, tanto per capirci.
Eccolo lì il tuo Euro, partito tutto infreddolito da un bar della comasina, e ora steso al sole delle Georgia a galleggiare felice in mezzo agli altri. Servirà, insieme a tutte le altre monete in quella vasca, a pagare l'ultima tranche del nuovo Lear Jet Constellation Executive del padrone del ranch, Mr.Smith, che è ovviamemte un coltivatore di tabacco, oltre che un grosso azionista della Philip Morris.
Accanto a quella vasca ce ne sono altre cinque o sei, che vengono continuamemte riempite dai TIR in arrivo. Quando una vasca è piena, il carico viene messo in speciali container, che vengono caricati sui vagoni di un treno e ripartono dal ranch in direzione opposta.
Il vagone che hai appena visto uscire sta andando a pagare gli studi della figlia maggiore di Smith, che sta laureandosi a Cambridge in ecologia e politica sociale, con una tesi sul rapporto fra le tribù dei Mapuche della Terra del Fuoco e l'estinzione dei pinguini dell'Antartico. Oltre agli studi, all'appartamento nel centro storico che la ragazza ha affittato, la macchina, la nurse, "quei quattro stracci che mi devo mettere addosso", e la bolletta dei 3 telefonini satellitari, c'è infatti da pagare il Londra-Atlanta-Londra almeno una volta al mese, in business class ovviamente. E quando la bimba non può, perchè magari ha troppo da studiare, è la mamma che la va a trovare in Inghilterra. Per lo shopping della "mamma" a Londra se ne parte da sola una bella vagonata all'anno.
Mentre parlavamo, sono già partiti altri tre vagoni almeno. Uno andava a pagare l'agenzia di pubblicità Paatchi&Paatchi, i cui creativi - geniali, unici, e ovviamente esosissimi - ti sfornano dieci idee nuove ogni mese per cercare in qualche modo di tenerti convinto che fumare "non fa poi cosi male".
Un altro vagone è partito per andare a sostentare gli uomini della lobby dei tabaccai a Washington, i quali a loro volta devono passare continuamente bustarelle sostanziose ai senatori più "sensibili alle esigenze dell'industria del tabacco". Mentre il terzo vagone che hai visto partire era destinato direttamente alle bustarelle per i giudici, coinvolti nei vari processi contro i tabaccai in tutta America. Sempre meglio agire sui due fronti, per evitare di trovarsi allo scoperto.
E' dura la vita di Mr.Smith, cosa credete? Solo perchè è ricco, credete che non faccia niente dal mattino alla sera?
E infatti, è giunto anche per lui il momento del meritato riposo. Nel frattempo il Lear Jet è stato consegnato, e con quello Mr. Smith andrà a farsi un bellissimo weekend alle Trinidad. Là lo attende uno dei suoi migliori amici, socio da sempre, con il Sangermani bialbero che ha appena fatto restaurare nei cantieri di Castiglion della Pescaia. Prima di puntare su Trinidad però, il coscienzioso Smith si fa un bel giro panoramico sulle piantagioni di famiglia, nelle quali gente particolarmente abbronzata raccoglie incessantemente il tabacco sotto il sole cocente.
Per due lire, ovviamente.
Ah - pensa malinconico Smith - una volta, quando protestavano perchè devono sgobbare tutto il giorno per un tozzo di pane, o li vendevi, o li ammazzavi direttamente. Oggi al massimo li puoi licenziare in tronco, e se per caso protestano e minacciano di andare dall'avvocato, te li fai gentilmente sbattere in galera dallo sceriffo locale, al posto del primo bianco che commette un reato. Tanto da queste parti non c'è nemmeno bisogno di pagarlo, il giudice, perchè quello appena vede nero ha già firmato la condanna.
A proposito, ecco dov' è finito il tuo euro.
Massimo Mazzucco
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