GIUSTIZIATO E FELICE DI MORIRE. La ragione sta tutta nei suoi occhi.
di Massimo Mazzucco
Paul Hill, il più noto dei cosiddetti "abortion clinic killers", è stato messo a morte tre giorni fa nello stato della Florida, con iniezione letale. Nel 1994 aveva ucciso a sangue freddo, con due colpi di fucile, un dottore di una di queste cliniche e la sua guardia del corpo.
La tragedia, già grande in sè, diventa enorme - e sintomatica - se si considera il passato di quest'uomo. Guardatelo bene negli occhi: se indovinate che mestiere faceva Paul Hill, prima di diventare omicida, avrete certo capito qualcosa di importante dell'America di oggi ... Paul Hill faceva il prete. O meglio, il pastore, protestante, di una delle mille chiese - avventisti, battisti, evangelici, riformati, metodisti, luterani... - che sorgono in ogni cantone negli Stati americani del Sud.
Il fondamentalismo cristiano è talmente radicato nella cultura di quell'America, che l'intera zona compresa nel triangolo Texas, Virginia e Florida (North e South Carolina, Georgia, Alabama, Mississippi, Arkansas, Tennessee e Louisiana) è comunemente chiamata "Bible Belt" (la fascia della Bibbia).
E del fondamentalismo cristiano, il movimento anti-abortista ("pro-life") è di gran lunga l'espressione più tangibile, al punto da costituire una vera e propria forza politica, con cui fare i conti almeno una volta ogni quattro anni. Bush nel 2000 li ha fatti giusti, a quanto pare, visto che è riuscito addirittura a rubare a Gore la vittoria nel Tennessee, che è lo stato di casa dell'ex-vice presidente (e che, come vorrebbe la tradizione, "è l'unico che non perdi mai di sicuro.")
Ora, il fondamentalismo biblico non è certo violento per definizione, nè per ambizione (almeno non ufficialmente), ma il suo rigore dogmatico e la sua intolleranza intrinseca non aiutano nemmeno troppo a calmare, ai suoi margini estremi, frange violente come i "White Christian Supremacists" (cristiani bianchi - figli e nipoti di coloro che fino a ieri linciavano allegramente un negro alla settimana - che sostengono apertamente la superiorità della razza bianca), oppure gli anti-abortisti violenti, come appunto il "pastore" giustiziato l'altro ieri.
E infatti Paul Hill è morto sereno e soddisfatto, senza mostrare il minimo rimorso nemmeno in presenza dei parenti delle vittime. Ha anzi dichiarato, pochi secondi prima di morire, che non vedeva l'ora di arrivare da Dio, perchè aveva compiuto una buona azione (lo capite, adesso, quello sguardo?) ed era certo che sarebbe stato ricompensato a dovere, per ciò che aveva fatto a protezione delle vittime innocenti degli abortisti.
Certo che di fronte a queste dichiarazioni - che ci arrivano dalla nazione-guida del cosiddetto "mondo civile" - fanno quasi tenerezza i presunti terroristi arabi che si immolerebbero ogni due per tre in nome di Allah, convinti di ritrovarsi in paradiso 72 vergini tutte per loro.
Anche perchè, se mai fosse questa la corretta lettura del Corano - e non lo è - loro sarebbero giustificabili in quanto "ignoranti, arretrati ed incivili". Ma noi? (Che tra l'altro siamo proprio quelli che li definiscono così?)
Qui è proprio il caso di dire "ma da che pulpito"!
Massimo Mazzucco