Come molti già sapranno, Giulietto Chiesa si è pubblicamente “dissociato” dalla figura di Maurizio Blondet, nell’ambito della battaglia per la verità sull’undici settembre. Queste le dichiarazioni di Chiesa, che riportiamo dallo stesso
sito di Blondet:
"Caro T., ho letto, con orrore, le farneticazioni di Maurizio Blondet contro i rumeni, gli zingari, gli 'altri', nell'articolo che mi hai girato, intitolato 'La Casta ci fa ammazzare' in data 1/11/2007. Si tratta di un caso tipico di infiltrato, che svolge il suo ruolo di provocatore appunto infilandosi in cause altrui, con il proposito nemmeno troppo recondito di inquinarle. Io me lo sono trovato al fianco in due occasioni di dibattito, in entrambe le quali io non partecipai alla scelta degli interlocutori: una prima volta a Bologna, una seconda volta a Matrix. In un caso si trattò di un incidente involontario, probabilmente dovuto alla mancanza d'informazione degli organizzatori, nell'altro si trattò del deliberato tentativo di Mentana di mettermi accanto un personaggio squalificato con l'obiettivo di indebolire i miei argomenti. Per giunta in base al trucco della par condicio: due pro e due contro. Basta mettere un 'pro' screditato, o imbecille, e due 'contro' che sbraitano impedendo ogni discussione, ed ecco che la discussione si trasforma in una impari battaglia dove vinci solo se sei Ercole in persona.
In entrambi i casi io non mi ritirai dal dibattito perchè ritenevo, fatti tutti i conti, che sarebbe stato più vantaggioso comunque restare e discutere, anche in quella compagnia deplorevole.
Ma, con il passare del tempo, ho cambiato idea. Oggi non andrei più e nessun dibattito con personaggi che non solo sono apertamente fascisti ma, cosa ancora più insidiosa, con personaggi che agiscono con intenti provocatori. E, per giunta, vengono usati dall'altra parte come armi contundenti. Tipico il caso di Teodori che, al Costanzo Show, si mette a sbandierare il nome del forsennato Blondet per sminuire gli argomenti nostri. Un gioco delle parti. Credo che sia giunto il momento di bandire Blondet da tutte le discussioni tra persone civili che si occupano dell'11 settembre. Vada con i suoi pari. Non è un compagno di strada, non abbiamo nulla a che fare con lui. E' un avversario di tutte le nostre idee e motivazioni.
Voglio rendere pubblica questa mia posizione in modo che non ci siano più equivoci di sorta. E ti ringrazio per avermene dato l'occasione.
Cari saluti
Giulietto Chiesa"
***
Luogocomune non ha alcun interesse ad entrare nella diatriba personale fra Giulietto Chiesa e Maurizio Blondet, e anzi se ne dispiace profondamente. Le dichiarazioni di Chiesa rendono però doverose alcune precisazioni, per semplice rispetto della verità.
Riguardo alle pubbliche apparizioni accanto a Blondet, ... ... Chiesa parla di “due occasioni di dibattito, in entrambe le quali io non partecipai alla scelta degli interlocutori. In un caso si trattò di un incidente involontario, probabilmente dovuto alla mancanza d'informazione degli organizzatori, nell'altro si trattò del deliberato tentativo di Mentana di mettermi accanto un personaggio squalificato con l'obiettivo di indebolire i miei argomenti.”
Il primo caso fu la Conferenza di Bologna sul 9/11 del Settembre 2006. Non sta a noi parlare per Faremondo, che la organizzò in maniera egregia, ma ci risulta che Blondet avesse già partecipato in precedenza ad altri incontri organizzati dal gruppo bolognese, e che la “new entry”, in quel caso, fosse proprio Chiesa.
Nel secondo caso (una puntata di Matrix), il “deliberato tentativo di Mentana” nacque in realtà da un suggerimento in extremis che io stesso diedi al conduttore, il quale non riusciva a trovare nessuno (oltre a Chiesa) che volesse comparire nel ruolo di “complottista”. Chiamai poi personalmente Blondet, girandogli l’idea, e lui cadde letteralmente dalle nuvole. Pur trovandosi in vacanza, partì immediatamente per Roma, per mettersi a disposizione della redazione di Matrix.
Tanto sofisticato e machiavellico fu il “calcolo” che Mentana fece nel mettere accanto a Chiesa un “infiltrato provocatore”.
Per quel che riguarda l’ anathèma che Chiesa propone di scagliare contro Blondet (“Credo che sia giunto il momento di bandire Blondet da tutte le discussioni tra persone civili che si occupano dell'11 settembre”) non si comprende sinceramente a che titolo e con quale autorità lo faccia – se c’è un movimento trasversale, senza leaders, e di natura assolutamente spontanea, è proprio quello per la verità sull’undici settembre - mentre si potrebbe tranquillamente suggerire la stessa cosa rivolta a Chiesa: è casomai lui il personaggio anomalo, all’interno del Movimento, poichè è l’unico che cerca sistematicamente di personalizzare – e politicizzare - l’undici settembre a proprio favore.
Blondet sarà pure di destra, ma non risulta che si metta a cantare “Faccetta Nera” mentre argomenta di Torri Gemelle. Mentre Chiesa concluse il suo intervento di Bologna – eravamo, incidentalmente, a pochi giorni dalle elezioni - con un ingombrante “e mi raccomando, ricordiamoci di mandare a casa Berlusconi, se no qui è finita per tutti”. (Nell’occasione promise anche - rispondendo a una domanda del sottoscritto - di ”mettere in moto una profonda revisione nella sinistra italiana, appena riconquistata la maggioranza”, ma evidentemente se ne è poi dimenticato.)
Quando infine Chiesa definisce “tipico il caso di Teodori che, al Costanzo Show, si mette a sbandierare il nome del forsennato Blondet per sminuire gli argomenti nostri”, commette due grossolani errori: di “nostro” – ovvero, di “suo” – nell’11 settembre c’è molto poco. E’ lui che ha creduto di impossessarsi di un argomento più grande di chiunque, sin da quando annunciò al mondo che “noi di Megachip abbiamo fatto questa ricerca e abbiamo scoperto queste cose”, come se gli Alex e gli Steven Jones, i Meyssan, gli Hufschmid, i Griffin, i Thompson – e lo stesso Blondet – non fossero mai esistiti.
In secundis, Chiesa dimentica che insieme al “fascista e antisemita” Blondet, Teodori ha collegato con altrettanta facilità il Movimento a “quelli dell’ultrasinistra come Chiesa”, mettendoli agevolmente nello stesso calderone, e affondandoli poi con una bordata unica.
E’ stato quindi Chiesa per primo, sposando così rumorosamente il proprio nome alla causa dell’undici settembre, a rendersi facile bersaglio dei rissaioli di professione come Teodori.
Tanto dovevamo come chiarimento, all’interno di una diatriba personale nella quale ci limitiamo a riconoscere l’enorme lavoro svolto da Maurizio Blondet sull’11 settembre, e per il quale lo ringraziamo nuovamente.
Come ha scritto qualcuno sul nostro sito: “La verità non appartiene alla politica e ai politicanti, la verità appartiene ai cittadini del mondo”.
Massimo Mazzucco