di Marco Cedolin
Il governo Prodi sembra ormai giunto al capolinea. Dopo la fuoriuscita di Mastella e l’allontanamento di Dini per il Premier non sarà probabilmente possibile costruire nuovi scampoli di sopravvivenza fra le pieghe di un dodecalogo, come accaduto lo scorso anno.
Non si tratta di una buona notizia e neppure di una notizia cattiva, non si tratta di un colpo di scena ma semplicemente del concretarsi di tante decisioni prese a tavolino nella penombra dei bugigattoli del potere.
Una sola domanda si appresta a rimbalzare nell’universo mediatico, destinata a tradursi in tirature di giornali e audience TV, cosa accadrà adesso? Si andrà alle elezioni anticipate con la vecchia legge? Verrà creato un governo di larghe intese che realizzi una nuova legge elettorale prima di andare al voto? Nascerà un governo di larghe intese che con l’alibi di riformare le riforme tenterà di sopravvivere fino alla fine della legislatura?
Sicuramente nei salotti chic e fra la rosa intellettuale del giornalismo che conta, ipotesi e nomi inizieranno ad invorticarsi preconizzando tutto ed il contrario di tutto, ... ... mentre in quella porcilaia che è la politica dei nostri giorni gli attori grufolanti fingeranno come sempre di cambiare ogni cosa per riuscire nell’unico intento di non cambiare nulla.
Non ci saranno svolte epocali, in Italia il lavoro continuerà ad essere poco e mal retribuito e continueranno aumentare tanto le morti bianche quanto la precarietà. Continueranno ad aumentare le tasse, così come la benzina, le bollette ed i prodotti alimentari. Continuerà a peggiorare la qualità della vita così come quella dell’ambiente e non cesseranno di restringersi le nostre libertà. Continueranno a mancare i soldi per gli ospedali, la giustizia e l’istruzione, mentre finanziamenti sempre più miliardari saranno destinati alle missioni di guerra e alla costruzione di grandi infrastrutture sempre più invasive e devastanti.
Il nuovo governo di destrasinistra che sembra ormai di prossima creazione, almeno un elemento positivo in sé però lo conterrà. Ridimensionerà almeno un poco l’ipocrisia di questa porcilaia eterodiretta dai grandi poteri finanziari ed industriali che pur dovendo rispondere ad un unico padrone, continua a fingere improbabili antagonismi ideologici, differenti sensibilità etiche, multicolori posizioni politiche.
Il nuovo governo di destrasinistra dimostrerà in maniera incontrovertibile che i partiti politici sono semplicemente ricche aziende private, sovvenzionate tramite il denaro pubblico, per rispondere agli interessi delle grandi corporation e dei maggiori istituti bancari. Smussati gli angoli fittizi, i retaggi ideologici ormai inesistenti e le peculiarità immaginarie, la porcilaia apparirà finalmente così com’è, uniforme nella sua colorazione grigio fango, senza sfumature e senza “eroi” che si dicono costretti ad immolarsi, sacrificando con sofferenza le proprie idee per il bene del governo.
Prepariamoci dunque a dare il benvenuto al nuovo, governo indipendentemente dal fatto che lo si voglia chiamare destrasinistra, sinistradestra o semplicemente centro. Quando si propongono di raffigurare il nulla le parole in fondo valgono così poco.
Marco Cedolin
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