In America la chiamano “face value”, ed è il valore apparente delle cose, prese in senso oggettivo, senza che venga necessariamente applicata una tara di qualunque tipo prima della valutazione.
Prese a “face value”, le parole del presidente iraniano Ahmadinejad – pronunciate di recente in un’intervista congiunta per le reti RAI – capovolgono semplicemente tutto quello che in occidente pensiamo dell’Iran e dei paesi “islamici” in generale. Ma capovolgono soprattutto, e non certo con risultato positivo, quello che in occidente pensiamo di noi stessi rispetto a loro.
“Buoni” e “cattivi”, in altre parole, sono termini davvero relativi.
Dopodichè, sappiamo tutti che la politica è fatta di bugie, e credere che un qualunque personaggio a quei livelli sia sincero e immacolato come un bimbo è indice, se non altro, di una scarsa esperienza personale.
I fatti però rimangono fatti, e presentati in un certo modo – specialmente quelli relativi a Israele e Palestina – impongono a tutto l’occidente, come minimo, una seria riflessione. Questo significa soprattutto che i nostri giornalisti – italiani e non – dovrebbero tornare (imparare?) a trattare loro stessi gli eventi internazionali a “face value”, invece di accomodarsi su facili quanto dannose posizioni preconfezionate.
Quella che segue è la trascrizione completa dell’intervista, che potete vedere
qui-
Il direttore El Baradei ha chiesto risposte esaustive sulle attività nucleari controverse. È deplorevole che nessun progresso ha detto sia stato fatto in questo campo. L’Aiea sembra non fidarsi più dell’Iran.
Nel nome di Dio clemente e misericordioso. Sono felice di essere oggi qui, prego Dio onnipotente di dare al popolo italiano la salute e il successo. Per quanto riguarda la sua domanda, io non ho avuto questa impressione dalle parole espresse dal direttore El Baradei. Quello che abbiamo noi a disposizione sono i documenti scritti rilasciati da parte dell’Agenzia nucleare, che confermano la natura civile e pacifica del programma nucleare iraniano. E almeno 12 volte è stata sottolineata la natura pacifica e civile del nostro programma nucleare. Voi sapete bene che la questione del nucleare iraniano è una questione politica non una questione giuridica.
Non è forse buffo che proprio il governo degli Stati Uniti che ha l’arsenale nucleare più grande del mondo e che non rispetta nessuna legge, ... ... chieda oggi conto alla nazione iraniana sul suo programma nucleare civile? Le nostre attività sono completamente pacifiche e legali. Sapete bene quali sono le politiche unilaterali americane nel mondo. L’inimicizia degli Stati Uniti contro di noi non è nuova. Sono circa 60 anni che l’America è nemica della nazione iraniana. Per quasi 27 anni il governo degli Stati Uniti ha protetto una delle dittature più feroci contro il popolo iraniano. E adesso, a quasi 30 anni dalla nostra liberazione e dalla nascita della Repubblica, l’America continua a tramare contro la nazione iraniana. Senz’altro sapete che per 8 anni, una guerra feroce, è stata imposta da un dittatore feroce come Saddam Hussein con l’appoggio degli Stati Uniti contro il popolo iraniano.
Sappiamo che gli Stati Uniti esercitano pressione sull’Agenzia, ma speriamo che l’Agenzia riesca a espletare il suo dovere, e che pubblichi le relazioni sulle attività nucleari della Francia, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti. C’è forse un controllo lì? Non c’è lì una deviazione? Chi è che oggi ha le armi nucleari? Chi è che ha usato la bomba atomica? Loro devono rispondere e non fare le domande. Sono gli Stati Uniti che sono responsabili di tutte le insicurezze nel mondo. Sono i nostri nemici. Le loro parole non hanno nessun valore giuridico per noi. Noi portiamo avanti le nostre attività pacifiche rispettando le leggi e le regole e continueremo la nostra collaborazione con l’Agenzia nel quadro dei regolamenti della stessa Agenzia. Secondo noi, le condizioni sono positive. Abbiamo dato la risposta a tutti i quesiti riguardanti l’Agenzia. L’America ha avanzato delle pretese, che non sono accettabili secondo le regole dell’Agenzia. Ma gli Stati Uniti esercitano la pressione politica sull’Agenzia.
Guardiamo l’ultima relazione dell’Agenzia. Più volte è stato menzionato chiaramente che non c’è nessuna deviazione nell’attività nucleare iraniana. E si conferma la natura pacifica. Ma è vero che l’Iran non ha risposto alle pretese degli Stati Uniti. Ma ripeto, noi abbiamo dato le risposte ai quesiti posti nel quadro dei regolamenti e delle leggi. È chiaro che le nostre risposte non convincono l’America, ma a noi non importa. Noi non lavoriamo per convincere l’America. Questa amministrazione farebbe tutto contro di noi, non importa con quale scusa, che sia sull’argomento nucleare o qualsiasi altro argomento. Abbiamo imparato a vivere e persino progredire in un atmosfera di inimicizia degli Stati Uniti.
E’ tornato ad attaccare Israele. Non crede che questa sua posizione isoli ancora di più l’Iran dalla comunità internazionale?
No, io non penso. Penso che la nostra presa di posizione contro il regime sionista è a favore di tutti i popoli. Il regime sionista oggi è una vergogna per la comunità internazionale. I crimini commessi in terra di Palestina sono un disonore per l’umanità. Noi vogliamo che spariscano i crimini. Noi diciamo che deve sparire l’uccisione della gente innocente. Deve finire l’uccisione delle donne e dei bambini e il far crollare le case sulla testa della gente.
Noi diciamo che deve sparire l’aggressione contro la gente e farle perdere la casa e la propria terra. Forse c’è qualcuno che appoggia il crimine? C’è qualcuno che appoggia il terrorismo? C’è qualcuno che è d’accordo con l’assedio perenne e l'isolamento economico della gente, con il non far arrivare i medicinali e il cibo ai civili tra i quali le donne e i bambini ? C’è qualcuno che appoggia l’occupazione illegittima delle terre altrui? Qual è il regime che compie tutto questo? Qual è il regime che ha reso senza terra 5 milioni di palestinesi? Chi è che uccide donne e bambini palestinesi? Non è forse il regime sionista?
Quale tra i vicini del regime sionista può sentirsi sicuro? Sono 60 anni che la nostra regione vive in un’atmosfera di minaccia. Vorrei porre, a mia volta, delle domande e non aspetto delle risposte adesso. Lascio agli italiani rispondere a queste domande. Però, prima permettetemi di dire una frase: quello che ho detto sul regime sionista era più che altro un annuncio. Cioè annunciavo che questo regime presto si disintegrerà e crollerà. Ci sono decine di motivi. È un fatto molto chiaro. Forse nelle domande che farò, ci sarà anche la risposta a questa mia domanda. Perché un regime compie tutti questi crimini e alcuni governi lo difendono a tutti costi? Perché, se in un’altra parte del mondo, basta che qualcuno viene arrestato, anche per un solo mese, e i mass media di alcuni paesi alzano un polverone e fanno campagna contro? Però ogni giorno vengono uccisi centinaia di persone in Palestina e non si vede nessuna sensibilità dalla parte di quegli stessi paesi.
Voglio dirvi che dopo 60 anni di crimini è arrivato il momento di aprire e di leggere la scatola nera del regime sionista. Il regime che fa soffrire non solo palestinesi ma i popoli nell’Europa, negli Stati Uniti e nel Medio Oriente, e tutti gli altri popoli. Io vi chiedo, qual è la filosofia che ha portato alla istituzione di questo regime? Le vicende della seconda guerra mondiale possono essere la filosofia della creazione di questo regime così crudele e criminale? 60 milioni sono stati uccisi durante la 2a guerra mondiale in Europa. Per quale motivo solo una parte di queste vittime deve attirare l’attenzione? Perché il popolo europeo dopo 60 anni deve continuare a pagare i danni a un piccolo gruppo? Danni politici e danni economici? La generazione di oggi in Italia o in Germania che ruolo ha avuto nelle vicende della seconda guerra mondiale? Sembra che oggi in Europa non si può parlare dell’olocausto (è proibito parlare dell’olocausto) (?). Spero che alcuni popoli europei diventino così liberi da potersi liberare dai sionisti e che si permettano di aprire e leggere la scatola nera dell’olocausto.
Ci sono molte domande senza risposte. Ammettiamo che sia successo qualcosa, dov’è successo, in Palestina o altrove? Chi ha commesso questi crimini? I palestinesi o qualcun altro? Perché devono pagare i palestinesi? È stato detto che gli ebrei erano senza patria e senza terra e volevano dargli una patria. Perché la terra dei palestinesi? Se accettiamo il ragionamento sulle radici storiche, dovremmo sconvolgere tutte le attuali linee di frontiere politiche nel mondo. Qual è il segreto che rende il regime sionista immune dalle questioni come il diritto dell’uomo, la libertà, i diritti dei popoli? Quello che compie questo regime è umiliante per tutta l’umanità. Perché alcuni governi europei danno un sostegno assoluto a questo regime? In base a quale missione? Sono le domande serie.
Forse è arrivato il momento che in Europa gli intellettuali e uomini di cultura cerchino di dare una risposta. Forse sapete che in un parco in Germania hanno creato un simbolo di olocausto; portano i ragazzi innocenti tedeschi a visitare questo monumento, dicendo a loro: ecco il crimine che hanno commesso i vostri padri e voi dovete sentirvi mortificati di fronte a sionisti e pagare per le colpe dei vostri parti. Qual è il paese che tratta così i propri giovani e figli? Ma i governi non dovrebbero parlare alle nuove generazioni dei propri onori? Supponiamo che l'olocausto ci sia stato, è una parte di 60 milioni di morti durante la seconda guerra mondiale. Dove sono gli altri morti? Perché nessuno parla di loro? Perché non si parla di risarcimento a loro? Perché i popoli europei non si sentono umiliati per loro?
Perché i governi non pensano di risarcirli? Quale il segreto del regime sionista che tutte le verità vengono sacrificate per esso? Milioni di persone rimangono senza casa, centinaia di migliaia uccisi, minaccia per tutti i paesi medio orientali, non essere vincolati da nessuna legge. Si può governare il mondo avanti con questo doppio standard? No, noi crediamo che la letteratura di dopo la seconda guerra mondiale è arrivata alla sua fine. Qualunque missione che abbia avuto questo regime, è arrivata alla fine. Ci sarà una implosione. Noi sappiamo. Anche loro sanno bene, che il regime esploderà da dentro. La nostra soluzione è umana: un referendum libero tra tutti i palestinesi per decidere il loro destino. Perché non lo accettano? È una soluzione democratica e anche umana. Noi diciamo: basta la guerra, il terrore e gli omicidi. Il popolo decide con il proprio voto. Per quale motivo gli Stati Uniti e alcuni governi europei non accettano una logica così chiara?
Voglio fare un’altra domanda: ma i popoli europei sono d’accordo con i crimini commessi dal regime sionista? Sono convinto che non sono d’accordo. I popoli europei sono popoli pacifici. Sono vittime di due guerre mondiali. Serbano amari ricordi di queste due guerre. Sonno popoli di cultura. Prendiamo il popolo italiano: è un popolo cordiale e con senso della morale. Un popolo caldo. Come può un popolo così accettare che un altro popolo venga massacrato? Permettetemi di dire l’ultima frase: noi crediamo che la nostra posizione contro il regime sionista è a favore di tutta l’umanità e per il popolo europeo stesso, perché i sionisti stanno prendendo troppo dagli europei.
Sapete che alcuni paesi ogni anno sostengono economicamente il regime sionista, sostengono il regime con i soldi del loro popolo? Forse questi governi hanno mai chiesto il consenso della popolazione? Sicuramente no. Noi crediamo che la nostra posizione sia a favore di tutti. Quando non ci sarà crimine, ci sarà la pace. Quando non ci sarà l’inimicizia, ci sarà l’amicizia. Permettiamo al Medio Oriente di vivere accanto all’Europa in pace. Sarà un bene per tutti, per l’Europa, per il Medio Oriente. Credo che non si può creare una nazione artificiale. Prima hanno detto di voler sistemare i reduci di guerra. Poi hanno esteso l’invito a tutto il mondo portando la gente per forza lì, a casa degli altri, con la forza delle armi.
Anche loro sono delle vittime, anche loro hanno perso la patria, hanno lasciato le proprie case, vivono nell’insicurezza, questo è un regime artificiale, non è venuto fuori dalla terra e dalla storia di Palestina. Noi abbiamo dato la notizia dicendo che il regime non rimarrà. Non dubitate di questa notizia e non criticate chi vi da questa notizia. Aggiungo un'altra frase, noi rispettiamo tutti quelli che hanno perso la vita in guerra, e sappiate, che rispettiamo la vita di tutti esseri umani, siamo scontenti di quello che accade oggi nel mondo, cerchiamo di modificare la situazione nel mondo.
Ha chiamato gli Stati Uniti potenza satanica.. Bush lascerà tra poco la Casa Bianca. Cambierà qualcosa nei rapporti con l’Iran se vincerà Obama o Hillary o Mc Cain?
Chiunque di loro arrivi al potere, gli Stati Uniti di domani non saranno gli Stati Uniti di ieri. Gli Stati Uniti avranno un altro approccio. Si ridurrà di molto la sfera di influenza americana. Chiunque venga al potere, dovrà rispondere alle esigenze degli americani. Sapete che le persone che hanno perso la casa nell’uragano di tre anno fa, sono tuttora senza tetto. Circa 40 milioni di poveri in america che non hanno nemmeno la copertura sanitaria. Gli Stati Uniti sono afflitti da una pesante crisi economica.
L’onore degli Stati Uniti è risentito molto nel mondo. Chiunque sarà il nuovo presidente, dovrà ritirare le forze dall’Iraq e farli rientrare negli Stati Uniti. Credo che ne il popolo americano e ne gli intellettuali in america permettono più al governo di spendere centinaia di migliaia di dollari ogni anno per le politiche militaristiche del paese. Vorrei aggiungere qualcosa che forse è nuovo per voi. Sapete chi è stato a tagliare i rapporti tra l’Iran e gli Stati Uniti d’America, Lei lo sa? Americani immaginavano che tagliando le relazioni con noi, ci avrebbero resi isolati nel mondo, lo hanno fatto unilateralmente, credevano che avremo cessato vivere senza avere rapporti con loro, pensavano che ci sarebbe mancata l’aria. Però sbagliavano, oggi Iran è un paese forte e progredito.
È una potenza giusta, che si basa sulla giustizia, che ama gli altri popoli. Sono circa 28 anni che americani hanno impiegato tutte le loro forze contro di noi, ma non sono riusciti a spezzare la nostra forza di volontà. Hanno sempre perso. Mentre dopo la Rivoluzione, l’Imam Khomeini disse che Iran vuole i rapporti amichevoli con tutto il mondo e che aveva perdonato gli Stati Uniti le loro ingiustizie, parlo di 27 anni di sostegno incondizionato del governo degli Stati Uniti ad un dittatore molto feroce contro il popolo Iraniano. L’Imam ha perdonato tutto. Ma gli Americani non hanno saputo apprezzare questa generosità dell’Imam. Hanno organizzato i terroristi, hanno fatto uccidere il primo ministro del paese, così come centinaia dei cittadini del nostro paese sono morti per mano dei terroristi, hanno messo le bombe sull’autobus di linea, hanno ucciso i bambini piccolissimi. I terroristi che hanno fatto questo, oggi trovano il rifugio negli Stati Uniti e in Europa.
Nella guerra di 8 anni di Saddam contro di noi, sono state usate le armi chimiche. Saddam Hossein era appoggiato dagli Stati Uniti e alcuni stati europei. Ma il popolo Iraniano ha saputo di avere autocontrollo e ha sempre voluto un rapporto basato sull’amicizia e sulla giustizia, questo vale anche per l’America; sono stati loro di tagliare il rapporto con noi. Noi vogliamo un rapporto basato sulla giustizia. Gli Stati Uniti dovranno ammettere e riconoscere i loro errore. E chiunque diventi presidente, dovrà cercare a riparare agli errori. Siamo pronti a dialogare con chiunque in un clima di giustizia e di rispetto reciproco. Non riconosciamo solo il regime sionistico. Noi vogliamo il dialogo nelle condizioni di giustizia e trasparenza. L’anno scorso avevo fatto una proposto a Bush di avere un dibattito presso l’ONU e in presenza dei giornalisti, per parlare delle soluzioni ai problemi del mondo Questa proposta ho fatto quest’anno ai candidati presidenziali, perché pensiamo che il dialogo è preferibile.
Ha inviato una lettera al presidente Napolitano e al premier Berlusconi dicendo cooperiamo. Che cosa si aspetta dall’Italia che vuole entrare nel gruppo dei 5 +1?
Noi accogliamo le collaborazioni internazionali. Non mi ricordo però di aver mandato una lettera a Presidente Berlusconi. Mi ricordo di aver mandato una lettera al Presidente Prodi. Noi accogliamo favorevolmente la presenza dell’Italia nei negoziati, il dialogo giusto, basato sulla legalità e nelle condizioni eque. Accogliamo anche la presenza di qualunque altro paese. ---- si, noi facciamo gli auguri ad ogni capo di Stato o capi del governo,; è una consuetudine diplomatica. Non per dire che non avevo mandato la lettera per qualche motivo, volevo solo precisare sulla notizia. Naturalmente ci sono le comunicazioni tra i governi, è un modo di comunicare.
Il prezzo del petrolio ha raggiunto quotazioni inimmaginabili. L’Iran che è il secondo produttore sta guadagnando cifre enormi. Lei ha dichiarato che è ancora troppo basso. Dobbiamo aspettarci ulteriori aumenti?
Penso che dobbiamo dividere il discorso in due parti. Se vogliamo valutare il prezzo del petrolio in base al suo valore reale e in confronto con gli altri prodotti; gli introiti di alcuni paesi europei dall’importazione del petrolio è maggiore degli introiti dei paesi produttori. Abbiamo avuto il deprezzamento del dollaro e abbiamo avuto 28 inflazioni dal 1980 ad oggi, non siamo ancora ai prezzi del 1980. Ecco cosa volevo dire. Passiamo alla seconda parte: Noi pensiamo che il prezzo attuale del petrolio è fittizio. Ho spiegato questo al vertice della FAO. Fate attenzione: la crescita della produzione è più alta della crescita della domanda, allora perché i prezzi ancora salgono? c’è qualche fattore? Qual è il fattore che influisce sui meccanismi del mercato?
Noi crediamo che è una volontà politica e economica. Ci sono delle potenze che seguono precisi scopi: in tanto le loro compagnie petrolifere hanno guadagni altissimi che giustificano le loro investimenti pesanti al polo nord. Quindi creano delle condizioni a vendere i loro prodotti ai prezzi molto alto. Ho sentito che un responsabile americano diceva che era arrivato il momento di tagliare i sussidi all’agricoltura americana. Noi siamo contrari a questa gestione economica del mondo. Noi chiediamo i prezzi equi per il petrolio, per i prodotti agricoli e per i prodotti industriali. Cosicché ogni nazione abbia il suo giusto guadagno e giusto profitto. Cosicché le volontà politiche e disegni politici non guastino il sistema giusto, il successo del popolo iraniano è completo quando tutti i popoli hanno successo.
Che siano tutti in benessere, insieme in progresso, insieme in tranquillità. È possibile che un paese vuole garantire il benessere di una parte dei propri cittadini allo scapito dei cittadini degli altri paese? Questo non è compatibile con la nostra cultura. Le relazioni economiche devono essere eque. Non siamo contenti della situazione attuale del prezzo del petrolio, a parte alcuni pochi che detengono i capitali, gli altri non saranno beneficiari. Dobbiamo valutare il prezzo confrontandolo con i prezzi per gli altri beni.
E quindi bisogna regolarlo, per non fare ingiustizia a nessuno. Ma ho sentito che alcune di queste potenze hanno deciso di far arrivare il prezzo del petrolio a 200 dollari. Noi siamo contrari a questo modo fittizio di valutazione del petrolio. Crediamo che questo è a sfavore di tutta l’umanità. Vediamo anche gli effetti: un disordine nel sistema economico mondiale. Abbiamo delle proposte per un sistema equo che proporremo. Perché bisogna arrivare ad un regime equo delle relazioni economiche. Solo così possiamo evitare le altre guerre.
I soldati italiani sono schierati in zone di influenza iraniana, in Afghanistan e in Libano. Come valuta queste missioni di pace?
Rispondendo alla seconda parte: Io sarei rimasto ad ascoltare le loro opinioni, raccomandando comunque di rispettare i diritti del popolo libanese e di quello afgano. Credo che conoscere la cultura delle nazioni aiuta a sviluppare al meglio le relazioni con queste nazioni. Vi dico una frase e vi prego di segnarla: è impossibile che le politiche della NATO in Afghanistan abbiano successo, perché queste politiche sono sbagliate, perché queste politiche non tengono conto della struttura sociale dell’Afghanistan.
Le questione afgane possono essere risolte con i finanziamenti molto minori. Non serve questo sforzo militare e che tante persone vengano uccise. La storia dell’Afghanistan non ha mai dimostrato che il popolo afgano tolleri a lungo la presenza delle forze straniere sul proprio territorio. Noi comunque abbiamo aiutato il processo della pacificazione in Afghanistan. Anche adesso stiamo in buona collaborazione con Italia a quanto riguarda l’Afghanistan, come un paese amico. Il popolo afgano è un popolo vicino e amico per noi. Il popolo iraniano ha subito i danni più gravi dalla situazione di insicurezza in Afghanistan.
Apparentemente oggi alla NATO non ci sono orecchi per sentire. Credono di poter risolvere tutto con le armi. Il popolo afgano è un popolo nobile, è un popolo gentile e cordiale, che lavora duro, un popolo amabile. Secondo me si può trattare meglio un popolo così. E la stessa cosa vale per il Libano. Noi crediamo che il popolo Libanese sa meglio decidere per il proprio destino. Noi, l’Italia e gli altri paesi dobbiamo aiutare i libanesi stessi a determinare il loro destino, dobbiamo creare l’atmosfera e presupposti migliori per la pace in Libano. I libanesi è un popolo coraggioso, possono gestire la loro situazione da soli. Noi dobbiamo aiutarli, non dobbiamo ostacolarli, non dobbiamo interferire, questo è il miglior aiuto per loro.
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