1959. Primo dispaccio CIA da CUBA: "Sembra che Castro non voglia mollare".
di Massimo Mazzucco
(2 Documenti - Aggiornato 25.08)
22 Aprile 1959. La rivoluzione non ha ancora quattro mesi, e già arrivano a Washington i primi dispacci - dai toni molto preoccupati - degli agenti CIA sul suolo cubano. Viene da sorridere nel vedere la "paura cieca" che hanno del comunismo, ma viene soprattutto da spanciarsi leggendo come siano stupiti che Castro sia "ancora" al potere, sapendo oggi che il ragazzo in realtà avrebbe sopravvissuto a ben 10 presidenti americani: Eisenhower, Kennedy, Johnson, Nixon, Ford, Carter, Reagan, Bush padre, Clinton, Bush figlio. (E magari fra un anno fossero pure 11!)
Inauguriamo con questo "classico" una serie di documenti originali CIA, con traduzione, resi finalmente pubblici grazie al F.O.I.A. (Freedom of Information Act), dopo aver passato venti, trenta, a volte anche cinquan'tanni sotto vetro, protetti dalla dicitura Top-Secret / Classified. (In arrivo, il documento originale con cui Nixon autorizza esplicitamente l'assassinio di Allende.)
1. Castro continua a governare da solo; non ci sono indicazioni che intenda cedere il controllo di un qualunque programma o azione governativa.
A. Il programma di riforme agrarie e le misure per ridurre affitti e servizi stanno tagliando fuori i gruppi di investimento, ma per ora non vi sono segnali di opposizione organizzata; Castro rimane amatissimo dal popolo.
II. Nella sua ultima apparizione, non ha più ripetuto slogan nazionalistici ed anti-americani come "gli USA hanno dato a Batista carri armati e aerei ad un peso l'uno per combattere il popolo". Ma vi sono di sicuro almeno due comunisti al suo seguito.
A. Il 2 Aprile Raul Castro ha sferrato un violentissimo attacco contro gli USA, l'ex-presidente del Costa Rica Figueras, e un dirigente dell'istuituto culturale Cubano-Americano, definendoli "nemici della rivoluzine Cubana". Raul ha [poi] dichiarato che il suo discorso non era improvvisato, ma frutto di un'attenta valutazione.
B. E' probabile che gli atteggiamenti di Fidel Castro cambieranno, man mano che il fervore rivoluzionario si spegne, e lui fa un pò di esperienza politica, ma pare che i programmi e la dottrina di fondo rimarranno immutati.
C. E' convinto che l'influenza degli USA su Cuba ne abbia ritardato lo sviluppo politico, sociale ed economico. E' evidente che non si fida degli USA, e mentre cerca di trarre vantaggi economici cerca anche di rescindere i forti legami politici ed economici.
III. Vari comunisti si sono apertamente insediati nei sindacati, nell'esercito, e nella stampa.
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A. I grandi mattatori pro-comunisti "Che" Guevara a Raul Castro occupano posizioni di primissimo piano nell'esercito; il pro-comunista Carlos Franqui dirige il quotidiano "ufficiale" autonomo [autoinventatosi] ed è l'addetto stampa del presidente Urrutìa. [Presidente del primo governo rivoluzionario, poi sostituito nel Luglio '59.]
IV. La strada è aperta all'insediamento di altri comunisti. Castro non ha fatto nessun vero tentativo di mettere al bando le attività comuniste.
A. Pare che i programmi di indottrinamento nelle scuole, tesi ad educare le popolazioni rurali, siano di taglio fortemente anti-americano. Si dice che dei Comunisti abbiano partecipato ai comitati che riscrivono i testi scolastici. Il marxismo fa ora parte integrante dell'insegnamento all'accademia militare.
B. La chiesa cattolica è comunque in stato di allarme, è progetta misure per combattere il comunismo, compreso la fondazione di un partito politico cattolico. La chiesa si è detta contrariata per non aver potuto amministrare l'estrema unzione ad alcuni condannati a morte.
V. La campagna anti-dittatura di Castro ha cambiato registro.
A. Da una posizione di aperto ed aggressivo appoggio ai movimenti anti-dittatura, Castro sostiene di essere passato ad una, più cauta, di supporto morale, ed ha preso misure generiche per impedire spedizioni d'invasione [appoggiate] dall'interno di Cuba.
1. Non vi è comunque stata nessuna azione contro i gruppi, infiltrati da comunisti [intende "pieni di comunisti"] che gravitano intorno a "Che" Guevara e Raul Castro.
2. Continua inoltre il supporto per i gruppi, infiltrati da comunisti [idem], di esuli nicaraguegni e dominicani. I guppi di esuli a Cuba continuano ad operare alla luce del sole.