di Fabio Lugano
Un colpo di scena che sembra uscito da un romanzo di Le Carré, ma che si è consumato sotto il cielo grigio della Bielorussia. Lunedì mattina, mentre i carri armati e le truppe di Russia e Bielorussia davano il via alle imponenti esercitazioni militari “Zapad-2025”, tra gli osservatori internazionali sono comparsi, a sorpresa, degli ufficiali dell’esercito statunitense. Un evento impensabile fino a pochi mesi fa, in un clima di tensione ai massimi storici con la NATO.
Ad accoglierli, il Ministro della Difesa bielorusso, Viktor Khrenin, che con un gesto di plateale apertura ha dichiarato: “Vi mostreremo tutto ciò che vi interessa. Qualsiasi cosa vogliate. Potete andare lì, vedere, parlare con la gente”. Una cortesia quasi surreale, se si considera che solo due giorni prima la Polonia, membro NATO, aveva abbattuto droni russi che avevano violato il suo spazio aereo.
Ma chi pensava a un semplice gesto di distensione isolato, si sbagliava di grosso. Questa inattesa presenza militare è solo la punta dell’iceberg di un’operazione diplomatica molto più ampia e strutturata, con una regia ben precisa: quella di Donald Trump.
Il canale Washington-Minsk
Dietro le quinte, infatti, l’amministrazione americana sta tessendo una tela per riallacciare i rapporti con la Bielorussia di Alexander Lukashenko, il più stretto alleato di Putin. La settimana scorsa, John Coale, un rappresentante personale del presidente Trump, si trovava a Minsk per un colloquio diretto con il leader bielorusso. Un incontro tutt’altro che formale, preceduto da una telefonata che lo stesso Trump avrebbe fatto a Lukashenko dall’Air Force One.
I risultati di questo dialogo, finora tenuto lontano dai riflettori, sono già tangibili e si basano sul classico principio del do ut des:
- Liberazione di prigionieri: Lukashenko ha acconsentito al rilascio di 52 detenuti, tra cui giornalisti e oppositori politici, rispondendo a una precisa richiesta di Washington.
- Alleggerimento delle sanzioni: In cambio, gli Stati Uniti hanno concesso un’importante esenzione dalle sanzioni alla compagnia aerea di bandiera bielorussa, Belavia. Questo permetterà alla società di effettuare manutenzione e acquistare componenti per la sua flotta, che include aerei Boeing.
- Normalizzazione delle relazioni: L’obiettivo dichiarato da Coale è ancora più ambizioso: riaprire nel prossimo futuro l’ambasciata americana a Minsk e rilanciare pienamente i rapporti economici e commerciali.
Lo scacco all'Europa e ai "falchi"
La domanda sorge spontanea: perché questa improvvisa accelerazione su un fronte apparentemente secondario? La strategia di Trump appare chiara e spregiudicata. Mentre l’Europa resta ancorata a una posizione di scontro frontale e di isolamento totale verso l’orbita russa, Washington sta costruendo un canale di dialogo alternativo e pragmatico.
Lukashenko, che parla regolarmente con Putin, diventa così una pedina fondamentale, un potenziale mediatore per negoziare una via d’uscita dalla guerra in Ucraina. Trump, fedele al suo stile da negoziatore, sta cercando di parlare con chi ha influenza diretta sul Cremlino, bypassando le cancellerie europee, percepite forse come troppo lente, ideologiche e incapaci di raggiungere un compromesso.
In questo gioco su più tavoli, gli Stati Uniti potrebbero raggiungere un duplice obiettivo:
- Isolare i “falchi” a Mosca: Mostrando che un dialogo è possibile e che ci sono alternative all’escalation militare, si indebolisce la posizione di chi, all’interno del Cremlino, spinge per il conflitto a oltranza.
- Marginalizzare l’Unione Europea: Se gli USA riuscissero a orchestrare un accordo o anche solo una tregua significativa tramite il canale bielorusso, l’Europa si ritroverebbe spettatrice di un processo decisionale cruciale per la propria sicurezza, dimostrando la sua irrilevanza strategica.
La mossa di Trump, dunque, non è solo un tentativo di risolvere il conflitto ucraino, ma anche un chiaro messaggio agli alleati europei: la politica estera americana seguirà i propri interessi, con o senza di loro. E mentre a Bruxelles si continua a discutere di principi, a Washington si fanno accordi. Il vecchio continente, ancora una volta, rischia di rimanere a guardare.
DOMANDE E RISPOSTE
1) Perché la presenza di ufficiali militari USA alle esercitazioni “Zapad-2025” è una notizia così importante?
La loro presenza è eccezionale perché rompe con anni di ostilità e sfiducia reciproca. Le esercitazioni “Zapad” sono storicamente viste dalla NATO come una dimostrazione di forza e una potenziale minaccia. Invitare e accogliere osservatori americani in un clima di trasparenza segnala una volontà di de-escalation senza precedenti da parte bielorussa, evidentemente concordata con gli USA. È un segnale pubblico e inequivocabile che un canale di dialogo, prima impensabile, è ora non solo aperto ma pienamente operativo, spostando gli equilibri geopolitici della regione.
2) Qual è il significato strategico più profondo di questo riavvicinamento tra Stati Uniti e Bielorussia?
Strategicamene, la Bielorussia non è l’obiettivo finale, ma il mezzo. Per l’amministrazione Trump, riallacciare i rapporti con Lukashenko significa ottenere una linea di comunicazione diretta e informale con Vladimir Putin. Lukashenko è l’unico leader europeo ad avere un rapporto così stretto e continuativo con il presidente russo. Utilizzarlo come intermediario permette a Washington di sondare il terreno per un negoziato sull’Ucraina, bypassando le diplomazie tradizionali e le rigidità dell’Unione Europea, e di farlo in modo pragmatico, “deal-oriented”, come nello stile di Trump.
3) Quali potrebbero essere le principali ricadute di questa mossa per l’Europa?
Per l’Europa, le ricadute potrebbero essere estremamente negative. Il rischio principale è la marginalizzazione strategica. Se gli Stati Uniti negoziassero una pace o una tregua duratura in Ucraina attraverso canali bilaterali, l’UE verrebbe esclusa dalle decisioni che riguardano la sicurezza del proprio continente. Questo minerebbe la sua credibilità come attore geopolitico globale e la ridurrebbe a un ruolo subalterno. Inoltre, potrebbe creare divisioni interne all’Unione, tra i paesi favorevoli a seguire la linea dura e quelli più inclini a un approccio negoziale simile a quello americano.
Fonte Scenari Economici
[Grazie a Peterpan per la segnalazione]





Come possono farlo se la Bielorussia è praticamente uno stato satellite della Russia, con legami strettissimi, simboleggiato molto anche dalla CSI, intanto che c'è la crisi migranti tra Polonia (alleato degli USA) e Bielorussia?
Forse Trump segue la vecchia strategia di Putin di entrata nella Nato. Magari oggi Trump vuole entrare nel club di Xi.
Poi, sicuramente, ci possono anche essere considerazioni geostrategiche a lungo termine. Ma a breve termine Trump agisce di pancia. Amico-nemico, bello-brutto, sicuro-pericoloso, buono-cattivo. Fight or flight.
I tedeschi si riarmano perché non c'è scritto da nessuna parte che il matrimonio con gli Usa sia eterno
BELLINI
Putin fa quel cazzo che vuole lui, e Trump deve abbozzare: quindi, vanno d'accordo solo nella misura in cui Trump accetta di ingoiare. (Persino Tajani ci è arrivato, quando ha detto che Putin ha preso in giro Trump).
Ma secondo voi in un'ottica di contenimento della Cina che secondo me è il principale obiettivo americano, sono più utili gli europei o i russi?
Nei Paesi dell'Asia centrale può svolgere un ruolo più importante l'UE o la Russia anche tramite il suo esercito?
Non serve un genio a capire che mentre UE e Russia sono nemici perché devono decidere i loro confini in Ucraina, gli Usa e la Russia non sono neanche un po' nemici perché la Russia non può in alcun modo impensierire gli americani. Anche se si prende tutta l'Ucraina, la Russia non diventa una potenza rivale degli Usa. Ma se si prende tutta l'Ucraina ai tedeschi girano i coglioni
Per cui gli americani devono tenersi buoni i russi perché possono essere utili contro i cinesi ma non possono perdere i tedeschi come alleati
È un gioco di equilibrismo
I polacchi gli fanno vedere i droni russi e gli americani "sì, ma forse è un stato uno sbaglio" altri addirittura "è stato Zelenski perché vuole altri soldi e armi"
In un mondo senza il continente americano, UE e Cina sarebbero alleati contro la Russia
500 milioni di persone che consumano e pretendono usando risorse che ora bramano tutti.
In Asia con la classe media che è esplosa in molti paesi sovrappopolati, la posizione dell'Europa diventa un problema e va rispedita un paio di secoli indietro.
l'Inghilterra l'ha capito già da anni e se n'è scappata.
La guerra in Ucraina è servita a questo. A distruggere l'Europa, non la Russia.
D'altronde è facile schiacciare un nemico che non ha una patria, un amore per la stessa e un interesse comune.
Il nemico numero 1 degli americani non sono più i russi ma i cinesi
Il nemico numero 1 dei tedeschi sono ancora i russi ma se Usa e Russia provano ad incularli allora conviene aprire le porte a Russia-Cina e diventare nemici degli americani
Io credo che Trump non potendo trattare con Putin con delle modalità che non gli sono consentite dal ruolo, sfrutti la mediazione di Lukashenko per poterlo fare.
Anche se: possibile sia solo questo?
La vice ministro degli esteri che se ne è occupata, Victoria Nuland (Nudelman), è moglie del neocon Robert Kagan (Kaganovich).
Oltre ai neocon, aleggia dietro al conflitto, l’ombra nefasta di Israele.
Non per nulla Zelensky, Komoloisky (finanziatore del “comico”), Soros (finanziatore delle primavere colorate), Blinken (ministro degli esteri USA), sono tutti di fede israelita.
Pensare che tutti questi personaggi abbiano deciso autonomamente di intraprendere una lotta contro la Russia, senza una regia ad alto livello sotto l’egida di Tel Aviv, è da ingenui.
Adesso, dopo che l’Europa ha perso il gas russo a prezzo di favore, e aver di conseguenza perso quel mercato, gli USA sono riusciti nel loro intento di dividere UE e Russia, e magari vorrebbero (Trump) prendere il nostro posto.
Putin però sa bene che non può fidarsi degli americani, così come sa che quando la bufera passerà noi saremo nuovamente i loro partner economici preferiti.
Sono convinto che i russi facciano finta di stare al gioco degli americani, tanto a loro non costa nulla.
E’ meglio far credere di essere caduti nella loro trappola, studiarli, e dar loro delle informazioni fuorvianti, che prenderli a muso duro.
Trump è quello che è (!), con buona pace di Airone (comunque sempre meglio della Harris e di Biden).
Dante Bertello.
youtu.be/gWBwblLbBAY?si=x-HuxMYn5Eiemres
Provate a pensare...se non finisce tutto prima..cosa significherà vivere in Europa per tutti noi
www.startmag.it/energia/cina-gnl-sefe/
Sull'idea che Ursula abbia calato le braghe nell'accordo commerciale con gli Usa, l'articolo finisce così
"Certo è che Ursula a Turnberry in Scozia ha messo sul piatto delle fiches false e i tedeschi non hanno perso tempo a rivelarlo."
#15 BELLINI
Il nemico è diventato la Cina? Quindi Gli "ingenui" Americani e europei hanno portato tutta la manifattura a 1 miliardo e passa di cinesi senza mai immaginare che sarebbero diventati una potenza economico militare, sisi come no!
Un ragazzo inizia da dipendente e lavora per una ditta e ad un certo punto una volta imparato il mestiere decide di mettersi in proprio e diventare un competitor del suo ex datore di lavoro
Se nel sistema economico questo viene accettato con qualche mal di pancia, nel campo della geopolitica spesso la questione si risolve con una guerra
Prova ad immagine se invece di un dipendente, metà dei dipendenti decidono di costituire un'impresa concorrente. Sicuramente l'imprenditore non dorme tanto bene e cerca di prepararsi
Per adesso i cinesi continuano a far parte del sistema americano ma entrambi si stanno preparando a litigare perché succede
Guarda quante volte gli ucraini hanno litigato con i russi
I rapporti diretti per mezzo di osservatori servono probabilmente a Trump per mettere a sedere i membri della Nato, quando pretendono, e accade continuamente, di imporre la loro visione delle cose e di cosa sia necessario fare.
Hanno fatto affari per tutto il tempo.
In contemporanea esisteva una qualche forma di competizione.
Resto convinto che l'URRS è caduto più che altro per errori intrni.
Resta poi la possibilità di una lettura alla Magaldi.
Quindi queste visite non devono sorprendere: è tutto teatro anche la faccia feroce.
Questo non toglie che mentre i soliti noti si fanno gli affari loro, la gente comune muore.
Per certi versi l'intera guerra fredda è stata una presa in giro.
Hanno fatto affari per tutto il tempo.
Si pensa che gli U.S.A. si sono fatti soffiare un'isola davanti alla loro costa che era in pieno loro controllo, mannaggia che distratti... avere il nemico alle porte vuoi mettere il pericolo comunista che poi mette i missili, il dittatore, il terrorista, sempre lo stesso schema, sembra uno spettacolo di marionette per bambini.
"...l'intera guerra fredda è stata una presa in giro. ..."
Indipendentemente dagli affari.
E per cogliere il lascito dei due sistemi che si sono voluti contrapporre si deve guardare agli individui, non alla società: la guerra in Ucraina offre un'occasione straordinaria in questo senso.
Nessuno dei due lavora perchè " la gente comune muoia/soffra meno", per usare le tue parole.
(aggiunta: mapperfortuna che c'abbiamo Trumpone, ora, che lavora per noi masse indifese!!!
P.S: Spero che sarai così gentile da non fare, come spesso accade, finta di niente, ma da rispondermi, almeno questa volta... Grazie in anticipo.