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Chiunque voglia considerarsi cittadino del mondo DEVE vedere questa intervista, dall'inizio alla fine. (Questo video resterà in testa per diversi giorni, per permettere a tutti di vederlo. Fate il possibile per farlo circolare anche sui social).

Fonte Byoblu

Mohamed Konare, leader del movimento Panafricanista, spiega in termini chiari e semplici come a tutt'oggi 14 nazioni dell'Africa occidentale e subsahariana (Senegal, Niger, Costa D'Avorio, Mali, ecc.) vivano nella condizione fattuale di colonie francesi. Nonostante l'indipendenza di facciata - spiega Konare - la Francia è riuscita a mantenere di fatto la completa dipendenza economica di queste nazioni, grazie ad un meccanismo (il franco CFA) per cui i paesi africani vendono nel mondo le materie prime, ma è la Francia ad incassare e gestire il ricavato delle vendite. Questo meccanismo porta nelle casse francesi una plusvalenza di 400 mld di dollari all'anno, mentre ai paesi africani restano solo le briciole, da spendere esclusivamente in moneta locale. Nel corso della storia 22 capi di stato africani hanno tentato di far uscire il proprio paese dalla morsa degli accordi coloniali, e 22 di loro sono stati ammazzati. [...]

Quando la Costa d'Avorio ha deciso di uscire dal franco CFA, la Francia ha immediatamente chiuso tutte le banche della nazione africana, usando un meccanismo molto simile a quello usato di recente da Bruxelles contro la Grecia. Anche sull'immigrazione, Konare offre una visione decisamente nuova del problema: l'oligarchia mondialista vuole svuotare l'Africa della sua forza lavoro, favorendo l'emigrazione incontrollata verso l'Europa. L'unico modo di fermare l'immigrazione è di liberare l'Africa dalla sua schiavitù monetaria.

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Il problema dell’Africa si chiama Francia

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Questa è la trascrizione dell'intervista, realizzata usando il sistema automatico di Youtube (accuratezza 90%). Grazie all'utente Adonis per avercela fornita.

Mohamed Konare, attivista politico in Africa, proattivo nella costruzione di un nuovo soggetto politico con l'intenzione di sganciarsi dal punto di vista monetario e rendersi indipendente.

Buonasera, sono Mohamed Konare, attivista panafricanista a capo di un movimento panafricanista nascente con lo scopo di liberare l'Africa definitivamente dalla stretta francese. Cioè, vogliamo un'autodeterminazione politica, economica e culturale. Sono praticamente seicento anni che l'Africa vive sotto la cupola francese e questa situazione deve finire.

In cosa consiste questo movimento?

È un movimento che sta rimettendo in causa la conferenza di Berlino del 1885, '84/'85. Nell''84/'85 l'oligarchia occidentale si è riunita a Berlino sotto la cupola del cancelliere Bismarck e hanno diviso l'Africa, cioè più dei 30.000 km² in zona d'influenza nella quale quasi tutta l'Africa subsahariana è tornata alla Francia. Da quel momento in poi la situazione è rimasta immutata. Le indipendenze che hanno dato all'inizio degli anni '60 sono state solo un modo di ammortizzare, di bloccare la rivoluzione popolare nascente. Perché - dopo la Seconda guerra mondiale - De Gaulle, rendendosi conto della rivoluzione in Algeria, in Camerun, in Indocina, ha trovato la furbizia dando in anticipo l'indipendenza ai popoli africani, però legandoli sempre in condizioni di schiavitù attraverso un meccanismo economico, cioè instaurando in Africa una moneta che lui ha preso dal sistema nazista. Quando Hitler prese il controllo della Francia, Hitler ha imposto alla Francia un sistema monetario che permetteva alla Germania di entrare in possesso di tutte le ricchezze francesi quasi gratuitamente. De Gaulle, dando le false indipendenze, ha usato quello stesso sistema su 14 Paesi d'Africa occidentale che erano ex-colonia francese, però nei fatti sono ancora colonia francese. Poi i dettagli di questa moneta ve li posso dare, spiegare in dettaglio in che cosa consiste.

In che cosa consiste? Spiegacelo.

Il Franco CFA è una moneta che permette alla Francia di avere controllo totale sull'economia dell'Africa. Cioè, è di proprietà francese, fabbricato in Francia. E i francesi, con questo sistema, che fanno? Dicono agli africani: «Noi vi garantiamo la stabilità di questa moneta sul mercato internazionale», però la furbizia qual è? È che questa moneta, prima, il 100%... perché l'Africa, quando vende le materie prime sul mercato internazionale le vende in divisa, in Dollaro, giusto? E questi Dollari non vengono nelle Banche Centrali africane, vanno nel conto per azioni della Banca Centrale francese e lì la Francia (fino al 1975, se non sbaglio) il 100% di queste divise rimanevano nel conto di operazioni francese. E la Francia batte una moneta che prima si chiamava il Franco delle colonie francesi; dopo le false indipendenze lo hanno chiamato il Franco delle cooperazioni monetarie che in realtà, nella sostanza non è cambiato niente. Dal '75 (se ricordo bene, non ho i dati in mente), la Francia piano piano, dal 100% delle divise che rimanevano nel conto di operazioni francese sono passati a 75% e oggi siamo al 50%. Cioè, do un esempio: se la Costa d'Avorio, che è il primo produttore di cacao, vende sul mercato internazionale un miliardo e mezzo di Dollari di cacao, questo miliardo e mezzo di Dollari va direttamente nel conto delle operazioni francese. Il 50% la Francia se lo tiene come garanzia della stabilità di questa moneta e altri 50% non è che va nelle Banche Centrali dei 14 Paesi d'Africa, no! Rimane sempre in Francia. E su questo altro 50% è la Francia stessa che fa progetti di sviluppo. Qualsiasi cosa si deve fare in Africa, la Francia permette ai Paesi africani, dandogli Franchi CFA al posto di questi soldi, permette alle multinazionali francesi di andare a lavorare sul territorio africano e guadagnando su queste divise che sono sul conto di operazioni francesi. La moneta CFA che la Francia emette, dandola alle Banche Centrali africane, questa moneta si può usare soltanto in questi 14 Paesi. Una volta che esci da questa zona... per esempio io con i CFA arrivo in Italia e nessuno la conosce, nessuno la cambia, non ha nessun valore. E il paradosso, visto che sono questi 14 Paesi una parte nell'Africa centrale, una parte nell'Africa occidentale, il CFA dell'Africa occidentale non è valido in Africa centrale! Cioè se io, io - per esempio - dalla Costa d'Avorio vado in Camerun con la stessa moneta CFA, non la posso usare in Camerun. La devo convertire prima in Franco francese, poi dopo tradurla in Franco CFA che si usa in Camerun. Cioè, la Francia impedisce ai Paesi africani di commerciare tra di loro con questa moneta senza passare per la Francia. Poi l'altra metà, il 50% delle divise africane che sono nel conto delle operazioni francese, la Francia li usa per scopi propri, cioè per chiudere il debito pubblico francese, per fare tutte le operazioni che la Francia vuole sul piano internazionale. Dicono che loro garantiscono la stabilità del Franco CFA che usano gli africani, quando in realtà questa moneta è garantita dalle divise africane. La Francia, l'unica cosa che fa è battere questa moneta in un piccolo villaggio a Clermont-Ferrand in Francia e mandarlo alle Banche Centrali africane. Senza dimenticare che nelle Banche Centrali africane la Francia ha i suoi elementi che hanno il diritto di voto, cioè i Presidenti di queste banche non possono prendere nessuna decisione senza il consenso della Francia. E quando la Francia è in difficoltà ha il potere di svalutare la moneta come vuole, di farla... la Francia fa quello che vuole di questa moneta. Comunque ci sono diversi economisti italiani che hanno lavorato sul Franco CFA e qui io posto spesso i loro lavori per fare capire meglio alla popolazione italiana l'ossatura di questa cosa. Il trucco è questo: la Francia, senza nessuna legittimità, impone ai Paesi d'Africa questa moneta che lei batte. È come se io mi alzavo e dicevo agli italiani: «Guardate, io vi metto questa moneta a disposizione, la garantisco per voi sul mercato internazionale, però la metà delle vostre divise io la tengo come garanzia di questa moneta». Che significa? Significa che noi non siamo capaci di gestirci da soli, significa che i nostri soldi, dal 1945 ad oggi, che l'Africa - perché prima era il 100%, è passato al 75%, oggi siamo al 50% -, tutte le divise da quel momento ad oggi, che gli africani hanno versato alla Banca di Francia, noi non sappiamo nemmeno la quantità di questo denaro perché nessuno ha accesso a questo. E di plusvalenza la Francia prende da questi 14 Paesi (questa è una fonte di un giornale economico tedesco, non lo dico io) 440 miliardi di Dollari ogni anno! Gratuitamente, senza contare tutte le plusvalenze che la Francia riesce ad avere attraverso i meccanismi economici internazionali da questa moneta. Oggi quella moneta la Francia l'ha allineata all'Euro, però i soldi degli africani non sono alla Banca Centrale Europea, rimangono sempre alla Banca Centrale francese. Anzi, Merkel ha chiesto ai francesi di spostare questi soldi lì. Non lo vogliono! Perché considerano che è proprietà loro. Essendo in un sistema monetario così, di che indifferenza parliamo? Non abbiamo... al di fuori del fatto che i patti coloniali che legavano la Francia all'Africa non sono cambiati: sono sempre gli stessi! La Francia ha il monopolio su tutte le materie prime africane, cioè...

In questo momento i patti neocoloniali sono ancora in vigore?

Sì, sì, sono ancora in vigore. Tra Francia e.... No, non è cambiato nulla, nulla.

Le indipendenze africane che cos'hanno fatto?

Dopo la divisione dell'Africa nel 1884, alla fine della Seconda guerra mondiale, vedendo le popolazioni africane alzarsi, come vi ho detto, con la rivoluzione algerina, quella camerunese, quella in Indocina, la Francia ha anticipato le cose scrivendo lei stessa le Costituzioni di questi Paesi. Imponendo questo sistema monetario e prendendo il controllo attraverso i patti che hanno firmato con i primi dirigenti africani, che a malapena molti sapevano leggere, dei patti che permettono alla Francia - fino a oggi - di avere il monopolio su tutte le materie prime africane. Cioè, se la Costa d'Avorio vuol vendere il suo cacao a altre persone, lo può fare soltanto se non interessa alla Francia. Finché interessa alla Francia il cacao, il caffè, l'oro, il petrolio, il diamante della Costa d'Avorio, il Governo ivoriano non può trattare con nessuno senza passare dalla Francia. Siccome la Francia controlla l'uranio del Niger, l'oro del Mali, il gas, tutte le materie prime dell'Africa occidentale/centrale è sotto controllo francese. Qualsiasi Capo di Stato africano che ha tentato di fare uscire il suo Paese da questo sistema è stato ammazzato dalla Francia. Ne abbiamo 22 con nome e cognome ammazzati, avvelenati, la Francia con i suoi servizi segreti fomentano il colpo di Stato. C'è sempre qualcuno disposto a tradire per il potere. Quindi trovano sempre nel potere africano qualcuno pronto a collaborare con loro. Fanno un colpo di Stato, lo mettono al potere e continuano con questo gioco. Fino a oggi siamo a questo. Nel 2011 Silvestro Montanaro - un giornalista italiano - ha fatto un bel servizio su quello che è successo in Costa d'Avorio perché Gbagbo Laurent, il legittimo Presidente della Costa d'Avorio, oggi si trova alla Corte Penale Internazionale. L'unica colpa qual è stata? Che voleva fare uscire la Costa d'Avorio, come vi ho detto, 40% della massa monetaria west africana si trova in Costa d'Avorio. Su 14 Paesi, metà della ricchezza si trova in uno solo. Quindi è proprio la gallina dalle uova d'oro della Francia. E Gbagbo Laurent, se riusciva a cancellare gli accordi coloniali, a fare uscire la Costa d'Avorio da questo sistema francese era un disastro per la Francia. Chiunque in Africa ha provato a opporsi a questo sistema coloniale è stato assassinato! Per la Francia, per tutti i motivi. Sylvanus Olympio nel '62/'63... '63 ha cercato di fare uscire il suo Paese da questo. Tre giorni dopo la sua decisione di uscire dalla moneta francese e di cancellare tutti gli accordi che c'erano fra il suo Paese e la Francia: colpo di Stato, assassinato. Patrice Lumumba uguale. Thomas Sankara del Burkina Faso, che prima questo Paese si chiamava Haute-Volta, perché era il nome che era stato dato a questo Paese dopo la divisione... dopo la conferenza di Berlino. Sankara è arrivato al potere e ha detto: «No! Questo è un nome che non ci appartiene!». Ha dato un nome africano al Paese, ha chiesto a tutti i Paesi africani di non pagare i debiti perché, in realtà, è la Francia che deve all'Africa e non l'Africa alla Francia. Hanno fatto un colpo di Stato con il suo migliore amico! L'hanno assassinato e per 27 anni questa persona è stata al potere in Burkina Faso tenendo il Paese sotto scacco per la Francia. Oggi è scappato dal Burkina ed è ospite in Costa d'Avorio, dal dittatore attuale che la Francia ha installato in Costa d'Avorio, che non è altro che un killer economico che lavora per il Fondo Monetario Internazionale. Quindi l'Africa, essendo in questa condizione, non ha un'autonomia politica, perché in Africa prima di fare un Consiglio dei Ministri sono costretti a mandare una nota a Parigi. Se Parigi da il suo ok il Consiglio dei Ministri si fa. Ma lo dico seriamente: siamo in questa condizione! Ufficialmente! E tutti lo sanno. Mesi fa il Presidente del Senegal ha preso tutto il suo Governo per andare a fare un Consiglio dei Ministri all'Eliseo! Ma vi rendete conto di quello che significa? Il problema africano è semplice, è un problema molto semplice: l'Africa deve uscire da tutti questi cavilli politici e accordi che legano l'Africa alla Francia. Perché finché gli africani non potranno avere una propria politica, non potranno avere una propria economia, rimarremo sempre delle colonie nei fatti. È questo che la Francia non vuole permettere. Ma perché hanno ucciso Gheddafi? Perché semplicemente per questo! E le e-mail di Ilary Clinton lo dimostrano e tutti lo sanno. L'Italia ha cercato di opporsi un po' all'assassinio di Gheddafi perché l'Italia aveva molti interessi lì. Ma Sárközy non poteva permettere questo. Gheddafi aveva messo sulla tavola 42 miliardi di Dollari per creare il Fondo Monetario Africano, aveva già creato la banca d'investimenti africana per cercare di lavorare sulle grandi opere. Perché Gheddafi voleva creare un'autostrada tra il nord Africa, cioè Tripoli e l'Africa occidentale. E questa è una cosa che la Francia non poteva accettare. Sarkozy è entrato nella NATO e ha chiesto il consenso dell'America per assassinare Gheddafi, per non permettere questo. È come se l'Italia dicesse alla Cina - per esempio -: «Voi cinesi non potete vendere nulla senza il mio accordo». I cinesi sono costretti, per qualsiasi movimento che devono fare sul mercato internazionale, ad avere il consenso dell'Italia.

La Cina è un Paese libero?

No! I cinesi non possono prendere nessuna decisione senza l'accordo del Governo italiano. Questa non è indipendenza, è indipendenza solo... non si può chiamare indipendenza questo. Questo è colonizzare uno Stato! Questo è sottomettere un popolo! Se noi ivoriani avessimo la possibilità di vendere il nostro caffè, cacao a chi vogliamo e ricavare le divise sul mercato internazionale portandolo alla Banca Centrale africana, alla Banca Centrale ivoriana, che era in collaborazione con la Banca Centrale africana, la situazione sarebbe diversa! Però i soldi, il sudore dell'Africa, il lavoro degli africani rimane in Francia. È quello che, in teoria, l'altra metà che gli africani devono avere non è che vengono versate queste divise nelle Banche Centrali africane, no! Queste divise rimangono lo stesso in Francia e la quantità di questo denaro, piano piano la Francia la batte in Franco CFA, lo distribuisce, lo da alle diverse Banche Centrali africane che lo mettono nel circuito commerciale. In Costa d'Avorio, quando Gbagbo ha deciso di uscire dal Franco CFA la Francia, senza avviso, ha chiuso tutte le banche commerciali ivoriane. Che significa? Che le imprese non possono più lavorare, la casalinga non può più andare al mercato: d'un tratto la Francia ha bloccato l'economia del Paese. Perché se le banche commerciali sono chiuse e non hanno liquidità per metterla nel circuito cittadino, come si fa? È impossibile! Questa è la situazione africana. E dico: chiunque, chiunque osa rimettere in dubbio queste clausole coloniali viene ammazzato! Questo il mondo intero lo sa, lo sapevano tutti, però tutti stavano zitti. Perché? Perché tutti hanno interesse in Africa. Dopo aver assassinato Gheddafi, la Libia, che è diventata una "No Man's Land" dove c'è un Governo-fantoccio, dove le diverse tribù hanno ripreso controllo ognuno della propria zona, è diventato un varco dove i ragazzi passano. Ma anche questo fa parte di un piano, fa parte di un piano perché l'oligarchia mondialista vuole svuotare l'Africa dalla sua forza viva, fare entrare i ragazzi qui sapendo le difficoltà economiche che subisce l'Europa adesso, farli entrare in Europa sapendo che non avranno futuro. Noi, noi che siamo qui da 20/30 anni, gli stranieri che vivono qui, oggi sono quasi tutti disoccupati. Ognuno si arrangia, perché dopo 10/20 anni su un territorio un po' riesci a capire come funzionano le cose, ma tutta questa gioventù che stanno facendo entrare a centinaia di migliaia, è chiara una cosa: tutti questi non avranno la protezione internazionale, né l'asilo politico. Quindi saranno giovani buttati per strada, senza nessuna tutela, senza nessun mezzo, parlando male l'italiano, non conoscendo la cultura occidentale.
Che cosa succederà? Una guerra tra poveri, cioè il basso popolo italiano, che è in difficoltà, si troverà di fronte migliaia, centinaia di migliaia di giovani africani affamati. Dove andiamo a finire? Uno scontro di civiltà. Perciò io ripeto: l'Italia deve tenere chiuse le frontiere italiane. Ci sono tanti documenti scritti su questo fenomeno, già dieci anni prima ne parlavamo. Io, prima che la cosa diventasse così intensificata ne parlavo già in rete, la gente mi dava del pazzo. Quando dicevo che non è vero che pagano 10.000 Euro a testa per venire qui dicevano: «Non è vero!». In Africa qualcuno che ha 10.000 Euro che viene a fare qui? Non ha senso, perché con questo si costruisce una vita. Fanno la propaganda in Africa occidentale dicendo che c'è la possibilità di attraversare il deserto. Quando sei in Libia il tratto di mare è così... non so quanti km per l'Italia... hai capito? E questi ragazzi, sperando che... sì, arrivano in Europa perché hanno ancora questo mito, hanno una possibilità di farsi un futuro. Questo, oggi, è utopia! Oggi è proprio utopia. È impossibile spiegargli che la situazione in Occidente non è più così. In Italia 250.000 giovani vanno via ogni anno per andare a cercare lavoro all'estero. Solo in Italia! Se gli italiani si muovono verso altri Paesi per cercare lavoro, chi viene qui troverà lavoro? Non è possibile! La cosa grave è che se almeno questi ragazzi erano refoulement, gli accordi di Dublino permettevano a questi ragazzi di richiedere l'asilo politico nel Paese che volevano, l'Italia non avrebbe avuto tutto questo peso. Ma gli accordi di Dublino dicono che una persona è costretta a chiedere asilo, protezione nel primo porto di sbarco. L'anno scorso più di 630.000 ragazzi sono entrati qui in Italia. Quindi tutto questo sarà a carico del Governo italiano, cioè il Governo italiano dovrà gestire questo flusso di persone, perché quando arrivano in Germania li riportano in Italia. Arrivano in Francia, li riportano in Italia. Ogni giorno dei giovani africani mi chiamano, mi scrivono per dirmi che il razzismo sta salendo a livello esponenziale. Ed è normale, ed è normale! Perché se io fossi italiano e vedo dietro casa mia migliaia di giovani africani che non so da dove vengono e che cosa fanno lì, io mi preoccuperei. Il nostro scopo è evitare che succeda una guerra tra italiani e africani. L'unico modo di evitare questo, innanzitutto, è chiudere le frontiere e non fare più entrare nessuno. Uno. Due: smettere di parlare di campi di concentramento, questa è una presa in giro. L'unico modo di fermare l'immigrazione è liberare l'Africa, perché se l'Africa ha la possibilità di avere la sua moneta, l'Africa ha la possibilità di fare una sua politica propria, l'Africa non ha bisogno di aiuto. Perché la Costa d'Avorio potrà commerciare direttamente con l'Italia il suo caffè e cacao, con la Germania i suoi prodotti, con l'Inghilterra... con qualsiasi Paese vuole trattando direttamente, senza intermediario. Quello che guadagnerà, i ricavi sul mercato internazionale, andrà nell'economia del Paese che permetterà di costruire ospedali, scuole, dare possibilità ai giovani di studiare. Chi sta bene a casa sua non va all'estero. Io se stessi bene lì non verrei qui, rimarrei a casa, sarei venuto in Italia per vedere le bellezze italiane che sono un museo a cielo aperto.

Come funziona lo spostamento delle persone dal loro Paese in Europa?

 I trafficanti, quello che fanno, è derubare questi ragazzi. Perché questi ragazzi quando partono, strada facendo, nel nord Africa molti lavorano un po', qualcuno si mette un po' di soldi da parte per, quando arriverà in Europa, avere qualcosa in tasca. Ma le barche che prendono, queste barche, non pagano una Lira! Chi ve lo dice mente. Non pagano una Lira! Io sono stato in mezzo a loro, due mesi a parlare con loro: non pagano una Lira per venire!

Secondo te è vero che... si dice che le donne, prima di partire, si fanno mettere incinte apposta per facilitare, poi il viaggio, l'accoglimento? Sono vere queste cose?

Io quello che so è che molte donne vengono violentate nei Paesi arabi, questo lo so: ho avuto anche filmati che mi hanno fatto vedere i ragazzi. Molte donne vengono violentate strada facendo perché sono deboli. Molte donne muoiono nel deserto. E i ragazzi mi dicono: «Abbiamo così fretta che non è che le seppelliamo. Le mettiamo lì, buttiamo un po' di sabbia e continuiamo la strada». In Libia sono tenuti come schiavi, in condizioni disumane! Mi chiamano tutti i giorni! Quattro mesi fa un gruppo di ragazzi mi ha scritto per dirmi: «Guarda, noi ci stiamo preparando a prendere la barca, questi sono i dati dei nostri genitori in Africa occidentale. Se tra qualche giorno non ti contattiamo, contattali per dirgli che siamo morti». Io non ho dormito! Per tutto il giorno. Questa è la realtà! Queste donne vengono violentate dagli arabi in nord Africa. Noi ultimamente abbiamo fatto una campagna su questo dicendo ai Governi arabi (che sono tutti Governi-fantocci al servizio delle multinazionali occidentali): «Se continuate a maltrattare così la nostra gente in Africa occidentale: noi prenderemo provvedimenti con tutti gli arabi che vivono in Africa nera». In Algeria li buttano in mezzo al deserto: «Arrangiatevi per tornare indietro». In Libia fanno la stessa cosa. In tutti i Paesi arabi gli africani vengono trattati peggio degli schiavi! Quando arrivano in Italia hanno un piccolo salario perché, bisogna dire la verità, li mettono nei campi. Sì, qualcuno meglio, qualcuno meno meglio, però riescono a mangiare, hanno il medico che si occupa di loro. Dopodiché entrano in un circuito in cui, alla fine, non avranno un documento.

Quindi si ritroveranno clandestini su un territorio sconosciuto da loro: che futuro hanno?

Noi dobbiamo parlare del problema nella sua sostanza. Possono tagliare, possono aumentare: non è quella la soluzione. C'è una sola soluzione: liberare l'Africa dalla schiavitù economica monetaria imposta dalla Francia e dall'Occidente. È l'unica soluzione: dare all'Africa la possibilità di prendere in mano il suo destino. Finché non ci sarà quello possiamo fare tutto quello che vogliamo: non cambia nulla! Non cambia nulla. E poi il rischio... una cosa è sicura: questa oligarchia, nei suoi piani, sta cercando di distruggere il tessuto sociale occidentale. Questo stanno facendo, stanno cercando di distruggere il tessuto sociale occidentale in modo tale che l'italiano non esiste più, è snaturato. Distruggere gli Stati-Nazione occidentali per dare più forza alle Regioni. Fare dell'Europa delle piccole Regioni in cui non c'è più un... Guardate come hanno distrutto la cultura africana. Oggi noi africani siamo senza cultura, senza base perché i francesi, la tecnica che hanno usato... io, quando andavo a scuola da bambino, imparavo la Marsigliese. Mi hanno fatto vedere De Gaulle come Dio sulla terra! Tutta la nostra cultura era folclore. Hanno cancellato tutto quello che l'Africa è stata in questi migliaia di anni e hanno cercato d'imporre la cultura francese agli africani. Il che ha fatto sì che l'africano di oggi è uno che ha un piede nella cultura francese e un piede nella cultura africana che non capisce nemmeno più bene. È un uomo perso, senza base! Questo è l'africano attuale. Chiedere a un ragazzo africano la storia dell'Africa, dall'Egitto antico fino a oggi, non sa nulla! Sa più la storia francese che la storia africana. Perché la storia africana è stata cancellata di proposito dalla storia. Questi francesi che fanno? Cominciano a cooptare l'élite africana. Qui in Europa, quando vengono qui a studiare vengono contattati dai servizi segreti, in genere dalla massoneria francese, li fanno entrare in questi servizi e dopo, quando finiscono di studiare tornano in Africa e gli danno mezzi economici, logistica e visibilità mediatica. Li fanno arrivare al potere per mantenere sempre questo sistema. Chi cerca di opporsi a questa situazione viene eliminato. Come ho detto prima, hanno eliminato più di 22 Capi di Stato africani. Senza parlare di piccoli attivisti, persone che cercano di... io oggi, con quello che sto facendo, mi sto mettendo in pericolo di vita perché hanno l'occhio su di me, sapendo che ovunque in Africa, ovunque c'è un africano che vive in questo mondo sa chi sono io. Conoscono la mia faccia, mi scrivono dalla Thailandia, dalla Cina, dal Giappone, ovunque c'è un africano, dalle isole per dirmi: «vai avanti, sei la nostra speranza!». Perciò il mio ruolo, oggi, è cercare di mettere insieme tutti i movimenti panafricanisti, cancellare le frontiere fasulle che sono state create a Berlino nel 1885 e creare gli Stati Uniti d'Africa. Perché finché saremo piccoli Paesi coloniali decisi dall'oligarchia occidentale non andiamo da nessuna parte. Però, se facciamo un blocco comune, così come l'Africa ha avuto grandi Imperi: l'Impero mandingo, l'Impero del Ghana, l'Africa ha avuto grandi, grandi Imperi. Se noi riusciamo a creare oggi gli Stati Uniti d'Africa dove possiamo fare un mercato interno globale, senza frontiere e poter commerciare con il mondo esterno avendo una moneta comune, una Banca Centrale unica, l'Africa - in 10 anni - esce da questa situazione. Questo non sarebbe un esperimento nuovo - diciamo - nella storia.

Cosa c'è di diverso dalle Unioni Africane che ci sono state nel passato?

L'Unione Africana, come la conosciamo oggi, è una cosa fasulla, che serve solo per far vedere alla gente che gli africani sono indipendenti. Ma in realtà chi finanzia questa Unione? Al 65% è finanziata dall'Occidente, in gran parte dalla Francia e dall'Inghilterra. Le persone alla testa di questi organismi sono tutte persone al soldo della Francia. L'attuale Presidente Kagame è venuto al potere nel Ruanda dopo il genocidio ruandese. Che è successo in Ruanda? Una guerra tra la Francia e l'America per avere il controllo del Paese. Gli americani hanno vinto e hanno messo il loro uomo. E uguale nella guerra per il Biafra, la guerra tra le multinazionali petrolifere francesi e inglesi.

E in ognuno di questi Paesi c'è un movimento panafricanista?

Adesso stanno nascendo in tutta l'Africa dei movimenti panafricanisti.

Da quanto?

Da dieci anni a questa parte. Ci sono grandi televisioni, come "Afrique Média" con cui io collaboro tutti i giorni, parlo con i giornalisti e abbiamo deciso di fare tante cose assieme nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica africana, di fare capire agli africani che abbiamo una sola chance per uscire da questa situazione: creare gli Stati Uniti d'Africa, cioè ogni Paese africano come lo conosciamo oggi continuerà ad avere un Presidente. Come qui in Europa, però ci sarà una Banca Centrale, le frontiere saranno aperte, libero mercato, una moneta comune e una visione politica comune sul piano internazionale. Se riusciamo a fare questo, l'Africa esce da questa situazione. Però il problema qual è? È che l'oligarchia occidentale non lo vuole permettere. Io perciò confido un po', spero - - parlando con l'autorità italiana - che qualcuno di buona volontà ci dia un aiuto logistico, che ci dia una voce sul piano internazionale per spiegare all'opinione pubblica mondiale perché l'Africa soffre. Tu mi stai configurando due scenari, sostanzialmente, per il futuro: uno scenario che prevede uno scontro di civiltà in Europa e l'altro che prevede uno scontro di poteri in Africa.

Intanto cosa potrebbe fare l'Occidente in questo?

Poi, la cosa, fondamentalmente, che viene in mente a me è che se domani le aziende, sostanzialmente, occidentali non potessero più sfruttare le risorse africane, depredare l'Africa, ci sarebbero grossi problemi a livello industriale, commerciale... questo è chiaro, questo è chiaro! Quindi uno scenario come quello che ci stai descrivendo sarebbe apocalittico! Questo lo so, me l'immagino un po', però visto che io penso che noi siamo tutti esseri umani e che abbiamo il diritto di vivere insieme, in pace, in modo equo in questo mondo, è tutto il paradigma occidentale che dobbiamo cambiare. Perciò quando dico sempre alla gente la battaglia che faccio non la faccio solo per l'Africa, la faccio anche - indirettamente - per il popolo occidentale.  Perché se l'Africa esce da questa situazione... oggi al contadino ivoriano gli viene il 3% del prezzo finale del cacao! Si rende conto di quello che significa? I proprietari del cacao, a loro torna il 3% del prezzo finale. Se l'Africa riesce a trattare con le multinazionali occidentali facciamo 50% e 50%. Perché non lo vogliono?
Secondo te è possibile cambiare il paradigma in Africa se prima non cambia il paradigma in Occidente?

Perciò sto parlando alla società civile occidentale. Perciò sto parlando all'italiano. Perciò parlo ai francesi. Per questo mi preparo a ritornare in viaggio in Europa a parlare alla società civile europea. Io la mia speranza in Italia è che il Governo italiano mi dà la possibilità di spiegare, perché vedo dei giovani che arrivano al potere. Visto che ho visto nascere il Movimento 5 Stelle, ho visto tutto quello che hanno detto prima di arrivare al potere, io ho la speranza - dico: ho la speranza - che ci daranno ascolto. Perché due sono le cose: o ci danno ascolto o in Africa scoppia tutto. Perché ve lo dico: dalla mia posizione lo so, sono in contatto permanente - 24h su 24h - con la gioventù africana, con i movimenti africani, con i giornalisti africani. L'Africa sta per scoppiare, gli africani non accettano più questi governatori coloniali che l'Occidente fa credere alla gente che sono Presidenti di Stati liberi. Le informazioni che abbiamo dato agli africani stanno arrivando fino in fondo all'Africa. Oggi vedi dei ragazzi africani... ieri ho postato il video di un ragazzo che parlava in bambara, perché non sa parlare il francese, non è mai stato a scuola. Però, a sentirci spiegare le cose, ha capito qual é la situazione. Mi scrive e mi fa: «Fratello grande, io faccio un video in bambara così tutti i bambara capiscono», altri mi dicono: «Lo farò in wolof, perché tutti i wolof che non sono stati a scuola capiscono di cosa tu parli». La stanchezza, la miseria. Una persona, quando hai le spalle al muro, finisce per difenderti. La cosa che io sto cercando di evitare - perché la psicologia delle masse è difficilmente controllabile -... la cosa che cerco di evitare è che se la prendano con il cittadino occidentale che sta in Africa, che non c'entra nulla con questo. Perciò sto chiedendo a tutti i movimenti africani di fare una sinergia e prendere pacificamente tutte le ambasciate di Francia in Africa. Se possibile nel mondo. Pacificamente. Ognuno con il suo tamburo, ballando, cantando, però facendo in modo che il mondo intero si chieda: «Ma che cosa succede lì?».

Cosa ne pensi, appunto, visto che parli proprio di visibilità, di questa omertà dei media occidentali su qualunque cosa riguarda l'Africa?

E perché i media di proprietà di chi sono? Le grosse testate del mondo a chi appartengono? Lo sappiamo! Quindi i proprietari di questi media non permetteranno mai a questi media di dire certe cose. Qui in Italia, non è che i giornalisti non sanno quello che succede in Africa: lo sanno, non lo possono dire! I politici: lo sanno, non lo possono dire! L'unica che ha avuto il coraggio di aprire bocca qui è quella signora Meloni, ha detto una piccola cosa, però è un grosso coraggio. Nessuno osa dire nulla! Nel passato l'Italia è stato un Paese colonialista, ma oggi l'Italia è uno dei Paesi che fa meno male in Africa. E nella storia italiana abbiamo il caso Matteotti... Mattei - come si chiama? - perché quando voleva trattare il petrolio con i Paesi arabi che fine ha fatto? I tempi sono maturi. Se noi riusciamo a smontare i piani dell'oligarchia criminale occidentale riusciamo a salvare l'Africa: nello stesso tempo salviamo l'Italia. Perché sennò il loro piano di fare entrare, svuotare l'Africa della forza viva, farla entrare in Europa... Guarda questi ragazzi, sono tutti giovani, tra i 15 e i 25 anni, tutti! Ragazzi forti, molto manipolabili. Questa è una bomba umana! Qui succede un conflitto di civiltà. Questa è la situazione africana. E io dico, lancio sempre un appello alla popolazione italiana: dovete capire quello che sta succedendo in Africa. È in corso uno spopolamento dell'Africa. È un'invasione dell'Italia e dell'Occidente, che fa parte di un piano di distruzione della cultura occidentale. Questi ci vogliono rendere tutti dei codici a barre: consumatori e basta. E ci stanno riuscendo con la complicità di politici occidentali. Perché bisogna dire la verità: qui al Governo un partito politico ha bisogno di finanziamenti, ha bisogno di appoggio. Dove lo trova? Chi finanzia i politici? Il movimento che state componendo com'è finanziato, invece? Faremo una raccolta fondi. Io già da solo, l'anno scorso, avevo cominciato e hanno cominciato a mandare i soldi. Ho fermato tutto e ho detto: «Guardate, è meglio che aspettate. Quando saremo pronti lanceremo un ordine e metteremo tutti i soldi insieme per portare il movimento avanti». Questo riguarda solo il mio movimento, altri movimenti trovano altre fonti di finanziamento. Se non viene dai nemici dell'Africa, per noi possiamo camminare insieme. Ognuno si arrangia come può, poi non è che abbiamo bisogno di tanti soldi per fare quello che vogliamo fare. Mica abbiamo bisogno, perché se il popolo si alza nessun potere resiste. Il lavoro che dobbiamo fare è un lavoro d'informazione, di apertura della mentalità africana, che si rendono conto che il loro destino si trova in mano loro. Il popolo deve uscire per strada, non ha bisogno di soldi. Ognuno a piedi, con il pullman, con la bicicletta, quel giorno tutti davanti all'Ambasciata di Francia: ci troviamo lì. Finché non c'è una soluzione chiara nessuno si muove, possiamo stare lì mesi. Finché la Francia fa uscire l'Africa da questa condizione, finché l'opinione pubblica internazionale e mondiale dice ai francesi: «basta!». In Costa d'Avorio, come in tutta l'Africa, tu fai un incidente di macchina, arrivi in ospedale, sei ferito, se un tuo parente non ha soldi tu muori! Sei insanguinato, come arrivi il medico ti fa la ricetta; se non c'è nessuno per pagare tu rimani lì nel frattempo. Questa è la situazione. Nell'Africa profonda l'acqua potabile non c'è, l'elettricità semplice, lì dove c'è il sole 24 ore al giorno, bastava fare piccoli progetti per dare l'elettricità a tutti: non è possibile! Perché loro sanno che un uomo che è pieno, un uomo che ha mangiato, che è in salute può riflettere. Chi è in condizione di fame, di malattia, di preoccupazione materiale continua, permanente, non può riflettere: cerca solo di che mangiare! Questa è la tecnica che usano lì: metterci in condizioni di non poter riflettere al di fuori del fatto che quello che io sto dicendo qui in Italia, in Africa, anche se sono impazziti, non oserebbero mai dirlo. Mai! Perché lo stesso giorno sparisci. Se non stai attento... te e tutto il resto della tua famiglia! Vengono la notte e vi fanno sparire. Questa è la realtà africana. E questi delinquenti, di cui la maggior parte appartengono a diverse società segrete occidentali, si fanno la guerra del potere, con la compiacenza della Francia, riescono a creare delle guerre tribali, guerre etniche. Perché in Africa non è che uno va dietro a un candidato perché quello che dice è valido, perché è uno che vuole aiutare il suo Paese, no! Va dietro a lui perché sono dello stesso villaggio. E quando, dopo le elezioni, chi ha perso dice che le elezioni sono truccate: comincia la guerra civile. Gli africani non fanno altro che massacrarsi, vedi il Mali oggi. Nel Mali... la Francia è riuscita a dividere il Mali perché la divisione del Mali faceva parte del piano delle Nazioni di Gheddafi. Gheddafi è stato eliminato, la Francia sta cercando di balcanizzare l'Africa, cioè le frontiere come hanno fatto nel 1885 non gli vanno più bene, le devono dividere in piccoli pezzi. Quindi adesso il nord e il resto del Mali è diviso e i maliani si stanno massacrando tra di loro. Non so quanti candidati, non so, venti candidati alle elezioni presidenziali: nessuno di loro osa affrontare i veri problemi dell'Africa.

Mi dicevi prima che se non dovesse andare, comunque, in porto la mobilitazione comunque vi presenterete alle prossime elezioni?

Sì. A partire dalla Costa d'Avorio. Sì. Come mai la Costa d'Avorio e quando, nel caso, avverrà questa cosa? 2020 le prossime elezioni. E già stiamo vedendo come si stanno muovendo questi partiti coloniali. C'è uno che si chiama Konan Bédié, che è nella politica ivoriana da quando ero bambino. C'è questo assassino criminale del Fondo Monetario Internazionale, che è uno che lavora per la Francia e per l'America, cioè per le istituzioni internazionali, che non è nemmeno cittadino ivoriano. Sappiamo tutti che finirà con una guerra civile.

Le prossime elezioni?

Sì, sì. Finirà con uno scontro frontale. Perché stanno cercando in tutti i modi, la Francia sta cercando in tutti i modi di continuare ad avere il controllo sulla Costa d'Avorio, però non riesce ad averlo. Oggi stanno negoziando con il Presidente che hanno deportato alla Corte Penale Internazionale. Noi, gli africani di oggi, non lo permetteremo. Tutti questi delinquenti che sono lì, che pensano solo a mangiare, a pensare di rubare al loro popolo a beneficio della Francia, noi gli dobbiamo levare tutto.
Una nuova generazione deve andare potere, uscire dal Franco CFA e imporre una nuova politica culturale, economica: dobbiamo cambiare tutto! Partendo dalle nostre radici, perché noi siamo africani. Se io vi dico che la prima carta dei diritti umani è stata fatta in Africa mi crederete? È stata fatta in Africa dal mio bisnonno quando ancora in Francia la Sorbonne non esisteva. Quindi l'Africa "selvaggia", che cercano di fare vedere alla gente, la storia dell'Africa che hanno cancellato noi la rifaremo uscire fuori. I lavori di sciacallaggio stanno lì, dall'Egitto antico fino a oggi: i lavori del prof. Obenga, del prof. Gomez. Sappiamo la verità, dobbiamo insegnare ai nostri figli la verità sulla nostra storia. 1) Dobbiamo insegnare ai nostri figli a difendere il nostro territorio a tutti i costi! Il lavoro che abbiamo da fare è un lavoro che sarà di decenni. Noi non facciamo altro che iniziare, perché adesso la priorità è uscire dal dominio francese, avere l'autonomia politica, economica e monetaria. Dopodiché metteremo in piedi tutto quello che è necessario per ridare all'Africa e agli africani la loro vera identità. E noi resteremo aperti al mondo intero. Perché siamo umani, dobbiamo interagire, però dobbiamo interagire in modo equo. A me l'occidentale, che ci trattino da occidentale, non è mio nemico. Perché non mi ha fatto nulla: lui è vittima quanto me. È il sistema che va distrutto. Io penso che i tempi sono maturi: lo dico in base a tutti i contatti che ho, a tutto quello che sta succedendo sul terreno. Se riusciamo, noi africani, a creare una sinergia fra tutte le forze panafricaniste, prima della fine di quest'anno la Francia esce dall'Africa. Se riusciamo a superare questo egoismo personale e interagiamo tra di noi, questa situazione finisce in pochi mesi! Perché io so, io so che la società civile occidentale non vuole questa roba! Se lei fosse vicino a me vedrebbe quanti italiani mi scrivono, mi telefonano al giorno per dirmi: «Vai avanti!». Quanti francesi, quanti tedeschi mi chiedono di tradurre i miei video in tedesco. Perché la società civile non sa nulla di tutto questo. Il poco che sa è anche manipolato! Se chiediamo a 100 italiani: «Che cos'è il CFA?», 100 diranno: «Non lo sappiamo». Perché? Perché viene tutto nascosto. Perché non vogliono che la verità venga fuori. E voi ci dovete aiutare a portare la verità fuori. Ci dovete aiutare a fare capire alla società civile italiana quello che la Francia sta facendo in Africa. E nel frattempo la Francia chiede all'Italia di aprire i porti e di ricevere tutte queste centinaia di milioni di persone che vogliono deportare in Europa. Con gli accordi di Dublino i tre quarti devono rimanere in Italia.

Che cosa succederà qui?

Eh! Boh! Boeri dice che quelli pagheranno le pensioni dei vecchi italiani. Se qualcuno deve pagare le pensioni dei vecchi italiani le devono pagare i giovani italiani che vanno all'estero a lavorare. Perché andare all'estero? Rimangono a casa loro! Prima gli italiani e poi dopo gli altri! In Africa deve essere così: prima gli africani e dopo gli altri! Come gli occidentali vanno in Africa in vacanza a divertirsi sulle spiagge africane, noi vogliamo venire qui a Venezia, a Firenze a guardare le bellezze italiane, non a stare intorno alle stazioni, essere carne da macello, essere trattati meno di animali, perché la società civile, la massa è così: va in base a quello che dice la TV. Quando la TV dice che ci stanno invadendo, loro veramente credono che stanno per essere invasi. Da chi? Se i francesi non avessero assassinato Gheddafi questa situazione non sarebbe arrivata. Gheddafi l'ha detto: «Se mi uccidete, vedrete che cosa succederà». Tutto quello che ha detto Gheddafi lo stiamo vedendo, hanno cercato di camuffare le cose. Perciò anche voi, il lavoro che fate è importante. Se vedete che io ho accettato di parlare con voi è perché ho fiducia. So che il mio messaggio non sarà stravolto e arriverà al popolo italiano. Noi abbiamo bisogno di visibilità, abbiamo bisogno di riuscire a parlare alla coscienza occidentale spiegando bene quello che succede. Appena è cominciata la cosa che cosa ho detto io? Ho detto: faranno affondare le barche, faranno vedere ogni tipo di manipolazione per giocare sulla coscienza italiana, per fare pressione, per continuare questa cosa. Gli italiani non si devono lasciare abbattere, devono tenere duro, si devono alzare e devono dire la verità: basta con il massacro dell'Africa, basta con lo sfruttamento selvaggio degli africani! Nel frattempo devono resistere, perché se non resistono qui ci sarà una guerra civile. L'opinione pubblica mondiale dirà: qui dobbiamo vedere ben chiaro, verrà tutto a galla, la Francia sarà costretta ad accettare l'abolizione del Franco CFA, sarà costretta a cancellare tutti gli accordi coloniali che ci sono tra l'Africa e la Francia. E la nuova generazione stabilirà i nuovi contatti con l'Europa. Ma qui in Italia, la situazione italiana è che se non vi alzate, se non vi alzate per fare pressione sul Governo, sulle associazioni italiane, da qui a qualche tempo vedrete che continueranno a entrare. E mentre entrano qualcuno fa la propaganda. Le dico, diversi giovani africani mi scrivono, mi chiamano, non quelli sbarcati con le navi, quelli nati qui che non sanno nulla dell'Africa.
A parte il colore della pelle sono italiani, perché hanno lo schema mentale di un italiano. Dicono: «Zio, il razzismo sta crescendo a livello esponenziale». E io molti di questi ragazzi li ho visti nascere qui. Possiamo e dobbiamo fare di tutto per evitare questo! Noi dobbiamo fare tutto quello che possiamo per evitare uno scontro di civiltà qui. E l'unico modo è fare pressione sulle istituzioni. Se facciamo pressione sulle istituzioni e sul Governo attuale saranno costretti a prendere delle decisioni. Ve lo dico in anteprima: per fine settembre noi stiamo organizzando una grande manifestazione a Roma.

Comments  

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Chiunque voglia considerarsi cittadino del mondo DEVE vedere questa intervista, dall'inizio alla fine.

Sacrosanto

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Chiunque voglia considerarsi cittadino del mondo

ultimamente ho sempre piu voglia di radiarmi dall'umanità, poi mi ricordo che non ci sono alternative.
Grazie a Massimo per aver inserito questo video. Spero mi bastino i giga. Questa è la cultura che ci serve. Dobbiamo sapere di più di queste cose altrimenti non potremo mai riuscire a capire quello che stiamo vivendo. Diffondere queste informazioni è essenziale per non continuare una guerra tra popoli che in realtà sono tutti oppressi
IN BOCCA AL LUPO AL GRANDE KONARE!
“Singapore, 8 settembre 1949: l’Americano mi ha fatto incontrare Mr. O.T. (non mi è permesso di svelare il nome), il newyorchese che ha potuto assistere all’incontro di nazisti, gangster internazionali e membri della Triade, all’ ”incontro di maggio” ad Asunciòn nel Paraguay. Il maligno (creato dall’umanità) vuole conquistare il mondo e fa leva sull’egoismo e il segreto. Certe ricchezze “mal guadagnate” servono a destabilizzare i paesi dove c’è maggior ricchezza, dove più a lungo si può mantenere una guerra, mettendo gli uni contro gli altri, permettendo così agli arsenali delle grandi potenze di vendere le loro armi, fino a quando la “distruzione” sarà uno dei più grandi affari del futuro. Contemporaneamente si cercherà di guidare la triade, la mafia e le altre organizzazioni segrete alla conquista delle “camere dei bottoni” del potere. Poi si cercherà di far pulizia della manovalanza delinquenziale e, dietro un’apparenza legale e umanitaria, si faranno tranquillamente gli interessi del maligno, e spesso anche in modo inconscio. L’Americano dice che è sempre stato così, solo che ora si usano le tecniche moderne, le conoscenze ottenute dalle sperimentazioni della triade e della mafia in centinaia di anni, al fine di conquistare il mondo prima del Terzo millennio.
Alice Castello 12 maggio 1982: nel rileggere le pagine del diario di Singapore mi accorgo che ciò che la Triade aveva progettato, con i nazisti fuggiti dal Reich e rifugiatisi in Paraguay, sta realizzandosi in Libano, in Siria, in Israele. Le guerre preparate a tavolino sono molte. Questo triste gioco che coinvolge immensi interessi, coinvolgerà presto molti paesi dell’Africa, dell’Asia, del Centro e Sud America”
(BERNARDINO DEL BOCA – “Il servizio” – ed. 1988 - pag. 65-65) DA teosofia-bernardino-del-boca.it/.../...
#3 Zina se lo vuoi scaricare basta che togli dalla barra dell'indirizzo il prefisso ube (quindi dove è scritto youtube.com ecc ecc te cancelli ube e ti deve rimanere www.yout.comecc ecc e parte un programmino che ti fa scaricare il video in pochissimi secondi in mp4). Così lo puoi rivedere senza sprecare giga

Gran video, grande intervista, ottima iniziativa di Massimo a tenerlo sopra in modo che sia sempre visibile. Hanno i giorni contati. Oggi ho raccontato questa storia ai miei genitori a tavola. Sono rimasti di merda. Avanti così
chi ha firmato gli accordi di dublino a nome dell'italia (non so chi sia) come minimo è un deficiente
Svelati una volta di più i meccanismi di oppressione moderni, gli stessi identici, appunto, della criminale UE !
È giunta l'ora di dire basta, di diffondere ovunque queste vergogne, di esigere che anche i canali mainstream non tacciano più, inviamo il video a lega e 5stelle perchè contribuiscano alla conoscenza ulteriore delle macchinazioni che hanno già cominciato loro stessi a smascherare
1) C'è uno Stato che 60 anni fa è uscito dal dominio francese ed è la Guinea, seguendo il motto "meglio liberi ma poveri che ricchi ma schiavi".
I francesi prima di andarsene hanno distrutto scuole, ospedali, hanno ucciso gli animali da allevamento, ecc.

2) La Francia senza Africa conterebbe meno dell'Italia. È l'Africa che rende la Francia una potenza di peso equivalente alla Germania.

3) Non credo nell'indipendenza. Se se ne vanno i francesi arriveranno i cinesi o gli americani. Di sicuro meritano un trattamento migliore, ma come possono ribellarsi senza aver dietro un'altra potenza che vuole subentrare alla Francia?
Ricordo che gli Usa e sto parlando degli Usa, hanno ottenuto l'indipendenza dalla Gran Bretagna perché l'esercito francese era schierato con gli indipendentisti americani in un'ottica di indebolimento della Gran Bretagna che allora era il principale nemico dei francesi. E lo stesso è avvenuto nelle guerre d'indipendenza italiane. Cavour ha sottratto il lombardo veneto agli austriaci perché si è alleato coi francesi.

4) Ma non vi rendete conto che l'Italia è in condizioni molto simili? Moneta controllata da altri, politiche di lungo periodo decise dall'asse franco-tedesco o dagli Usa e basi militari Usa sul nostro territorio. Ma l'alternativa qual è? Stare da soli? Non contiamo nulla nel mondo. O lottiamo per un accordi più giusti o cambiamo alleati strategici. Il Regno Unito o finisce nelle mani degli americani o starà ancora un po' con gli americani e un po' con i francesi e tedeschi. Sicuramente la sovranità monetaria e l'assenza di basi militari altrui sul proprio territorio gli consente un potere contrattuale superiore all'Italia
veramente konare propone un unione africana sulla falsariga di quella europea con moneta unica e frontiere aperte
Credo che in ottica africana, sia i concetti che i risultati, sarebbero molto differenti.
Grazie juss. Ottimo consiglio ;-)

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Oggi ho raccontato questa storia ai miei genitori a tavola. Sono rimasti di merda.

A me interesserebbe capire, senza vena polemica, come i meccanismi raccontati dal video, -che a me sembrano ovvii al di là delle questioni tecniche sulla moneta che rappresenta sempre il sistema di controllo delle economie, tutte, anche la nostra- siano sconosciute ai più, addirittura da farli rimanere "di merda".

Voglio dire l'imperialismo, il controllo di paesi come l'Africa, il chiaro e non nascosto desiderio di farli rimanere in uno stato appunto coloniale, servile e di sfruttamento costante negli ultimi secoli da parte dei soliti noti attraverso i soliti giochini, la costruzione di governi fantoccio, l'eliminazione dei "dittatori a tempo" come Saddam, Gheddafi etc... la balcanizzazione di interee aree, il divide et impera, corruzione internazionale, multinazionali e così via, ecco io mi chiedo come tutto questo possa ancora stupire.

Si parla ormai sia di storia passata che recente che meccanicamente si ripete.

Ma su cosa si crede si sia costruito il nostro occidente civilizzato e prosperoso?

Ora tutto ciò di cui si parla è la pura e ovvia verità con scenari più che plausibili e poco edificanti. Scontri di civiltà per la sopravvivenza, guerre tra poveri, chi ha qualcosa in più, anche poco, costretto a difenderla. Aggiungerei è che in questo gioco al ribasso anche il consumatore sarà "povero" e rischierà l'estinzione e con lui tutto il sistema comincerà a scricchiolare.

Il problema poi della formazione è cruciale, puoi anche cacciare "l'invasore" ma poi devi avere le figure professionali per poter gestire in autonomia le tue risorse. O le formano in casa e se le tengono o richiamano quelli che se ne sono andati fuori. In bocca al lupo.

Poi ci sono sempre i cinesi alle porte che mi pare abbiano più di un'interesse in quelle aree.

Nel breve vedo più uno scontro tra grandi nuove potenze per spartirsi territori e risorse che una reale possibilità di affrancamento da parte degli autoctoni a meno di essere appoggiati da qualcuno di "pesante", ma allora sarebbe solo un cambiare padrone.

In alternativa si dovrebbe fermare buona parte del mondo intero per risolvere la questione "pacificamente". Ed è questo che la massa vuole?
FINALMENTE

Grazie Massimo, grazie agli autori del video..... alla faccia di un nostro utente che sosteneva l inferiorità antropologica degli africani (Maski, se non erro) ....
Questa è la prospettiva dalla quale osservare il problema e dalla quale ripartire X una vera risoluzione del problema, di sicuro non la vedremo replicata al TG5 ....
Se poi ci sentiamo sollevati nel urlare tutti a a casa, basta immigrati ecc ecc senza minimamente interessarsi ai meccanismi sottostanti a questo fenomeno, mettersi nei panni di questa gente può aiutare a capire tante cose e può servire a scagliarsi contro i veri responsabili della situazione attuale....
Se per una volta rabbia, indignazione e odio le indirizzassimo verso L ‘ALTO, anziché verso il BASSO.... forse smetteremo di farci prendere per i fondelli !!!! FORSE
In effetti, credo che la stragrande maggioranza di noi non sapesse niente di queste cose!!!
I puntini si uniscono sempre di più, le cose diventano più chiare...
Sì, i tempi sono maturi, e questo governo saprà ascoltare e agire di conseguenza!
L'ho visto tutto. Solo mi piacerebbe capire come questo signore voglia prendere le ambasciate francesi con i tamburelli. E poi mi sembra che proponga unione monetaria e libere frontiere come da noi. Dico non è che funzioni poi tanto bene sta cosa. Per quanto siano concetti giustissimi non vedo sbocchi pratici al momento. Anche perché la Francia non mollerà mai l'osso. Gheddafi ne ha pagato il prezzo
Desidero partecipare alla discussione postando uno stralcio dell'ultimo articolo di F.Grimaldi che parla proprio del razzismo al contrario di certa politica che non ha capito o forse ha capito troppo bene che l'Africa non deve decidere da se':

Colonialismo = razzismo, quello di ieri, quello di oggi
Perché qui casca l’asino. I valori europei di cui costoro cianciano stanno nella ripetizione di una storia colonialista di cui l’Europa e poi l’emisfero nord-occidentale sono responsabili nel corso di mezzo migliaio di anni. Un valore essenziale per l’accumulazione primitiva è stata la tratta degli schiavi. Lo è tornato ad essere per l’accumulazione post-crisi e la riorganizzazione demografica ai fini globalistici. Se ne rivedono i missionari, apripista, oggi come allora innescatori di turbamenti e alienazioni scaturiti da una supponenza religioso-elitaria di dimensioni cosmiche, se ne vedono i benefattori e samaritani che portano istruzione e sanità di diretta derivazione cattocapitalista e di cospicua ricaduta per gli operatori. Ieri si andava, si occupava, si prelevava, per le Americhe anche vite umane. Oggi si mettono in piedi, militarmente o a forza di benefits, clan dirigenti i cui paesi non vedranno più coloni, ma ospiteranno manager.

Il resto dell'articolo :
fulviogrimaldi.blogspot.com/.../...

IN RED WE TRUST
@Redazione

L'intervista è lunga circa un'ora e questo potrebbe far desistere molte persone dal vederla. Sia per il tempo sia, per qualcuno, per il "peso" in bytes da scaricare.

Non sarebbe possibile farne anche un sunto da max 5 minuti?
#16 Zina

Credo che intenda far conoscere la situazione all'Europa in modo che sia lei a fare pressione sui francesi.
I quali potrebbero anche cedere, quantomeno parzialmente, per una questione di facciata e di politically correct.
Non a caso di queste cose non si parla mai nei TG.

Se poi si liberassero dei francesi, ho seri dubbi che seguirebbero la strada dell'unione invece di quella della confederazione, perché hanno già visto quanto "bene" funzioni. Consideriamo anche che una moneta unica abbisogna di un'unica banca centrale...e lo Stato africano che la dovesse ospitare potrebbe controllare gli altri.
Da noi la scelta è stata fatta sopra le nostre teste (Bruxelles). Ma dovendosi mettere d'accordo tra loro, senza un padrone che decida per tutti, dubito che arriverebbero ad una soluzione condivisa. E non rimarrebbe che la soluzione confederativa.
Veramente un video illuminante certamente da diffondere. E comunque che i francesi - politicamente parlando - sono abbastanza infami nonché ipocriti è un dato di fatto visto anche la fine che hanno fatto fare a Gheddafi. Grazie a Massimo per questo video che probabilmente sarebbe passato inosservato
Momento di grande giornalismo di Messora-Byoblu. Quel che i media mainstream di quest'italietta (giornalacci e tg vari), che seguono i principi del Socing (vedisi 1984) in salsa piddino-ordoliberista, mai faranno vedere al popolo. Quest'intervista dovrebbe girare in tutte le scuole, in tutte le università del nostro paese.
Mauro Scardovelli denuncia il vergognoso attacco a Messora e pubblicizza bene il filmato dell'intervista a M. Konare dal minuto 6.

www.youtube.com/watch?v=KV7VCZFVXk0

Il filmato termina con questa parole di Scardovelli: " questo sistema ci vuole tutti malati"

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#13 etrnlchild 2018-08-05 14:08 Citazione: Oggi ho raccontato questa storia ai miei genitori a tavola. Sono rimasti di merda. A me interesserebbe capire, senza vena polemica, come i meccanismi raccontati dal video, -che a me sembrano ovvii al di là delle questioni tecniche sulla moneta che rappresenta sempre il sistema di controllo delle economie, tutte, anche la nostra- siano sconosciute ai più, addirittura da farli rimanere "di merda".

etrnlchild i miei genitori hanno 70 anni e per 50 anni hanno visto solo il tg e null'altro (prima non avevano la tv). Spesso mi hanno detto che io sono uno contrario a tutto il mondo, senza dio e senza parte. Il loro pensiero è "fatti gli affari tuoi...il mondo va così". Ma io non ci riesco. Ora comunque difficilmente inizio discorsi e addirittura anche se vengo "provocato" spesso non cado nel tranello. Ho capito, o credo sia questo il motivo, che anni di tv li hanno ipnotizzati...non ho altre spiegazioni. Per i vaccini poi sono contro un muro da 2 metri di spessore avendo pure la sorella preside di scuola e il cognato insegnante ed io, non essendo laureato, ai loro occhi passo come incompetente che vede le cose da internet (spiegazione imbecille lo so). Io gli ho anche spiegato che sapere non vuol dire capire, che l'istruzione è solo, come dice Galimberti, un passaggio di nozioni da un cervello all'altro e non vuol dire conoscere, aver approfondito. Saper leggere non significa capire.
E' un compito duro quello che abbiamo.
Io sono dell'idea che i famosi bambini indaco non sono in questa generazione o la precedente, ma sono nella nostra, quella degli anni 60/70. E' nostro dovere invertire la rotta specialmente insegnando ai nostri figli i principi di collaborazione e cooperazione, al contrario di quello che insegnano i più, ovvero competitività e avidità.
Quando mi dicono "chi fa da se fa per tre" io rispondo: "chi fa da se fa da se e basta, e non è detto che ci riesca".
Il panarabismo è un progetto di fine '800 appena prima del panafricanismo. Progetti ambiziosi di affrancamento da secoli di colonialismo, il primo credo con maggiori strumenti e forza, e guardate che fine ha fatto, demolito.

Sono passati più di 100 anni di storia, due guerre mondiali e siamo ancora al "ma davvero?", al ma i francesi, piuttosto che i britannici, sono...Sono quello che sono sempre stati da centinaia di anni.
Siamo ancora al "ma i TG non ne parlano", e perchè mai dovrebbero considerando da chi sono, da sempre, controllati. Non è bastato l'11/9, il loro più grande successo a far capire in mondo viviamo? Siamo quasi ai 20 anni di anniversario.

E cosa staremmo scoprendo? Dei Francesi/Britannici/USA brutti cattivi e manipolatori? Che mai hanno terminato quello che da sempre hanno fatto? Rovesciatori di regimi, fautori di colpi di stato, assassini di dissidenti, dei servizi segreti che fanno il lavoro sporco? Dei media asserviti? Delle potere delle multinazionali? Di Aldo Moro che ancora non si sà chi lo ha tolto di mezzo? O meglio, tutti lo sanno ma nessuno lo dice? O delle stragi di stato? E tutto questo con "stupore"?

Non è mia intenzione spegnere gli animi, ma a me sembra che siamo alla fine di un epoca non all'inizio di una rivoluzione.

Dopo l'11 Settembre si è accelerato nella demolizione sistematica di ogni velleità di "unificazione" e affermazione di sovranità, che significa forza, di quelle aree, che sono state smembrate per benino. Ci sono riusciti alla grande e anche noi gli abbiamo dato una mano in nome della lotta al "terrorismo". E questo nell'era di Internet. Adesso, come giustamente annuncia il nostro, toccherà pure all'Europa, la nuova Africa. In un certo senso saremo tutti africani, anche il clima sembra suggerirlo.

Si parla di sovranità monetaria, di fine della intermediazioni, di tornare in possesso del proprio valore, risorse e lavoro e poi si storce il naso sulle cryptovalute, giusto per fare un esempio, non si vuole abbandonare nulla del vecchio paradigma. Si rimane attoniti alle proposte di nuovi modelli economici fondati su valori differenti, quelli veri, alla rivisitazione del concetto di "denaro" o moneta quando ormai si è scambiato il mezzo di scambio del valore con il valore, con le persone che VOGLIONO/PRETENDONO 8 ore di lavoro al giorno.

Si vuole un mondo libero dal sopruso, equo, in cui i popoli siano sovrani e non schiavi e che si fà per perseguire questi obbiettivi? Le manifestazioni? I tamburelli? Le rivoluzioni colorate? O magari una bella guerra?
A me pare che sia un "già visto" e sappiamo come è andata a finire.

In bocca al lupo.

Quote:

#23 juss ...i miei genitori hanno 70 anni

Sò che è come dici, ma quando dicono che "il mondo va così" vuol dire che sei consapevole di come funziona ma è meglio se "ti fai gli affari tuoi". Per me questa è ipocrisia e quindi non si può rimanere stupiti di fronte ad una realtà che è più che manifesta.

Una cosa è essere ignari di certi meccanismi altra è voltarsi dall'altra parte perchè forse conviene così, almeno fino a qualche tempo fa.
Poi allora non ci può lamentare dell'invasione straniera. Nessuno mi pare si sia rivoltato quando hanno tolto di mezzo Gheddafi, o per la guerra in Iraq, perchè i più non avevano immaginato le conseguenze che oggi stiamo pagando a caro prezzo.

Perchè il punto è proprio questo, siamo in una situazione in cui il voltarsi dall'altra parte sembra non essere più conveniente. Ha ragione Konare quando dice di combattere per la causa del suo popolo ma indirettamente anche per gli italiani. Scommetto che alla sua manifestazione ci saranno più italiani che africani.

E ha ancora ragione che è da scongiurare lo scontro di civiltà, ma quando stai alla frutta diventa sempre più difficile.
Avevo iniziato a vedere meta' di questo video interessante ieri sera spulciando qua e la.Ora lo rivedo felicemente qui sul mio LC !! :-) ora mi guardo il resto del video dopo averlo condiviso a go go.
Testimonianza decisamente preziosa
Ad integrazione dell'ottimo video proposto da Redazione:

Ho appena visto i primi venti minuti.. Mi viene il voltastomaco.. Questi video dovrebbero far vedere in quella Rai di merda!!!
vedere il salvini fascista razzista avere dalla sua proprio coloro che dovrebbero essere le vittime del suo razzismo/fascismo non ha prezzo. se i giornalisti parlano/scrivono come mangiano...beh mangiano proprio di merda (o la merda).
Rimango in attesa di un loro cordiale (haha) riscontro
cordiali saluti
uno dei tanti, tantissimi

#25 etrnlchild

ti capisco. E' difficile credere che ancora c'è chi sostiene la versione ufficiale (VU).
Ma purtroppo è così. Il positivo è che stanno diminuendo. Una sera, alcuni giorni fa mentre ero dai miei, vennero amici dei miei quindi 70enni. Il marito, che conoscevo come persona legata a certi schemi, era ora distaccata da quegli stessi schemi e la faccia dei miei genitori a sentirlo parlare era di stupore. Sono dispiaciuto di non riuscire a far capire ai miei genitori che la verità non può venire da una scatola che dice la stessa identica affermazione 4/5 volte al di sui tg per 10 canali e 10 giornali. Qualcosa non quadra almeno che la notizia sia "l'acqua è bagnata".
La difficoltà per queste persone è ammettere di essere stati presi per il culo e di aver avvallato questo loro operato nei confronti dei cittadini per anni e che noi lo stiamo pagando.
Purtroppo le prime difficoltà le troviamo proprio all'interno dei propri legami familiari, che quasi ci demonizzano.
Grazie per avermi fatto conoscere questa stupemda intervista . Per quel poco che può valere l'ho messa sul mio profilo Facebook
CALIPRO


Quote:

Non sarebbe possibile farne anche un sunto da max 5 minuti?

Qui non siamo né su Facebook ne su YouTube..... temi importanti richiedono tempi “importanti “ ..... il Bigami sui problemi centenari del Africa ancora non è stato pubblicato ....
CHE ROBA RAGAZZI
la decolonizzazione costa lacrime e sangue, ma da buoni frutti, lo dimostrano angola e mozambico. colonia viene da colon ossia colombo (cristoforo=portatore di cristo)
Sono d'accordo col fatto che per questa questione non esistono riassunti.. Si trova il tempo per guardarlo. È molto ma molto interessante.
#31 hvsky
#33 aledjango

Non sto parlando di una sintesi sostitutiva dell'intervista originale.

Sto parlando di una specie di trailer che invogli a vedersi l'intervista completa, come quello dei film del cinema.


Quote:

Qui non siamo né su Facebook ne su YouTube

E quando ognuno di noi rilancia l'intervista dove credete che la condivida?

E secondo me è molto più efficace una sintesi da 5 minuti, alla fine della quale verrà proposta l'intervista completa, che non il video completo da subito.
Rispetto la tua opinione.. Sarà che io non vado su Facebook.. È quindi mi sfuggono i meccanismi.. Una cosa è certa.. Che questo video merita tanto..

Quote:

colonia viene da colon ossia colombo (cristoforo=portatore di cristo)

tutte le stronzate vengono dal colon.
SACROSANTA VERITA'!!!!! FANTASTICO VIDEO CHE DOVREBBERO VEDERE TUTTI!!! OLTRE LA FRANCIA ANCHE GLI UK HANNO LE MANI IN PASTA IN TUTTA L'AFRICA; PRATICAMENTE TUTTE LE MINIERE DI ORO, DIAMANTI E MATERIE PRIME SONO CONTROLLATE DA MULTINAZIONALI UK. E PER CHIUDERE IL CERCHIO, TUTTE QUESTE MULTINAZIONALI SONO CONTROLLATE DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE DAI SION!!
Finalmente un po' di chiarezza.... Servirà? Speriamo....
Anch’io mi associo ai complementi per il video/discorso di Mohamed Konare, video che va visto dandogli il giusto tempo.

Nel video Mohamed cita Thomas Sankara un leader africano ai più sconosciuto.

Un grande Uomo, che ha sfidato la Francia di François Mitterrand ….

Fa accenno anche a Silvestro Montanaro un giornalista italiano, un Giornalista vero, quelli che fanno inchiesta …

Segue un documentario su Sankara fatto dal registra Montanaro (da non perdere per chi non l’ha visto)

Sankara - "... e quel giorno uccisero la felicita' "
www.youtube.com/watch?v=GPCNq-T7yDY

“25 anni fa un piccolo uomo dalla pelle nera sfidò i potenti del mondo.
Disse che la politica aveva senso solo se lavorava per la felicità dei popoli.
Affermò, con il proprio esempio personale, che la politica era servizio, non potere o arricchimento personale.

Sostenne le ragioni degli ultimi, dei diversi e delle donne.
Denunciò lo strapotere criminale della grande finanza.
Irrise le regole di un mondo fondato su di una competitività che punisce sempre gli umili e chi lavora. E che arricchisce sempre i burattinai di questa stupida arena.

Urlò che il mondo era per le donne e per gli uomini, tutte le donne e tutti gli uomini e che non era giusto che tanti, troppi potessero solo guardare la vita di pochi e tentar di sopravvivere.

Lo uccisero e tentarono di cancellarne ogni memoria.

Ma, Sankara vive!


°°°

Ora vi lascio i link al testo italiano di due discorsi fatti dal “Che Africano”

Discorso sul debito di Thomas Sankara
www.africanews.it/.../


“Signor presidente, signori capi delle delegazioni,

vorrei che in questo istante potessimo parlare di quest’altra questione che ci preme : la questione del debito, la questione relativa alla situazione economica dell’Africa.
Poiché questa, tanto quanto la pace, è una condizione importante della nostra sopravvivenza.
Ecco perché ho creduto di dovervi imporre alcuni minuti supplementari affinché ne parliamo.
Il Burkina Faso vorrebbe esprimere innanzitutto il suo timore.


°°°

Sankara discorso davanti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite 4 OTTOBRE 1984 (testo completo)
www.thomassankara.net/.../#googtrans(it_IT|it)

“Il 4 ottobre 1984 Sankara è per la sessione trentanovesimo dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. La fonte del suo discorso che segue è un opuscolo distribuito dal rappresentante del Burkina Faso presso le Nazioni Unite. Troverete una versione audio del discorso

°°°

Per non dimenticare Thomas Sankara un grande Uomo ...
CALIPRO:

Quote:

E secondo me è molto più efficace una sintesi da 5 minuti

Forse sarebbe più facile da far circolare, ma più efficace non credo. L'uomo fa un discorso logico, che va seguito dall'inizio alla fine.

In ogni caso il materiale non è mio, quindi non mi permetterei mai l'arbitrio di tagliarlo a piacimento.
rimosso o.t.
Capitaine Thomas Sankara

Regia di Christophe Cupelin. Un film Genere Documentario 2012,

Uomo d'armi, abilissimo oratore, trascinatore di folle, figura irriverente e anticonvenzionale Thomas Sankara, Presidente del Burkina Faso dal 1984 al 1987, ha incarnato il sogno di un'Africa libera dalla povertà, dall'analfabetismo, dalla sudditanza nei confronti delle grandi potenze. Il sapiente montaggio condotto da Christophe Cupelin su preziosi materiali d'archivio permette di ricostruire la parabola terrena di questo straordinario personaggio.

www.mymovies.it/film/2012/capitainethomassankara/

"Per non dimenticare Thomas Sankara un grande Uomo" ...
le guerre che ci sono in africa sono dovute al fatto che gli usa cercano di sostituire la francia
E' un video molto interessante. Non conoscevo questo signore ma avevo già letto qualcosa sul franco CFA perché aveva scritto qualcosa su goofynomics il Prof. Bagnai a suo tempo.

Il materiale di discussione che offre quasi un'ora di intervista è notevole. Alcune cose, secondo me, non sono spiegate bene, come ad esempio il sistema delle riserve monetarie (quel 50% di dollari che rimane in Francia) ma è chiaro che il Sig. Konare non è un professore di economia ma un attivista, quindi è perfettamente comprensibile. Di fatto, i paesi CFA sono nell'euro da quando lo è il franco francese senza aver firmato il trattato di Maastricht, con tutto quello che questo comporta (e comportava anche prima con il cambio fisso con il franco francese).

Ho poca fiducia nell'idea di uno stato africano. Rischierebbe di essere come le UE. Ho altrettanta poca fiducia nelle rivoluzioni. Tuttavia apprezzo la posizione del Sig. Konare.

Per quanto lungo, credo che questo video sia solo l'inizio di un percorso molto lungo per chi vuole informarsi sull'Africa. Cercherò di seguire di più in futuro il Sig. Konare.

Grazie a Massimo per aver postato questo video.
L'intervista è bella perché piena zeppa di informazioni che sicuramente non tutti sanno. Questo Mohamed Konare, tanto di cappello, sicuramente sa molte cose e avrà tutte le buone intenzioni ma come tantissimi altri parla di un azione malvagia (colonizzazione dell'Africa) e delle sue terribili conseguenze, tra l'altro perpetrate nei secoli fino ad oggi, ma non ci dice come pensa di fare ad uscirne.
Secondo me lui non prende in considerazione almeno tre fattori molto importanti.
Il primo è che l'Africa è enorme dove si trovano delle realtà molto diverse l'una dall'altra – etnie, tribù e nei paesi dove c'è la guerra la situazione è come la conosciamo dalla Libia.
Poi – con quali mezzi/strumenti lo fai? Muʿammar Gheddafi era la persona che ha letteralmente cacciato via i capitalisti e guerrafondai occidentali dalla Libia (una volta forse si poteva ancora fare) e ha governato per quarant'anni! Quando faceva l'Unione africana e tante altre cose aveva – voce in capitolo perché era un grande e conosciuto da tutti, aveva i mezzi (oro, denaro, sostegno) e aveva il know how. Per questo credo che Mohamed Konare sta combattendo con i mulini a vento e rischia solo di farsi ammazzare anche perché ci si dimentica del terzo fattore che credo sia il più importante di tutti – l'Europa stessa cioè i cittadini dell'Unione europea.
Siamo stati noi (i nostri “cari” governi) noi occidentali a schiavizzare l'Africa e a vivere fino ad oggi sulle spalle di tutti gli stati africani dal nord al sud. Oggi noi europei però abbiamo con gli africani lo stesso nemico – i nostri governi, l'establishment, tutti quei cazzo di malati mentali, psicopatici, bugiardi patologici privi di empatia che ci vogliono (noi europei) schiavi, senza cervello, informazioni, radici, cultura.
Quindi prima di occuparsi e aiutare l'Africa dovremmo fare pulizie a casa nostra. Una parola. Mohamed Konare vorrebbe fare la rivoluzione a casa sua che è un continente gigante e noi europei che siamo una cagata di piccione sulla cartina geografica, viviamo ammassati uno accanto all'altro, quasi tutti abbiamo un istruzione, mezzi di comunicazione all'avanguardia in ogni mano uno, l'informazione a 360 gradi volendo, relativamente benestanti e pur non riusciamo fare un cambiamento come si deve per aiutare noi stessi (solo liberare/riprendersi la Rai per dire).
Se noi riuscissimo a liberarsi dai nostri aguzzini/tiranni l'Africa avrebbe la metà dei problemi risolto. Solo dopo potrebbe dare l'Europa la piena vera libertà e sovranità all'Africa e cominciare ad aiutarli e avere un commercio equo. Quando che accadrà da noi? Se la rivoluzione per sbaglio avvenisse prima da loro sarebbe probabilmente una guerra eterna e perderemo tutti quanti tranne quei bastardi in alto.
Fino a quando ( direi per sempre ) i giornalisti saranno asserviti ai "poteri" queste informazioni resteranno relegate ad una piccola/media comunità di persone, persone che in linea di massima sono vaccinate alle balle spaziali dei mainstream. La grande massa di cittadini almeno per adesso rimane impermeabile a tesi diverse dal racconto dei mass media, basta vedere come diversi / tanti miei conoscenti credono ancora alla versione ufficiale dell' 11 settembre!

Esempio di giornalismo:
Marcello Foa nel 2016.

www.youtube.com/watch?v=oFGd_u2XShM

Credo che se un giornalista di una grossa testata italiana o europea desse risalto ai temi trattati da Konare verrebbe come minimo messo in quarantena perenne...
#46 Andoram

Ma bisogna vedere i "poteri" cosa decideranno di far pubblicare.

Se il "potere" è ad es. la Lega che ha imposto Foa presidente RAI di forza, è anche possibile che ci sia l'inversione di paradigma.
Ovvero che venga benvisto solo il giornalismo alla Messora e bandito quello alla Minzolini.

Noi sappiamo cosa viene pubblicato, ma non abbiamo una misura di quanto venga creduto.

Se byoblu impatta di più del TG3 e le forze politiche popolari prendono più voti di quelle confindustriali, ad un certo punto è inevitabile che anche in RAI le cose cambino verso.
#47 Calipro


Quote:

Se il "potere" è ad es. la Lega che ha imposto Foa presidente RAI di forza, è anche possibile che ci sia l'inversione di paradigma. Ovvero che venga benvisto solo il giornalismo alla Messora e bandito quello alla Minzolini. Noi sappiamo cosa viene pubblicato, ma non abbiamo una misura di quanto venga creduto. Se byoblu impatta di più del TG3 e le forze politiche popolari prendono più voti di quelle confindustriali, ad un certo punto è inevitabile che anche in RAI le cose cambino verso.

Magari ci fosse un cambio di paradigma, ma purtroppo, ritengo che anche se ci fosse durerebbe ben poco, sicuramente in brevissimo tempo con il nostro enorme debito verremmo ricattati dalla troika attraverso la finanza globalista e assassina... ha funzionato per la Grecia e per tanti altri paesi non vedo perchè non possa funzionare, ahimè per l'Italia.
A proposito di globalizzazione neoliberismo Africa e poteri:

Ilaria Bifarini intervistata da Byoblu, molto interessante a compendio della bellissima intervista di Konare.

www.youtube.com/watch?v=sf-qkmmWCD0

www.youtube.com/watch?v=TFcHE6rmWAY
buonosera
Mohamed Konare: l'Africa può risorgere: meraviglioso video: bravi .
Io ho fatto 13 anni di africa nera, dal 1976 al 1989, come geotecnico costruendo strade, ponti, viadotti e aeroporti, ma ben poche opere in confronto a quante ne avremmo potuto fare con le risorse minerarie che noi occidentali rubiamo loro da sempre. Già allora mi rendevo conto cosa era il Franco CFA. Ho sempre pensato che un giorno gli africani si sarebbero ribellati. Speriamo che sia venuto il momento.
Italofranc
Cáspita, che vídeo!!!
Tutto quadra ma una cosa non riesco a capirla:
Quando un avorese vende un dollaro di cacao, chi lo paga? La multinazionale, la banca francese, il distributore locale...?
Qualcuno mi sa spiegare?
#48 Andoram

Quote:

Magari ci fosse un cambio di paradigma, ma purtroppo, ritengo che anche se ci fosse durerebbe ben poco, sicuramente in brevissimo tempo con il nostro enorme debito verremmo ricattati dalla troika attraverso la finanza globalista e assassina... ha funzionato per la Grecia e per tanti altri paesi non vedo perchè non possa funzionare, ahimè per l'Italia.

Attenzione che noi non siamo la Grecia: noi siamo molto più grossi, numericamente, e se andiamo a fondo ci tiriamo giù mezza Europa.

E poi:
-abbiamo un governo semi-sovranista comprendente Savona
-non ci hanno ancora deindustrializzato del tutto
-abbiamo un sacco di risparmi
-abbiamo già i minibot pronti, che possono diventare moneta in breve tempo

Devono stare molto attenti a non tirare troppo la corda, con noi.

Finché eravamo preda dei piddini e dei loro governi non votati da nessuno, obiettivamente eravamo sotto scacco.
Ma adesso è tornata la democrazia e noi, alla fine, avremmo un sacco di vantaggi a tornare ad una moneta sovrana. Il problema riguarderebbe solo il costo iniziale per liberarsi.

E se tentano di rovinarci con spread e/o blocco dei conti correnti, non è mica detto che finisca tutto a tarallucci e vino come con i greci. Noi siamo molto grossi in Europa: non ci possono rovinare gratis.

Senza contare che ci hanno già provato a ricattarci con lo spread quando il governo stava per nascere e sembrava che ci saremmo ritrovati Cottarelli...e invece è arrivato qualcuno in aiuto e adesso abbiamo Conte.
#52 Calipro

sicuramente rispetto alla Grecia abbiamo un potere contrattuale molto più forte in virtù del nostro peso economico, e hai perfettamente ragione nella tua disamina, staremo a vedere quanta autonomia e flessibilità riuscirà ad ottenere l'attuale governo.

Ritengo purtroppo che siamo noi che la corda non possiamo tirarla più di tanto in virtù di una finanza globalista che se ci mette sotto il mirino ( vedi quello che è successo con Berlusconi ) siamo sotto ricatto e sulla graticola, e non so quanto il governo attuale ( staremo a vedere ) ha le capacità di reggere un assalto speculativo forte e prolungato.
STECOS:

Quote:

Tutto quadra ma una cosa non riesco a capirla: Quando un avorese vende un dollaro di cacao, chi lo paga? La multinazionale, la banca francese, il distributore locale...? Qualcuno mi sa spiegare?

A quanto dice Konare, quando l'avorese vende, a incassare i dollari è la Francia, la quale poi trattiene per sè metà del ricavato, e converte l'altra metà dei dollari in franchi CFA, con cui paga gli avoresi. Ma i CFA servono solo ad essere spesi all'interno della colonie africane, fuori di lì nessuno li vuole.

Praticamente, la Francia incassa i dollari, e agli avoresi arriva la merda. Divisa pure per metà.
redazione, se non ho capito male, non possono spendere i CFA tra loro. Se vogliono andare in Congo devono prima cambiare il CFA in euro e poi in Congo cambiare l'euro con il CFA. Sembra, ma non vorrei esser complottista, che sia un giochetto di vendita acquisto valuta con relative commissioni (come se non bastasse già il furto perpetrato). Dei veri farabutti
JUSS: A quanto pare ci sono 2 CFA. Uno vale nell'Africa occidentale, l'altro in quella subsahariana. Così pure fra loro fanno fatica a commerciare.

Quote:

C'è una sola soluzione: liberare l'Africa dalla schiavitù economica monetaria imposta dalla Francia e dall'Occidente. È l'unica soluzione: dare all'Africa la possibilità di prendere in mano il suo destino.

Questo, secondo me è il nocciolo del problema ma finché saranno solo ed esclusivamente gli interessi economici a farla da padrone, credo che sarà molto difficile per l’Africa liberarsi una volta e per tutte dal giogo francese nonché inglese. Spero tanto che Mohamed Konare riesca veramente a sensibilizzare tutti, soprattutto i buonisti della prima ora che non si rendono conto (o fanno finta) di cosa realmente c’è dietro tutto sto casino prodotto dal fenomeno migratorio di massa.

Altro passaggio importante nell’intervista: alla domanda che cosa succederà…


Quote:

Una guerra tra poveri, cioè il basso popolo italiano, che è in difficoltà, si troverà di fronte migliaia, centinaia di migliaia di giovani africani affamati. Dove andiamo a finire? Uno scontro di civiltà. Perciò io ripeto: l'Italia deve tenere chiuse le frontiere italiane.

Infatti sono le classi meno abbienti a mostrarsi più esasperate di quelle benestanti riguardo al tema immigrazione e questo non è certo casuale. Non è questione di razzismo ma di esasperazione. Quello che oggi è divenuto un termine inflazionato e fuori luogo – “razzismo” – a mio avviso è solo pura e semplice esasperazione ormai endemica in quella porzione di popolazione che, come afferma Konare, si trova maggiormente in difficoltà dal punto di vista economico, lavorativo e sociale. Quindi, cioè che lui preconizza riguardo un possibile scontro di civiltà, non è assolutamente una variabile da ignorare, anzi, dovrebbe essere presa in seria considerazione soprattutto a livello politico. Ma non riesco a vedere una volontà ferma e determinata a risolvere questi problemi da parte della politica europea in generale quindi si continuerà a discettare sugli immigrati a livello strumentale e l’Africa continuerà ad essere la gallina dalle uova d’oro ingrassatrice di Francia e Inghilterra… spero di no ma il percorso che si profila è questo.
#54 Redazione

Quote:

A quanto dice Konare, quando l'avorese vende, a incassare i dollari è la Francia, la quale poi trattiene per sè metà del ricavato, e converte l'altra metà dei dollari in franchi CFA, con cui paga gli avoresi. Ma i CFA servono solo ad essere spesi all'interno della colonie africane, fuori di lì nessuno li vuole.

Credo che Konare si riferisse alle riserve monetarie delle banche centrali. Provo a motivare:

1. Il franco CFA è una moneta che ha un cambio fisso con il franco francese (quindi, con l'euro)

2. Questo significa che le banche centrali dei paesi africani (o meglio, in questo caso la Francia) si impegnano a mantenere fisso il cambio della moneta africana (franco CFA) nei confronti dell'euro (e magari anche del dollaro, questo non lo so).

3. In pratica, ogni volta che da un paese africano che aderisce al sistema franco CFA c'è un'importazione, l'acquirente si rivolge alla sua banca che paga il bene o il servizio in divisa straniera (euro o dollari) comprati dalla banca centrale a un cambio fisso che quest'ultima si impegna a mantenere stabile (fisso)

4. Le riserve valutarie delle varie banche centrali, quelle che servono a mantenere fisso il cambio (nonostante il mercato) provengono dalle esportazioni. E' il 100% di queste che veniva detenuto dalla Francia (ora il 50%).

5. Altro punto fondamentale è che questi paesi hanno un forte vincolo esterno. Cioè, devono esportare più di quello che importano per accumulare le riserve valutarie che servono a tenere fisso il cambio. Purtroppo però, essendo il cambio fisso, non posso non contare sulla svalutazione monetaria per aggiustare il saldo con l'estero. Quindi, saranno costretti alla bisogna, cioè per riequilibrare il saldo con l'estero durante le crisi, alle stesse politiche di austerità che anche da noi hanno provocato disoccupazione (il disoccupato consuma meno e quindi importa meno. E a parità di esportazioni, se importo meno, riequilibrio il saldo con l'estero).
Scusate il doppio post. Ho verificato che il franco CFA è una valuta a cambio fisso con l'euro, ma non con il dollaro.
Per controllare basta andare sul sito di tassidicambio.bancaditalia.it/timeSeries
Quindi la Francia oltre ad essere uno stato canaglia si dimostra essere anche uno stato parassita, permettendosi pure il lusso di biasimare gli altri su quanto siano "stomachevoli" in merito alle politiche di relazioni con cittadini africani...
Questo video è essenziale.
Abbinandolo alle Confessioni di un sicario dell'economia di John Perkins, il quadro è completo.
Perciò è essenziale che il suo messaggio arrivi anche a chi ha una soglia di attenzione di pochi muniti e di poche righe. Ossia che non rimanga "fra noi".
L'impero britannico concesse l'indipendenza all'India solo dopo che il cittadino comune europeo iniziò a indignarsi massicciamente per ciò che accadeva lì.

In sintesi, a ogni italiano, bianco o nero, dovrebbe arrivare il semplice messaggio: i francesi spadroneggiano e noi, insieme agli africani, paghiamo il conto.
Toccati nel proprio orto, oltre che in quello altrui, scatenerebbero un vespaio indescrivibile. Io l'ho segnalato in questa luce ai più superficiali e ottusi (e reazionari) tra i miei conoscenti, con un notevole successo in partenza, infrantosi poi sullo scoglio di "un'ora non la reggo", per di più sempre sulla stessa faccia e voce.
Il messaggio da trasmettere invece agli africani è chiaro, ça va sans dire.
Al popolo minuto francese occorre invece instillare il dubbio: ma siete sicuri che da questo scempio - di cui pagate anche voi le conseguenze nelle banlieu - la gente comune francese ci guadagni qualcosa? O ci guadagnano piuttosto soltanto le vostre élite finanziarie, minerarie, industrial-militari etc, le stesse che vi spremono?

Come far arrivare il discorso a tutti? Con un video che esprima i concetti con delle grafiche efficaci tali da focalizzare e fissare nella testa dello spettatore i dati e i fatti essenziali (numeri, date, carta dei vari Paesi, quali sono i 22 uccisi con esempi lampanti etc) nonché con delle immagini che rendano stimolante la visione.
Lavorando bene, si può sintetizzare tutto in una decina di minuti (forse anche meno), senza nulla stravolgere o tralasciare. E credo che Komare si presterebbe a dare voce e volto a qualche passo. Questo video poi potrebbe riportare il link di quello originale di un'ora, per ulteriori approfondimenti e "mozione degli affetti".

I temi dei vari (e ben scanditi) capitoli potrebbero essere:
1) il franco africano (e gli altri vincoli esterni) come strumento di dominio coloniale in Ouest Africa;
2) le conseguenze economiche e sociali in Africa;
3) la conseguenza immigrazione in Italia/Europa e la relativa guerra tra poveri;
4) chi ci guadagna? ciò che in West Africa fanno le élite francesi, in altre aree del continente lo fanno altre potenze (post)coloniali; in ogni caso ci guadagnano solo le élite e non i popoli europei, che anzi ne pagano lo scotto

Sulle possibili soluzioni sarei molto generico, racchiudendole nel concetto di sovranità anticoloniale (e relative "politiche di sostituzione", come spiega bene la Bifarini. ossia l'opposto del neoliberismo imposto dal FMI). Direi che si può pensare a una o più valute sovrane in base a uno studio sulle aree valutarie ottimali, a zone o accordi di libero scambio etc, in cooperazione sovrana tra quei Paesi etc. unita alle suddette politiche di sostituzione (invece d'importare tutti i beni di consumo ed esportare le materie prime per procurarsi la necessaria valuta estera, creare e proteggere un sistema produttivo autonomo, l'opposto del diktat neoliberista-FMI) eventualmente implementate su scala coordinata plurinazionale.
Secondo me non serve (e sarebbe anche molto rischioso) andare in profondità nell'argomento Stati Uniti del West Africa. Basta parlare di sovranità e fare riferimento semmai ai vari movimenti antimperialisti (anticoloniali) dei bei tempi del Che, quando la parola patriota non era ancora soggetta a interdizione.

Chiuderei con un appello, sintetico e accorato, di Komare agli europei/italiani e agli africani.

Il problema è che un video come questo può farlo solo Mazzucco.
Con tutto il rispetto per i vari Messora, Chiesa etc, loro hanno altri pregi ma non questo.
Certo, sembra che Massimo debba avere giornate di 90 ore e forze per lavorarne 75. Lo so, è facile parlare. Lo so.

PS: l'ideale sarebbe fare poi un secondo video sui temi di Perkins, della Bifarini (che collaborerebbe di sicuro) etc….
Bellissima esposizione, ma anch'io trovo preoccupante l'idea di uno stato panafricano con moneta unica e libero scambio.

Komare dimostra grande comprensione delle questioni legate alla valuta e alla bilancia dei pagamenti, eppure non sembra considerare che un'unica moneta non è sostenibile per una federazione di paesi le cui economie non sono identiche e certamente non formano un'area valutaria ottimale.

Insomma, nelle argomentazioni di Komare vedo qualcosa di simile alle narrative utilizzate nel passato e nel presente per sostenere la formazione degli Stati Uniti d'Europa.
Nel dibattito relativo all'integrazione europea è stato ripetutamente detto che i paesi europei devono unirsi per fronteggiare i grandi colossi dell'economia globalizzata, ovvero USA e Cina. Il risultato è che ci troviamo con una serie di istituzioni centralizzate e non elettive (Commissione europea, BCE) che anziché proteggere le economie dei singoli paesi hanno come unico obbiettivo svuotare i governi di sovrantità e renderli più sottomessi alle oligarchie internazionali.

Allo stesso modo Komare invoca una federazione di stati africana per contrastare l'imperialismo occidentale.

Ma è evidente che se si dovesse arrivare a un governo unico africano (anche federale), esso sarebbe totalmente sotto scacco delle stesse oligarchie globali che controllano Bruxelles e controlleranno il governo federale europeo, qualora dovesse realizzarsi. E' naturalmente più facile corrompere un unico governo centralizzato, che tanti governi locali quanti sono i paesi africani.

Komare parla di tanti movimenti panafricani che stanno emergendo. Ma chi li finanzia tutti questi movimenti? Come mai non sorgono movimenti sovraniisti, come secondo me sarebbe più naturale, se lo scopo è opporsi ai poteri esteri?

L'impressione è che si voglia giungere in pochi decenni ad avere Stati Uniti d'Europa e Stati Uniti d'Africa, e in entrambi i casi per far digerire ai rispettivi popoli la pillola amara si raccontano favole di prosperità e liberazione. Alla fine però ci ritroveremo con governi sempre più centralizzati, non eletti, che rispondono soltanto agli interessi delle elites.
NicolaLaurino, mi chiedo più o meno le stesse cose.

L'Africa diventerebbe il nuovo sbocco per il consumismo. Questo a scapito dei privilegi in cui han vissuto gli occidentali sino ad oggi, ovviamente. Ora tocca agli africani? che i tempi siano maturi, come dice il buon Konare, è un punto di domanda. E dico il buon Konare senza ironie, perchè i suoi propositi sono ammirevoli.

Peccato che i suoi propositi siano determinati da princìpi di giustizia, e che quando e se nasceranno gli Stati Uniti d'Africa, la giustizia non centrerà una fava. Centrerà che era solo questione di tempo. E di nuovo, non perchè gli africani abbiano acquisito diritti rimanendo in fila ad aspettare, ma perchè gli occidentali non riescono più a spendere quanto basta per placare la sete dei mercati. Se adesso tocca agli africani, la colpa è nostra: perchè non spendiamo abbastanza :-D

E i mercati?.. i mercati faranno festa grande, alla nascita dei grandi Stati Uniti d'Africa. E se non sentite puzza di bruciato vi è andato a fuoco pure il naso.
I problemi degli africani possono risolverli solo gli occidentali. Gli africani non avranno MAI la forza per liberarsi. Non si tratta di pessimismo, si tratta di rendersi conto che la psicologia delle masse è una scienza padroneggiata egregiamente da chi governa il mondo.

Qualsiasi movimento politico verrà indirizzato opportunamente, come è sempre stato. I popoli sfruttati non hanno spazi di manovra efficaci politicamente; le uniche armi che hanno sono le loro voci, per smuovere le coscienze. Quelle sì pericolose, per il Potere.

Attenzione a sostenere qualsivoglia ideologia. Panafricanista o altre. L'Africa NON può risorgere, a meno che non lo permettiamo NOI.

Questa campagna di informazione è da combattere in primis sul suolo francese, non in quello delle colonie. Il problema lo si deve risolvere alla radice. Così vediamo se il nemico da combattere sia veramente qualche dirigente altolocato, o se invece non sia la popolazione TUTTA, che se ne strasbatte i coglioni degli schiavi moderni.
Si diciamo che sono più che altro le elites occidentali (o globali, non so) che dovrebbero risolvere il problema africano, e non hanno alcuna intenzione di farlo.
I popoli europei mi pare che non stiano neanche capendo in che situazione si trovano loro stessi...
Wikipedia:

it.wikipedia.org/wiki/Franco_CFA

Mi stupisco ancora del fatto che non ne avevo mai sentito parlare! E siamo in tanti....Incredibile!
Grazie per la trascrizione, molto più veloce e chiara di un'ora di intervista.

Il quadro presentato da Konare è interessantissimo, ho scoperto molte cose che non conoscevo.
La soluzione proposta da lui, invece, mi sembra disastrosa.
a ruota libera:
1. una moneta unica in tutta l'Africa? Ma se è stata una catastrofe in Europa! Come fai a mettere la stessa moneta in Egitto e in Burkina Faso?
2. gli "Stati Uniti d'Africa"!? Come fai a mettere il Marocco nello stesso Stato del Kenia e del Sudafrica? La soluzione migliore per la popolazione, secondo me, sarebbe piuttosto quella di creare piccoli stati, con i confini il più possibile corrispondenti alle etnie e cancellando le frontiere stupide e artificiali attuali. Poi, magari, creare delle aggregazioni, delle confederazioni di stati, se desiderato. Ma con ampia autonomia locale.

Si potrebbe proporre
3. mettere in chiaro che i beni del suolo e i loro benefici (miniere, petrolio, acqua) devono per logica appartenere a tutta la popolazione, non a società estere o a pochi potentati locali.
4. Inventare una magia per far sparire la corruzione (ok, ma qui siamo nell'utopia).
Mah.. Qualche considerazione contro corrente:

"Buonasera, SONO MK..."

Bene, Buonasera. Ma il soggetto risulta new entry sulla scena. Niente di male.., ogni percorso comincia con un primo passo.., MA, a maggior ragione, logica vorrebbe una presentazione un po' più estesa. AD ESEMPIO..

"Noi che siamo quì da 20/30 anni"

Qui, com'è arrivato? Studente, turista, clandestino? Residente, cittadino? Regolarizzato come? Ed anche, cos'ha fatto sino ad oggi oltre all' attivista come panafricanista, prima della nomina (autoreferente?) a

"CAPO DI UN MOVIMENTO PANAFRICANISTA..."

Quindi, c'é un CAPO & un movimento.. Acci, strana la mancana di una pagina/manifesto/sede ad illustrarne scopi, membri, sponsor... Anche a cercare, quel che si trova in é una pagina Feisbuk a dir poco superficiale.. Che induce a pensare ad MK come capo di se stesso.

Che già non butta bene con "mission" che mica è modesta "liberare l'Africa (definitivamente!) della stretta francese"..

"Sono SEICENTO ani che l'Afirca vive sotto la cupola francese.. "
cioè.., dal 1400.., sotto la Fracia dei Capetingi? O c'é uno scarto di 4 secoli almeno?

"Quando Hitler prese il controllo della Francia.."
Ettipareva.., evocazione di Satana rituale.. Captatio benevolentiae come grimaldello?
Con prosieguo di mellifla saccenza: materia trattata non a braccio, ma con l'accetta*. Se proprio si voleva fare un paragone, magari Bretton Woods ci stava più ficcante che
"De Gaulle..cioè instaurando in Africa una moneta che lui ha preso dal sistema nazista.." Aridajje!
Con tanta grossolanità in premessa, forse d'uopo beneficio d'inventario anche per mix cui fa da promozione. .

Tralasciando poi il pistolotto sul perché/percome costi & viulenze in transumanza...
"Per questo mi preparo a ritornare in viaggio in Europa..."
Ritornare? Ma non era tra i "noi che siamo qua da 20/30 anni"?
Besides, follow the money.. CHI PAGA?

"a parlare alla società civile europea. Io la mia speranza.. il governo italiano, i 5 " MA A CHE PRO??
Un tal presunto movimiento, non sarebbe più logico agitarsi nell'affrica in riferimento?
Cioè.., gli europoidi.., gravati (volenti/nolenti o contenti) in condizione asservita aspettano il suo "movimiento" per sbattersi pro affrica dolente?

sono in contatto permanente - 24h su 24h - con la gioventù africana,
Azz, santo subito..

Ammesso pure che si tratti di casua diversa da lotta contro i mulini a vento, non sarebbe più consona l'Africa come terreno di coltura ? Honni soit qui mal y pense... Sarà mica che dopo la esibizione della nobil causa, Europoidi siano più sensibili ad un giro di cappello per dinero & finanziamenti? ONG come bizniss dice niente?

Aneddotico, ma forse appropriata citazione Elliot's Becket:
"The last temptation is the greatest treason..
To do the right deed for the wrong reason."

Quote:

#67 Cheto
...La soluzione migliore per la popolazione, secondo me, sarebbe piuttosto quella di creare piccoli stati, con i confini il più possibile corrispondenti alle etnie e cancellando le frontiere stupide e artificiali attuali. Poi, magari, creare delle aggregazioni, delle confederazioni di stati, se desiderato. Ma con ampia autonomia locale.

Effettivamente la parte propositiva di Komare è la più debole e criticabile, non so se per superficiale competenza in materia o per altro… Anche se, a sua discolpa, occorre dire che il suo pensiero si è formato sull'orizzonte dei 14 paesi della West Africa e, di fatto, su questi egli ragiona con cognizione di causa, al di là delle petizioni generali di principio.
Quello che lì fanno i francesi, altrove lo fanno ad es. gli inglesi, e con altri mezzi.
Concordo pienamente con te e con la necessità di ridefinire i confini coloniali secondo linee di omogeneità storica, etnica e culturale e poi operare secondo aree valutarie ottimali, con diversi possibili metodi di aggregazione, blanda o meno blanda.
Diciamo che all'intera Africa andrebbe applicato il principio anticoloniale dell'autodeterminazione dei popoli. E che quindi bisognerebbe eliminare tutti i vincoli esterni alla sua espressione. Poi le soluzioni variano da luogo a luogo (Egitto non è Senegal, Congo non è Marocco o Sudafrica) e da caso a caso, tenendo fermo il principio suddetto. E magari anche la nostra (triste) esperienza europide.
#69 sfruc

Effettivamente concordo con te, non vorrei che questi movimenti, magari in buona fede, facciano il gioco di qualcun altro.
Noi europei ne sappiamo qualcosa.....di come è andata a finire l'unione europea......
Altro articolo significativo.......

libreidee.org/.../...
Repressione in Mauritania prima delle elezioni: arrestato candidato antischiavista

Guarda caso un antischiavista in un paese che dovrebbe essere una ex colonia francese! I messieurs non si fanno mancare nulla.
africa-express.info/.../...

IN RED WE TRUST
Buongiorno a tutti

Vorrei sapere come partecipare alle manifestazioni che Konaré organizza per poter parteciparvi e rendermi meglio conto di tutto.
Su facebook gli scrivo ma non risponde e non avrà sicuramente ancora visto la mia richiesta di amicizia.
Grazie