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Debunking Puente
- CharlieMike
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È un modo per disincentivare l'uso.c'è scritto che il medico può prescriverla per i pazienti a domicilio però se ne assume la responsabilità e sarà necessario il consenso informato del paziente.
In pratica hanno detto ai medici:
"Se la usi e succede qualcosa al paziente sono tutti c****i tuoi." e siccome dare la colpa alla idrossiclorochina anche per una semplice indigestione è un attimo (anche se non c'è correlazione), i medici ci pensano due volte.
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Open presenta l’autore del video criticato, Massimo Mazzucco, come un noto fotografo «vicino agli ambienti complottisti».
Non si comprende innanzitutto la necessità di tale perifrasi. Se lo scopo di questo ismo è estremizzare e caricaturare chi i complotti si limita a non escluderli sempre a priori come distintiva forma mentis, allora tanto vale chiamarlo direttamente complottista. Ricordiamo infatti che il termine esatto per descrivere chi vede scopi nascosti dietro ogni avvenimento della vita pubblica è quello di dietrologo, ma ciò lascerebbe sprovvista l’ipotesi criminale del complotto di un adeguato stigma con cui preconcettualmente delegittimarla. Chiedetevi come sarebbe se invece un tale stigma venisse applicato ad altre ipotesi criminali come il furto, la corruzione o l’omicidio, attraverso la coniazione di neologismi come furtismo, corruttismo o omicidismo. Chiedetevi quali danni provocherebbe se un tale stigma venisse applicato alla mafia.
Subito dopo arriva la miscellanea di argomenti compositi, «dai negazionisti degli allunaggi a chi vorrebbe curare il cancro col bicarbonato», interpolati nella presentazione al solo scopo di gettare discredito sulla persona, prima che possa esporre le sue argomentazioni (cfr. avvelenamento del pozzo).
Si diffama poi l’autore del video, insinuando che i suoi sforzi per informare il pubblico sarebbero in realtà mirati a «suggestionarlo».
Open poi si beffa del video affermando che in esso verrebbero elencati «tutti gli studi» che bocciano i «presunti rimedi» come prove di un «complotto delle case farmaceutiche».
In realtà, gli unici studi menzionati nel video e contrastanti le cure presentate sono solo tre: lo studio Recovery, lo studio Tsunami e lo studio del Lancet. Lo studio Recovery è stato analizzato nel video, lo studio Tsunami non è mai stato completato e lo studio del Lancet è stato ritirato dagli autori per dati fraudolenti.
Mazzucco inoltre, secondo Open, ignorerebbe «tutti gli eventuali interessi economici» dei promotori di queste cure.
A onor del vero non sono state compiute molte indagini giornalistiche sugli eventuali interessi economici dietro alla vitamina C, la lattoferrina o il plasma sanguigno (potrebbe essere un complotto dei promotori delle cure, noi non lo escludiamo), ma sono invece ben noti da tempo i profitti miliardari che mietono ogni trimestre dall’inizio della pandemia le case farmaceutiche, grazie agli acquisti obbligati dei loro vaccini da parte degli stati.
Open infine fa la predica a Mazzucco, accusandolo di aver analizzato degli studi «sulla base degli abstract» o delle loro presentazioni «sui quotidiani».
Vedremo nel corso dell’analisi in quante occasioni gli autori di Open stravolgeranno le stesse conclusioni degli studi proposti o citeranno articoli senza verificarne le informazioni, compresi i propri.
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Open afferma che il video riporterebbe «una serie di congetture» che «distorcono il senso delle fonti» le quali sarebbero per giunta «parziali».
Congetture, insinuazioni, manipolazioni e parzialità sono tutti elementi che abbiamo in abbondanza riscontrato all’interno dell’articolo di Open, insieme alle sue ininterrotte autocitazioni e menzogne stricto sensu.
Per Open il video non sarebbe altro che un «discorso da bar», ma compiuto ammette da una persona «distinta» e con «aplomb».
Open sembra disturbato del taglio schietto e accessibile che Mazzucco è riuscito a dare al suo video coniugando filo logico e fatti documentati. Penseremo noi ad abbassare il livello del dibattito a quello grettamente pedantesco di cui Open è familiare e dietro cui nasconde le sue sfacciate ipocrisie.
La chiave per decifrare il «gioco» dell’autore del video, ci rivela poi Open, si arguirebbe dal fatto che per lui il «protocollo di assistenza in casa», cioè tachipirina e vigile attesa, «sarebbe una perdita di tempo», mentre le «cure da lui elencate», dalle vitamine all’idrossiclorochina, «scongiurerebbero l’intasamento dei reparti di terapia intensiva».
Fatichiamo ancora a comprendere il "gioco" additato da Open dopo la sua descrizione.
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Ho capito. Può aver influito anche il fatto che non fosse rimborsabile dal SSN? Magari perché in questo modo sarebbe stato più difficile procurarsela presso le farmacie perché queste ultime l'avrebbero ordinata meno di buon grado non avendo un credito verso il SSN?
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Jimmy, il punto è che non l'ha concessa, gliel'ha imposto il Consiglio di Stato.
Ci mancherebbe anche che avessero continuato a vietare ai medici di usarla dopo la sentenza definitiva. E' ovvio che obtorto collo devono scrivere che "su responsabilità del medico... ecc.", ma non l'hanno assolutamente concessa. L'hanno vietata fino all'ultimo ed ora che non possono più farlo titolano a caratteri cubitali che "non è raccomandata". Punto.
Non hanno concesso una mazza. Puente lo diceva nell'articolo, ed è stato debunkato.
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Quindi dopo l'ordinanza dell'11 dicembre 2020 del Consiglio di Stato il medico di base poteva prescrivere l'idrossiclorochina per i pazienti a domicilio (cioè non ospedalizzati) e sotto la propria responsabilità, giusto?
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Dopo l'update del 22 dicembre di Aifa.
L'ordinanza del Consiglio di Stato dell'11 dicembre costringe Aifa ad autorizzare, e dopo Aifa autorizza i medici di base a prescrivere.
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Ok, poi dopo cosa succede?
Te lo chiedo perché sto cercando di ricostruire con precisione la vicenda
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che tutt'ora i medici di base sono autorizzati a prescrivere idrossiclorochina su loro responsabilità, senza rimborsabilità, e dietro consenso esplicitato del paziente.
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www.trovanorme.salute.gov.it/norme/rende...arte=1%20&serie=null
È "solo" un consiglio, quindi?
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La sentenza del Consiglio di Stato si applica anche allo Stato:
24. «Sul piano del pregiudizio grave e irreparabile, infine, questo Consiglio di Stato deve rilevare che la somministrazione della cura in assenza di altre precoci ed efficaci terapie domiciliari costituisce […] un imperativo […] che impone allo Stato e ad AIFA stessa di consentire anziché di vietare la cura a fronte di una non rinviabile necessità terapeutica, pur nel dubbio circa l’efficacia di questa e nell’attesa di più precisi studi clinici randomizzati controllati»
Ma hai ragione, le linee guida del ministero aggiornate al 26 aprile 2021 e valide oggi non hanno preso visione di questo.
Certo, il ministero da solo non poteva vietare già prima ai medici di prescrivere alcun che.
Che ora ribadiscano che "non è raccomandato" poco cambia.
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