Il potere dell'immaginazione nei romanzi storici

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4 Anni 1 Mese fa #40299 da Vytis
Buongiorno.
Può sembrare un argomento singolare ma vorrei aprire un argomento anche in base ad interventi letti qua.
I romanzi storici e le fiabe.
Voi direte: "si ma cosa hanno a che vedere con la storia?"
Beh signori, nei romanzi come Ivanhoe la storia è tutto visto che il romanzo è immerso nella storia. "La morte di Artù" di T. Mallory (XV secolo) non è forse un "romanzo"? Artù non è mai esistito, è un personaggio di fantasia come le guerre da lui combattute, eppure non ci si chiede , leggendo i romanzi se si stia leggendo o meno una realtà, giacché, come giustamente detto da qualcuno: "la realtà in una finzione è più reale della realtà".
Se prendiamo il libro prima ed il film poi (libro 1973, film 1987) "La Principessa sposa" , ovvero meglio conosciuto con il titolo del film "La Storia Fantastica" , la storia è tutto giacché il romanzo e film è ambientato in un'epoca storica. Quale non si sa, ma è ambientato in un'epoca storica ma non ci si chiede, leggendo il libro, se sia reale o meno poiché la realtà totale del tutto inizia e finisce in quel libro. Se mi metto a scrivere il continuo de "La Principessa sposa" di Goldman (1973 come detto) o scrivo punti del romanzo che trovo meno chiari o dei rimandi non scritti nel libro, il mio scritto assurge a realtà totale poiché è una pura mia invenzione e la sua realtà vive e muore dentro quello scritto, nella mia immaginazione.
Poi questo libro/film è visto giustamente anche come una fiaba, come Ladyhawke ( 1985 - stupendo ! ). Non mi domando se sia reale o meno perché quando vedo il film, quel Medioevo esiste giacché inizia e muore nel film stesso; così come accade nei romanzi, come quello già citato o come "La Storia Infinita".
Io ad esempio, e parlo solo per me, ho commissionato tutto il libro de "La Principessa sposa" ad un amanuense moderno che lo trascriverà su pergamena e userà come scrittura la semigotica con i capolettera. Non andrò certo a chiedermi, quando avrò il libro, se sia originale o meno (medievale o no), poiché in quel momento stesso quando lo leggerò nella sua rilegatura rinascimentale da me commissionata, il libro stesso sarà un originale del XVI secolo (ad esempio) poiché la magia inizia e finisce fra quelle righe e tutto ciò che vi è raccontato dentro è pura realtà appunto perché è finzione.
Do manforte all'intervento di un utente di questo forum, del quale non ricordo il nome perché sto scrivendo e non l'ho sottocchio, quando dice che la realtà più totale è nella nostra immaginazione. Perché essa è nostra e nessuno ce la può rubare.
Se creo un romanzo dove il protagonista, un cavaliere, vive in una torre del XII secolo, non vado a chiedermi se in realtà vi fossero torri , torrette,castelli od altro nel XII secolo, giacché nella mia immaginazione esse esistono e sono reali, giacché è una realtà solo mia e frutto del mio costrutto mentale.
E' troppo astruso o si riesce a comprendere?

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4 Anni 1 Mese fa #40302 da Vytis
PS non dimenticando anche i romanzi come il Corsaro Nero e tutti quelli del Salgari ma anche quelli storici fantascientifici di Verne

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4 Anni 1 Mese fa #40321 da Vytis
come vedete questi romanzi nell'ottica del tempo nel quale vennero scritti?

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