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Fin da quando mi è arrivata la prima notizia sui fenomeni di Canneto di Caronia mi è venuta alla mente una parola: induzione elettromagnetica (si, lo so. Sono due :( ).Volano49 ha scritto: C'è chi (come certi utenti di forum sul paranormale, si, insomma, quelli che reggono le reggicalze a Polidoro...) non sopporta casi simili a Canneto di Caronia perchè troppo numerosi.., si può facilitare loro il compito trattandoli singolarmente, magari uno dei casi di combustione spontanea, innescati suo malgrado da un ragazzo di Formia, anno 1983, l'allora sedicenne Benedetto Supino, capace di provocare dei notevoli fenomeni cinetici, teleustori in primis. Ma non è una novità, perchè nelle manifestazioni di Poltergeist si verificano spessissimo effetti esotermici. Gli interruttori dell'impianto elettrico e di energia del macchinario dell'azienda di famiglia, dove anche Benedetto aiutava saltuariamente il padre, cominciarono a saltare e a fondersi. Anche una volta riparati reggevano per poco,
Fu controllato se vi era un sovraccarico di consumo, o difetti che potessero causare corti circuiti, fu fatta una completa revisione dell'impianto elettrico nonostante non presentasse alcuna anomalia. Furono comunque sostituiti i fili, i ruttori, le scatole, insomma una ristrutturazione completa, ma i fatti si ripetevano: iniziò a bruciare il grosso cavo inserito nella piastra dei contatori e degli interruttori generali. Intervennero i tecnici dell'Enel che non trovarono mai anomalie. Al ripetersi di tali eventi, si notò che i guasti non si verificavano quando era assente il sedicenne Benedetto Supino che, come detto, aiutava saltuariamente il padre nell'azienda.
Crebbe questa certezza perchè quando il ragazzo era presente si scaricavano sia le batterie delle auto e bruciavano anche gli interruttori della abitazione. Era solo l'inizio, infatti, sempre e solo quando il ragazzo era presente, senza alcuna causa, cominciarono a prendere fuoco pezzi di legno, truccioli e giornali. Una tuta di un operaio, intento alle sue mansioni, prese inaspettatamente fuoco, con Benedetto nelle vicinanze. Era solo l'inizio di un periodo di fuochi che interessarono anche mobili, tute e tovaglie.
Infine il ragazzo fu allontanato e inviato a lavorare nei cantieri di Ventotene, a Santojanni, ad Acquatraversa, Ed anche li cominciarono a bruciare interruttori, corredati da scariche di accumulatori, inspiegabili guasti agli apparecchi elettrici, dando così un'ulteriore conferma che il ragazzo era la vera causa (ovviamente inconscia e involontaria) della fenomenologia.
Un saluto
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