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Non saprei a chi rivolgermi per rendere pubblica la scoperta, credo che gli unici possibili interessati nel mondo accademico potrebbero essere proprio gli storici della matematica. Nel caso comunque citerei tutti i partecipanti alla discussione, più ne siamo più ci divertiamo.Rox2 ha scritto: Se hai modo di divulgare la scoperta, al di fuori di LuogoComune, decidi tu se farlo o meno.
Io non ho fatto nulla; se non era per te, l'avevo presa per parabola.
Qualora decidessi di farlo, non merito nessuna citazione; puoi chiamarmi semplicemente "un turista che mi ha segnalato una foto".
Tanto l'ho presa da Wikipedia, quindi è sotto licenza Creative Commons. Le mie sono in formato cartaceo, di un'epoca in cui c'era ancora il rullino.
In effetti quello di trovare la superficie di area minima dato un contorno è un problema davvero complesso, tra l'altro il tuo esempio ha un collegamento con l'inizio del discorso del thread: la prima superficie di area minima scoperta è stata la catenoide:DanieleSpace ha scritto: Non è la prima volta che mi trovo di fronte a un caso dove calcoli apparentemente complessi (in questo caso impossibili viste le mancate conoscenze di allora) vengono risolti con un artificio empirico.
Per esempio l'architetto Frei Otto quando progettò lo stadio olimpico di Monaco, creò delle tensostrutture su cui sarebbe stato molto difficile fare i calcoli statici, con in computer ed i software degli anni '60.
Gli venne invece la brillante intuizione di usare delle bolle di sapone e dello spago per creare una sorta di modellino. Se la bolla restava intatta, voleva dire che c'era un certo equilibrio delle tensioni meccaniche, altrimenti doveva rimodellare la struttura.
Grazie dell'apporto, non avrei mai immaginato che le curve chiamate "sezioni coniche" fossero sezioni di un cono! Il cono però, a rigore, dovrebbe essere doppio.Fabrizio70 ha scritto: In effetti non servono particolari conoscenze matematiche...
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Per quanto ne so, questo fu l'errore che commise Galileo. Anche lui la pensava come te.FranZeta ha scritto: Ebbene, anche se molto simile a una parabola, è proprio la catenaria la curva più adatta a sostenere un ponte, dato che caricata con un peso comporta solo sforzi di compressione.
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Galileo non consceva la catenaria, scoperta solo alla fine del '600, lui sosteneva erroneamente che la catenaria fosse una parabola. Non mi riferivo ai ponti sospesi, ma a quelli in traliccio d'acciaio tipo questo:Rox2 ha scritto: Per quanto ne so, questo fu l'errore che commise Galileo. Anche lui la pensava come te.
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Galileo non conosceva la catenaria...
...lui sosteneva erroneamente che la catenaria fosse una parabola.
E come ho già detto io, quel paralume dovrebbe essere parabolico, per proiettare quel fascio di luce sul muro... quindi siamo da capo....come già detto basta una lampada con un paralume per proiettare un'iperbole su un muro
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Io ho parlato di "coniche", ovvero curve algebriche del secondo ordine, specificando "tranne la banale circonferenza".Fabrizio70 ha scritto: Prima di fare affermazioni simili hai controllato bene ?
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Rox2 ha scritto: Scusami Franz, ma l'ex-moderatore (che ancora vive in me) non mi consente di continuare questo OT.
Ti faccio solo notare la contraddizione tra queste due frasi, poi tornerò a Micerino.
Galileo non conosceva la catenaria...
...lui sosteneva erroneamente che la catenaria fosse una parabola.
No. Un paraboloide serve a proiettare un fascio (approssimativamente) cilindrico, un paralume come questo:E come ho già detto io, quel paralume dovrebbe essere parabolico, per proiettare quel fascio di luce sul muro... quindi siamo da capo.
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Io ho parlato di "coniche", ovvero curve algebriche del secondo ordine, specificando "tranne la banale circonferenza".
Quelli che ci mostri sono archi molto imprecisi, probabilmente tracciati a mano libera, forse nel tentativo di simulare un semicerchio.
Nulla a che fare con l'iperbole perfetta di Micerino.
Il primo studio serio sulle coniche viene dall'Egitto, perché Apollonio di Perga viveva ad Alessandria.
Perché ci si sarebbe impegnato così, se in quel territorio le conoscevano da oltre 2000 anni?
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Mi hai fatto venire in mente una vecchia barzelletta: "Per tre punti passa una sola retta, purché abbastanza spessa!"
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Vabbè, speravo di chiuderla con una battuta, ma visto che insisti...Fabrizio70 ha scritto: ho usato uno spessore maggiore perché le pareti di queste tombe sono affrescate a differenza di Micerino ed è difficile capire l'esatta linea di giunzione ed il metodo di costruzione.
Prima di tutto, usando Geogebra come fai tu, è sufficiente una qualsiasi curvatura per trovarci una conica; basta che ci siano un paio di tratti dove collocare oculatamente i primi quattro punti, poi ci si piazza il quinto in qualche modo, trascinando il mouse fino a dove serve....è difficile capire l'esatta linea di giunzione ed il metodo di costruzione.
Non "per secoli", ma per una settantina d'anni....una scuola di architettura che per secoli ha costruito monumenti oggi difficilmente replicabili
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E' la malafede con cui cerchi immagini su Google, nel vano tentativo di sputtanare l'interlocutore, facendo le pulci ad ogni parola che scrive.
Tu, invece, non ti sei nemmeno accorto che due immagini su tre, tra quelle che hai mostrato, indicano due pareti opposte della stessa stanza.
Se te fossi reso conto, ti saresti chiesto come mai si ottengono due curve diverse: parabola da una parte ed ellisse dall'altra (pure storta).
Prima di tutto, usando Geogebra come fai tu, è sufficiente una qualsiasi curvatura per trovarci una conica; basta che ci siano un paio di tratti dove collocare oculatamente i primi quattro punti, poi ci si piazza il quinto in qualche modo, trascinando il mouse fino a dove serve.
...E chissenefrega se il bordo del soffitto sta più fuori che dentro? Tanto la gente non vede più il muro, quando sopra ci piazzi una bella linea rossa che "più o meno" passa da quelle parti.
Sull'altra immagine, quella di Tutankhamon con il dio Anubi, il taroccamento è anche più interessante.
La prima volta, con una linea spessa due dita, hai mostrato tutta la parete ottenendo un'ellisse:
La seconda volta, "invitato" dalla mia battuta, ti sei sentito costretto ad usare un tratto più sottile; per farlo coincidere, hai dovuto isolare solo la parte alta e ti è uscita un'iperbole...
...sulla stessa parete di prima!!!
A proposito... ti sei dimenticato di ritagliare la foto sui lati destro e sinistro.
Per non infierire, fingo di non aver visto quell'evidente divergenza dopo i punti estremi.
Che cosa avremmo dimostrato? Che Micerino conosceva l'iperbole, perché qualcuno l'ha riprodotta 1300 anni dopo?
Non "per secoli", ma per una settantina d'anni.
Quei "monumenti oggi difficilmente replicabili" non appartengono all'epoca di cui parli tu.
Stai rovesciando tutto nello stesso calderone, tanto sul coperchio ci scriviamo "Antico Egitto" e diciamo che sono sempre loro. In realtà, sai benissimo che sotto quella voce ci stanno 3000 anni di storia.
Quei soffitti curvi, che ci hai mostrato, li saprebbe fare mio figlio con il DAS; tuttavia, 1300 anni prima, quello stesso popolo avrebbe compiuto imprese da fantascienza.
E' questo l'argomento su cui discutere, non se Rox ha scritto una riga sbagliata e farlo passare per idiota.
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Rispondo solo a questo, perché su tutto il resto ti sei già infognato a sufficienza da solo.Fabrizio70 ha scritto: Quindi realizzare un iperbole è impossibile , un curva polinomiale di decimo grado è un gioco da ragazzi
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Se sei in disaccordo, discuti come fa lui, portando spiegazioni, senza aggressività.
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La curva di decimo grado ti esce fuori a casaccio, mentre la conica devi progettarla apposta.
.........
Tuttavia è quasi impossibile che sia un'iperbole, oppure una parabola. Se lo fosse, si tratterebbe di un caso eccezionale come il cerchio di Giotto.
La seconda volta, "invitato" dalla mia battuta, ti sei sentito costretto ad usare un tratto più sottile; per farlo coincidere, hai dovuto isolare solo la parte alta e ti è uscita un'iperbole...
Inoltre, anche senza Geogebra, il tracciamento a mano libera si vede a occhio, grazie agli animali dipinti sotto l'arco che fanno da riferimento.
Come è possibile?
Io ce l'avrei, una mezza idea... Tu ce l'hai?
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Anch'io!... Anch'io!Fabrizio70 ha scritto: Veramente di iperboli ne sono uscite tre , tutti Giotto a quanto pare
D'accordo, comincio io...Fabrizio70 ha scritto: Se hai una idea tirala fuori , non ho tempo da perdere con gli indovinelli...
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Rox2 ha scritto: La differenza risulta evidente analizzando il lavoro di FranzEta, che ripropongo di nuovo
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Nel mio post precedente ho fatto il "cattivo esempio", proprio perché appaia macroscopica la professionalità del tuo operato, per quanto semplice e rapido possa essere stato per te.FranZeta ha scritto: ...se il soffitto è con ottima approssimazione iperbolico, beh allora non può anche essere parabolico con approssimazione altrettanto buona.
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- Se lanci un sasso diagonalmente verso l'alto, la traiettoria che descrivi è una parabola.
- Se guardi una gara di salto con l'asta, l'attrezzo caricato si piega a parabola.
- Se tieni una cordicella alle due estremità, tenendola allentata, quando la carichi con 10 pesi uguali alla stessa distanza tra loro, assume la forma di una parabola.
Mi fermo qui... E' solo per capire che ci sono diversi modi, con mezzi primitivi, per ottenere una parabola.
Tuttavia, non ne conosco nemmeno uno, per formare un'iperbole.
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Risultato perfetto!... Anch'io come Giotto!!!
Non è andato a cercare con Google una foto che facesse al caso suo.
Poi ha selezionato l'intera curva, su una lunghezza di quasi tre metri, impostando i primi due punti in corrispondenza degli spigoli. Non ha isolato il tratto che gli faceva comodo.
Quello che appare certo è che i faraoni hanno trovato tutto già lì: Sfinge, piramidi e relativi templi, tutto costruito da altri in epoche precedenti.
Il povero Sennedjem, invece, ha dovuto farsi fare il soffitto con i mezzi che aveva.
Devo dire che gli è venuto anche bene, con le tecnologie dell'epoca.
Quando ci provai io, l'egittologo che ci faceva da guida mi prese per il culo tutto il pomeriggio.
Riuscì a farlo smettere dicendogli, davanti a tutti: "Provaci tu, a scavare due metri cubi con attrezzi di rame, da un parallelepipedo di granito; quando hai finito chiamami, che ti offro da bere."
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Vedi, Fabrizio... se io fossi come te, mi basterebbe questa tua frase per ignorare tutto quello che scrivi. Potrei facilmente appellarmi all'Argumentum ad hominem, facendoti passare per idiota e togliendo importanza anche agli altri tuoi argomenti.Fabrizio70 ha scritto: No tu hai barato , prima hai disegnato la curva con strumenti matematici e poi hai ripassato sopra con paint...
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Non avevo capito che l'avessi interpretato come "orgoglio". Anzi, avevo dato per scontato che NESSUNO conosce TUTTE le tombe ed i templi dell'Egitto.Fabrizio70 ha scritto: Prima di fare affermazioni simili hai controllato bene ? metti da parte l'orgoglio e rispondi con un semplice NO
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E' sempre interessante e istruttivo vedere una verifica empirica di una affermazione teorica, e il tuo esperimento con la candela verifica quanto già ribadito più volte. Credo di aver già risposto qui alla tua domanda:DanieleSpace ha scritto: Non voglio togliere nulla alla vostra dissertazione, ma prima di parlare di "antichi popoli" o di quelli che c'erano "prima", alla LUCE di questo materiale, ribadisco la domanda, ora formulata in modo più preciso.
È possibile che il povero scalpellino addetto al famoso soffitto, abbia scolpito l'iperbole, semplicemente seguendo la luce proiettata dalla sua lampada ad olio, pur non capendo una mazza di matematica ?
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Sarebbe "assurdo ed insensato" se considerassimo solo le dimensioni dei blocchi ed il loro numero; ma diventa impossibile se parliamo anche di materiali e peso.FranZeta ha scritto: Direi che è un lavoraccio assurdo e assolutamente insensato a meno che quella particolare forma non avesse un significato molto più profondo dell'ombra di una candela.
Scherzi?...charliemike ha scritto: Scusate l'intromissione.
Volevo dire la mia.
Questo rende la tua opinione anche più interessante, visto come si comportano gli archeologi "competenti".Io non sono competente in nessuna di queste materie
Esatto... ma dipende da quanto antichi.non direi che gli antichi non avessero determinate conoscenze
Sì, infatti... Si chiamano "OOPArt", che significa "Out Of Place ARTifacts" ovvero "Manufatti fuori luogo".sparse per il mondo ci sono moltissime costruzioni di cui non si riesce a spiegare come siano state realizzate
Non mi intendo di Geologia, ma non credo che in natura esistano archi...qual è la forma in natura più utilizzata per sorreggere una volta o un arco?
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