di Marco Galloni

«Che cos’è la verità?»: è la domanda che, secondo il Vangelo di Giovanni, Pilato rivolge a Gesù durante il processo (Gv 18,38). Gesù tace, sembra non rispondere. In realtà il Figlio dell’uomo risponde, solo che la sua risposta non è di tipo dialettico argomentativo bensì personale e performativo: la verità non è una teoria, una formula, una categoria politica né niente del genere, ma una persona capace di testimonianza e di coerenza. Nel caso di Gesù, come sappiamo, questa coerenza giunge fino alle estreme conseguenze: il Nazareno rimane fedele a se stesso e alla propria missione anche quando questo lo espone al rischio – anzi alla certezza – di una morte terribile.

La verità come corrispondenza tra intelletto e realtà

Milleduecento anni dopo quella morte, uno dei più grandi teologi e filosofi della cristianità, san Tommaso d’Aquino, darà della verità una definizione destinata a diventare classica: la verità è «adaequatio intellectus et rei», vale a dire corrispondenza tra intelletto e realtà (S. theol., I q 21 a 2 c); se la “ratio” di una persona aderisce pienamente a una cosa così come essa è in se stessa, allora quella persona è nella verità, ha trovato la verità.

Questa definizione ha tuttavia il limite di rimanere esclusivamente sul piano logico razionale e di valere solo per una parte della verità, di ciò che esiste realmente: non per la verità tutta intera. Per questo l’Aquinate, come ricorda Benedetto XVI nel suo Gesù di Nazareth, formula altre due definizioni più rigorose ed estensive. La prima suona così: «La verità è nell’intelletto di Dio in senso vero e proprio e in primo luogo (“proprie et primo”); nell’intelletto umano, invece, essa è in senso vero e proprio, e derivato (“proprie quidem et secundario”)» (De verit., q 1 a 4 c). La seconda formulazione, che Ratzinger definisce «lapidaria», è quella che si avvicina di più a ciò che Gesù intende per verità: Dio è «ipsa summa et prima veritas», cioè “la stessa somma e prima verità” (S. theol., I q 16 a 5 c). Il senso di queste affermazioni è che gli uomini e il mondo, nei quali verità e menzogna sono pressoché inestricabilmente mescolate, diventano tanto più veri quanto più rispecchiano Dio, il senso della creazione, il Lògos eterno da cui sono scaturiti.

Se l’Aquinate fosse vivo oggi

Ma anche senza scomodare Dio – e per limitarci alla definizione classica della verità come «adaequatio intellectus et rei» – ci chiediamo, in occasione della diciassettesima ricorrenza dell’11 settembre: se Tommaso d’Aquino fosse vivo oggi, cosa direbbe degli attentati alle torri gemelle e al Pentagono? Per quanti sforzi facesse, l’Aquinate non riuscirebbe in alcun modo ad adeguare l’intelletto alla “res”, alla cosa: il suo intelletto si rifiuterebbe categoricamente di credere che due edifici alti oltre 400 metri, peraltro colpiti in punti molto diversi della struttura, possano collassare in quasi perfetta verticale e con tempi vicini alla caduta libera, che il WTC7 sia crollato da solo per solidarietà, che quell’oggetto sottile e velocissimo che trapassa il Pentagono sia un velivolo di linea, che gli aerei, quando precipitano, scavino buche come quella di Shanksville e via dicendo. San Tommaso d’Aquino ne dedurrebbe che quegli eventi – la “res”, la cosa in sé – devono necessariamente avere una spiegazione diversa da quella fornita dalla versione ufficiale.

La verità ha bisogno di noi

Tutto risolto, dunque? È così evidente che i fatti dell’11 settembre sono delle operazioni “false flag”, degli auto-attentati, che prima o poi tutti se ne renderanno conto? Purtroppo no, come sappiamo: la maggior parte delle persone non è dotata dell’acume e della coerenza di Tommaso d’Aquino. Il problema è che la verità non è qualcosa di puramente oggettivo che si impone alla coscienza umana. La verità nasce piuttosto dalla relazione tra un’oggettività e una soggettività e ha bisogno di noi per esistere: perché possa esservi «adaequatio intellectus et rei» occorre che vi sia il giudizio, quell’atto della ragione in cui si uniscono soggetto e predicato per formare frasi o pensieri del tipo «i corpi sono estesi» (giudizio analitico a priori) oppure «le torri gemelle sono state abbattute con la tecnica delle demolizioni controllate». Soltanto nel giudizio, ci ricorda ancora Tommaso (De verit., q 1 a 3), può esserci verità; se questo giudizio manca, propriamente parlando non c’è neanche verità.

Ecco perché, a distanza di 17 anni, la menzogna dell’11 settembre può continuare indisturbata a fare danni, a seminare guerra, morte e distruzione, a causare indicibili sofferenze a intere popolazioni innocenti: perché il numero di persone disposte a testimoniare la verità, quella terribile verità, rimane troppo esiguo. La verità, che è umile, discreta, inerme come Gesù davanti a Pilato, ha bisogno del nostro coraggio per agire nel mondo e rinnovarlo.

Fonte Megachip

Comments  
Mi piace moltissimo questa definizione: «adaequatio intellectus et rei».

E' l'unico modo per rendere assoluto un problema relativo.
Bellissimo articolo, geniale lo spunto...

Quote:

se la “ratio” di una persona aderisce pienamente a una cosa così come essa è in se stessa, allora quella persona è nella verità, ha trovato la verità.

sono d'accordo, la verità ci contiene. Ma solo quando lo scopri e adegui il tuo intelletto, il tuo corpo, il tuo spirito ad esso, allora sei realmente nella Verità ("ama Dio tuo con tutto il corpo, tutto lo spirito e tutta la mente). E' questo di solito porta alla "morte" e alla resurrezione. Veniamo messi a morte dalla menzogna del mondo, ma resuscitiamo nella Verità. La Verità però non può vivere senza la giustizia e viceversa. Altrimenti Satana, la menzogna, vince ancora una volta.
Gesù affronta la morte perchè è l'unico modo per mostrare la Via che può rendere Giustizia alla Verità che sta portando: la Vita.

La Verità non può rimanere muta, deve essere testimoniata, "non si accende una lampada per metterla sotto un vaso".

Sull' 11-9 dico questo: chiunque abbia approfondito l'argomento è nella verità, quella vera. Lo stessa verità la conoscono sia i "complottisti" che i "debunker". Chi non si è nemmeno degnato di approfondire, resta nella semplice ignoranza, che è ancora meno della menzogna. La menzogna è un negativo, dal quale si può dedurre un positivo, con un pò di intelligenza.
Definirei la verità come la spiegazione più logica in base alle informazioni disponibili.

Ma la verità (purtroppo?) riguarda tanto le informazioni quanto il processo di analisi.
A me ha colpito:

La verità è una persona che ha la capacità di testimoniare e rimanere coerente.
Restare fedele a se stesso e alla propria missione.

Nessuno ha il dovere fare ciò fino alla morte come Gesù, ma tutti hanno il dovere di non tradire se stesso e chi gli sta affianco se non rischia la vita.
Un fatto, talmente anomalo e spettacolare da risultare irripetibile nella Storia e pure nelle indagini, si estranea dal consueto processo di verosimiglianza e compatibilità con l'esperienza sensibile e con i dogmi che regolano la nostra esistenza.

I grattacieli crollano perché nessuno è in grado replicare la sberla data da aerei di linea, la Luna viene conquistata perché un paese che freddava presidenti, candidati presidenti e predicatori pacifici possedeva una forza interiore sconosciuta al resto del globo, il cadavere del terrorista più famoso della storia sparisce in mare perché madre terra non può accogliere un simile reietto...

Ragazzi, vi manca il pathos... usate il lievito madre offerto dello zio Sam per gonfiare il vostro spirito, per creare ciò che non è mai esistito neanche nella vostra più fervida immaginazione e proprio per questo nessuno potrà mai contestarlo fino in fondo...

Vi offrono simili effetti speciali gratis e pure vi lamentate, non è carino questo.
Almeno ricambiateli con un like
Bell'articolo, ma secondo me la verità è qualcosa di più semplice ed è proprio in questa semplicità che è possibile avvicinarne il significato agli eventi dell'11/9.

I vangeli da cui è stato tratto questo bellissimo spunto sono scritti in greco. ll termine greco usato nel Nuovo Testamento per verità è alètheia ed è l’esatto contrario di falsità o ingiustizia e denota conformità ai fatti o a ciò che è giusto e appropriato.

Questo significato emerge da altri passi biblici dove lo stesso termine viene usato come Marco 5:33, "La donna, spaventata e tremante, sapendo che cosa le era successo, si fece avanti e si gettò ai suoi piedi dicendogli tutta la verità" o 1Gv 2:21, "Vi scrivo non perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna ha origine dalla verità"

Quindi, o menzogna o verità, o bianco o nero.

Nei fatti dell'11/9 esiste una sola alètheia.
"Soltanto nel giudizio, ci ricorda ancora Tommaso (De verit., q 1 a 3), può esserci verità; se questo giudizio manca, propriamente parlando non c’è neanche verità."
--> Ci spingono ad essere tifosi e non giudici dando le spalle alla verità...
Come insegna la teologia apofatica, la verità è irraggiungibile. Ci si può solo avvicinare asintoticamente, restringendo il campo per mezzo di negazioni. Affermando cosa Dio certamente non è, e non cosa Dio è. Non a caso l'apofatismo divenne archetipo del falsificazionismo di Popper, su cui si fonda il moderno metodo scientifico.
Le verità scomode come quella dell'11 settembre non sono rifiutate per mancanza di "intellectus" nella popolazione, ma perché la "res" viene preclusa ai più, e rimpiazzata da una mistificazione che impedisce un giudizio corretto.
Non è questione di verità formale (questo tipo di fatti sono talmente chiari che bastano 5 minuti di conversazione franca per giungere alla medesima conclusione con chiunque) ma di comunicazione.
Le menti dei più sono troppo occupate a subire un bombardamento di notizie ed intrattenimento giornaliero, per approfondire anche tematiche che non gli vengono fatte lampeggiare violentemente in faccia la sera. Come un vero è proprio bombardamento strategico, questa quotidiana rassegna dello psicodramma risucchia tutte le forze e il tempo del nemico verso diversioni, impedendogli di concentrarsi sui punti cruciali e vulnerabili dell'aggressore.
E coloro che invece approfondiscono, per due terzi sono stati precondizionatati nel credere a un pregiudizio.
La sola ragione di tutta questa fatica nel far accettare la somma di uno più uno è semplicemente perché non raggiungiamo abbastanza gente.
Splendido articolo!

Se ne può dedurre che per far emergere la verità bisogna lavorare per generare, in chiunque, quella capacità di "giudizio" necessaria: la scuola, i media, le piazze, mi sembrano proprio i posti giusti; e la letteratura e la scienza due strumenti indispensabili per farlo.
Se? la versione ufficiale è falsa, mi dimando che ruolo possano avere il senso della ragione e del vero nelle menti di chi ha permesso che tutto cio' accadesse.
Forse pensavano come quei due del Columbine?

Ma gli sciacalli che ne hanno approfittato erano gia li o sono arrivati dopo?
Il fatto che ad organizzare il tutto possono essere stati in tanti oppure in pochi con tanti soldi, non cambia l'altro fatto, che probabilmente ora i soldi li stanno perdendo a causa della vorticosa ascesa della rete e di tutte le sue implicazioni. Saranno un po nervosi ma hanno ancora tanti soldi.
putroppo o per fortuna la mente umana è capace di darsi una rappresentazione deformata della realta' e dell'intelletto per fare in modo che si accordino e non producano dissonanza cognitiva.
In altre parole costruisco volontariamente o involontariamente una storia impossibile fingendo prima di crederci e poi dimenticandomi che l'ho creata io stesso.

Quindi la definizione di aquino di verita' non mi puo' trovare d'accordo perche' tutti sarebbero nella verita', anche chiamando in causa eventualmente azioni soprannaturali a giustificare eventi fisicamente impossibili.
#6
Che le bugie vengano credute perché sono eventi inreplicabili non è vero.
Ci sono ancora due campate del Ponte di Genova, fatemi vedere che tranciando gli stralli crolla il pilastro.

Una cosa è certa: le menzogne cadranno. Se ne creeranno altre ma le menzogne dell'impero americano crolleranno quando crollerà questo impero.
Su questo non ho il minimo dubbio.
OT messaggip per redazione...

nei forum vedo argomenti strani :

luogocomune.net/.../...
luogocomune.net/.../...
luogocomune.net/.../...
luogocomune.net/.../...
luogocomune.net/.../...
autore shyteim
magari e tutto ok...

Marco
Grazie a tutti per le segnalazioni. Ho già rimosso.
Sono un po' perplesso. Pensiamo l'evoluzione della "verità" in un argomento puramente scientifico: l'atomo.
La "verità" è cambiata da indivisibile a composto di tre elementi ....e ci saranno ancora evoluzioni.
Forse che ai tempi quelle non erano "verità"? E se anche così fosse a che serve davvero la verità?

Dopo di che, sinceramente, non so proseguire.

Posso arrischiarmi a dire che la verità è soggettiva, è la non contraddizione fra il mio modello e la ia realtà che conosco.

Nel caso dell'11 settembre se la realtà che conosco è "americani buoni" "mai visto il wtc 7", "che cos'è la velocità nel vuoto?" ... la verità non potrà essere altro che "cattivo Bin Laden"
Volevo dire la mia ma #12 gnaffetto mi ha preceduto. Quoto in toto.
#16 penta

Nei secoli le nostre conoscenze si sono evolute. Le scoperte scientifiche e le nostre esperienze hanno fatti passi da gigante.
Un tempo si pensava che l'atomo fosse indivisibile. Molto tempo addietro non se ne conosceva neppure l'esistenza.
Fino al secolo scorso era impensabile perfino credere che l'uomo potesse volare. Grazie ai fratelli Montgolfier prima e Wright poi, è diventato all'orine del giorno e nessuno si azzarda più a dire che è impossibile.

Ciò che si riteneva impossibile, è diventato possibile.


Ma quello a cui assistiamo oggi è l'inversione di tendenza di tutto questo. Il credere impossibile ciò che abbiamo davanti agli occhi.
Negarne la stessa evidenza.
Fabbricarsi una propria verità basata sui preconcetti e non sulle nostre esperienze e conoscenze.

Un aereo che si schianta al suolo lascia sempre delle tracce.
Eppure moltissime persone sono convinte di vedere un aereo nella buca di Shanksville, o al Pentagono.

Questo perché l'alternativa sarebbe che i fatti, così come ce li hanno raccontati, non sono veri, ergo ci hanno mentito, e quindi la verità potrebbe essere un altra, magari inaccettabile.


La dissonanza cognitiva, la stessa che ha condannato ai tempi che furono Galileo Galilei, è la discriminante fra verità oggettiva e soggettiva.
Ma quello nella foto è Aurelio De Laurentiis.

Tommaso D'Aquino è questo:

#18 charliemike
Certamente esiste la dissonanza cognitiva, che, per me, (e già questo rende discutibile quello che dico) dipende ancora da un modello sbagliato della realtà ("gli americani sono buoni" od altro) che fa sì che tu voglia adeguare la realtà al modello.
In entrambe le visioni è inutile presentare la realtà: bisogna cercare di adeguare il modello.
Vero che si può anche cercare di combattere la dissonanza cognitiva, ma mi sembra più difficile perché è una tendenza comune.

Quote:

Per questo l’Aquinate, come ricorda Benedetto XVI nel suo Gesù di Nazareth, formula altre due definizioni più rigorose ed estensive. La prima suona così: «La verità è nell’intelletto di Dio in senso vero e proprio e in primo luogo (“proprie et primo”); nell’intelletto umano, invece, essa è in senso vero e proprio, e derivato (“proprie quidem et secundario”)» (De verit., q 1 a 4 c).

Le torri ideologiche sono molto belle e complesse, ma basta un niente per buttarle giù: arriva un Nietzsche 747 con un semplice "Dio è morto" e tutto crolla in dieci secondi netti.
#21 Pyter

Quote:

Le torri ideologiche sono molto belle e complesse, ma basta un niente per buttarle giù: arriva un Nietzsche 747 con un semplice "Dio è morto" e tutto crolla in dieci secondi netti

Quoto.

IN RED WE TRUST
Il WTC7 è la pistola fumante di tutta la faccenda "demolizione controllata".

Quote:

Il credere impossibile ciò che abbiamo davanti agli occhi.


Quote:

Negarne la stessa evidenza.


Quote:

Fabbricarsi una propria verità

Parole Sante.
Non so da chi ha copiato, ma Burioni una volta scrisse: "La verità è una bugia che viene creduta".

Il compito di tutti deve essere quello di diffondere e tenere vive le versioni alternative.
Ad esempio: all'origine dell'epidemia di AIDS, Wikipedia cita due versioni: quella del cacciatore (versione ufficiale) e quella del vaccino orale contro la polio di Koprowski. Molti anni fa è stato fatto anche un documentario. Molto interessante.
Poi c'è il libro "Vaccination the silent killer" che collega la "Spagnola" a punture fatte ai soldati americani.
Insomma, i vaccini hanno salvato milioni di vite o sono la causa delle due più grandi epidemie del Novecento??
Poi c'è l'epidemia del nuovo millennio che è l'autismo e forse qualcosina i vaccini c'entrano anche lì.

Quote:

«Che cos’è la verità?»: è la domanda che, secondo il Vangelo di Giovanni, Pilato rivolge a Gesù durante il processo (Gv 18,38)

Quid est veritas? = est vir qui adest, "è l’uomo che è qui".
#24 lucred 2018-09-19 12:53

Quote:

Parole Sante.

Ma io ho anche scritto:

Quote:

Un aereo che si schianta al suolo lascia sempre delle tracce.
Eppure moltissime persone sono convinte di vedere un aereo nella buca di Shanksville, o al Pentagono.

Il bicchiere è mezzo pieno.

No!

Il bicchiere è mezzo vuoto.

Due verità!

L'unica verità ( forse ) è che nel bicchiere vi è dell'acqua.
#18 charliemike

Quote:

Eppure moltissime persone sono convinte di vedere un aereo nella buca di Shanksville, o al Pentagono.

Ci sono miliardi di persone che credono a Gesù e Maometto e prendono i vangeli e il corano come verità incontrovertibili e tu ti scandalizzi per quattro americani che vedono gli aerei dove non ci sono? ;-)
"L'essenziale è invisibile agli occhi" diceva Il piccolo principe.
"Specialmente quando non esiste" aggiungo io :-D
#28 Andoram

La verità è sempre UNA soltanto.
Il bicchiere è pieno a metà. :-)
#29 Piramis
La tua è un aggravante.

Il concetto del discorso è che ciascuno si costruisce la sua propria verità.

La vera verità è solo la prima, quella vissuta direttamente. Tutte le altre sono solo interpretazioni soggettive, per quanto accurate.
#30 eco3

Quote:



La verità è sempre UNA soltanto. Il bicchiere è pieno a metà. :-)

Potrei dire il bicchiere è mezzo vuoto. :roll:
#31 charliemike

Spero si capisca che il mio commento era ironico :)
#32 Andoram

Quote:

Potrei dire il bicchiere è mezzo vuoto. :roll:

Perchè, evidentemente, sei pessimista. Un ottimista lo troverebbe mezzo pieno.
Ma sono percezioni "vostre".
In realtà il bicchiere è pieno a metà.
#33 Piramis
Lo avevo capito. Infatti ho risposto così. :-)

Chi crede all'aereo al Pentagono o Shanksville sono niente in confronto ai miliardi che si fanno infinocchiare dalle religioni.
Ma alla fine della favola, pochi o tanti, il concetto è lo stesso.

ciascuno si costruisce la sua propria verità.
#34 eco3


Quote:

Perchè, evidentemente, sei pessimista. Un ottimista lo troverebbe mezzo pieno. Ma sono percezioni "vostre". In realtà il bicchiere è pieno a metà.

Pieno a metà, mezzo vuoto non è l'altra parte della medaglia? :roll:
#36 Andoram

Ciò che intendo è che il fatto che tu veda il bicchiere mezzo pieno e io lo veda mezzo vuoto non sono DUE verità, ma, a mio modo di vedere, due percezioni soggettive.
La verità INCONTROVERTIBILE è UNA soltanto e cioé che lo spazio di quel contenitore è occupato per il 50% da un liquido (auspicabilmente vino ;-) .
#28 Andoram 2018-09-19 13:53
Il bicchiere è mezzo pieno.

No!

Il bicchiere è mezzo vuoto.

Due verità!


_
*Perdonami Andoram almeno in questo caso la verità è una:
in entrambe le verità un bicchiere in entrambe le verità un mezzo, se nel mezzo bicchiere vi è l'identico contenuto come potrebbe l'aggettivo renderla diversa al punto tale da poterne ricavare due verità.

*L'avevo scritto soffermandomi sul tuo commento; prima di inviarlo, di sfuggita, ho notato lo scambio tra Te ed Eco3.
#37 eco3


Quote:

Ciò che intendo è che il fatto che tu veda il bicchiere mezzo pieno e io lo veda mezzo vuoto non sono DUE verità, ma, a mio modo di vedere, due percezioni soggettive.

Sono d'accordo! Quello che infatti ci fa discutere è il piano della percezione soggettiva, infatti non si discute del bicchiere, del liquido che vi è in esso, della quantità espressa in ml. ma della percezione soggettiva.

Infatti il dialogo diventa impossibile quando ognuno afferma di avere ragione perchè sostiene che quello che afferma è vero.


Sarebbe senza fine il dialogo del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto...avrebbe ragione sia l'uno che l'altro proprio perchè come dice giustamente #38 Pavillion



Quote:

*Perdonami Andoram almeno in questo caso la verità è una. in entrambe le verità un bicchiere in entrambe le verità un mezzo

Comunque ragazzi brindo con il bicchiere... fate voi... sicuramente con del buon vino alla vostra salute e di tutti i frequentatori di LC compresa ovviamente la Redazione! :pint:
Come volevasi dimostrare. C’è qualcuno che ci guadagna doppiamente da tutta questa operazione: perché le masse vengono abituate a fare a meno della verità, cioè a vivere in un mondo intessuto di menzogne, e intanto le si rende sempre più dipendenti dalle futilità del consumismo, alimentando il meccanismo che arricchisce sempre più le multinazionali e le grandi banche, cioè i padroni del mondo, e ormai anche i Padroni del Discorso, e che impoverisce gradualmente tutti gli altri, fino alla scomparsa delle classi medie e alla proletarizzazione dell’intera umanità. Intanto, i Padroni del Mondo possono pianificare tutti gli 11 settembre che vogliono: ormai il test ha dato esito positivo; e anche se una percentuale di persone non crede alla versione ufficiale, la maggioranza ci crede, oppure se ne disinteressa, ed è questo che conta, in una società basata sulla quantità e sulla legge dei grandi numeri.

www.controinformazione.info/.../#
«Che cos’è la verità?»

Be' un buon ponte per ritornare a questa domanda, postata giorni fa, quando mi ero tuffata in video e scritti del russo Dimitri Khalezov e la sua TERZA VERITA' sul crollo delle Torre Gemelli.
Sertre aveva segnalato il suo malloppone in risposta, raccolta di riflessioni che vuole fare chiarezza anche su questo personaggio.
Ho rivisto, la prima volta non ero troppo attenta, perché la tesi ( che secondo Khalezov tesi non è ) non mi aveva rapita come in questi ultimi giorni.
Spunto era il ponte Morandi. Il ponte come altre strutture di questo tipo pare che abbia incorporato un sistema per farlo collassare in caso di …
La convinzione del 'seducente' esperto russo (secondo Sertre) è, che le torri avevano questo sistema ed erano predisposte per farle saltare con bombe termonucleari. Secondo me è uno ben informato su molte cose , personaggio senz'altro complesso.

Khalezov dice di aver confessato agli agenti dell’FBI che  la spia del Mossad Mike Harari sosteneva di essersi avvalso di armi nucleari per abbattere le torri gemelle l’11/9. Harari avrebbe anche detto – testimonia il sovietico – che furono due missili (uno “tipo Cruise” l’altro un “Granit”) ad abbattersi sulle facciate del Pentagono, con tutta probabilità acquistati attraverso un tale di nome Victor Bout”, noto trafficante di armi.
Bout, residente a Bangkok come Harari e Khalezov, è stato arrestato a Bangkok nel 2008 e successivamente estradato negli Stati Uniti sulla base di un atto d’accusa altamente classificato con l’accusa di aver fornito i missili utilizzati per attaccare il Pentagono”.
Khalezov lo conosce. Era andato a trovarlo in prigione e finito dentro pure lui. (Tailandia)
Conosce e non apprezza le affermazioni di Judy Wood, dice che siano depistanti. La Wood invece di lui non parla.
Nelle vari interviste dice cose sconcertanti. Non cose da stupido. Se non vere sono estrememante fantasiose e/o mix di verità e altro.
Personalmente non avevo mai messa da parte la Wood. Con questa nuova panoramica aggiunta il quadro si amplifica e complica anche. Le analisi di Massimo stanno in piedi, non contrastano le ipotesi di strumenti altri. Gli ingegneri & architetti secondo me dovrebbero considerare questa ipotesi, sposta di poco la loro tesi. Si tratta comunque di demolizione.
Caso mai la tesi NO PLANE sarebbe problematica, ma come dice Khalezov, non è il punto rilevante per il crollo, non importava mandarci dentro gli aerei come mostra la torre 3.
Opto per lasciar molto ampio il campo, è facile che in ognuno di queste affermazioni siano parti di verità.
La bomba nucleare era in quei anni sogno di certa gente, e credevano di fare molte cose e credo che facciano ancora oggi, solo che non lo dicono. Vedi link nogeoingegneria.com/.../...
#37 eco3 2018-09-19 15:24

Ciò che intendo è che il fatto che tu veda il bicchiere mezzo pieno e io lo veda mezzo vuoto non sono DUE verità, ma, a mio modo di vedere, due percezioni soggettive.
La verità INCONTROVERTIBILE è UNA soltanto e cioé che lo spazio di quel contenitore è occupato per il 50% da un liquido (auspicabilmente vino ;-) .

_
Ne convengo, La verità INCONTROVERTIBILE è UNA... e io che ho scritto?
*Perdonami Andoram almeno in questo caso la verità è una.
Per riallacciarsi all'argomento con un antico detto popolare: "Come diceva Santommaso,non ci credo fino a che non c'ho messo il naso".
E aggiungerei, solo se ho gli strumenti e le capacità per comprendere bene quello che sto "annusando".
Altrimenti mantenere un atteggiamento neutro, forse propendere per una pseudoverità, in base alla propria esperienza e al proprio intuito.
Comunque mai dare per scontato quello che viene divulgato dai media, ma aggiungerei pure, dai siti "alternativi" tipo complottisti o nogeoingegnieria.

Quote:

Comunque mai dare per scontato quello che viene divulgato dai media, ma aggiungerei pure, dai siti "alternativi" tipo complottisti o nogeoingegnieria.

Quoto.

Non trovo differenza tra l'affidabilità del TG1 e quella di parecchi complottisti. Mi riferisco a gente come David Hicke, come Marcianò (per quello che mi sembra di aver capito), o anche utenti che vedo in questo sito.

Se la verità riguarda tanto le informazioni quanto il processo, che differenza c'è fra uno che analizza i dati disponibili in termini di è tutto un complotto ed uno che fa il contrario? Sono entrambi processi viziati da una premessa statica che distorce tutto ciò che poi arriva a valle.

Sì, è vero, a volte noi scorgiamo qualche verità in più, ma quanta merda tocca schivare nel frattempo?

Quanti ponti Morandi abbiamo sentito negli anni? Quanti "manichini"? Per non parlare poi di Bologna e dell'autocisterna, che avrebbe sicuramente preso piede se non fosse crollato il ponte qualche giorno dopo.

Non so voi, ma se pistola alla tempia dovessi scegliere fra i due estremi, io preferirei essere pagato per dire cazzate piuttosto che credere gratis a qualsiasi stronzata mi passi sotto gli occhi.
tommaso d'acquino e tommaso apostolo sono due opposti, uno crede solo a quello che vede (e tocca) l'altro non crede nemmeno a quello che vede e tocca se contraddice ciò che "ipse dixit"
#39 Andoram

Quote:

Comunque ragazzi brindo con il bicchiere... fate voi... sicuramente con del buon vino alla vostra salute e di tutti i frequentatori di LG compresa ovviamente la Redazione! :pint:

Concordo incondizionatamente.
Alla facciazza di George Soros e dei suoi leccac...! :perculante:
#44
Nessuno ti punta la pistola per dire cazzate a pagamento.
Lo fai senza pistola e anche gratis.

Non è un riferimento personale. È una seconda persona intesa in senso generico e non all'autore del commento.

Se il discorso è: meglio essere Mentana che un complottista serio, mal pagato e sbeffeggiato dalla massa, io credo che sia meglio la seconda.
Se il discorso è: meglio Mentana o un ignorante che non si informa e crede a tutto, sempre meglio la seconda.
Il dolo e la malafede sono un aggravante.
L'ignorante non fa del male a Mentana, Mentana invece fa del male a tutti.
Gli schiavi sono le vittime, i servi sono i traditori, i potenti sono il male, i complottisti seri sono gli eroi. Eroi sfigati come Clark Kent ma sempre eroi.

Quote:

Se il discorso è: meglio essere Mentana che un complottista serio, mal pagato e sbeffeggiato dalla massa, io credo che sia meglio la seconda.

Non è questo il discorso. Ovviamente è meglio essere un complottista serio, mal pagato e sbeffeggiato dalla massa.



Quote:

Se il discorso è: meglio Mentana o un ignorante che non si informa e crede a tutto, sempre meglio la seconda.

Prendendo come esempio Mentana (che tu hai tirato in ballo), ti dico sì, meglio essere un Mentana che un complottista becero che crede/vuole credere che ogni avvenimento ordinario o straordinario che sia nasconda un complotto o comunque abbia una seconda lettura.


Quote:

Il dolo e la malafede sono un aggravante.
L'ignorante non fa del male a Mentana, Mentana invece fa del male a tutti.

In effetti l'ultimo mio commento potrebbe far passare un messaggio riduttivo, quasi a voler dire che sia solo una questione di denaro. Non è così.

Mentana spara cazzate, ma non è detto che ci creda.

Il complottista becero spara cazzate, e nel 99% dei casi ci crede veramente (poi va beh c'è l'1% che si traveste da idiota per scelte di mercato, e che comunque fa benissimo a sfruttare chi vuole credere a tutto).

Sono due figure che a me fanno ribrezzo, ma una meno dell'altra.


Quote:

Gli schiavi sono le vittime, i servi sono i traditori, i potenti sono il male, i complottisti seri sono gli eroi.

Gli schiavi sono schiavi per scelta, i servi sono servi per scelta, i potenti sono potenti per scelta, i complottisti sono complottisti per scelta.

Il resto sono etichette.
#6
Escape2013, mi sono loggato solo per ringraziarti per questo splendido commento.
#28 Andoram 2018-09-19 13:53
Il bicchiere è mezzo pieno.

No!

Il bicchiere è mezzo vuoto.

Due verità!


_
HAI RIPORTATO UNA VERITA' E DUE PUNTI DI VISTA (PERCEZIONI).
COSA VI E' DI STRANO?

Naturalmente quoto il tuo dire in merito a Soros.
#48
Che Mentana sia meglio di un complottista che sapendo la verità spara cazzate, ho dei dubbi.
Chi sostiene le menzogne del potere è sempre peggio di chi sostiene menzogne alla cazzo.

Sul fatto che i ruoli siano scelte, questo non è vero.
Io vorrei essere un potente e rompere il culo a tutti, invece sono uno schiavo e un po' anche un complottista.
Lo schiavo nella maggioranza dei casi, non sa neanche di esserlo. Non sceglie il suo ruolo. Il servo sa di inculare gli altri per trarre vantaggi personali leccando il culo ai potenti.
#49

Grazie, Laconico.
Sai, mi capita spesso di pensare di non valere niente e poi vedo fior fiore di menti eccelse e multinazionali roboanti arrovellarsi per accalappiarsi il mio (nostro) apprezzamento e/o la mia (nostra) povera mente e...penso sia vero che chi si auto-disprezza (soprattutto perché indotto a farlo) viene facilmente comprato.

Dovremmo stimarci di più sia interiormente che vicendevolmente.

Qui su LuogoComune mi sento più vero che altrove e percepisco tutti voi anonimi anagraficamente ma complici caratterialmente, anche quando c'incazziamo tra noi per motivi che in altri tempi e situazioni ci farebbero ridere.

Grazie, Massimo

Quote:

Che Mentana sia meglio di un complottista che sapendo la verità spara cazzate, ho dei dubbi.
Chi sostiene le menzogne del potere è sempre peggio di chi sostiene menzogne alla cazzo.

Chiunque sostenga menzogne lo fa per un tornaconto personale.

Ma dal punto di vista umano, il complottista becero mi fa ribrezzo più di Mentana.



Quote:

Sul fatto che i ruoli siano scelte, questo non è vero.

Opinione personale.



Quote:

Io vorrei essere un potente e rompere il culo a tutti, invece sono uno schiavo e un po' anche un complottista.

Lavora per diventare un potente, allora.



Quote:

Lo schiavo nella maggioranza dei casi, non sa neanche di esserlo. Non sceglie il suo ruolo. Il servo sa di inculare gli altri per trarre vantaggi personali leccando il culo ai potenti.

Lo schiavo nella maggioranza dei casi è troppo occupato a guardare Uomini&Donne, a sfogarsi con il TG1 ed in generale a coltivare abitudini di scarso valore nella sua vita. Siamo nel 2018, la scusa del non lo sapevo non regge. Non che abbia mai retto, intendiamoci, ma oggi men che mai.

Quote:

se la “ratio” di una persona aderisce pienamente a una cosa così come essa è in se stessa, allora quella persona è nella verità, ha trovato la verità

E come fa a sapere come'è fatta quella cosa in se stessa ? Ovviamente bisogna sapere quanto si sa di "quella" cosa . E come fai a sapere quanto sai di quella cosa se ancora non sai di che cosa si tratta?

" adaequatio intellectus et rei " detto da uno di quelli che hanno inventato Satana come re del male .

Cmq bel articolo .
Sull'argomento schiavi-servi-padroni, edificante è il finale di Django di quel genio assoluto di Tarantino.
I padroni li uccide tutti, gli schiavi li libera, e il servo-schiavo lacchè del padrone lo lascia per ultimo,
dopo averlo messo di fronte alle proprie bassezze lo fa esplodere con tutto quello che ha difeso, mettendosi
dalla parte sbagliata della barricata.
Direi che i Mentana andrebbero messi sicuramente in questa categoria.
#54 ELFLACO

Quote:

detto da uno di quelli che hanno inventato Satana come re del male .

Il Male di per se non esiste, è la mancanza del Bene, quindi di Dio, la causa del suo esistere.
#56 eco3

sì, mancanza di luce

Quote:

Il Male di per se non esiste, è la mancanza del Bene, quindi di Dio, la causa del suo esistere.

Magari fosse quello che si è inventato questo tipo .

Questo è uno di quelli che si è inventato il diavolo rosso con le corna e la coda a punta :-D

Questo è quello che diceva Ratzinger parafrasando T d'Aquino : "La fede è conoscere la verità e aderirvi; la carità è camminare nella verità".

Quindi l'autore di questo articolo parla di una verità , mentre T d'Aquino parlava di una verità molto diversa .
Secondo me di una verità meno vera . ;-)
#53
La differenza tra Mentana e quello della Terra piatta è che se il popolo crede alla Terra piatta non succede un cazzo, se il popolo crede che le Torri gemelle le hanno distrutte gli islamici, in automatico siamo in guerra e odiamo gli islamici che sono invece persone come noi.
Quando lo fai coi i più deboli, sei un bastardo ma non ti succede niente, se il giochino lo fanno con Putin, rischi ti prenderti una bomba atomica nel culo.

Non io, ma i due fratelli Kennedy hanno provato a diventare potenti, hai notato il risultato??

Che il popolo sia colpevole perché si appassiona ad eventi che i potenti hanno escogitato per distrarli, è un'assurdità.
@25 bellini


Quote:

tenere vive le versioni alternative

questa mi sembra una frase che contiene la bussola per muoversi. credere di avere la verita' è un po' come avere fede, cioe' un qualcosa di immutabile. E tutte le altre visioni sono sbagliate.

Invece avere la consapevolezza che possono esserci visioni differenti di una realta' (la realta' non esiste senza di noi come dice nell'articolo) e che, anche se differenti dalla nostra, vanno tenute in "considerazione".

Se la verita', la realta' e in definitiva la cultura è il continuo risultato di un dialogo, una contrattazione tra persone, un continuo raggiungimento di un equilibrio (puo' anche essere un equilibrio violento e costrittivo) allora la nostra bussola per giudicare l'altro (e quindi la sua visione) è quello di vedere se tratta con "tolleranza" le altre idee perche' vuol dire che ci si puo' ragionare, che si vive in un clima di fiducia (che è continuamente messa alla prova dai fatti reali) piuttosto che di scontro tra fedi.

a questo punto entra in scena la politica, cioe' le scelte che si compiono, le decisioni, i fini che si intendono raggiungere. Ad esempio un militare e un civile fanno scelte differenti per uno stesso evento.
"aedequatio intellectus et rei"

=tradotto in italiano è come dire
quando la spiegazione di un fenomeno (causa+effetto)
è logica, accettabile, ragionevole,
ecc.
un soggetto aderisce, condivide, concorda,
incamera, introietta,
ecc.
(senza sentirsi scemo o gabbato)

viceversa il proprio cervello non ce la fa
ad trangugiare l'illogico..

potrebbe essere preso a motto
degli "onesti intellettualmente"
La verità assoluta è effimera e vive solo in quei pochi attimi in cui accade.
Subito dopo è pura interpretazione.
Ognuno di noi, riportandola ad altri, involontariamente distorce la descrizione dei fatti per adattarla al suo pensiero.

Come una fotografia fotocopiata e ri-fotocopiata più volte: la prima è fedele all'originale. Tutte le altre introducono distorsioni alla fotocopia precedente.

Ma il problema si pone quando la distorsione viene fatta volontariamente vuoi perché va contro i tuoi preconcetti (dissonanza cognitiva) o i tuoi interessi.

Nel primo caso sono persone che non accettano la realtà dei fatti e si rifiutano di credere anche all'ovvietà.
P.es. si rifiutano di credere che il proprio parroco è un pedofilo anche se lo hanno colto in atteggiamenti più che espliciti, giustificandolo come una debolezza del momento.
Queste persone non possono essere colpevolizzate in quanto è intrinseco nella natura umana rifiutare ciò che l'esperienza ci ha insegnato nel tempo.
Riprendendo l'esempio del parroco, persone che lo conoscono da anni e che sanno che si è sempre comportato correttamente anche da benefattore, difficilmente potranno accettare che sia una persona che insidia i bambini.
Nei casi più pubblici questa dissonanza cognitiva è ulteriormente stimolata quando chi effettivamente pilota la cospirazione tende a diffondere una verità alternativa consona ai propri interessi utilizzando mezzi da sempre considerati da tutti il veicolo della verità: i mass media.
Questa fiducia nei mass media, utilizzata sapientemente, ha un potere incredibile nella manipolazione delle menti.

Nel secondo caso appartengono tutte quelle persone che in un modo o nell'altro hanno da guadagnare (e non solamente in termini economici) dal diffondere una spiegazione degli eventi in contrasto con i fatti.
E' secondo me il caso dei vari debunker, giornalisti, divulgatori, ecc. che in un modo o nell'altro hanno il loro tornaconto (economico, pubblicità, popolarità, ecc.) nell'appoggiare la versione mainstream qualunque sia e tutto da perdere ad osteggiarla.

A chi prima aveva ribaltato il senso delle mie parole applicandole ai "complottisti" rispondo che non ha del tutto torto.
Ci sono effettivamente "complottisti" che per partito preso vedono cospirazioni ovunque, p.es. anche nel proprio palazzo ad opera magari di alcuni condomini in presunta combutta con l'amministratore.
Ma la pubblicità negativa diffusa dai media e dai debunker fa si che queste persone ci rimettano in popolarità anzichè guadagnarne, e l'eventuale ritorno economico (di cui si accusa sempre i "complottisti") è sempre irrisorio a confronto del discredito ottenuto.
LA verità è! non è soggettiva, è solo la persona finale che può riconoscerla o meno, accettarla o negarla, usare la semantica per confonderla, usarla o nasconderla.
La verità è che tutti hanno verità che non vogliono accettare e neppure prendere in considerazione, neppure quando causa conseguenza il negare la verità porta a conclusioni tragiche.
Quello che mi colpisce di questo articolo e' la tristezza che mi prende vedendo un cervello indubbiamente dotato (mi riferisco a d'Aquino) sprecare le proprie facolta' mentali piegando le proprie intuizioni alla religione, alla divinita'.

E' come vedere un grande chef fare i cappuccini al bar. O un grande pilota guidare il tram su rotaia.

mc
#63 Tianos 2018-09-20 10:09

Quote:

LA verità è! non è soggettiva, è solo la persona finale che può riconoscerla o meno, accettarla o negarla, usare la semantica per confonderla, usarla o nasconderla.
La verità è che tutti hanno verità che non vogliono accettare e neppure prendere in considerazione, neppure quando causa conseguenza il negare la verità porta a conclusioni tragiche.

La verità esiste solo per il breve attimo che accade. Dopo è interpretazione.
Se io fossi stato a New York l'11/9 avrei visto crollare le torri, ma nel momento in cui lo avessi comunicato a chicchessia avrei potuto dire che erano crollate oppure che erano state demolite, e fino a quel momento entrambe le affermazioni potevano essere considerate vere.
Ma poiché solo una affermazione può essere vera, l'altra di conseguenza è solo interpretazione.

Solo con l'analisi dei fatti con mente aperta ci si può avvicinare alla verità, ovvero quali siano state le effettive cause che hanno portato al crollo delle torri ma mai, come una curva iperbolica, alla verità completa.
#60 gnaffetto
Esatto.
La verità si scopre nel tempo quasi mai pienamente e tramite il confronto.
Questo dovrebbe essere il ruolo di chi fa informazione, invece i mass media vengono utilizzati per sostenere la versione ufficiale e per nascondere le versioni alternative.

Mi capita di incontrare persone che appena mi allontano dalle versioni ufficiali, gli fuma il cervello e altre che sono affascinate dal sentire qualcosa di diverso.
Naturalmente alla maggioranza non gliene frega un cazzo, vivono nel loro modo e pensano ai loro ridicoli obiettivi.
Però io giorno in cui le loro illusioni si infrangeranno, perderanno la fiducia nel sistema.
#66 BELLINI

Quote:

La verità si scopre nel tempo quasi mai pienamente e tramite il confronto.

A mio parere. che era poi anche quello di S.Agostino, ciò che muove alla ricerca della verità è il dubbio, la consapevolezza della propria ignoranza.
leggevo in un forum riflessioni.it/.../...


Quote:

Che qualsiasi verità fosse solo opinione era stato già detto dai sofisti, all'epoca di Pericle e la stessa frase di Eco "la verità è ciò che si dice", potrebbe apparire pronunciata da chessò... Protagora? La moderna rivincita della sofistica su Socrate, Platone e Aristotele pare dunque conclamata e ormai ci appare chiaro che ogni verità è relativa a un contesto che dà a ciò che si dice, si pensa, si sente un senso di verità e alla fine tutto si riduce all'utile, a quello che serve. Ma anche l'utile dovrà pure in qualche modo essere un vero utile e se il vero è relativo, pure l'utile lo sarà, pure l'utile sarà utile solo in funzione del campo in cui ci si viene a trovare. ...Ma sotto tutto questo c'è qualcosa di ancora più stuzzicante, che Eco nel suo romanzo (il cimitero di praga ndr) rivela: c'è l' abilità tecnica a creare i contesti, chi possiede questa abilità può farsi padrone del mondo. La tecnica non più come strumento della verità, ma la verità come creazione che solo la tecnica può produrre, una finzione che sembri alla fine più vera di ogni vero.

chissa perche' mi son venuti in mente i crolli costruiti al computer delle torri gemelle e del ponte morandi....

io piuttosto che concentrarmi sulla verita' cercherei di fissare l'obiettivo politico (scelta) di raggiungere ad esempio un quieto vivere tra persone, senza che una parte imponga all'altra ma che si arrivi ad un accordo (ad esempio in economia).

In questo contesto poco importa se la verita' sul colore di una casa è verde o rosso (magari hanno ragione tutti e due perche' uno è daltonico) , l'importante è che tutti e due ne abbiano una dove trovare riparo.
@charlie


Quote:

La verità esiste solo per il breve attimo che accade. Dopo è interpretazione.

si ma qui non si parla di interpretazione (soggettiva) di un fatto,
o di opinioni..

qui parliamo di ragionamenti logici -> 1+1=2

oppure 1+1=3, 4 o 5 o è liberamente interpretabile?

cioè uno mi può asserire che l'asino vola,
ma poi me lo deve dimostrare ..

esclusi ovviamente cretineria e malafede..
@69 mik300


Quote:

ma poi me lo deve dimostrare ..

quindi si tratta di accettare le spiegazioni (non basta dimostrare, bisogna convincere). ecco dove sbagliano certi personaggi della controinformazione, a voler far cambiare idea a chi non lo fara' mai mentre dovrebbero concentrarsi sul pubblico chiamato a scegliere quale visione abbracciare, quale dimostrazione li ha convinti

quando un gran numero di persone accettano la stessa spiegazione allora abbiamo una verita', una cultura. Se si impone un sistema di comunicazione abbiamo un linguaggio (anche matematico) che non è altro che una convenzione che accettiamo per capirci.

ed ecco che ritorna il concetto di utile: chi afferma una cosa come vera, a che scopo lo fa' se non coincide con la mia visione?

chi nega la demolizione delle torri a che scopo lo fa'? è pagato ? non vuole sentirsi etichettato? è pigro e non vuole informarsi? sente che potrebbe essere vero ma la dissonanza gli fa' rifiutare l'ipotesi perche' cadrebbero in sequenza un sacco di certezze?

quindi se 1 milione di persone "decidono" che 1+1 vale 3 (perche' magari una nuova fusione nucleare crea energia e materia partendo dalla semplice volonta'...) tu dovrai inchinarti a questa nuova verita' se quel milione di persone ti permette di credere ancora che 1+1 fa' 2, mentre se ti vietano di pensarlo sei autorizzato a credere di possedere te la verita' ma solo se non cercherai a tua volta di imporla agli altri.
#69 mik300

1+1=2 è matematica, nulla a vedere con la verità. (per quanto si possa dire "è vero che 1+1 fa 2")

Se io vedo un asino che vola, è verità perché ce l'ho davanti agli occhi.
Ma se io dico: "Ho visto un asino che vola", è la mia interpretazione di un fatto (l'asino potrebbe essere stato appeso ad un elicottero, trasportato da un aereo o lanciato da una catapulta).

E sarei pure in grado di dimostrartelo.

Di fatto l'affermazione per essere vera dovrebbe essere corretta così:

Ho visto un asino appeso ad un elicottero
Ho visto un asino trasportato da un aereo
Ho visto un asino lanciato da una catapulta
OT ma non troppo.
Finalmente una buona notizia, sembra proprio che Foa diventerà presidente della RAI. mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/notizie/2018-09-19/rai-vigilanza-si-aggiorna-questa-sera-voto-risoluzione-maggioranza--132859.shtml?uuid=AEnVHb1F
#72 Sarevok

Bisognerebbe capire cosa ha dato Salvini al nano mafioso, in cambio.

Qualche accordo sottobanco per non penalizzare troppo mediaset sul piano pubblicitario?
O per dare un TG a FI, come si è fatto per la presidenza del Senato?

Quote:

La verità esiste solo per il breve attimo che accade. Dopo è interpretazione.

No! la verità è immutabile se dopo che accade dei beoni la interpretano a cavolo, non è la verità ad essere cambiata sono i beoni che sono beoni.
Vedi questa è la verità, che brucia e fa male, quindi si cercano strade ,scorciatoie e scuse (ma sopratutto menzogne a cui si vuol credere) per non soffrire.
E lo facciamo tutti, ma neppure questo si è in grado di riconoscere.
Vi lascio una verità assoluta.
Sapete qual è il più grande progetto di ricerca deciso dall'UE??

Graphene Flagship Project

Quote:


#64 mc
Quello che mi colpisce di questo articolo e' la tristezza che mi prende vedendo un cervello indubbiamente dotato (mi riferisco a d'Aquino) sprecare le proprie facolta' mentali piegando le proprie intuizioni alla religione, alla divinita'.

E' come vedere un grande chef fare i cappuccini al bar. O un grande pilota guidare il tram su rotaia.

Leggere questo tipo di commenti in un sito del genere mi spiace sempre: chi scrive queste cose, evidentemente non comprende né l'importanza che la Chiesa Cattolica ha avuto nella storia umana, da tutti i punti di vista - culturale, civile e spirituale -, pur con tutti i suoi infiniti errori che tutti noi ben conosciamo (e che, nel presente, infine l'hanno condotta ad essere di fatto una sorta di moderna chiesa di Satana, una setta satanica, insomma); né tantomeno, forse in modo ancor più stupefacente, si comprende come la ricerca della verità ontologica, e quindi spirituale, e quindi necessariamente volta a indagare sui principi eterni e immutabili, i principi su cui basiamo la stessa nostra capacità di ragionare e di conoscere, la logica, sia indispensabile per orientare nel modo più appropriato tanto le nostre scelte individuali, che quelle collettive.
Ma quando capiremo che la divinità non è altro che questi medesimi principi? Qiando capiremo che questi sono i principi su cui si fonda non solo il nostro pensiero, ma la realtà tutta, visto che ogni cosa nel Mondo, questo ogni scienziato lo sa bene, tende a essere fondato su regole analoghe: se noi siamo ancora alla ricerca della teoria del tutto, ossia di una teoria in grado di unificare e rendere coerenti qualsiasi altra teoria, è proprio in base a questo stesso assunto: che devono esistere principi originari che possono ridurre finalmente ad unità la molteplicità del sensibile. Ma come non avete capito che questo principio è esattamente quel che gli antichi, fin dalle più remote età dell'uomo, hanno chiamato Dio?
la verità è un punto di vista

Quote:

#77 horselover
la verità è un punto di vista

Sì, ma quel Punto da cui possiamo vedere le cose, non può essere che oggettivo e incontrovertibile
per ognuno il proprio punto è incontrovertibile benchè soggettivo
Se pensi di volermi convincere del tuo punto di vista e perché più o meno inconsciamente sai bene che esiste l'oggettivita e che questa va ben oltre la mera soggettività
#77 horselover

Quote:

la verità è un punto di vista

La verità è UNA. Sempre e solo UNA. Indipendentemente dagli individui e dai tempi.
sono "verità" con le virgolette come quella giudiziaria ossia il punto di vista dell'autorità (ipse dixit) che si pretende siano accettate da tutti
#82 horselover

Le c.d. "verità processuali" NULLA hanno a che vedere con la Verità.
Fidati.
lo so fin troppo bene
anche se la verità è una i punti di vista sono tanti
#85 horselover

Concordo.
@Calipro
Per quel che ne sappiamo potrebbe semplicemente averlo minacciato di fargli di peggio invece che promettergli qualcosa. Ad ogni modo sono convinto che se anche gli avesse concesso qualcosa non avrebbe fatto torto a nessuno. Berlusconi è un ultraottuagentario leader di un partito finito, può avere tutti i TG che vuole. A noi basta anche un solo canale con un alto indice di ascolto per smuovere la situazione (almeno spero). L'importante è che Foa diventi presidente e faccia quello che deve essere fatto.
Per quanto mi riguarda, per rispondere in modo adeguato, dovrei mettermi con la baionetta tra i denti, ma non ho voglia, così glisserò alcune questue.

Come la definirebbe Tommaso? Una doccia fredda sul volto di milioni di dormienti. Alcuni non sono stati presi dall'acqua o il loro sonno è troppo profondo.
Ma per meglio farmi intendere voglio racconatre una storiella:
un giorno il padrone di un campo abbandonato, vede 3 ragazzi giocare in esso, e siccome sono a rischio di tagliarsi con qualche cianfrusaglia arruginita ed abbandonata, decide di allontanarli [con le buone].
Ma il giorno dopo tornano, cosi stavoltà è un pò più duro.
Ed ancora tornano, decide cosi di mettere dei cani (uno di questi lo chiama Bush jr.)
Questi tornano ancora, perchè è più forte di loro, prendono le misure del guinzaglio che tiene i cani.
Così il Padrone si stufa e lascia liberi i cani di mordere... pensando, magari vengono solo morsi, o forse prendono la rabbia e forse muoiono, ma almeno avranno in fondo capito che quello non è un posto sano in cui tornare e chiederanno altro (dentro di loro).

Come disse Tommaso, la verità è quella che si sposa alla realtà? Sbaglio!? E se non sbaglio allora bisogna muoversi a cercare la realtà.
mentre continuavo a compilare il documento sugli eventi luttuosi (scaricate pure gratis l'ultima versione qua www.docdroid.net/UuPa2eX/eventi.pdf) mi è venuto da pensare che se la verita' scaturisce dalle versioni alternative che la gente appiccica allo stesso fatto, coloro che eliminano fisicamente (uccidono) l'altrui voce sono AUTOMATICAMENTE CONTRO la verita'.

i vari omicidi di stato di americani e israeliani (ma anche molti morti nella recente storia italiana) indicano chiaramente dove sta (se definiamo la verita' come il bene) il MALE.
Personalmente credo non si giunga mai alla Verità (in vita).

Una domanda ai religiosi, ma la parola "Satana" non deriva dall'antico sanscrito (precedente ad ogni religione) Sat-nam (portatore di verità)?
#90 Edmondo 2018-09-21 16:07

Quote:

Una domanda ai religiosi, ma la parola "Satana" non deriva dall'antico sanscrito (precedente ad ogni religione) Sat-nam (portatore di verità)?

Credo che sia OT, ma ti rispondo io, anche se leggendo la Bibbia ho smesso di essere religioso.


Sulla base di quello che dice Mauro Biglino, il temine Satana deriva dall'ebraico Satan, che significa l'avversario, ovvero è un titolo e non una persona.

In una disputa, controversia, discussione, la persona che fa il Satan è colui che controbatte l'altra parte. Un po' come il nostro Pubblico Ministero.
Concluso il dibattito anche il Satan cessa di esistere.

Niente di Satanico. :hammer:

E' stata la Chiesa che per identificare l'opposto malefico di Dio, lo ha personificato, diventando così il Satana con le corna e la coda che tutti conosciamo.

Quote:

leggendo la Bibbia ho smesso di essere religioso.

La Verità è la Verità del Bene e del Male. Nell' "Esorcista" ci sono due tipi di sacerdoti. L'esorcista, Padre Merrin, anziano sacerdote e archeologo. E Padre Carras, sacerdote e medico-psichiatra.
Padre Carras aiuta i seminaristi come psicologo, ma capisce che il problema di questi giovani è sempre di fede, non hanno la fede. Per questo chiede di ricevere un altro incarico, perchè non può aiutarli sul piano psicologico. Lui stesso sta perdendo la fede. Quando la madre della bambina gli chiede se può tentare un esorcismo, le risponde che "queste sono cose che non si fanno più, da quando sono state scoperte le malattie mentali". Sono i gesuiti ad averlo fatto studiare e diventare medico. E' un uomo di scienza, razionale.

Padre Merrin che ha fatto esorcismi per tutta la vita, rischiando in un caso anche di morire, ha invece una fede incrollabile.
Padre Caras al contrario non ha più la fede, nel momento in cui si scontra con le manifestazioni del demone "pazuzo".
E' proprio l'incontro faccia a faccia con "il maligno", che gli fa acquistare un barlume di consapevolezza dell'esistenza dell'opposto, del Cristo.

Pazuzo stesso, durante l'esorcismo, lo accusa di non avere fede, per provocarlo e indebolirlo. Non può liberare la bambina nel nome di Cristo, perchè ancora non gli appartiene. Si spaventa durante l'esorcismo e cade nelle sue trappole.

Capisce che può tentare di cacciare il demone con le sole armi che possiede: fisiche e razionali.
E' così che alla fine riesce a liberarla. Non con la fede, con il Cristo. Non attinge al soprannaturale, non può farsene strumento. L'epilogo tragico è nell'unione con il maligno. Ordina al demone di entrare dentro di lui. La soluzione finale è di razionalità, dopo averlo attaccato con la violenza fisica senza risultato.

Al contrario di Merrin che muore lottando fino alla fine contro il demone, salvando la sua anima, Carras muore con il demone dentro di lui, solo la preghiera dell'amico lo salva, forse.

Il bene e il male esistono e sono agli antipodi. Non basta dire di no al maligno, bisogna dire di si al Cristo. Altrimenti "il demone cacciato ritorna con altri sette demoni e trova la casa spazzata e adorna". Non esistono vie di mezzo. E' solo una questione di scelta.
Bellissimo articolo; nonostante la mia ignoranza in temi filosofici e di teologia sono riuscito a comprenderne l'interessante filo logico
Ciao Charliemike, intanto grazie per l'assist, non so te ma io quello che dice Biglino lo prendo con delle pinze belle lunghe, ti / vi consiglierei questo link, che ho trovato secondo il mio percorso veramente pieno di curiosità per non dire altro... poi non vorrei insistere nell'OT quindi se è il caso magari ne riparliamo in futuro o in altro thread.
www.viewzone.com/matlock.html
Un saluto
Ed.

Quote:

In una disputa, controversia, discussione, la persona che fa il Satan è colui che controbatte l'altra parte.

Nella Teologia Cristiana il Satan è il nemico, l'avversario. Mentre il nostro fine è il Bene (nostro e degli altri), il Satan è il nostro avversario nel raggiungimento di questo obiettivo. Non è il pubblico ministero che invece si potrebbe identificare con il nostro spirito immateriale tendente all'altissimo, alla perfezione, che si oppone alle tendenze della nostra materialità (un pò come il grillo parlante) e cerca di riportarci sulla retta via.

Il Satan è tutto ciò che ci porta fuori strada, ci allontana dall'obiettivo. E' colui che ci pone interrogativi fuorvianti, che ci propone alternative dannose, che ci attacca di continuo provando a convincerci che siamo fondamentalmente cattivi, che ci propone il gusto del male. E' un nemico. E' il male. Non bisogna dimenticare questo punto fondamentale. Riconoscere il male e separarsi da esso, dal peccato.

San Paolo dice:

"Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me."

Lucifero = portatore di luce. Di conoscenza, gnosi. E' infatti adorato negli ambienti massonici.
Altri grandi filosofi e scienziati ad un certo punto della loro vita hanno trovato la fede e dedicato la loro vita a questo perfezionamento. Pascal, Sant'Agostino, Kirkegaard, ecc.
Scusa Ticaisem ma la teologia cristiana deriva da quella ebraica?
Io leggo che lucifero, era nelle religioni pagane "venere"... non so. Punti di vista?

Quote:

Scusa Ticaisem ma la teologia cristiana deriva da quella ebraica?

Nella Chiesa cattolica di oggi (ma sono secoli che lo stanno facendo) ci vedo proprio questo: rendere il cristianesimo una sotto-religione ebraica, per fini strumentali di dominio delle elite sioniste credo. Ecco perchè è bene nella Via cristiana stare attenti ai falsi profeti (come Bergoglio). Il cristiano che mirano a formare è la pecora.

Il Vecchio testamento per la maggior parte non ha alcuna relazione con il Vangelo. Cristo non è il figlio di Yahweh, qualunque cosa questo sia (Biglino ne sa più di me).
@ticaisem
Permettimi di dissentire, innanzitutto le "coincidenze" fra astri e "feste religiose" sono ormai cosa risaputa (almeno in rete), vedi il natale (solstizio d'inverno) i re magi, e appunto lucifero (venere) tanto per dirne alcune.
Ti consiglierei anche un video su youtube (inquisizione farmacratica) o qualcosa del genere se davvero fossi interessato a recepire ma, dal momento che non hai risposto alla seconda parte del mio commento dubito tu sia in buonafede ;-)
Per quanto mi riguarda la chiesa ha sempre parlato di "gregge" e che gli ebrei in passato (e tuttora) abbiano "mescolato" le carte, sai che novità (...se avessi letto il link che ho postato sopra non c'era neppure bisogno di ripeterlo) Ovviamente questo è solo il mio punto di vista. Fine OT
Le coincidenze non dimostrano che Cristo non sia esistito. Ci sono dozzine di Vangeli. E' citato da mistici orientali. Poi si può credere e non credere. Questo non ha a che vedere con il Cristo "storico". La fede è un fatto personale. Richiede un percorso. Ci si può arrivare anche con la logica, ma di solito necessista di un salto quantico. Può avere origine nel corpo. Ognuno ha la sua strada, ma è nel profondo di noi stessi che possiamo trovare corrispondenze e queste non richiedono nemmeno una eccessiva cultura. E' sufficiente imparare ad ascoltare e poi il discernere "verità" assolute (esistono, nonostante il relativismo morale odierno) dalle sciocchezze viene da se. Questa è la mia esperienza. E non sono affiliato a nessuna chiesa e/o setta.