Di tutto avrei potuto immaginare, nei lunghi anni in cui mi sono occupato di 11 settembre, ma non che un giorno questi tragici eventi sarebbero diventati il soggetto di un videogioco.
E non stiamo parlando di un videogioco qualunque, ma addirittura di una simulazione in realtà virtuale: indossando i "prodigiosi" occhiali della Oculus Rift, infatti, è possibile rivivere i momenti della tragedia, all'interno della Torre Gemelle, dal punto di vista di chi si trovava nei piani più alti dei due edifici.
Il gioco, non a caso, si chiama 8:46, visto che proprio a quell'ora il primo aereo si è schiantato contro la prima torre. Il gioco inizia qualche minuto prima, con le normali attività di ufficio. Il soggetto si trova in una stanza con una segretaria, che gli chiede di passargli una cartelletta che si trova nel suo cassetto. Pochi secondi dopo che il protagonista ha dato la cartelletta alla segretaria, avviene il botto del primo aereo. A quel punto il protagonista e la segretaria si trovano intrappolati, e devono cercare di uscire dalla torre in fiamme. Ma la porta è bloccata, e così comincia l'odissea, fatta di angoscia e di disperazione, che porterà finalmente il protagonista a morire all'interno delle Torri Gemelle. Il gioco finisce nel momento in cui lo schermo diventa completamente nero.
Qui naturalmente non si tratta di fare la morale a chi ha voluto inventare un ennesimo sistema per spillare dei soldi agli appassionati di realtà virtuale. Qui si vuole porre la domanda di che cosa significhi applicare la realtà virtuale a un evento come quello dell'11 settembre.
Già siamo circondati da nuove generazioni di giovani, che nel 2001 non avevano ancora l'età per comprendere quello che era successo, e che quindi hanno conosciuto i fatti dell'11 settembre soltanto dalle ricostruzioni dei media mainstream. Ma ora il problema è un altro, perché fra poco avremo intere nuove generazioni che non sapranno più distinguere tra una tragedia vera e una tragedia simulata.
La caratteristica principale della realtà virtuale infatti è di limare sempre più i confini tra ciò che accade davvero nel mondo reale, e quello che accade solamente del nostro cervello. E se gli eventi dell'11 settembre, per le nuove generazioni, diventeranno soltanto un video "nel quale bisogna riuscire a scappare dalla torre in fiamme prima che l'edificio ci crolli addosso", questo significa che sarà sempre più difficile che qualcuno, in futuro, si ponga la questione in termini oggettivi, e si domandi che cosa sia successo davvero quel giorno.
Forzare il punto di vista soggettivo, in altre parole, ci allontana dalla possibilità di vedere quello oggettivo.
Certo, ben diverso sarebbe se gli ideatori del videogame avessero pensato di porre agli utenti dei quesiti di tipo diverso da risolvere: ad esempio, prova a spiegare con un semplice calcolo matematico, come sia possibile che il tetto di un edificio crolli alla velocità di caduta libera, senza che vi sia una forza esterna che rimuove in anticipo tutta la struttura portante. Oppure, prova a spiegare come possa un aereo piantarsi nel terreno, a 8 m. di profondità, creando una buca che si richiude su se stessa prima ancora che arrivino i soccorritori. Oppure ancora, spiega come possa un dilettante che non riesce a far decollare un Cessna, compiere un approccio al Pentagono come quello che avrebbe fatto, secondo la versione ufficiale, il volo AA77.
Volendo, sarebbero stati tutti dei quesiti più che legittimi, e certamente interessanti da risolvere in un videogame. Ma è evidente che chi crea questi videogiochi sia molto più interessato all'aspetto emotivo del problema, che non a quello prettamente razionale.
Ed è sempre sulla reazione della pancia che contano tutti coloro che sono interessati a far perdurare nel tempo questa menzogna colossale.
Massimo Mazzucco
Gente abituata a giocare a giochi come Far Cry 4 oppure Crysis 3 e se deve aver paura Fear, quella roba la snobba.
Dopo la novità iniziale, non c'è vera azione non c'è un nemico,non c'è niente da risolvere,aspetti solo di morire e cerchi solo di scappare......ma per favore.
Tra l'altro la visione attraverso gli occhiali della Oculus fa schifo per un game.(visto come è ora)
Non sempre la tecnologia si sposa con le esigenze del consumatore,vedi ad esempio il tv 3d una novità all'inizio ma adesso non ne vendi nemmeno uno neppure scontato.Potrei fare altri esempi di tech flop, ma sarei OT.
Riguardo alle domande di quel tipo che dovrebbero essere inserite in un gioco d'azione in prima o terza persona,come mi pare di capire che sia dal video,non funziona.Già è brutto di suo se poi gli metti quelle domande ti butti da solo dalle torri
Magari le domande o quiz funzionano in un gioco di ruolo strategico,o per passare certi livelli,ma non in un gioco fatto in quel modo.
Poi non sottovaluterei troppo le nuove generazioni:ci sono parecchi rinco, ma tanti altri che sono loro a dirti in primis che 11/9 è tutto orchestrato e non gli cambi idea nemmeno con un video game (pure pessimo)
Ci sono nuove generazioni tra l'altro che hanno internet in cui si informano cosa che la vecchia generazione si sognava.
C'è la vecchia generazione che ha creduto per esempio a come sono andate le cose nella seconda guerra mondiale,e solo grazie ad internet hanno una versione diversa da quello che gli hanno raccontato.Si stanno de-programmando cosa che la nuova non ha ad esempio come problema.
E poi tanti altri che credono a tutt'oggi che i cattivoni di Pearl Harbor fossero i giapponesi e Delano Roosevelt il bravo
etc..etc...
Insomma credere che un videogame possa in qualche modo influenzarti...è un po' come credere che,come dicevano tempo fa in tv, un video game di zombie ti porti ad essere violento ed ammazzare il tuo vicino o la gente.
Mah.
ps
a proposito di giochi ancora non ho capito e nessuno lo sa perchè prima dell'11/9 (1995) esisteva questo gioco con queste carte
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Massimo, non prendertela, ma si vede proprio che di lavoro non ti occupi di creare prodotti da vendere. Un mezzo interattivo come il videogioco “tira di più” se è di azione e dinamico, più che una lezione tra il documentaristico e lo scolastico.
Non credo che questa simulazione in particolare faccia parte di una qualche “congiura” (notare le virgolette) per mantenere la grande menzogna. Credo che qualcuno abbia visto una possibilità di business, che sia passato abbastanza tempo per la creazione di un simile prodotto senza essere accusati di insensibilità, e che il resto sia venuto da sé.
Riguardo al discorso sulla possibilità di confusione fra reale e virtuale per i ggiovani, sono maggiormente d’accordo, ma credo che sia incompleto. La realtà degli uomini è sempre stata virtuale. C’è gente che crede all’esistenza delle nazioni. Dei confini. Di entità a cui interessa se ci veliamo il volto o con chi scopiamo. E per questi motivi molti uomini hanno ucciso e dato la vita (non parlo delle elite al potere, ma della grande massa di persone). Per motivi e costrutti spiccatamente virtuali.
Pensa che ci sono pure dei matti che credono che 50 anni si sia andati sulla luna con un LEM fatto di manici di scopa e carta stagnola.
Non occorreva stare ad aspettare lo Oculusse Rifte, per rendere virtuale anche il 9/11. Chi ha detto no-planers?
io ci ho giocato anni fa:
e vi assicuro che il video non è assolutamente ritoccato. Si capiva subito che non erano casuali tutte quelle scie persistenti, sia nelle ambientazioni notturne che diurne.
niente di piu lontano dalla realtà.
i videogiochi esattamente come i film di hollywood INFLUENZANO le menti.
che i film lo facciamo non credo che te lo devo stare a spiegare è PALESE.
i videogiochi sono ancora piu potenti per due motivi, il primo è il target ovvero menti non ancora completamente formate e in ogni caso anche sugli adulti non scappi tanto dal secondo motivo.
il secondo motivo è che l'interazione che il videogioco ha in piu dei film immerge il soggetto in una realtà virtuale, quando poi parliamo di realtà virtuale ....
altrimenti non si spiegherebbe come mai nell'esercito degli stati uniti vengono usati come addestramento.
un videogioco di zombie non porta a uccidere il proprio vicino di casa , ma quando ti trovi continuamente videogiochi fps fatti MAGISTRALMENTE in cui diventi di fatto un soldato cosa è se non una programmazione per diventare un soldato?
i bambini cresceranno con dei "valori" e ce ne sarà una parte che non vedrà l'ora di arruolarsi per realizzare il sogno di una vita salvo poi tornare e capire(forse) quanto la guerra fa schifo e quanto non hanno fatto altro che ingannarti per convincerti a imbracciare un fucile e poi ritrovarsi con uno shock post traumatico da reduce (quando ti è andata bene).
per quanto riguarda gli zombie e il loro indiscutibile successo credo che siamo di fronte a un tentativo di massificazione del successo iniziale di george romero.
nato come critica alla società consumistica hanno trasformato quell'idea in un filone che a mio avviso non fa altro che contribuire a trasmettere "valori" come ansia , sensazione di preacarietà e di pericolo , disumanizzazione del nemico ..tutti "valori" che fanno molto comodo instillare nella popolazione per perpetrare le attuali politiche aggressive americane .
con il nemico nei film/videogiochi di zombie non hai piu esitazioni perche non solo è cattivissimo (come in realtà per ogni produzione di hollywood e di videogiochi il cattivo è "assoluto" ) ma è addirittura disumanizzato , un po come sti sta facendo con i terroristi che ormai non ci si chiede piu cosa vogliono e perche lo fanno ma semplicemente vanno sterminati con il lanciafiamme perche sono musulmani fanatici e quindi cattivi ...praticamente zombie.
il terrorista "moderno" appunto è disumanizzato non come quello che si faceva saltare in aria o come quelli che rivendicavano il loro gesto per qualcosa.
il terrorismo lo hanno fatto diventare cosi con la propaganda. non ha assolutamente senso rinunciare alla propria vita se non per condividere il proprio estremo dolore. è da scemi . non che non esistano scemi ma pensare che siamo di fronte a eserciti di scemi pronti a farsi saltare in aria per allah è un pensiero altrettanto scemo. lo zombie a mio avviso fa molto comodo perche come ripeto trasforma il nemico disumanizzandolo e quindi non ci si pone piu nessun problema nell'eliminarlo perche ha perso completamente la sua umanità , anzi gli si fa persino un favore (come nei film).
i videogiochi sono un mezzo POTENTISSIMO di propaganda sono un occasione ghiottissima di manipolare le menti dei bambini .
pensi davvero che chi usa attualmente hollywood come mezzo di propaganda non pensi anche di usare i videogiochi?
Dovessi giocarci io, andrei di corsa a ficcare il naso nelle trombe degli ascensori in cerca degli inneschi sul core. Certo è che per trovarci qualcosa anche il programmatore deve esser consapevole di ciò che sta rappresentando e scegliere se immaginare una cosa piuttosto che un altra. Ecco in questo senso potremmo dire che se il programmatore mi lascia la possibilità di muovermi in una certa direzione o me la nega, sta effettivamente manipolando ciò che io devo percepire.
In questo caso sarebbe tipico un classico "easter egg" nascosto dal programmatore dove in talune situazioni difficilmente individuabili si ha accesso al core e si trovano gli inneschi. In quel caso, cosa dovremmo pensare? Sarebbe l'ennesima verità nascosta sotto gli occhi di tutti, o avrebbe un sapore da "leggenda metropolitana" buttata li a caso come l'area 51 in tomb raider e chi più ne ha più ne metta?
In questo specifico caso credo si sia voluto semplicemente accontentare quella curiosità morbosa insita in ciascuno di noi, che ci spinge a rivivere qualcosa di simile, a ficcare il naso a vedere in prima persona e così via. Il motivo per cui si creano code in caso di incidente, o perché si è inserito in Call of duty anni or sono un livello dove si vive in prima persona un esperienza terrorista, entrando in aeroporto e uccidendo dei civili (volendo si poteva saltare il livello). E' vero che l'accusa solita è quella di rendere accettabile e abituale qualcosa di mostruoso, ma il semplice fatto che venga fatto ci dice che in fin dei conti non importa nulla a nessuno è che la realtà è sempre qualcosa di diverso e senza che ce ne rendiamo conto riconosciamo sempre la finzione, insomma un adolescente potrà uccidere centinaia di soldati per finta ma dovesse capitargli anche solo un uomo nella realtà ne sarebbe profondamente segnato. Comunque l'aspetto grafico è terribile, quindi non solo è brutto il gameplay ma anche l'esperienza visiva a mio parere è pessima. Immagino sia solo una demo per provare l'Oculus Rift.
io francamente mi posso definire sia esperto di videogame che di film.
è evidente come nelle produzioni di film la propaganda venga usata a piene mani.
spesso si fanno dei film porcheria solo per fare propaganda vedi ad esempio film come "Attacco al potere - Olympus Has Fallen" (di cui sconsiglio la visione a chiunque).
non è credibile che chi ha fatto quel film pensi realmente di fare un bel film eppure la realtà supera la fantasia e anche un film del genere ha incassi molto buoni (bisogna vedere quanto sia costatato tuttavia).
quindi spesso si fanno anche delle cagate pazzesche semplicemente perche si vuole fare propaganda.
cosa impedisce di usare i videogame per fare propaganda?
a maggior ragione poi che il videogame cosi come lo ha raccontato massimo è sicuramente una cagata assurda.
insomma congiura c'è sicuramente nel momento in cui sai perfettamente che stai producendo un film/videogioco cagata visto che questo non ha nessun elemento(almeno dal racconto di massimo) buono per la riuscita di un videogioco
Se un crollo impossibile diventa possibile (perche' lo vedo nei filmati virtuali) allora la massa puo' continuare tranquilla a farsi raccontare le favole.
Oltre a ripristinare educazione civica nelle scuole bisognerebbe introdurre anche educazione tecnica per spiegare almeno i fenomeni basilari e le loro leggi.
sarebbe bastato che i programmatori avessero riprodotto le leggi fisiche applicate al modello corretto delle strutture, con la cura maniacale dei simulatori (nei giochi esistono infatti le modalita' ARCADE o reale, senno' nessuno riuscirebbe a guidare una motogp o a decollare con un f-16....). ecco , cio' che viene spacciata per simulazione in realta è videogioco fantasia
i videogiochi esattamente come i film di hollywood INFLUENZANO le menti. […]
altrimenti non si spiegherebbe come mai nell'esercito degli stati uniti vengono usati come addestramento.
Li usano semplicemente perché il grado di simulazione che riescono ad offrire (in termini di “realismo simulato”) è ormai più che buono, e certamente costa meno quello di mandare gente ad addestrarsi sul campo per determinati tipi di azioni e scenari di combattimento.
È un mezzo per vendere e fare soldi. Da che mondo e mondo, l’azione e la violenza vendono più delle lezioni di filologia classica. L’idea che lo scopo degli fps sia quello di creare perfetti soldati in erba è assai ingenua. Come pensare che il soft air si occupi di creare squadroni della morte. È solo gente che si diverte a cazzeggiare, e in una situazione reale, probabilmente durerebbero 2 minuti.
Il successo degli zombie degli ultimi anni (videogiochi, The Walking Dead ecc.) non credo proprio che faccia parte della presunta ottica di “addestramento occulto” della popolazione. Semmai, è una sottolineatura della incertezza dei tempi in cui viviamo.
I protagonisti delle zombie story sono sempre o quasi persone qualunque, che si sono ritrovate catapultate nell’apocalisse zombie, e devono convivere col pericolo dello zombie, che è un pericolo costante ma spaventoso nel suo complesso. Uno zombie non è mai pericoloso (sono lenti e stupidi), solo in grandi numeri diventano una marea di morte. È la metafora di trovarsi in un mondo ostile, completamente soli o quasi, circondati da esseri che sembrano nostri simili ma che in realtà sono pronti a sbranarci alla prima occasione.
Dato che questo tipo di sentimenti sono molto diffusi tra la popolazione (per situazione economica ecc.), è tutto sommato naturale che il concept dello zombie (riadattato alle esigenze del 21° secolo) abbia una seconda giovinezza.
“Ragazzo”, stai parlando con un macina-film professionista nonché campione mondiale di Metal Slug 1, 2 e 3.
La maggior parte dei film (specie quelli Hollywoodiani) sono propagandistici, dunque ovviamente chi fa i film maggiormente propagandistici non crede di fare bei film. Si parla di business, e di soldi.
Olympus has Fallen (un filmetto di merda ultrapropagandistico) ha incassato 161 milioni di $ a fronte di un costo di 70 milioni $, essendo il film della FilmDistrict (la casa di produzione) di maggior successo. È una merda propagandistica? Sì, ma è stato fatto anche per rispondere a canoni commerciali e in realtà i due livelli (propaganda e guadagno) sono inestricabilmente legati (specie col pubblico statunitense).
E soldi. Propaganda e soldi. Vi sono tanti temi e stilemi propagandistici che semplicemente “non tirano più”, e dunque non vengono più utilizzati.
Niente.
Chissenefrega. È un prodotto. Deve vendere. È un tentativo. Ci sono i grandi successi e ci sono i flop. Il punto è che lo scopo principale resta quello di vendere un prodotto, più che indottrinare la ggente o smontare questa o quella versione gombloddistica.
Esistono molti videogiochi “minimalisti” nel loro concept, che si basano sulla esperienza emozionale che riescono a suscitare. Ad esempio, Journey è stato un successo stratosferico, per un videogioco praticamente senza storia e dove ci si limita ad andare verso la destinazione predeterminata.
Un videogioco che fa “vivere” la storia di persone qualunque all’interno di un contesto molto tragico e reale (il 9/11 vissuto dall’interno) ha, almeno potenzialmente, le carte per fare presa su determinate fasce di pubblico. Il punto di un simile videogioco non sarà certo la versione ufficiale piuttosto che quella alternativa, quanto l’esperienza emozionale che può suscitare, il tutto amplificato dal mezzo dell’Oculus Rift, che di per sé aumenta la percezione di immedesimazione.
In ogni caso, più si va avanti e più mi piace il retro gaming, invece di queste carabattole moderne, come l’Oculosse Rifte. Sarà l’età…
e mica sarà stato fatto a caso..... comunque, come lo giri e lo rigiri, da ogni punto di vista è una enorme SHIT!
che i video giochi possano essere un mezzo di propaganda ci sta,ma da qui ad avere efficacia è un'altro paio di maniche ed è tutto da dimostrare
Un termine inglese efficace è:look around and tell me what you see;cioè a significare se ti guardi intorno vedi la realtà e non quello che pensi o hai in testa.
Dopo centinaia e centinaia di film e di videogame sfornati dall'industria entertainment a questora ci sarebbe una carneficina in giro per le strade da far impallidire walking dead,ma per nostra fortuna la mente degli umani non funziona necessariamente a stimolo risposta come tanti cani di Pavlov.
Tra l'altro en passant giusto per stare in tema: il sistema MK Ultra è stato un fiasco (e meno male)a livello massivo;giusto per il tentativo della creazione di qualche candidato manciuriano e niente più.
Daccordo con te Fefochip, i videogiochi influenzano le menti quanto e più di un film, ma quello che vorrei dire, contribuendo a questa discussione è: In che direzione le influenzano?
Personalmente ho giocato molto in passato, titoli come quake, Call Of Duty (dal primo all'8 mi sembra), Far Cry, Crysis, Max Payne, e tanti altri, e sento che mi hanno lasciato sicuramente impresso tattiche di guerra o routine che di solito appartengono ad un soldato (come camminare vicino i muri per esempio :D) ma questi videogiochi mi hanno lasciato anche un altra cosa, e cioè la consapevolezza che in Guerra non si vince. Anche il più bravo dei bravi prima o poi viene fatto fuori. Nel gioco riprendi dall'ultimo salvataggio, o magari c'è il "respawn", nella realtà NO. Questo una persona mediamente intelligente lo percepisce e lo interiorizza come qualcosa di negativo associandolo alla guerra vera.
Il videogioco sparatutto per me è stato come un giro si prova per la guerra, o un test drive. L'ho provato e mi ha datto la consapevolezza che andare in guerra significa uccidere centinaia di innocenti, e, molto probabilmente, essere ucciso, quindi paradossalmente proprio grazie a CoD, ripudio la guerra ancora di più, perchè non mi piace uccidere, e vorrei vivere possibilmente...
Se non l'avessi provato, forse guarderei la guerra con occhi un pò diversi, un pò più faciloni e meno critici. Certo niente è come provarla di persona, ma a me basta e avanza la simulazione sinceramente.
C'è da dire che titoli come CoD 1 e 2 sulla WWII erano strazianti nelle scene dello sbarco, e ti portavano davvero a pensare...ma che diamine ci facevano qua sti ragazzi...e perchè. I più recenti sono un pò più "tecnologici" e "fighi" con meno dolore e più azione, ma il succo rimane...si viene uccisi continuamente mettendo livelli di difficoltà elevati.
Tornando in Topic, penso che il videogioco sull'11/9 di Oculus Rift (che per la cronaca è di Facebook) sia forse un classico tentativo funzionale al sistema di distogliere l'attenzione dai fatti importanti di quel giorno. Ad esempio, avrebbero potuto mettere i rumori delle cariche che esplosero. Oppure avrebbero potuto dare un idea di quanto il fuoco aveva invaso solo pochi piani.
C'è poi da dire che graficamente non ha senso. Sembra un gioco del 1995. Ma la tecnologia dell'Oculus forse non permette grafiche eccezionali.
e di fatti come dicevo sopra...sei diventato un grosso criminale ed assassino......ma per favore.
Quindi non capisco che differenza ci sia se fanno un film sulle "torri gemelle" o sull"Olocausto" rispetto ad un videogioco sugli stessi argomenti, quindi massimo rispetto per le vittime e per le verità storiche ma non gridiamo allo scandalo se invece di un film è stato realizzato un videogioco perchè a me queste cose fanno ridere.
Il punto è che il videogioco è un media che negli ultimi 30 anni si è sviluppato in maniera esponenziale e la magior parte delle persone adulte non avendolo mai approfondo, lo ritiene un semplice software interattivo per bambini, quando invece dietro allo sviluppo di tale media ci sono centinaia di professionisti (sceneggiatori, disegnatori, programmatori, esperti in 3d, Game designer ecc.) che per realizzare un videogioco devono affrontare un livello di complessità superiore a quello per la realizzazione di un film (se non ci credete informatevi) e allo stesso tempo un'esperienza videoludica ti può arricchire e far riflettere su tematiche anche di un certo spessore come lo fa il media cinematografico.
Se cresci a pane e guerra mi sembra naturale che la percezione della realtà venga distorta e anche il tuo modo di esprimerti. Non è questione che si diventi criminali o assassini; nessuno è criminale o assassino siamo semplicemente sempre e solo esseri umani con le nostre debolezze e le nostre difficoltà. Il fatto è che queste difficoltà e debolezze possono essere dirette o espresse in un modo o in un altro. Se siamo cresciuti in un ambiente violento sarà molto più probabile che useremo la violenza, o no? E' chiaro che l'ambiente in cui cresciamo non è solo il videogioco o il film e in più ognuno nasce diverso quindi non tutti venderemmo nostra madre altrimenti il mondo sarebbe pieno di deputati, senatori e presidenti del consiglio.
Comunque questo videogioco non mi meraviglia per niente. Ai miei tempi si giocava con i soldatini dei tedeschi e americani e con quelli degli indiani e cowboys.
Poi da grande sono diventato obiettore di coscienza e ho fatto il servizio civile al posto del militare obbligatorio, quindi ai tempi in cui se non facevi il militare andavi in galera.
che il buon DaemonZC non sia diventato un assassino non prova la tua tesi, non serve proprio a niente.
hollywodd influenza i nostri sogni , le nostre aspettative , i nostri desideri
i videogiochi sono solo uno strumento PIU POTENTE DEI FILM per fare tutto quello descritto sopra.
non riconoscere questi meccanismi vuol dire essere molto ingenui.
i videogiochi in poche battute non sono lo demonio come strumento (come non lo è il cinema in se stesso), ma lo è chi ha i grossi capitali per fare roba di successo.
pensare che i soldi siano il vero obiettivo di questa giostra è altrettanto ingenuo (rickard) , è solo un profitto accidentale per salvare
capra e cavoli ma il fine di certi film è PALESE come di alcuni videogiochi.
a proposito di propaganda e videogiochi e retrogaming esisteva uno videogioco per l'Atari (magari) "communist mutant"
io da piccolo lo volevo perche aveva una grafica superiore rispetto al parnorama dell'epoca.
mio padre non me lo comprò per principio spiegandomi perchè.
oggi è tutto molto piu complicato e ho visto padri che hanno portato a vedere i figli a vedere
"american sniper" un film che non ha niente di "bambinesco" se non fosse che il protagonista è praticamente
un eroe di videogiochi e infatti ha avuto un successo enorme tanto che in sala c'erano tantissimi bambini/ragazzini.
ora va anche bene far vedere al proprio figlio qualcosa di diverso da hotel transilvania, qualcosa di piu adulto ma perche proprio
american sniper? perche i figli imbottiti di fps avranno rotto il cazzo a manetta con i genitori per andare a vederlo.
tutta una bella propaganda e chi non la vede si levi per favore il prosciutto dagli occhi
insidethegame.it/.../...
gamesvideoblog.it/.../...
Penso come la maggioranza, che dovrebbe esser tremendamente noioso per come strutturato....l'11/9 come videogioco non avrebbe senso crearlo per impegnarsi a sensibilizzare il giocatore su come son andati i fatti ....
Anteater
...mica è un museo virtuale...è un banalotto giochino come tanti...
Spero di non essere diventato un assassino :D, ma volevo trasmettere l'idea che la propaganda, anche la più sottile, con il cambio di mentalità delle masse può avere degli "effetti collaterali" inaspettati. Io ho solo riportato il mio caso, magari sono la mosca bianca.
Il punto è che I film, come i videogiochi, non rispondono ad un’unica esigenza. Sono prima di tutto prodotti, che devono essere venduti, e in aggiunta si presentano altri tipi di esigenze che devono essere inglobate nell’opera (come le esigenze propagandistiche).
Il videogioco è un mezzo diverso dal film, per via della sua interattività e del fatto he debba porre una qualche sfida da superare al giocatore (nemici da abbattere, rompicapi da risolvere ecc.), quindi il processo di interazione con tale mezzo è attivo e non passivo come nei film (che ti limiti a guardare e semmai ad analizzare a posteriori). Già questo traccia una assoluta linea di demarcazione.
Oltretutto, nel mondo dei videogiochi c’è ancora una certa frammentarietà. Esistono moltissime software house, sviluppatori indipendenti, e non c’è una struttura “centralizzata”, come potrebbe essere considerata Hollywood per i film ad alto budget. Non ci sono cerimonie istituzionalizzate di pari livello (Oscar, leoni d’oro, Cannes ecc.). Questo non significa che il videogioco sia un mezzo immune alla propaganda (basti pensare ai vari Call of Duty), ma non “arrivano” a tutti, e pertanto sono meno inquinati di altri mezzi (come i film).
Tutta la storia sui pampini trasformati in assassini/soldati/macchine di morte da Call of Duty e similari sono eccessivamente allarmistiche e sensazionalistiche.
Non per nulla, sembra che qui tutti abbiamo giocato a tanti videogiochi diversi, eppure siamo qui, su questo sito gombloddista, ben lungi dal mainstream e dalle sue vedute.
Non attribuiamo al Potere più potere di quanto già non abbia.
La relazione tra fps giocati e volontà di vedere American Sniper è una tua pura speculazione, che non tiene conto della ben più concreta e semplice possibilità che quel film (specie per il pubblico statunitense), fosse destinato al successo commerciale.
Non è che, al posto di “Communist Mutant”, tuo padre ti comprò “Propaganda Mutant”, vero?
Come darti torto. Anche questo è il potere della propaganda.
gli effetti collaterali inaspettati che tu hai avuto in base a quanto hai postato prima,non mi sembrano negativi anzi mi par di capire che ti hanno dato una consapevolezza positiva.
guarda fefo che io non ho nessuna tesi semmai è il contrario.
ma se rimaniamo ad opinioni beh allora....
per questo insisto sempre la dove è possibile la mia richiesta di mettere link video documenti e quant'altro che avvalorino le propri tesi,così si ha modo di approfondire etc...
Diversamente una chat di opinioni,rispettabilissime,ma sempre opinioni.
Ma io boh
No
Per fortuna non è così matematico come dici.
bye
ps.
giusto per sdrammatizzare:
è appena uscito Star Wars Battlefront (ci vuole un pc di tutto rispetto)ebbene non comperatelo potreste avere incubi e guardando il cielo potreste vedere la morte nera
ok ho finito di rompere giuro
Basta accendere la TV e si viene sommersi da una marea infinita di propaganda. TUTTO in TV. è propaganda. Questo non vuol dire che tutto è studiato per essere propaganda. Una volta passati i concetti di base si autoalimenta perché la gente si riprodurrà involontariamente la propria propaganda in quanto il nuovo concetto, o oggetto, è diventato la cosa normale.
Inoltre si parla di propaganda NEI film, NEI videogiochi quando i film stessi e i videogiochi SONO la propaganda.
Scusa fefo ma che sei rimasto ai tempi di space invader ?
www.forbes.com/.../#18a87bc2522f
No, scherzi? devo pipparmi milioni di giochi videogiochi e film dove puoi essere solo un americano che deve salvarsi, come se gli altri 6 miliardi del pianeta non avessero mai avuto nemici in vita loro. Gli altri vivono nel fottuto paradiso di stocazzo, perché è sempre e soltanto lui sotto attacco.
Ma vaffanculo
Questo fa parte della "quota" di propaganda che esiste in qualunque medium diffuso (videogiochi compresi).
Puoi trovare però molti videogiochi "politicamente scorretti" (diciamo così), perché oramai le possibilità tecnologiche e l'avanzamento di internet consentono lo sviluppo di videogiochi da parte di team indipendenti.
Ovviamente non troverai mai nulla di tutto ciò nei titoli a tripla A (l'equivalente dei film ad alto budget).
Come si possono trovare anche film indipendenti che descrivono la realtà molto meglio della Hollywood in mano alle varie lobby. Nessuna realtà è mai assoluta e composta solo di un elemento.
... il lavaggio del cervello agisce di concerto. E solo quando lo prendi nel culo, che la propaganda non parcellizza. A differenza nostra. Vorrei capire quando ci sveglieremo e ci renderemo conto di quale lavoro immondo si sta operando sui bambini.
Nell'interessante discorso che state facendo certamente molti film ed altre forme d'arte compresi i videogiochi sono propaganda, ma questa ha azione solo se le persone vogliono che abbia azione. Call of duty (gioco che è pessimo secondo me nella storia ma nella giocabilità è eccezionale) esiste perché lo si vuole e lo si compra (o scarica ). Ma insieme a Call of duty escono continuamente moltissimi giochi (anche sparatutto) che sono meravigliosi nella storia, nella giocabilità, nell'inventiva ed altro che sono, a mio avviso, anche molto educativi. C'è propaganda in essi? Può essere, ma ho dei dubbi. Secondo me rispecchiano solo la coscienza sociale di questa epoca e danno alle persone quello che loro vogliono. Ricordiamoci anche che la propaganda del sistema inizia da subito, da neonati e prosegue in diverse forme per sempre. I veicoli di questa propaganda sono la famiglia, i maestri, gli insegnanti in primis poi la televisione il cinema il computer etc.... cioè praticamente tutti. Ed anche che la propaganda c'è sempre stata da quando l'uomo ha una struttura sociale. Non è quindi il cinema, la televisione o il computer, strumenti moderni, che sono la fonte del male ma solo un mezzo. E se è anche vero che hanno un potere maggiore di diffusione e penetrazione è vero anche che portano in sé i propri anticorpi. Pensiamo ad internet ad esempio, o anche la televisione o le radio degli anni 70-80 forse anche 90.
il problema non è la propaganda, è la mancanza di coscienza delle persone, che fa si che certi messaggi vengono accettati o addirittura supportati. Per pigrizia, per utilità, per interesse, per comodità o quant'altro. Ma esiste anche il telecomando e di canali ce ne sono tanti. Una volta parlando con una persona che conoscevo, la quale aveva speso non so quanti soldi per prendere tutti i canali possibili ai tempi dell'ingresso del digitale terrestre, mi disse che la sera a volte non trovava niente da vedere....Ma come? Hai 400 canali e non c'è niente? In verità nonostante i 400 canali quelli che vedeva usualmente erano i soliti 6. Non serve la propaganda.
Secondo me esistono bei film e brutti film, bei videogiochi e brutti videogiochi. Questo sull'11 settembre ha tutta l'aria di essere un pessimo gioco.
Vorrei sapere di cosa stai parlando. Vuoi che non lo sappia?
Poi ci sono i film di Bergman e di Tarkovskij ... o anche quelli, adesso, di Paul e Wes Anderson, che...
... non fanno testo.
Dai Rickard, cazzo, certe volte mi stupisci
Quello di cui si sta parlando e cioè della realtà che guida il mondo da una parte piuttosto che da un'altra, è quello che fa la differenza - "Massa critica" (remember?)
Gli elementi che non sono allineati, sono innumerevoli, quanto assolutamente ININFLUENTI.
Senza contare (anzi contiamolo) che a certe "nicchie" viene lasciata la possibilità di sopravvivere solo per non dare l'impressione che un fascismo invisibile non esista.
... secondo Te da dove deriva la mancanza di coscienza?
Guarda che in questo caso si sa se è nato prima l'uovo o la gallina. Non siamo mica dentro stronzate Darwiniste (a proposito di propaganda)
Non ero arrivato fino alla fine, e non avevo notato la ragazza...she sembra anche gnocca. Insomma, a queste cagatelle ci si dovrebbe giocare nel tempo libero quando non si può fare niente di meglio...ma sono 2 le cose, o il tipo vive con ragazze 24h, o ha chiesto a un amica di fare la parte per non fare la figura del super nerd.
In ogni caso diciamocelo, non siamo in Italia in quel video...
Ma v'è un'altra considerazione da farsi sulla diffusione dei videogiochi in generale. Il successo di ogni nuova forma di comunicazione (social network, videogames, fenomeno Amazon, nuove voghe musicali pop etc etc) è ascrivibile al terreno fertile da esse trovato nella società in evoluzione ma ANCHE alla spinta commerciale che li accompagna. Migliaia di ragazzi nei garage hanno idee più brillanti di quelle di Jeff Bezos o Mark Zuckerberg ma esse restano lettera morta per carenza di finanziamento e/o spinta commerciale. E questa, quando si realizza, non segue mai davvero i percorsi propinati dalla vulgata del brave self made man. Allora occorre sempre chiedersi in che modo queste forme nuove sono funzionali ai piani delle élite, che indirettamente ma decisivamente ne favoriscono la diffusione, dopo averle opportunamente SELEZIONATE. Per i social network la risposta è ovvia: il sogno del tiranno, diceva Kundera, è che i suoi sudditi vivano in case di vetro, per poter controllare sempre e in ogni momento cosa essi facciano. Ma anche se vivessero in una casa di vetro, il tiranno non saprebbe mai cosa essi pensano e provano. I social network sono lo strumento principe per scoprirlo, con la piena - seppur inconsapevole - collaborazione del suddito stesso, che si denuda nell'anima addirittura volontariamente, senza costringere il tiranno a intercettazioni tipo "Le vite degli altri"… Addirittura, essi ti pregano e ti pagano per potersi denudare...
E i videogiochi? La sostituzione sistematica - e non quella funzionale a uno specifico e perciò limitato compito tecnico - della realtà effettuale con quella virtuale ci riduce a monadi autoreferenziali, a sradicati, a individualisti disperati. E' un altro piccolo pezzo del puzzle (del progetto) che include anche lo sradicamento dalle tradizioni, dai legami familiari e comunitari, dalla percezione identitaria di gruppo (Kalergi, teoria del gender, rapporti virtuali etc etc). Una poltiglia umana costituita di individui programmaticamente - e disperatamente - soli e sradicati è facilmente controllabile nonché manipolabile. Il sogno di qualunque tiranno, direbbe oggi un nuovo Kundera.
Sullo specifico videogioco 911 non saprei dire, ma il contesto generale mi pare questo
Ti posso assicurare Massimo che questa "simulazione" (perchè di questo si tratta e non di un videogioco) è assolutamente fine al prodotto oculus rift, i dettagli sono penosi tecnicamente si può definire "una merda" e per quanto riguarda il contenuto (assolutamente discutibile se non inappropriato) credo che sia semplicemente l'ennesimo esempio di cattivo gusto...
In fondo per quello che ho potuto osservare non vi sono elementi di nessun tipo, che possano indirizzare verso una tesi piuttosto che ad un'altra...
In oltre penso che questo tipo di simulazione sia gratuita e a scopo illustrativo per quanto riguarda appunto l'oculus rift.
Sono appassionato di videogiochi da quando ero un bambino, e per onore di cronaca si ti posso assicurare che ci sono alcune software house più propense a dare un'immagine "ufficiale" delle cose, anche quando riguardano fatti realmente accaduti.
ma in questo caso credo si tratti solo di una simulazione con il fine di promuovere un prodotto.
Una cosa che sarebbe molto interessante sarebbe, come ha accennato qualche utente sopra, un programma, scaricabile da chiunque, che esegua una "leggera" simulazione dell'impatto sulle torri. Il tutto con i dati di partenza liberamente accessibili ed anche modificabili dagli utenti.
Ormai i pc da gioco "seri" hanno raggiunto capacità di calcolo ragguardevoli, per dire, un pc attorno ai 1000 euro di oggi ha una potenza di calcolo superiore ai supercomputer da simulazione governativi degli anni 80, e non vorrei sbagliarmi, ma anche 90.
Comunque sufficiente per girare una simulazione sui generis ma abbastanza realistica, ovviamente non parlo di grafica, ma di calcoli fisici.
Non sarebbe necessario simulare schegge o frammenti anche di certe dimensioni, le cose che contano sarebbero massa dell'aereo e distribuzione delle strutture, e lo stesso per la torre;
Non credo sarebbe nemmeno una cosa troppo difficile da programmare, perlomeno comparata al videogioco medio di oggi; sarebbe interessante far partire un progetto del genere su una piattaforma di crowdfunding.
Del resto per rendersi conto dell'impossibilità degli eventi è sufficiente un pezzo di carta e matita ed essere bravi con la matematica: se sis calcola la quantità di calore generabile con quel volume di carburante, e la si distribuisce nei numeri di piani interessati, si osserva facilmente che la variazione globale di temperatura è assolutamente insuffuciente per anche solo ammorbidire le strutture.
Figuriamoci poi generare le cascatelle di acciaio fuso che si vedono nei filmati.
Sia chiaro, non si sa mai. Rispondo solo a nome mio.
Credo che la competenza di Massimo in queste cose, sia essa scarsa o sia notevole, non riguardi assolutamente quello che l'articolo denuncia.
Il concetto è cosa sdogana una tecnologia e con quale politica viene veicolata. Che sia una simulazione o che non sia propriamente un "videogioco" c'entra ancora meno dell'ipotetica competenza di Mazzucco, e siccome non è il caso di farci sopra una tesi di laurea, ripiego volutamente in un'immagine, la più banale e tra le più antiche del mondo, perché è come se tu stessi dicendo:
"Cosa vuoi che c'entri questa ghianda con una quercia? ...dai per cortesia, non esasperiamo"
Non prende posizione rispetto alle cause.
Descrive una tragedia. Difficile non concordare sul fatto che sia stata una tragedia.
Descrivendola in prima persona, con esito drammatico, riesce a esaltarne la portata.
Devo dire che apprezzo molto tutta questa fiducia nelle capacità intellettive dei ragazzi del domani. Davvero si può REALMENTE pensare che siano tutti lobotomizzati?
A me è sempre successo il contrario: più un gioco mi avvince, più sento l'esigenza di indagare la realtà che lo riguarda. Dalla caduta dell'Impero Romano alla Seconda Guerra Mondiale. Persino la geografia del deserto del Mojave.
Con Civilization II, all'epoca, nacque un gruppo di studio addirittura per studiare Toynbee.
Chiaro che il problema non sta nel fatto che un gioco sopisca la coscienza. Anzi. Semmai la risveglia.
Allora il problema si sposta, e diventa il saper dare risposte convincenti a chi decide di approfondire.
E qui, volendo, casca l'asino.
Sia gli "ufficialisti" che i "complottisti" dicono che le risposte della parte avversa non sono convincenti per un cazzo.
Chissà chi avrà ragione, uh?
Dunque?
Tu in un videogioco che riguarda l'11 settembre ci vedi una potenzialità per diffondere le teorie in cui credi.
Gli sviluppatori ci hanno visto un modo per identificare un'esperienza soggettiva davvero molto drammatica.
Se non ti piace il modo in cui il gioco è stato sviluppato, semplicemente, non acquistarlo.
Chi lo ha a casa può provare ad esempio con Assassin's Creed Black Flag (prendo uno dei più venduti) andando al centro di controllo e andando fuori del terrazzino panoramico, se guardate il cielo è pieno zeppo di scie chimiche.
www.youtube.com/watch?v=uUNSy7ZrnR4
Metal Gear Solid, Legacy of Kain, Deus Ex, tutte prodotte in tempi non sospetti...
Conspiracy rules!
PS: Più che un commento questo vuol essere una nota a piè di pagina.
Perdio.
A me vengono in mente, oltre a Civilization (tutta la serie dall'1 al 5) anche World of Warcraft, Grand Theft Auto, Prince of Persia, Supermario Bros, Age of Empires, The Sims, Assassin's Creed, Tomb Raider, Bioshock, la serie di Fallout, Half life...
Roba che con le cospirazioni ha poco o niente a che spartire, tranne occasionalmente una scelta narrativa, e che ha comunque segnato delle pietre miliari del settore.
Il fatto che A TE piacciano di più i giochi che riguardano le cospirazioni... al massimo può indicare una tua preferenza.
Ok per me that's all
Il gioco del bambino palestinese che sfugge ai bombardamenti, quando pensi che lo produrranno?
Difficile non concordare sul fatto che sia una tragedia.
Si parla di propaganda, non di lobotomia.
In ogni caso, è molto più probabile trovare contenuti “eversivi” in un videogioco che nei film, probabilisticamente parlando, dato che un film è spesso il lavoro di molte persone e strutture differenti, mentre il videogioco (specie quello indipendente) può ancora essere sviluppato da piccoli team.
Più di aumentano le strutture, e più la propaganda bussa alla porta.
C’è anche da dire che i videogiochi, per la loro natura interattiva (cosa assente da film e libri), sono leggermente meno inquinabili dalla propaganda, che lavora per sua natura meglio su contenuti da “sparare” al pubblico, che li riceve passivamente.
Il gioco sul bambino palestinese forse non lo faranno mai, a livello di produzione grossa (non mi esprimo sulla possibilità di progetti indipendenti), per motivi della propaganda mainstream che tutti conosciamo, a cui i videogiochi non sono certo immuni. Perché, si sa, se dici “certe cose” con qualsiasi mezzo, è probabile che avrai problemi. Ma questo non è un problema dei videogiochi in particolare, quanto della visione della realtà imposta dal mainstream, che ostacola certi tipi di vedute su qualunque mezzo (scritto, filmico o videogiochistico).
E poi, il motivo che spinge questo videogioco (come altri) a concentrarsi sul punto di vista “occidentale” deriva anche da esigenze commerciali: il suo target di pubblico è “quello lì” e certamente tale target avrà meno difficoltà ad immedesimarsi in qualcosa che conosce bene, piuttosto che nel bambino palestinese che deve sfuggire agli israeliani brutti e cattivi.
I videogiochi giapponesi, ad esempio, hanno un taglio estremamente diverso, proprio per il tipo di pubblico cui sono rivolti.
sfruc
È decisamente gobloddistico credere che tutto ciò che esiste faccia automaticamente parte del “Grande Piano” e sia stato concepito e creato a questo unico scopo. Pare di parlare della Spectre.
Le aziende dell'epoca ( fine anni 70, inizio anni 80 ) non erano certo intenzionate a cambiare i loro costosi computer solo per avere una nuova versione del software che usavano. Anzi, le aziende sono la causa principale del mantenimento della compatibilità dei microprocessori.
All'interno delle cpu moderne, sono ancora presenti le stesse tipologie di registri ( celle di memoria della cpu ) dei primi computer.
E ancora: le gpu (o schede video), che adesso possono essere usate anche per effettuare calcoli per la gestione della fisica, erano state sviluppate per potenziare la resa grafica dei videogiochi.
Nel merito del videogioco sull'11 settembre: quante persone credete che influenzerà? Al massimo un migliaio o poco più. Numericamente parlando, sono più pericolosi i documentari in tv.
Tra l'altro, considerato che Oculus Rift costa la bellezza di 700 euro, sto videogioco mi sembra troppo scarso per motivare la spesa.... meglio Elite: Dangerous
Un modo anche quello di ridicolizzare questo aspetto, un modo riuscito alla perfezione comunque, visto che la Spectre è citata proprio per ridicolizzare l'idea che esista un gruppo di potere con l'intenzione di dominare sul mondo.
Si tratta di capire invece, che esistono i-dee vincenti, idee che spingono le persone a comportartsi in un modo specifico, idee che attivano automaticamente i comportamenti conseguenti a quell'idea.
Da un mondo di idee diverse, da una pluralità di idee di mondo, si sta andando verso un mondo "nuovo", un mondo con un'unica i-dea dominante e vincente, quell'idea che sta portando al mondo globalizzato odierno.
Coloro che seguono quell'idea, ottengono vantaggi personali, coloro che seguono quell'idea sono dentro al mondo, gli altri sono fuori da quel mondo, sono derisi e isolati, disprezzati e compatiti.
Coloro che sono fuori da quel mondo, sono ghettizzati, chiamati spregevolmente complottisti, una parola usata ad ampio spettro in molte situazioni differenti.
Ora è chiaro che quell'idea di mondo, quell'idea vincente, è quella che si studia nelle scuole, nelle università, nei corsi professionali di coloro che studiano il modo migliore di montare video cinematografici ad effetto, nei corsi di chi decide di fare il pubblicitario, nelle ricerche mediche, nelle facoltà di architettura, nei master di economia and so on.....
Non c'è bisogno di una Spectre che dia un impulso continuo al mondo verso quell'idea primaria, perchè quell'idea primaria di mondo si autoalimenta.
Una volta messa in moto, la macchina procederà autonomamente verso il tanto agognato risultato finale.
Il ruolo della Spectre, ovvero dei custodi di quell'idea, è solamente quello di esercitare il controllo sul mondo, il suo ruolo è quello di intervenire nel mondo per eliminare le anomalie possibili, per eliminare o depotenziare qualunque idea alternativa di mondo che possa contagiare gli altri e diventare un pericolo alla stabilità del "mondo" che conosciamo, un mondo in cui gli uomini della "Spectre" godono di ogni privilegio possibile ed immaginabile.
Chiunque studi comunicazione, studia il modo di coinvolgere emozionalmente il prossimo e le tecniche che costoro studiano sono tutte uguali, tutte puntano a colpire la "pancia" del fruitore.
Le tecniche di manipolazione emozionali, sono studiate professionalmente da ogni società di una certa consistenza, da ogni casa di produzione di filmati e videogiochi, da ogni società di vendita del mondo.
Il mondo che vediamo attorno a noi è il mondo "creato" da quell'idea, è il mondo dell'UNO perchè è tutto stato costruito attorno a quell'idea.
E quell'idea di mondo prevede che alla base di ogni scelta ci sia il profitto.
Siamo noi uomini che andiamo ad imparare nelle loro scuole il modo per fottere, sfruttare, prevalere, dominare sugli altri.
Siamo noi uomini con il nostro comportamento a rendere reale quell'idea di mondo.
Coloro che prosperano su quell'idea di mondo, controllano solo che non ci siano altre idee che si impongano su quella dominante, agiscono per corrompere ed inglobare le idee alternative all'interno del sistema che si fonda su quell'idea.
Non è un compito difficile per gente potente che occupa i piani alti della piramide sociale.
Dall'alto il mondo si vede molto meglio.....basta un colpo d'occhio.
Mi aggiungio anch'io
Non si tratta di parlare della Spectre.
Si tratta di i-dee vincenti, idee che spingono a comportartsi le persone in un modo specifico, idee che attivano automaticamente i comportamenti conseguenti.
Da un mondo di idee diverse, da una pluralità di idee di mondo, si sta andando verso un mondo "nuovo", un mondo con un'unica i-dea dominante e vincente.
Coloro che seguono quell'idea, ottengono vantaggi personali, coloro che seguono quell'idea sono dentro al mondo, gli altri sono fuori da quel mondo, sono derisi e isolati, disprezzati e compatiti.
Coloro che sono fuori da quel mondo, sono ghettizzati, chiamati spregevolmente complottisti, una parola usata ad ampio spettro in molte situazioni differenti.
Ora è chiaro che quell'idea di mondo, quell'idea vincente, è quella che si studia nelle scuole, nelle università, nei corsi professionali di coloro che studiano il modo migliore di montare video cinematografici ad effetto, nei corsi di chi decide di fare il pubblicitario, nelle ricerche mediche, nelle facoltà di architettura, nei master di economia and so on.....
Non c'è bisogno di una Spectre che dia un impulso continuo al mondo verso quell'idea primaria, perchè quell'idea primaria di mondo si autoalimenta.
Una volta messa in moto, la macchina procederà autonomamente verso il tanto agognato risultato finale.
Il ruolo della Spectre, ovvero dei custodi di quell'idea, è solamente quello di esercitare il controllo sul mondo, il suo ruolo è quello di intervenire nel mondo per eliminare le anomalie possibili, per eliminare o depotenziare qualunque idea alternativa di mondo che possa contagiare gli altri e diventare un pericolo alla stabilità del "mondo" che conosciamo, un mondo in cui gli uomini della "Spectre" godono di ogni privilegio possibile ed immaginabile.
Chiunque studi comunicazione, studia il modo di coinvolgere emozionalmente il prossimo e le tecniche che costoro studiano sono tutte uguali, tutte puntano a colpire la "pancia" del fruitore.
Le tecniche di manipolazione emozionali, sono studiate professionalmente da ogni società di una certa consistenza, da ogni casa di produzione di filmati e videogiochi, da ogni società di vendita del mondo.
Il mondo che vediamo attorno a noi è il mondo "creato" da quell'idea, è il mondo dell'UNO perchè è tutto stato costruito attorno a quell'idea.
E quell'idea di mondo prevede che alla base di ogni scelta ci sia il profitto.
Siamo noi uomini che andiamo ad imparare nelle loro scuole il modo per fottere, sfruttare, prevalere, dominare sugli altri.
Siamo noi uomini con il nostro comportamento a rendere reale quell'idea di mondo.
Coloro che prosperano su quell'idea di mondo, controllano solo che non ci siano altre idee che si impongano su quella dominante, agiscono per corrompere ed inglobare le idee alternative all'interno del sistema che si fonda su quell'idea.
Non è un compito difficile per gente potente che occupa i piani alti della piramide sociale.
Dall'alto il mondo si vede molto meglio.....basta un colpo d'occhio.
Le tue parole non potevano essere più chiare. Concordo pienamente
Evidentemente, contrariamente a quello che sogna Pispax, non sono solo i ragazzi di domani ad essere lobotomizzati ma anche quelli di ieri.
Ormai i pc da gioco "seri" hanno raggiunto capacità di calcolo ragguardevoli, per dire, un pc attorno ai 1000 euro di oggi ha una potenza di calcolo superiore ai supercomputer da simulazione governativi degli anni 80, e non vorrei sbagliarmi, ma anche 90. Comunque sufficiente per girare una simulazione sui generis ma abbastanza realistica, ovviamente non parlo di grafica, ma di calcoli fisici.
Non so se ci avete mai pensato, ma se i computer sono a questo livello di potenza, è grazie soprattutto al mercato dei videogiochi.
Non credo proprio. Negli anni 80 la prime strumentazioni come T.A.C. ed altre avevano bisogno di potenze e prestazioni che erano e sono tutt'ora decine e decine di volte più potenti. (un pc desktop per la syncronizzazione dei dati della T.A.C. ha, per esempio, 260 GB di ram, un bel paio di processori montati in serie con doppia scheda madre. (neanche tra 5 anni tu avrai un pc del genere per giochicchiare) per non parlare delle schede grafiche.
Citazione:
Le aziende dell'epoca ( fine anni 70, inizio anni 80 ) non erano certo intenzionate a cambiare i loro costosi computer solo per avere una nuova versione del software che usavano. Anzi, le aziende sono la causa principale del mantenimento della compatibilità dei microprocessori.
All'interno delle cpu moderne, sono ancora presenti le stesse tipologie di registri ( celle di memoria della cpu ) dei primi computer.
E ancora: le gpu (o schede video), che adesso possono essere usate anche per effettuare calcoli per la gestione della fisica, erano state sviluppate per potenziare la resa grafica dei videogiochi.
sempre fatto. Esiste dal tempo dei tempi l'utilizzo della GPU per ottimizzare potenza di calcolo (laboratori farmaceutici per simulazione) Nei Pc disponibili a tutti, è solo da pochi anni. (Ed in più non è neanche cosi precisa il calcolo. Preferisco di gran lunga CPU render.)
Citazione:
Nel merito del videogioco sull'11 settembre: quante persone credete che influenzerà? Al massimo un migliaio o poco più. Numericamente parlando, sono più pericolosi i documentari in tv.
Tra l'altro, considerato che Oculus Rift costa la bellezza di 700 euro, sto videogioco mi sembra troppo scarso per motivare la spesa.... meglio Elite: Dangerous
Vero, ma la domanda secondo me è mal posta. Perchè non si tratta di influenzare quelli che già hanno vissuto questi anni (cioè la nostra generazione). Ma delle generazioni future. Cambiare la percezione del passato da parti di quelli che ci seguiranno. (un po come la prima e la seconda guerra mondiale. Oramai la generazione dei nostri nonni se ne sta scomparendo, noi con loro ci abbiamo parlato e ci hanno raccontato. Abbiamo ascoltato in prima persona le loro storie. Ma mio nipote? cosa penserà di questo quando lo affronterà? Cominciano oggi lo schema per lavare i cervelli di domani.
Sono d'accordo col concetto che rendi nel tuo bel post, aggiungo solo una cosa: Ciò che si esplica dalle strutture che tu descrivi (scuola, marketing ecc.) è qualcosa che deriva da pulsioni umane, non viceversa. E' troppo facile pensare che saremmo tutti "buoni", se non ci fossero le sovrastrutture "cattive" che tirano fuori il peggio da noi.
Per quanto interessante, credo però che questo si allontani un pò troppo dal tema del thread.
L'unica differenza rispetto al passato è che ora il potere è globale, con mezzi (anche di controllo) globali e virtualmente illimitati. La circostanza che, come sempre, il potere non sia affatto un blocco monolitico (da Spectre) ma sia percorso da lotte intestine, congiure interne, contrappesi e scontri interni anche feroci nonché da "guerre di confine" per l'accaparramento degli spazi da sempre nuove fazioni, bene, neppure questa è una novità del presente - che ovviamente non è certo regolato dalla Spectre o dal "Grande Vecchio" occulto, come invece l'ingenua e ridicola vulgata gombloddista ritiene (screditando così l'intera nostra visione).
La risposta è banale e basterebbe riferirsi alla vecchia e barbuta teoria dei blocchi sociali e dei conflitti di classe. Un esempio facile facile? Nell'epoca storica dell'Assolutismo i vari regnanti europei si muovevano continue guerre, di confine o di successione, per sottrarre fette di dominio al sovrano confinante; e a tal fine motivavano i sudditi, la carne da macello, con alti ideali quali il patriottismo. Ma, di fatto, tutti questi sovrani erano imparentati tra loro. E il loro PRIMO fine era la preservazione dell'Assolutismo contro l'insorgere di eventuali antidoti anti-assolutistici, borghesi o addirittura proletari. Quello di vincere la "guerra intestina" con il sovrano confinante era solo l'obiettivo SECONDARIO, tutto interno alla preservazione del sistema di Potere assoluto. Tanto è vero che quando la Rivoluzione Francese depose un sovrano assoluto in favore della classe borghese emergente, gli altri sovrani europei tremarono per timore del "contagio" e decisero, tutti d'amore e d'accordo, di estirpare questo pericoloso precedente, che avrebbe potuto allargarsi e minare l'intero Sistema di Potere vigente.
Le élite di oggi non sono diverse, nell'essenza, da quelle case regnanti in perenne contrasto intestino tra loro ma tutte imparentante, non solo nel sangue ma soprattutto nel loro OGGETTIVO obiettivo primario, in termini di lotta di classe oserei dire, ossia in termini di OGGETTIVA CONVERGENZA D'INTERESSI. E l'oggettiva convergenza d'interessi d'un blocco sociale elitario - accompagnato dai suoi camerieri, vassalli e utili idioti - determina linee d'azione coerenti (non piani da Spectre) col perseguimento dei suoi obiettivi d'interesse. La comprensione di queste dinamiche non ha nulla di gombloddistico, essendo bensì un'opera di (indispensabile) interpretazione e decrittazione storico-filosofica d'insieme. Nel presente, sia detto per inciso, siamo in un'epoca in cui, grazie alla tecnologia e alla globalizzazione, le élite ci stanno portando indietro verso un modello nei-feudale, con una centralizzazione sempre più estrema delle quote di potere rispetto alla relativa e parziale diffusione delle stesse che l'avvento borghese aveva prodotto: una proletarizzazione (e riduzione a sudditi) universale. Prima un downgrading ldela piccola borghesia e poi della grande, escluse le sue frazioni debitamente "vassalle" - dei poveracci ça va sans dire.
Se non si studia con lucidità e ampiezza d'orizzonte, in termini storici, filosofici, sociologici e antropologici, la struttura del potere in quanto tale, con le sue invarianze di fondo e le sue infinite manifestazioni contingenti - tutte diverse perché "adattate" all'infinita diversità delle circostanze - allora si avrà sempre solo la deprimente scelta tra due alternative, entrambe improduttive: o concentrarsi SOLO su fatti specifici, veri ma privi della necessaria visione d'insieme e perciò limitati e inoffensivi; o cadere nel gombloddismo patetico e ingenuo, che tutto taglia con l'accetta e provoca il riso di sufficienza d'un potere ben lieto di poter così coinvolgere nel discredito anche i reali cercatori di verità nonché di fornire un'innocua valvola di sfogo al malcontento dei sudditi.
Tanto era dovuto specificare.
Condivido il tuo ragionamento, espresso in modo chiaro e semplice come piace a me.
Però … c’è “qualcosa” che non riesco a comprendere bene …
Nella (si fa per dire) “mia” ipotesi c’è un “punto attrattore” (che non deve essere per forza identificato con una entità) che tende a dirigere il divenire.
Poi c’è una forze opposta che cerca di ridirigere questo divenire verso finalità già esistenti, in pratica un secondo “punto attrattore” opposto che rappresenta il “non divenire”.
Il “non divenire” non è statico, per ragioni di evoluzione della società deve per forza modificarsi per adattarsi alle nuove esigenze, ma il suo cambiamento è tale da permette che il concetto di dominio di pochi su tanti resti inalterato.
Abbiamo due “punti attrattori”: il primo indica la direzione del “divenire”, il secondo indica la resistenza, l’opposizione a questa direzione che per questo chiamo “non divenire”.
Il concetto “nuovo mondo” ha connotati differenti, dipende da quale punto di vista lo si guarda.
Il fatto che “pochi controllano tanti” non è certo una novità e il fatto che i “pochi” diventino sempre meno numericamente e i “tanti” aumentino numericamente, non modifica il concetto di base, lo rende solo più attuale.
In questo caso, per essere pignolo, più che “nuovo mondo” lo delfinerei “vecchio mondo”.
Seguendo questa logica io mi auguro che possa davvero realizzarsi un nuovo mondo, che equivale a dire un mondo fatto di persone che hanno raggiunto e consolidato collettivamente una nuova consapevolezza (evoluzione della coscienza) che rende le individualità che esse rappresentano libere dal desiderio di dominare o di essere dominati , un mondo in cui il desiderio della condivisione sostituisce il desiderio della competizione, perché questa è la direzione del vero divenire …
Premettendo che alla esemplare risposta di Incredulo non saprei aggiungere altro di meglio per far comprendere cos'è il gioco in atto, spero almeno di dare qualche valore aggiunto.
Rickard, non so sviluppare per bene quel che sto dicendo, ma tu continui a dire cose esatte che non portano alcunché di corroborante alla tua posizione, cioè lì - dove io e Te la si pensa diversamente.
Quel qualcosa che si inserisce "in un mezzo che esiste di per sé" è quello che lo domina. Quello che conta, quello che indirizza e vivifica la massa critica in un senso, piuttosto che in un altro è quello che conta. La triste verità è che noi dovremmo avere le palle di boicottare a prescindere. Ma non le abbiamo. Perché ormai quei casi che non sono allineati alla propaganda, comunque vivono di riflesso grazie alla propaganda stessa.
Aspé, facciamola più divertente, come i pazzi, visto che Manicomio è scritto fuori ...come dice il mio amico Calvero:
«Ogni verità immersa in questo sistema, riceve una spinta dal basso verso l'alto di altrettante menzogne»
... non fanno testo
Da dove deriva la mancanza di coscienza? Bella domanda, a cui però io a differenza di te non conosco la risposta. E quella che dai te e molti altri non mi convince affatto. Perché il pensare che tutto derivi esclusivamente da un elite o più elite (meglio) dominanti che con vari mezzi a loro disposizione fanno in modo che non vi sia coscienza nelle persone, è una risposta che è solo parzialmente vera. Tra l'altro a me suona anche come una giustificazione della pochezza in cui versano molte persone. E che li deresponsabilizza; in fondo non è colpa loro se scelgono costantemente la merda al posto del cioccolato.
Io non nego, chiaramente, che tutta la struttura sociale contribuisca a mantenere lo status quo a partire dalla nascita di un individuo. L'ho già detto. Sono primi i genitori ad insegnare e trasmettere ai propri figli principalmente le loro paure, la competizione e la solitudine. E questo avviene da sempre. Non c'è bisogno di videogiochi o film o altro. Anzi devo dire, e lo dico con cognizione di causa (ho giocato al computer dai tempi del commodore 64, e di film ne ho visti di tutti i colori da Lino Banfi a Tarkowsky (che è noioso, diciamolo!), che io non trovo tutta questa propaganda o manipolazione delle masse. Anzi spesso molti giochi o film tendono comunque a far riflettere, anche quando sono poca cosa.
Il fatto è che se una coscienza è sveglia vede quello che ha intorno e quindi fa una scelta, e non c'è niente che possa farla addormentare. Ma se una coscienza dorme, dorme.E non sceglie ma si lascia scegliere. E non c'è niente che la possa svegliare neanche l'evidenza. Di questi meccanismi se ne sono occupati fior fiore di psicologi, sociologi ad es. Hilmann, Fromm, Noelle-Neumann (i primi che mi vengono in mente). Ma anche scrittori e profeti di varia natura. Basti pensare al Cristo (personaggio vero o presunto non importa) che è stato ucciso da chi? Non dal dominio romano, non dal dominio giudeo, ma dal suo stesso popolo quello che lui voleva liberare. O possiamo pensare al libretto "Discorso sulla servitù volontaria" di de la Boétie del 1500.
Nonostante tutto questo non c'è una risposta univoca. Varie epoche, diverse tecnologie, diversa propaganda ma risultato uguale.
Perché le persone decidono di affidarsi sempre alla menzogna piuttosto che alla verità?
Dice un proverbio che chi si fa pecora il lupo se la mangia. Ed è chiaro che è così: il lupo fa il lupo. Se glie lo permetti. Il discorso sarebbe molto lungo ma ribadisco la mia idea che la gente vuole quello che gli accade e ne è pienamente responsabile. E soprattutto in quest'epoca dove anche se è vero che le forze "oscure" hanno molta più forza che in passato, è altresì vero che se uno veramente vuole ce ne sono di strade per svegliare la propria coscienza. Ce ne sono di film meravigliosi e non parlo solo di quelli che una volta si chiamavano "d'essai" (a dir la verità a volte altamente pallosi) ma di tutti i generi. E ve ne sono di videogiochi meravigliosi, e così di libri, di arte etc....E c'è internet
Bella contraddizione: c'è molta più cultura e informazione a portata di mano adesso che in tutte le epoche passate della storia umana eppure non c'è un barlume di ribellione, di ricerca della verità. La stragrande maggioranza adagiata su falsi stereotipi e dogmi senza senso. Tutti divisi, uno contro l'altro pronti a sbranarsi per un tozzo di pane e solo pochi che intravedono i veri nemici.
In termini puramente numerici, quante persone acquistavano un computer per motivi di lavoro? Sicuramente meno di quelle che lo acquistavano solo per giocare. Senza contare che oltre ai vari C64, Spectrum, Tandy, MSX, Amiga e chi più ne ha, più ne metta, devi considerare anche tutte le console, cioè computer specificatamente creati per giocare. E non dimentichiamoci dei coin-op.....
Pensa se tu vedessi una pubblicità di un suv che inizia raccontandoti la storiella di due marò che sparano ad un pescatore pur di proteggere una petroliera... quanti ne vendono?
Oppure una bella pubblicità Mc Donalds che ti mostra "da dove vengono veramente i nostri hamburger?" partendo da un macello. Altro che happy meal.
Quindi sono importanti entrambi gli elementi, e assieme si completano: l'emozione colpisce i più sempliciotti; l'omissione colpisce i più "furbi", perchè loro credono di aver operato una scelta consapevole ed invece hanno ragionato su un insieme di dati insufficiente a formarsi un opinione completa.
Chissà quindi quante cose avranno omesso in questo videogioco, pur di supportare la narrativa ufficiale
-EDIT- secondo te la miniaturizzazione dei processori era, come priorità, per la costruzione di missili altamente tecnologici o per essere messa nella play station?
Viceversa, la tecnologia dedicata ai consumer doveva essere innovativa ed economica, o comunque, abbordabile da stipendi in media coi tempi. A fine anni 70, quanta gente avrebbe preso un personal se il loro prezzo fosse stato intorno ai 5 milioni di lire? (e mi tengo basso)
Chi produceva home computer doveva venderli: se il prezzo fosse stato troppo alto, non sarebbero mai rientrati con le spese usate per lo sviluppo.
Per quanto riguarda i militari e il campo medico, non stavano certo a guardare il costo (tanto pagava il contribuente, o quasi). Immagino che per loro fosse più importante che il macchinario facesse ciò che per loro era necessario.
meglio continuare in PM perchè stiamo un attimino inquinando il thread
In ogni caso è sempre una tecnica per fottere gli altri.
E' l'emozione che ci muove.
Sono pochissimi coloro che analizzano gli eventi con freddezza e distacco, sono pochissimi coloro che agiscono freddamente, di "testa", come se fossero macchine.
Agire irrazionalmente è una caratteristica degli uomini, agire d'impulso fa parte del nostro essere.
Poi ci sono quelli più facili e quelli più difficili da colpire, ci sono coloro che sono colpiti da stimoli più banali e quelli che sono colpiti da stimoli più elaborati, ma TUTTI NOI agiamo solo quando siamo colpiti da uno stimolo emozionale, altrimenti staremmo eternamente fermi.
In mancanza di stimolo emozionale, nessuno è capace di smuoverci.
Tutto ciò è ben conosciuto da coloro che elaborano tecniche di condizionamento comportamentale, da coloro che vogliono vendere i loro prodotti, dagli spin-doctors dai geni del Marketing, tutte discipline che sono state trasportate oggi anche nell'ambito politico-istituzionale.
Lo "sdoganatore" di questo trend, in Italia, è stato il Berlusca durante l'esercizio del suo "regno", prima di lui queste tecniche non erano così diffuse ed utilizzate come lo sono oggi nella politica nostrana.
Infatti se noti avevo messo "nuovo mondo" fra virgolette.
Il mondo "nuovo" che viene proposto, è solo una versione più elaborata del vecchio, un mondo dove la Verità sarà bandita, perchè la Verità non sta mai da una parte sola, ma comprende entrambe le parti in gioco.
Il mondo dell'UNO che ci viene proposto, il mondo UNICO globalizzato, è una soluzione fasulla proprio per questo motivo.
UNO esclude l'altro.
La Verità li supera entrambi.
Ma questo mondo va realizzato in noi, non al di fuori di noi.
Ognuno di noi è in grado di vivere così se è sorretto da una grande convinzione e una grande volontà.
Per farlo infatti, bisogna superare la resistenza e l'opposizione delle forze che dominano il mondo materiale, quelle stesse forze che sono presenti al nostro interno.
Sono questi i nemici più difficili da sconfiggere, sono i nostri potenti demoni interiori che impediscono la realizzazione di un mondo veramente nuovo, un mondo di Verità libero dalla menzogna imperante alla quale siamo assuefatti, ovvero quel mondo in divenire (ottima definizione) a cui fai accenno.
Non può esistere un modello di mondo unico valido per tutti, perchè un mondo siffatto è un mondo di bugie, è un mondo costruito sulla falsità.
La Vita è un eterno divenire, la Vita è il Maestro primo di ogni uomo, la Vita, quella vera, è sinonimo di Verità.
Non possiamo sostituire la Verità e la Vita con un'idea di mondo unico valido per tutti, un'idea di mondo partorita da altri uomini, uomini che vanno contro la Verità e contro la Vita per riuscire ad imporlo alle genti del mondo.
Per questo il "mondo nuovo", il NWO che vedo proporre e propagandare da ogni esponente occidentale, dal vaticano e persino dalla Russia e dal mondo arabo non è affatto il "cambiamento"che sembra....
Te lo dico subito. M'infastidisce molto il tuo intervento. Che poi è - il modo - di rispondere, non la risposta, appunto di là dell'opinione in sé che si vuole trasmettere/difendere/contestare.
Quando io leggo " .. a cui però io a differenza di te non conosco la risposta" ... ecco che siamo nel territorio del perculamento sottile ... perché quella di dire "che non si conosce una risposta" come a sostenere in qualche modo che la tua ammissione di "non conoscere" dimostri - di converso - una "presunzione" in chi invece dice di conoscere...
... è una delle tante maniere di giocare in modo obliquo, che a me non piacciono, per due semplici ragioni 1) sono i relativismi degli intellettuali da salotto televisivo, perché, fattene una ragione, può esistere qualcuno che sa e qualcuno che non sa, così va il mondo, e 2) se tu non conosci una risposta, allora non tentare di contro-argomentare nemmeno, perché, di fatto, tu hai una tua risposta, eccome, solo che è diversa dalla mia, e non serve che la condisci di un'aura di umiltà
Ergo ...
... che «IL TUTTO DERIVI» (come scrivi tu) è un problema sollevato da Te, non da Calvero.
Mandi
Sia mai, che la ghianda alla fine sia solo un sasso...
quello che volevo dire è che per quel che riguarda la mia esperienza videoludica posso assicurare al 100% che questo non è un caso di indottrinamento mentale, messaggio subliminale o come dir si voglia.
Videogiochi che meritano una nota a tale riguardo sono altri, come per esempio la serie "black ops" che inneggia alla guerra senza senso e la propaganda colonialista U.S.A. riproducendo "fedelmente" quello che la storia sui libri narra delle varie guerre made in U.S.A. per esempio quella del Vietnam.
Poi ci sono anche coloro che utilizzano questo mercato per dare un'immagine diversa da quella mainstream, come per esempio gta. (non a caso è il viedeogioco più criticato da tutti i mezzi di informazione).
Insomma, io non mi permetterei mai di mettere in dubbio la competenza di Massimo, anche perchè oltre a provare una profonda stima per il suo operato da più di 10 anni ormai, credo che sia anche una persona per bene.
Per finire consiglio per chi non l'avesse ancora fatto, per lo meno di guardare qualche video su youtube sulle imbarazzanti somiglianze che si possono trovare in gta 5, con le più importanti teorie del "complotto" o inside job...
ovviamente la software house che ha pubblicato il gioco (Rock star) specifica a caratteri cubitali sin dall'inizio che è tutto frutto di fantasia... un assaggio:
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=LIjGcEVKqks[/youtube]
(Scusa Massimo, volevo chiedertelo da un po'. Avresti voglia/tempo/ecc per un'analisi professionale dei video messi in giro dall'Isis? Ho la curiosa convinzione che quei video -alcuni evidentemente girati in studio, altri in cui le teste tagliate o la gente bruciata sembrano effetti speciali- possano farci scoprire parecchio dei retroscena del Califfato).
Grazie e scusa l'OT.
Hai le tue certezze, beato te io non ne ho. Forse posso aver esagerato nel dire "che tutto derivi esclusivamente" e attribuire questo pensiero a te (in realtà mi riferivo un po' più in generale), ma mi sembra molto chiaro il tuo pensiero e a me non piace per niente ed è completamente falso e fuori strada. Riesci ad accettare che qualcuno la pensi diversamente? Questa è la dialettica sana e non sono iperboli o sofismi da 4 soldi. E non condisco il mio dire con l'umiltà, è semplice educazione. Io non offendo le persone perché la pensano diversamente.
Io la mia l'ho detta, e chiudo qui non ho più tempo da perdere.
Sono assai d’accordo con le cose che sottolinei nel tuo post rivolto a me. L’unica cosa che ho da aggiungere (o da sottolineare a mia volta), è che non bisogna mai attribuire una qualche onnipotenza alle elite che determinano le linee di azione a loro gradite.
Il Potere cerca sempre di creare la propria visione della realtà e di importa ai sudditi, ma non riesce con tutti (tant’è che stiamo a parlarne su LC) e non tutto ciò che avviene nei vari ambiti è prigioniero della sua morsa.
A costo di ripetermi: Non attribuiamo al Potere più potere di quanto già non abbia.
Calvero
Che la forza del potere, di qualsiasi potere, risiede nella sua capacità di contrabbandarsi per invincibile, oltre che per inevitabile in quanto "naturale" come il diritto divino dei re; o per inevitabile in quanto, falsamente, TINA. E quindi quella forza risiede nella complicità involontaria del suddito, che crede a quella invincibilità e inevitabilità.
Ma allora la resistenza è un esercizio dell'anima, un problema di crescita interiore, individuale e poi collettivo per contagio spontaneo.
Questo esercizio è però ferocemente combattuto dalla "idea unica" autoalimentantesi di cui parlava acutamente incredulo, nonché dal controllo dei media - e dell'entertainment - da parte delle (pur variegate e conflittuali) élite.
Cambia te stesso e cambierai il mondo, diceva un saggio
Molti anni fa facevo pure io spesso uno sparatutto: Vietcong,
ci giocavo spesso, financo a difficoltà massima, comprese le singole missioni, alcune estremamente difficili (tempesta) da finire,
sebbene la mia missione preferita era Radio Relay (il ripetitore radio) nella quale si arriva in elicottero su una collina,
sempre che si sia riusciti a mitragliare per bene dall'elicottero i vietcong impegnati momentaneamente nell'attacco,
che deve essere difesa per qualche ora dagli incessanti attacchi dei Vietcong, una missione nella quale non si sa che arma scegliere perchè non bastano mai i proiettili ed anche il tempo per ricaricare l'arma è prezioso, per cui serve o un m60 o una degtyarev coi nastri da 100colpi, ma non riuscivo ad essere preciso come con l'ak-47, che però aveva "solo" 28colpi (mi pare), che comunque sono tanti, ma bisognava ricaricare quasi di continuo,
oltre che uccidere i vietcong che venivano verso la propria posizione, cercando di non lasciarli avvicinare a tiro di granata o era finita, occorreva anche occuparsi di coprire i compagni, in particolare il mitragliere, e che a loro volta questi ti coprissero.
In un altra missione ci si ritrova caduti con l'elicotettero nella giungla infestata dai Vietcong rintanati in bunker, infossati in terra e con tronchi di legno sopra, dai quali sparano a tutto spiano con le mitragliatrici leggere!
In un altra missione ancora si va a giro per una palude di notte affrontando postazioni di Vietcong, armati di ak-47 con cui ci sparano come dannati, e quel che è peggio, come nella giungla, non si riesce a capire da dove cavolo sparano, o meglio, quando si capisce è troppo tardi!
Ho raccontato alcuni dettagli per potere immaginare lontanamente cosa sia la guerra,
ora quello è solo un videogioco, al più si vedono gli schizzi di sangue dei nemici impiombati dalle mtragliatrici di grosso calibro,
ma non è che ti ritrovi le budella, un braccio, o la testa, del compagno colpito addosso!
Sarà che quando ci ho giocato ero già adulto, e quindi avevo già una certa coscienza formata,
ma non posso che concordare con DaemonZC:
pensare che anche solo esista la possibilità che degli uomini debbano andare a giro per la giungla allo scopo di uccidersi tra di loro per me era ed è inconcepibile, INACCETTABILE, una possibilità da rifiutare con ogni mezzo.
Non solo, dopo avere giocato a Vietcong, ho maturato la convinzione che se a me fosse toccato nella vita reale un esperienza del genere (ne dubito, credo che prima avrei disertato) e cioè di uccidere in guerra una moltitudine di sconosciuti i cd "nemici",
qualora fossi sopravvissuto, avrei covato un odio fermo ed irriducibile verso quelli che hanno voluto quella guerra, per avermi costretto ad uccidere altri perfetti sconosciuti,
e pure verso chi fabbrica, allo scopo di trarne profitto, tutte quelle armi.
Credo che non avrei avuto pace finchè non fossi andato a prendere con le cattive chi mi ha mandato in guerra.
E riflettendoci bene sopra, penso pure che QUESTA sia la giusta predisposizione mentale per farla finita con le guerre, tutte.
Tornando al topic della discussione,
non so se questo videogioco sia creato anche a scopo propagandistico (in quanti lo faranno mai?),
tuttavia partirei da chiedermi quale effetto possa creare nei giocatori il rivivere l'esperienza del videogioco in questione?
Personalmente non credo sia legittimo giocare con le tragedie. Unica eccezione possibile è quella di amplificare la loro portata tragica.
Cosa che mi sembra che faccia il gioco proposto nell'articolo, per come viene descritto.
So che impatterò contro le tue ferree convinzioni, ma non avrebbe senso pubblicare un gioco del genere.
Non in questa ottica.
Sarebbe solo una sorta di The Sims con alcuni elementi di difficoltà in più. Tipo una molto piccola probabilità di morte, una probabilità appena più alta di restare orfano, una probabilità decisamente più alta di vedere un proprio congiunto incarcerato per mano israeliana OPPURE per mano palestinese.
Già, ci sono anche quelli, sai?
Il punto ovviamente non è sostenere che la situazione palestinese non sia tragica. Che sarebbe una clamorosa sciocchezza.
Il punto sta nei numeri: e i numeri non dicono "Palestina".
Se qualcuno dovesse pubblicare un videogioco di un bambino medio-orientale che sta vivendo una situazione molto tragica, i palestinesi non li guarderebbe nemmeno da lontano.
Il tema del "gioco" - legittimo a mio avviso solo se serve a portare una presa di coscienza di una tragedia - più probabilmente sarebbe un bimbo SIRIANO.
La guerra civile siriana vede coinvolte 5 fazioni (lealisti, rivoluzionari, ISIS, Al-Nusra e curdi) variamente alleate o ostili fra loro, e in appena tre anni ha fatto il QUADRUPLO di vittime civili di quelle palestinesi in oltre 70 anni di guerra più o meno esplicitamente dichiarata (stragi pre-Israele e Piombo Fuso compresi).
(Nel caso la matematica non sia il tuo forte, questo significa che la situazione in Siria è circa 52 volte più sanguinosa di quella in Palestina.)
Un ipotetico "gioco" del genere vedrebbe quel bimbo che deve sopravvivere fra 5 fazioni in lotta fra loro; che deve fuggire dal Paese restando in vita; che deve arrivare a un barcone, sperare di avere denaro a sufficienza per pagarsi l'imbarco senza doversi prostituire, e poi sperare di sopravvivere alla traversata; che deve incamminarsi insieme a una colonna di profughi per circa 2.000km., nei quali verrebbe sfamato solo grazie alla pietà di alcune associazioni; che deve cercare di sfuggire alle polizie di alcuni Paesi molto "civili" che trova lungo il cammino che cercano di arrestarlo per farlo ricominciare dall'inizio; che deve sperare che nei Paesi dove finalmente - se ci arriva - troverà asilo non vincano le elezioni i partiti di destra più estrema, altrimenti verrà rimandato comunque a casa sua. Cioè, meglio, verrà rimandato a quel cumulo di macerie che erano casa sua.
Voi ragazzi siete così ossessionati dai Palestinesi, che a volte perdete il senso delle proprorzioni
....
Tu invece sostieni che io addirittura "sogno" che i ragazzi del futuro siano lobotomizzati.
Hai ragione tu, sai?
Sei proprio un poveraccio.
ilgiornale.it/.../...
Così, giusto per quelli " i video giochi lobotomizzano"
Ok fine del sarcasmo.