E’ già qui, fa pienamente parte della nostra vita quotidiana, ma noi continuiamo a comportarci come se fosse qualcosa che deve arrivare nel prossimo futuro.
L’altro giorno mio nipote (15 anni) mi ha detto “devo fare una ricerca su Atene e Sparta”. Dopo 15 minuti è ritornato e mi ha mostrato una splendida presentazione in PowerPoint che raccontava la storia di Atene e Sparta.
Dopo aver letto le prime tre righe ho detto: “Ma questa non l’hai scritta tu!”. “Certo che no, nonno - mi ha risposto – l’ho fatta con la IA.” “Ma la maestra vi permette di usare l’intelligenza artificiale, per fare i compiti?” “Certo nonno, alla maestra non interessa come li facciamo”. Io non ci ho creduto, non mi sembrava possibile.
Ed infatti, il giorno dopo mi aspettavo che tornasse a casa con un brutto voto, per avere utilizzato l’intelligenza artificiale in modo plateale. Invece mio nipote mi ha detto: “Alla maestra è piaciuto moltissimo, ha detto che è fatta molto bene. Ho preso otto”.
Altro esempio: ieri ho sentito mia figlia che dialogava al telefono con qualcuno. Stava parlando con la sua intelligenza artificiale, quella personalizzata. Le aveva chiesto di darle delle idee per far crescere al meglio il proprio business. E la IA tranquillamente le ha spiegato che “per migliorare la tua attività potresti lanciare dei corsi di un certo tipo, oppure creare una comunità intorno al tuo progetto, oppure… Eccetera eccetera”. “Ottime idee - ha replicato lei - grazie e mille”.
Ora, il problema mi sembra chiaro: se un ragazzino di 15 anni non deve più fare il minimo sforzo per ricostruire la storia fra Atene e Sparta, dove va a finire la sua capacità analitica? Dove va a finire il suo senso critico? E soprattutto, dove va a finire la sua capacità di sintesi, una volta che avrà utilizzato l’analisi e la critica per esaminare un determinato problema?
Parimenti, se un adulto ricorre all’intelligenza artificiale per avere delle buone idee sul proprio lavoro, invece di sforzarsi a trovarle da solo, cosa ne sarà della sua capacità di risolvere un qualunque problema, quando non avrà la IA a disposizione, mentre avrà completamente disabituato il proprio cervello a ragionare?
Ovviamente, ci sono anche gli aspetti positivi della IA: ad esempio, sempre mia figlia oggi ha ritirato gli esami del sangue. Inizialmente si è messa lì, paziente, a confrontare i valori attuali con gli esami di sei mesi fa. Il colesterolo è sceso di tot, la bilirubina è salita di tot, il ferro è rimasto lo stesso, eccetera. Poi però si è stufata di stare a lì a comparare un valore alla volta, e ha fatto che fotografare l’intero foglio con tutti i risultati, e lo ha mandato al suo “assistente virtuale” online. Dopo pochi secondi, la IA l’ le ha riassunto l’intera situazione metabolica, dandole dei suggerimenti su come comportarsi dal punto di vista dell’alimentazione. Se fosse andata da un dottore, avrebbe speso 200 euro per sentirsi dire le stesse identiche cose.
E’ quindi evidente che l’intelligenza artificiale sia uno strumento estremamente utile in mille situazioni diverse, ma dovremmo imparare bene a distinguere l’utilizzo che ne facciamo: se si tratta di farsi aiutare a raccogliere ed elaborare una grossa quantità di dati, per poi trarre le nostre conclusioni, allora è certamente utile. Ma le conclusioni debbono sempre restare le nostre. Se invece la utilizziamo “al posto” del nostro cervello, al posto del nostro senso critico, e lasciamo che sia lei a trarre le conclusioni per noi, abbiamo firmato la nostra condanna a morte.
Noi combattiamo per una umanità che non si beva più le bugie del passato, e che “impari a ragionare con la propria testa”, ma qui rischiamo di vedere la testa delle persone completamente sostituita da un computer, prima ancora che ce ne accorgiamo.
Anche perchè, ovviamente, le leve che controllano quel computer non le abbiamo certamente noi.
Massimo Mazzucco
Bisogna accettarlo
Pian piano che il tempo passa il mondo diventerà sempre meno nostro ma sempre di più delle generazioni furure.
Oramai il latte è versato e piangere serve a poco.
Se può essere di consolazione , i giovani di oggi non credo sentano questa cosa come una condanna a morte, ma solo come una nuova normalità.
I vecchi devono farsi da parte
Il punto è che qui il danno rischia di essere ancora più importante. I miseri esercizi scolastici saranno poca cosa per sviluppare capacità di analisi, ma stimolano il cervello e allenano lo sforzo cognitivo, un fattore cruciale a tutte le età ma ancora più determinante da giovanissimi, quando le abitudini del soggetto possono aiutarlo a massimizzare il suo quoziente intellettivo potenziale.
Mettiamola così: se i compiti a casa della scuola possono essere paragonati ad una serie di bizzarri esercizi fisici fatti di movimenti strani che non preparano a nessuno sport in particolare, svolgerli con l'IA vuol dire barattarli con l'immobilità assoluta.
Però l’IA potrebbe essere utilizzata in molti altri modi. Ad esempio per intavolare una discussione sugli usi e I costumi di spartani e ateniesi, le loro differenze culturali, il modo in cui hanno gettato le basi per le civiltà che sono venute dopo, e così via.
Anche questi potrebbero essere “compiti a casa”, e probabilmente sarebbero più adatti sviluppare quel tanto decantato senso critico che, ad oggi, la scuola non incoraggia.
Certo, è vero che uno dei problemi riguarda il come abituiamo le nuove generazioni, che quindi cresceranno con ancora più risposte pronte senza porsi dubbi. Lì dovrà stare anche agli educatori e ai genitori l'importante ruolo di far capire ai bambini e ai ragazzi che devono imparare a coltivare il dubbio e non rifugiarsi sempre nella via più facile.
Non c'è dubbio che il futuro sarà sempre più rapido, tecnologico, automatizzato e sarà sempre più difficile distinguere la realtà dalla finzione. Starà a ognuno riuscire a raggiungere un livello di consapevolezza tale da capire fino a che punto far valere il proprio buon senso e dove invece affidarsi completamente a ciò che gli viene detto.
È un po' come quando andiamo dal medico che ci dà le risposte pronte sulla nostra malattia. C'è chi sceglie di fare ricerche per conto proprio e chi si affida ciecamente al "professionista" di turno e prende semplicemente ciò che viene prescritto senza porsi tante domande.
Questo problema c'è già e rimarrà, sicuramente sarà ancora più evidente nei prossimi anni.
Ancora più grave sarà il momento in cui l'IA sostituirà in toto determinati ruoli e quindi le persone la prenderanno come la "fonte massima" dalla quale abbeverarsi per ogni necessità. Che sia in campo sanitario, finanziario, economico ecc.
E chi controllerà questo (Musk?) avrà il controllo del prossimo futuro, non così tanto lontano.
L'essere umano, in quanto Homo Sapiens prima che studente, genitore, consumatore e via dicendo, tende di natura a preferire la strada più comoda se posto dinanzi ad una scelta. Ci siamo evoluti in questo modo e lo si nota nella vita di tutti i giorni, anche riguardo ad azioni banali come l'alzarsi dal letto controvoglia e il mangiare la nutella al posto della verdura (scusate per gli esempi ma rendono l'idea).
Da qui si capisce il perchè dell'uso della IA al posto della IN (intelligenza naturale). Il risultato non è conoscere di più di spartani e atenesi e comprenderne le differenze culturali, bensì, molto banalmente, l'8 dato dalla professoressa.
Comunque una soluzione piuttosto semplice, ma molto efficace, sono le verifiche orali. L'IA può aiutarti a studiare, ma lo studente deve esporre oralmente, logicamente dimostrando di aver compreso (o di aver imparato a memoria 4 frasi
Edit: vedo che l'utente eartahhj ha avuto considerazioni simili su certi punti, spero non risulti troppo ripetitivo il mio post.
Corriamo sempre di più il rischio di non raggiungere il senso della nostra stessa esistenza.
La guida dello sviluppo tecnologico non ce l'abbiamo noi e lo subiamo tanto più quanto più ci sembra che ci venga regalato. E' un grave errore immaginare che ci sia un valore in ciò che ci viene dato e che per averlo non abbiamo speso nulla. Non intendo ovviamente in denaro, ma in tempo ed energie personali per farne esperienza.
Possiamo eventualmente scegliere di non farci invadere dalla tecnologia perlomeno negli spazi più personali e dedicare loro quanto più tempo possibile.
L'istruzione è ciò che rimane dopo che si è dimenticato tutto ciò che si era imparato a scuola
e uno di Bill Gates
Sceglierò sempre una persona pigra per fare un lavoro difficile perché troverà sempre un modo facile per farlo
Mi dispiace , ma il problema non è la così detta AI , ma il lassismo di scuola e la cattiva interpretazione di quel super Google chiamato appunto AI da parte delle famiglie .
Mi spiace essere tanto tranchant di fronte ad una esperienza personale , ma non riesco ad interpretare diversamente questi fenomeni
IA sarà la stessa cosa .
E’ il cervello che vogliono farci addormentare.
Dovrebbe esserlo?
E ora interroghiamo...
Mi spiego meglio,partiamo dal "comodo" che ha reso le persone di una pigrizia spaventosa:fare la spesa online con la consegna a domicilo,pagare con la moneta virtuale(non serve più fare i calcoli per il resto) e non ci si rende conto dei soldi spesi,usare l'IA per farsi dare soluzioni sia in ambito lavorativo che scolastico tutto questo per avere più tempo per.........rincoglionirsi su qualche social o imbucarsi in qualche centro commerciale.
La mossa migliore dei padroni del vapore è stato infilare in tasca ad ognuno il telecomando(smart-phone) e fare credere alle persone che sia un ausilio necessario......l'uomo è uno sfaticato per natura,se può fare a meno di fare fatica farà di tutto per raggiungere il risultato,avere un qualcosa che penserà al posto nostro è il miglior modo per condizonare le masse,quando la nostra generazione sarà andata ne vedremo delle belle.
Per quanto riguarda la scuola stendiamo un velo pietoso.......il livello è bassissimo,a parte qualche eccezione,in classe con mio figlio in quinta superiore di un rinomato istituto tecnico c'erano ragazzi che non sapevano nemmeno quando scrivere a con h o senza,roba da seconda elementare dei miei tempi(sono del 1972).
Hanno dato il voto alla ricerca del cervellone, non a tua nipote. Direi che ci sono ottimi motivi per andare a parlare con la maestra.
A tua figlia ha consigliato dei corsi presumo online, oppure di creare una comunità presumo virtuale. Tutte ottime idee ma che prevedono, guarda caso, l'affidamento all'apparecchio. Gli adulti hanno il dovere di essere avveduti, se no davvero non sene esce.
Io dico invece: 'nessun cambiamento è irreversibile'.
Siamo noi ad insegnare le cose alle generazioni future, spetta quindi a noi disabituarsi per primi. Vedere questo cambiamento come l'unico possibile é frutto delle abitudini che abbiamo, ma le abitudini si possono cambiare, specie quando creano più disagi che vantaggi.
Hai fatto una bella considerazione.
Direi che l'obbiettivo é abituare le persone a depensare. La motivazione di questo scopo la possiamo intuire facilmente.
Se a noi però tutto questo non sta bene, abbiamo il dovere di mettere becco. Perché il tempo che i nostri figli dedicano agli apparecchi, é tempo che sottraggono alla loro vita e alle relazioni.
Per loro il cambiamento sarà normale e indolore, neanche se ne accorgeranno.
E domani, senza che nessuno se ne renda conto, avremo una società di zombie inutili e disoccupati, senza arte né parte, dato che a tutto penserà la (tata) IA.
Tutto ha un senso per chi riesce a vedere, e tutto fa parte del puzzle come quest'altra porcata:
Lo spaventoso video di Protoclone, il primo "essere umano sintetico"
panorama.it/.../...
Date un'occhiata a questa merda
Sono molto d'accordo sul fatto che se il cambiamento non ci sta bene dobbiamo fare il possibile per contrastarlo,tornando a modalità che ci rendono la vita più "viva ed interessante" anche se agli occhi di molti più "scomoda",ma visto che del pensiero del "gregge" me ne sbatto altamente proseguo diritto senza ledere nessuno......
Approvo, e penso che fai benissimo.
Bellissima considerazione.
Intanto imparavo ad accrescere manualità e creatività, ad usare le mani per fare qualsiasi cosa… e poi letteratura, matematica, musica, arte, sport...
Il mio mondo era ed è rimasto fantastico, le maestre a scuola arrivarono a definirmi “piccolo genio” ma a me importava davvero poco… mi piacevano le storie, tutte le storie del mondo, qualsiasi storia…
Finché un giorno, inevitabilmente, mi resi conto che qualcosa non tornava, sembrava tutto falso, tutto finto, tutto costruito in modo artificiale e distorto… quel giorno ho iniziato a sentire i “violini che stonavano”... ho frenato all’improvviso…
… oggi vivo in campagna, senza pensione, lontano dagli esseri umani, in una casa che ho ristrutturato quasi da solo, zappo l’orto e uso lo smartphone sotto la gamba del tavolo che balla, ma leggo ancora LC... per il momento… ma sono più felice, anche se per qualcuno può sembrare di aver buttato alle ortiche un talento oggi sono più libero...
Quale differenza c’è tra oggi e ieri? NESSUNA, a parte che tutto è cambiato tranne me… ai miei tempi non c’era l’IA ma chi voleva vincere facile poteva copiare e chi voleva una vita più comoda cercava il posto fisso statale... Dov’è la differenza? Provate a rinascere oggi... tutto cambia affinché nulla cambi… e Prometeo continua ad esistere...
… mi spiace per la vostra disquisizione serale, ma francamente me ne infischio!… buona notte...
Concordo.
Chiunque si fa sostituire da qualcuno o qualcosa perde la qualifica che possedeva.
Un insegnante degno del nome non dovrebbe neanche imporre libri di testo ai suoi studenti,
Le nozioni diventano polvere se non poggiano sull'impalcatura dell'esempio dato dall'insegnante.
Direi che è ora di rivedere "L'attimo fuggente" e domandarsi se avremmo il coraggio di salire sul banco.
perché parlare della AI e non delle AI ?
le risposte di ChatGPT sono le stesse di DeepSeek ?
se chiediamo loro un commento sulla vergogna delle vicende ucraine e palestinesi otteniamo le stesse risposte, ammesso che le otteniamo ?
La verità è una, le menzogne tante.
Un amico ha messo su una "scuola" in cui si tengono lezioni private gratuite per ragazzi che non se le possono permettere, mi ha chiesto se gli davo una mano e ho aderito;
ne ho incontrato uno che non sbagliava mai la risoluzione di un esercizio, ma non sapeva nulla di matematica; non capivo; poi, ridendomi in faccia, mi hanno spiegato che usava il telefonino su cui aveva installata una AI dedicata alla matematica. Ho allora pensato di proporgli esercizi direttamente alla lavagna; un giorno si è addormentato in piedi mentre scriveva; mai vista una persona addormentarsi in piedi; gli ho chiesto spiegazione; era andato ad un concerto rock, un rave party durato fino all'alba; i soldi per le ripetizioni non li trovava, per andarsi a rincoglionire fino allo sfinimento si. Vulgus vult decipi, ergo decipiatur: credo che ci stiano rifilando quello che molti non aspettano altro.
Non mi stupirei se qualcuno mi dicesse che un insegnante, per correggere un compito (fatto con la IA) usa la IA.
google.com/.../...
Ministero della pubblica istruzione .
Intelligenza Artificiale, al via la sperimentazione nelle scuole
11 ottobre 2024
E chiaro che non l'abbiamo vista arrivare .
Abbiamo cose più importanti da analizzare tutti giorni .
Zelensky, Conte, Salvini, Putin ,Trump etc.
Tempo permettendo figli e nipoti !!!!
Poi piagnucoliamo del perché nascono le generazioni di merda .
Gli insegnanti di oggi sono i ragazzini beoti di ieri che si ipnotizzavano sui primi social.
È chiaro che si può insegnare solo quello che si è imparato.
Sebbene concordi sulla ignoranza, la superficialità e l'asservimento ( la ignavia nel migliore dei casi o la complicità nel peggiore dei casi) della maggioranza dei Laureati in camice bianco, specie delle ultime generazioni "sfornate" dalle facoltà di medicina, dissento dalla generalizzazione che questo articolo pare suggerire ( secondo me) in merito al paragonare un "consulto" da parte di qualsiasi tra i suddetti professionisti all'interpellare il Supergoogle.
Dipende.
Dipende se ci si rivolge ad un "laureato in medicina" o ad un Medico... c'è una enorme differenza!!
Poi possiamo discutere se, dove e come poter trovare un Medico, ma questo è un altro discorso...
Un po' come i cosi anti coso-19. Ci hanno bombardato con i benefici ma i cossiddetti
"No-Vax" anno preso la decisione di non farli.
Sara' una nuova "selezione naturale" su chi continuera' ad usare il cervello e chi no.