Questo intervento di Valerio Lo Monaco ci mette in guardia dalla "tecnica della rana bollita", il lento processo di assuefazione allo stato di necessità a cui sta venendo sottoposto il cittadino medio. Quello che una volta era considerata la soglia della sconfitta sociale, oggi sta diventando addirittura uno status a cui ambire disperatamente. E avanti di questo passo...
di Valerio Lo Monaco
L’uomo è un animale adattabile: si adatta anche alle cose che dovrebbe ripudiare. Ci adattiamo a mangiare cibo spazzatura, a respirare veleni, a stare in coda un’ora al mattino in tangenziale per andare al lavoro e un’altra ora la sera per tornare a casa.
Ma gli adattamenti più subdoli sono quelli che riguardano stili di vita che inducono cambiamenti antropologici. Uno di questi riguarda una nuova figura sociale della nostra contemporaneità. Una figura sociale sconosciuta nella storia precedente: è la figura sociale del lavoratore povero. Cioè di colui che, pur lavorando, si trova in uno stato di povertà. Pur lavorando e percependo uno “stipendio” – diciamo così – riesce a malapena a far fronte alle sue necessità di base.
Una volta c’erano gli schiavi e c’erano i padroni. Poi i padroni sono rimasti. E agli schiavi è stato concesso un salario per accedere al consumo che li avrebbe fatti rimanere in cattività senza lamentarsene troppo. Un sistema messo a punto per consentire ai pochi privilegiati di continuare a rimanere tali, e anzi di continuare ad aumentare le proprie ricchezze. E ha funzionato, per un po’, perché ci siamo adattati a vivere in quello stato senza senso, paradossalmente perfino gratificante, del cosiddetto modello “lavora, consuma, crepa!“.
Oggi, però, che il consumo come si intendeva dieci anni fa non c’è più, cosa rimane di quel modello? Ben poco. Oggi è l’era del “lavoratore povero”. Il lavoratore che secondo il paniere Istat (cioè il costo dei dei beni di prima necessità che si devono acquistare perché siamo troppo occupati a lavorare per produrceli da soli) deve avere un salario minimo di mille euro al mese. Che sono del tutto inadeguati, lo sappiamo: basta pensare a quanto costa un litro di latte, oggi, oppure l’affitto di un monolocale in una grande città. Cosa ci si potrà mai fare con mille euro al mese? Nulla: una vita da lavoratore povero.
Eppure, a questa situazione ci siamo adottati. La consideriamo tanto normale da ambirla, andando addirittura in piazza a protestare per reclamare uno stipendio del genere. È chiaro che sia giusto protestare quando il lavoro non c’è, anche se si tratta di un lavoro del genere, che oltre a succhiare la vita non permette neppure di tornare a casa senza dover fare i conti con le bollette da pagare. Una condizione paragonabile a quella degli schiavi di una volta. Anzi, addirittura peggiore, perché almeno lo schiavo era certo di avere un posto dove dormire e di avere un piatto caldo in tavola.
Sino a che ci saranno in piazza persone disposte a protestare, con la sola ambizione di avere un lavoro del genere, nulla potrà mai veramente cambiare. Protestare per rivendicare un lavoro del genere, per ambire dunque a diventare schiavi, è come ostinarsi ad asciugare l’acqua caduta a terra da un lavandino otturato, senza rendersi conto che bisogna chiudere il rubinetto, invece di lasciarlo aperto.
La televisione – si dice – non fa che rispecchiare il mondo come è diventato. È vero, ma è anche vero che essa stessa contribuisce a formare quel mondo che poi racconta. E allora, se è vero che i lavori oggi disponibili non rispecchiano che il mondo nel quale viviamo, è altresì vero che noi continuiamo a perpetrare questo stesso mondo, decidendo di continuare ad adeguare le nostre pretese al minimo, continuando a ritenerlo normale e ineluttabile. Addirittura, nella speranza di farne parte.
Fonte Byoblu
..pura Verita'.
Condivido a pieno il suo discorso.
Purtroppo spesso se fai questi discorsi anche con i tuoi conoscenti piu' stretti spesso finiscono per non capire e a guardarti male.
Ma, come dici tu Massimo, se non capiscono.. " mandiamoli a fan c..." e andiamo avanti.
Un triste appiattimento delle coscienze veramente penoso. Anche l'adattamento verso questa politica infame, verso un sistema che non garantisce un minimo di benessere, verso le ingiustizie sociali....Piaget, psicologo dell'età evolutiva affermava che il sapersi adattare è logica conseguenza di un comportamento intelligente. Io continuo ad avere dubbi seri su questa cosa anzi l'adattarsi forzatamente a situazione avverse è sinonimo di pura imbecillità, conformismo e, in fondo, anche di menefreghismo.
Cosa ci aspettiamo davvero dalla Politica che comunque è così strutturata e legata bene o male, volente o nolente all'Elite?
Non è che voglia fare propaganda, non è un Multilevel...ma se cominciaste ad informarvi su cosa siamo, cosa vogliamo e cosa proponiamo, in ogni ambito sociale, dallo Stato, alla Finanza, alla Salute, al Lavoro, all'Istruzione, all'Ambiente, al Cibo ecc. ecc., capireste che insieme potremmo realizzare un "paradiso in Terra"...almeno provarci, invece di fare i "leoni da tastiera" ad incazzarci tutti i giorni per tutto, senza una meta...
Il Coemm, tanto attaccato e denigrato, deriso e calunniato, ovvio, è la risposta a Valerio Lo Monaco: un nuovo Umanesimo...
In the 16th – 18th century, Africans enslaved 1.5 million White Europeans in the Barbary Slave Trade. African Muslims raided up the coastlines of Europe, particularly the British Isles but even as far as Iceland, kidnapping and enslaving White European Christians.
Che bello, da oggi posso rompere i coglioni al mondo e dare la colpa agli arabi che hanno messo i miei antenati in schiavitu'
chissa' come funziona questa affirmative action
La società e l'economia sono creazioni umane quindi possono essere modificate: basta volerlo.
Poi abbiamo robot...c'è sovraproduzione..le materie prime costano una cicca...
Sta tutto collassando...è pieno di krumiri...d'altronde ci è passata la voglia di far figli qui in occidente...
È frustrante avere accesso all'istruzione e rimaner incastrati delegando a sinistri personaggi che decidono i destini...
Slobbysta
La fondamentale differenza, è che una volta lo schiavo sapeva di esserlo, oggi stiamo pure peggio, ma la gente pensa di stare bene!
Che so, una volta lo schiavo lavorava gratis e forzatamente per il padrone, oggi, con la raccolta differenziata, non solo ogni cittadino è costretto a lavorare per il "padrone" ... MA deve pure pagarlo!
E in molti sono pure contenti!
Questo è solo un esempio, ma rende bene l'idea del rincoglionimento del genere umano.
(persone con del sale in zucca, chiederebbero intanto leggi per far pagare chi produce materiale non riciclabile e/o altamente inquinante ... e poi di dividere gli utili ricavati dal materiale riciclato!)
Quale sarebbe l'alternativa ? Perché fino lì ci si arriva già da soli.
Io vorrei sentire proposte realiste alternative
L'acqua poi sarebbe meglio lasciarla scorrere per la maggior parte del tempo, in un mondo dove non te la fanno pagare ma torna ad essere gratis come è giustamente in natura.
Che poi è esattamente la mentalità ANARCHICA che è quella che serve per rigettare nella fogna da dove si è sviluppata la mentalità borghese,
basterebbe che tutte le persone fossero educate da piccine a pensare anarchico per cambiare parecchie cose e risolvere buona parte dei problemi.
Per me il lavoro è un diritto, per le elite no, si tratta di vedere riconosciuto un diritto e protestare per un diritto negato non è mai sbagliato, è già qualcosa di importante, certamente meglio che non protestare affatto.
Così come ci siamo adattati ad ammalarci, o a vedere persone vicine ammalate, di cancro,
ogni volta mi girano i coglioni, peggio di quando devo pagare l'acqua in città.
Si era anche certo che la sua compagna sarebbe stata la concubina del padrone,
oggi invece, a volte, è la concubina di molti per denaro insufficiente.
Sudisti contro nordisti, chi vince?
A proposito della "rana bollita" c'é un esperimento del genere in atto in Francia attualmente ve lo ricordate?
www.viaggiaresicuri.it/.../francia.html?no_cache=1 poi vai a SICUREZZA sullo stato di emergenza.
Sempre nello stile di creare il problema e proporre la soluzione limitativa dei diritti umani, in questo caso la privacy, la libertà di movimento, di pensiero, di espressione, invece che le condizioni di vita ma é lo stesso.
Come se ne esce? Per ora con delle esplosioni! Quando la misura é colma il popolo esplode e per evitare di rovinare gli affari i Potenti fanno finta di allentare la corda, per poi ritirarla quando saremo belli ingozzati di tramezzini e prosecco. Questo almeno finché la sensibilità della gente arriverà al punto di non ammettere più disparità sociali, per cui i diritti umani diventeranno un'evidenza e non materia del contendere. Affinché questo stato di cose finisca é necessario quindi lavorare per lo sviluppo della consapevolezza, per sé stessi e per gli altri.
Un passo importante questo di Valerio sul quale si dovrebbe riflettere molto seriamente.
Perché questo stato di cose è la diretta conseguenza di quel potere infame che, soprattutto le aziende private, hanno sui lavoratori. Ho ti mangi questa ministra oppure…
Quante volte mi sono sentito dire: “dai abbozza, non ti ribellare, se perdi il lavoro è finita”, come a dire mettiti prono e bandisci ogni forma di ribellione.
Ecco la genesi dei lavoratori poveri ossia coloro che sono costretti ad accontentarsi del minimo indispensabile per sopravvivere laddove il motto è “meglio pochi che niente”. Ed è su questo che giocano a fanno affidamento i nuovi schiavisti, quelli che gestiscono i call center, i capicantiere, i capiufficio o i capisettore aziendali.
Loro hanno la parolina magica che incute terrore…licenziamento ed è su ricatti e prevaricazioni che si muovono tanto nessuno osa ribellarsi. Io mi sono ribellato molte volte in vita mia pagando il prezzo dovuto che – vi assicuro – è piuttosto salato. Ma almeno ho salvato la dignità il che non è poco.
E non è vero quanto ci danno da bere che siamo tutti uguali, alla faccia degli articoli costituzionali.
Aveva perfettamente ragione Nietzsche quando scriveva che “postulare l’uguaglianza in una società di schiavi e salariati vuol dire aver perso la testa”.
Un lontano e antico (ma sembra parli all'uomo di oggi) sapiente disse:
Un piccolo paese con pochi abitanti, dove, sebbene esistano strumenti che fanno il lavoro di dieci o cento uomini, si possa indurre il popolo a non adoperarli!
Dove si possa indurre il popolo a considerare la morte una cosa grave e a non emigrare lontano!
Dove, sebbene esistano barche e carri, non ci sia motivo di caricarli, e sebbene esistano corazze e armi, non ci sia motivo di prepararli per l'uso!
Dove si possa indurre il popolo a tornare all'uso delle cordicelle annodate; a gustare il proprio cibo, ad ammirare le proprie vesti, ad accontentarsi delle proprie abitazioni, a godere dei propri costumi!
Dove, sebbene esista un paese vicino a portata d'occhio, in modo che dall'uno all'altro si odano cantare i galli e abbaiare i cani, gli abitanti sino alla loro morte in vecchiaia non si siano mai frequentati!
@ Redazione:
Come ci si disiscrive dal sito?
"XLVII - SCRUTARE CIO' CHE E' LONTANO
Senza
uscir dalla porta
conosci il mondo,
senza guardar dalla finestra
scorgi la Via del Cielo.
Più lungi te ne vai meno conosci.
Per questo il saggio
non va dattorno eppur conosce,
non vede e più discerne,
non agisce eppur completa."
In fondo, visto che la "realtà" è "creata" dalla nostra percezione -anche se non come comunemente inteso-, come dargli torto?
ps: sono andato un pò OT
io sono d'accordo nel senso che la classe del lavoratore salariato è una classe servile, lo è sempre strata e sempre lo sarà, e non c'è nulla che si possa fare in merito, perché la società moderna è, per il fatto stesso di essere una struttura sociale, strutturata col sistema delle caste indù: sacerdoti, guerrieri, mercanti e schiavi.
I sacerdoti sono coloro che ti dicono cosa devi pensare (non pensate solo ai preti, ma a tutti gli intellettuali, i professori, i giornalisti), i guerrieri quelli che ti dicono come ti devi comportare (anche lì, non pensate solo ai militari, ma alla magistratura, alla politica, alle Forze dell'Ordine...), i mercanti (imprenditori, si direbbe oggi) ti dicono quello che devi fare. Il fatto che oggi vi sia una mobilità sociale eccezionale nel panorama della Storia del genere umano non significa che queste caste non esistano. E soprattutto non implica necessariamente che tali caste non cerchino di cristallizzare i privilegi acquisiti tramandandoli di padre in figlio.
Nel Medioevo tali caste erano abbastanza ben definite, poi in Europa almeno una serie di movimenti hanno cominciato a minare le relazioni tra una casta e quella superiore. Per es. il Rinascimento può essere letto in termini di ribellione della casta militare (i Nobili) su quella sacerdotale (la Chiesa), il Risorgimento (e la Rivoluzione Francese) in termini di ribellione della casta borghese su quella nobiliare, e il Comunismo in termini di ribellione della casta servile su quella imprenditoriale. In tal senso la lettura marxiana delle dinamiche sociali mi pare alquanto produttiva.
Adesso assistiamo non, come dice Marx, ad una eliminazione delle classi sociali (caste), ma solo alla loro mimetizzazione, ma soprattutto adesso abbiamo una casta servile (i liberi professionisti e certe categorie di lavoratori dipendenti) che sfrutta i restanti lavoratori dipendenti, in special modo gli immigrati devo dire.
Fino a qualche tempo fa era possibile progredire automaticamente nella scala sociale, ma questo processo si è dovuto fermare (abolizione della scala mobile e dell'equo canone solo per citare alcuni eventi) e adesso chi vuole progredire nella scala sociale (e acquisire ulteriori gradi di libertà) pur potendolo fare, ha bisogno di molta forza ed eventualmente di "un calcio in c*** o di un pizzico di fortuna.
La classe servile non si ribella perché l'alternativa è finire in mezzo alla strada a morire di fame. Prima di portare un uomo a sfidare una cosa del genere ce ne vuole; il capitalismo c'è riuscito però!
Fammi sapere in PM.
I lavoratori poveri esistono da sempre, anzi vorrei dire che lavori storicamente votati relazionati con la povertá oggi offrono buone remunerazioni, vedi falegnami, fabbri, muratori, etc.
I braccianti, spazzini, lavapiatti, quindi i lavoratori senza studi ne competenze, poveri erano e poveri sono.
La gran novitá e semmai il laureato povero. Qui vedo spunti piú interessanti per una discussione.
In una comunitá gli studi e l economia dovrebbero appoggiarsi reciprocamente e oggi non succede, con la complicitá di tutte le parti in causa.
In una nazione sana, italiana o no, per lavare i bagni pubblici non dovresti nemmeno passare per un colloquio di lavoro. Allo stesso modo, mettere su uno stesso piano una laurea in filosofia e una in matematica non ha senso.
Resta poi il grande mostro delle multinazionali e dei mercati globali che stuprano le realtá locali alla stregua del ius primae noctis
Ad esempio, proprio Marx teorizza giustamente l'implosione del Capitalismo quando tutte le nazioni si saranno sviluppate, visto che l'eccedenza di prodotto e capitale che tutte queste nazioni producono, una dopo l'altra man mano che si sviluppano, non potrà più essere riversata sulle nazioni non ancora sviluppate e il sistema si blocca. Quindi cosa hanno fatto i capitalisti? Ringraziando Marx di aver mostrato loro il loro tallone d'Achille ed essendo nel contempo sprovvisti di Coscienza, da una parte hanno fatto in modo di riversare il surplus di prodotto e di capitali nelle nazioni povere, non per svilupparle ma per per controllarle, comprando imprese pubbliche o private in settori strategici: acquedotti, elettricità, trasporti, comunicazioni, ecc. mantenendo i prezzi più alti possibili e guidandone le politiche (esempio: Africa), d'altra parte creando le condizioni, le "crisi", per far retrocedere alcune nazioni sviluppate ad un rango inferiore (esempio: Europa Occ. che va giù mentre il Sud/Est asiatico va su); ciò in modo che nel mondo esistessero sempre tante nazioni povere nelle quali investire l'eccedenza!
Appare chiaro quindi che i problemi economici, sociali, ecc. si risolveranno solo quando l'Umanità sarà sufficientemente in empatia da rendere la sofferenza altrui impossibile solo da pensare in quanto la si sentirebbe come la propria sofferenza...
“La giustizia potrà cambiare orientamento, cioè potrà riconoscere la illegittimità e incostituzionalità del sistema monetario e bancario vigente, solo se e quando l’opinione pubblica avrà capito come stanno le cose e continuare a negare l’evidenza sarà divenuto impossibile”
“L’attuale sistema economico sta per essere messo da parte. Presto o tardi ci sarà un riordinamento su vasta scala. Il sistema degli interessi sarà alla fine abolito in favore di un più accettabile incentivo ai profitti, ed il metodo col quale condurremo le nostre operazioni finanziarie in futuro si sposterà da un sistema di debiti ad un sistema di crediti che impedirà di finanziare le spese col debito pubblico. Ci vorrà un po’ di tempo perché questo cambiamento si attui, ma ciò avverrà, e quando si verificherà ci troveremo tutti su un terreno economicamente più solido, il che ci permetterà di vivere una vita più prospera. “ ( Bernardino del Boca – Rivista Età dell’Acquario n. 24/1983 pag. 46) da teosofia-bernardino-del-boca.it/.../...
Prima ci vorrebbe una lucidità mentale collettiva e una visione del futuro chiara.
Oggi il sistema è agonizzante e l'unico modo è cambiarlo integralmente.
Ad un sistema agonizzante (quello del mercato 'libero') abbiamo aggiunto situazioni che hanno accelerato l'agonia.
Ad esempio un mercato mondiale a cui partecipano tutti, anche quelli che hanno condizioni lavorative di gran lunga peggiori delle nostre, non può che far abbassare ulteriormente le condizioni dei lavoratori delle società più avanzate.
Oppure essersi andati a cacciare nell'eurozona ci ha tolto meccanismi per mantenere la competitività.
Ma il punto è che il sistema liberista consumistico si approssima alla fine.
Sarà sempre più impossibile dare lavoro a tutti poiché già oggi esiste capacità di sovra produzione in molti settori e sarà sempre più così. In futuro i beni li produrranno esclusivamente le macchine. Ma chi comprerà i beni senza persone con un salario? Il sistema crollerà a partire dalle periferie, poiché i più forti a competere manterranno per un po' posti di lavoro a scapito dei più deboli (vedi paesi del centro europa verso i PIIGS). Ma a tendere il sistema crollerà.
Bisogna intervenire imponendo regole uguali a chi vuole partecipare ad un mercato globale comune.
Poi bisogna tassare chi produce fino a valori prossimi al 90/95% degli utili e trovare sistemi per ridistribuire la ricchezza fra la popolazione. Questo andrebbe a vantaggio sia delle aziende (che altrimenti finirebbero con il fallire per mancanza di acquirenti) che dei 'non lavoratori' che riceverebbero un salario per il solo fatto di esistere.
Insomma, il meccanismo da mettere in atto è quello di ridistribuire i beni prodotti (e oggi abbiamo capacità produttiva senza precedenti) fra tutti gli appartenenti alla società. Questo sarà il sistema post liberista. Come arrivarci dipenderà dall'intelligenza di chi ci governa e qui temo che ci si arriverà attraverso periodi traumatici e di grande sofferenza per le persone (vedi Grecia).
Erano tempi diversi, il guadagno mensile mi bastava per tutti i miei sollazzi e ancora vanzava.
Pero' mi sembrava di non essere davvero libero, di avere il mio destino imbrigliato nelle decisioni altrui, e cosi' feci il grande passo:diventai imprenditore.
Dopo qualche anno mi accorsi di essere cascato dalla padella nella brace.
Se prima solo il mio destino era imbrigliato, ora lo era anche quello dei dipendenti, e i vincoli erano ancora più pericolosi.
Prima almeno qualche piccola tutela c'era, e poi il rischio era solo quello di perdere il lavoro, mentre dopo sarebbe bastata la svista di un impiegato per rischiare addirittura la galera.
Ora non faccio proprio niente.
Penso che il lavoro sia la peggior condizione in cui un umano possa andarsi a cacciare, e che il "potere" sappia usare questo strumento in modo magistrale.
-"Ma questa democrazia è sempre compressa nel ristretto quadro dello sfruttamento capitalistico, e rimane sempre, in fondo, una democrazia per la minoranza, per le sole classi possidenti, per i soli ricchi (...)
Gli odierni schiavi salariati, in forza dello sfruttamento capitalistico, sono talmente soffocati dal bisogno e dalla miseria, che «hanno ben altro pel capo che la democrazia», «che la politica», sicché, nel corso ordinano e pacifico degli avvenimenti, la maggioranza della popolazione si trova tagliata fuori dalla vita politica e sociale.
Democrazia per un'infima minoranza, democrazia per i ricchi: è questa la democrazia della società capitalistica."
www.filosofico.net/.../lenin1.htm
Io parlerei più precisamente di cambiamenti epigenetici.
Adonis ha scritto:
Sono stati geniali i padroni del mondo: hanno piegato le leggi della natura evitando di infrangerle. In questo caso hanno piegato il principio di adattamento, così quando ti ribelli a loro ti ribelli alla natura stessa. E di qui il Karma.
Per quanto riguarda Piaget, lui parlava così perché prima di diventare psicologo era un biologo. E' noto il suo binomio assimilazione-accomodamento preso dalla biologia e transposto nella psicologia dello sviluppo.
Veramente affascinanti i suoi studi.
Peonia Ha scritto:
Secondo me abbiamo varcato da un pezzo il punto di non ritorno.
Balanzone ha scritto:
Semmai è il marxismo che fa quel ragionamento, è il così detto materialismo volgare. Il materialismo di Marx è un altra cosa: è l'interessarsi, per così dire, alle relazioni sociali inerenti determinati settori dell'esistenza. Nel suo caso il lavoro e la produzione.
Per quanto riguarda la coscienza, una delle intuizione marxiane più importanti, ma che ha lasciato lì come spunto senza approfondire, sta proprio nel dire che è "l'essere sociale che determina la coscienza e non viceversa". Per di più gli scritti di Marx sono un continuo domandarsi su come mai la coscienza comune non riesca a giungere alla verità, e come si formi viceversa una falsa coscienza della realtà.
Balanzone, intuisci correttamente che c'è un fattore nascosto. Questo fattore è nascosto perché siamo stati socialmente educati a nasconderlo.
Rettiliano o non rettiliano nessuno è eterno.
Citazione
#26 m4x 2017-03-20 18:56
E' morto David Rockefeller... penso che per uccidere la tritezza stapperò una bottiglia di Champagne ^_^
Potrebbe succedere anche a te che quando mancherai , i tuoi eredi si stapperanno una bottiglia di Moet , e si prenderanno poi a guerre legali per il tuo misero passaggio in questa terra e sarai ricordato come un pirla, forse qualcuno il 19 marzo metterà " ci manchi papà " ma sarà una burla nella verità
Consiglio al sig. Lo Monaco di studiare un po di Storia, anche su testi delle medie inferiori, prima di sparare coglionate di questo tenore, che sviliscono la tesi supportata anche se fosse corretta. Fra gli innumerevoli esempi che potrebbe trovare, consiglio i servi della gleba che sono anche vicini a noi in linea temporale.
Per questo e per molti altri motivi, non sono d'accordo con le conclusioni dell'autore, anche perché il tema richiede una trattazione molto più profonda ed esaustiva.
Per l'ennesima volta, le "buffonarie" si concludono con un risultato sgradito al Guru e vengono annullate; eppure, l'elettorato grillino, che somiglia sempre più agli adepti di una setta, non batte ciglio.
In qualunque altro partito sarebbe scoppiato il finimondo; il M5S, invece, continua a volare nei sondaggi!
O hai spacciato per fatti delle tue idee?
Ma la tua frase rimane Sai dirmi almeno un altro partito in cui son successe cose simili ed è successo il "finimondo"?
Io direi di no!
E se non sai dirci manco un caso, allora la tua frase risulta falsa!
(che penso sia il motivo dei complimenti fatti da falsitàpigno! ^__^)
Mi stai dicendo che i miei futuri "eredi" se la caveranno con delle misere "guerre legali" per una bottiglia di Moet vuota ?
E' proprio vero, a volte ci si preoccupa per niente
In pratica l'articolo parla di responsabilità personale per la situazione mondiale, e quindi è adattabile a tutte le grandi cospirazioni di pace.
tratto dalla fantomatica "The Hazard Circular" della Banca d’Inghilterra anno 1862
orizzonte48.blogspot.it/.../...
Magari Massimo uno di sti giorni potrebbe intervistare Luciano Barra Caracciolo magistrato che cura il soppracitato blog ...
di Riccardo Pizzirani su un testo precedente di Valerio Lo Monaco
L’uomo è un animale adattabile: si adatta anche alle cose che dovrebbe ripudiare. Ci adattiamo a mangiare cibo spazzatura, a respirare veleni, a stare in coda un’ora al mattino in tangenziale per andare al lavoro e un’altra ora la sera per tornare a casa.
Ma gli adattamenti più subdoli sono quelli che riguardano stili di vita che inducono cambiamenti antropologici. Uno di questi riguarda una nuova figura sociale della nostra contemporaneità. Una figura sociale sconosciuta nella storia precedente: è la figura sociale del carnivoro amante degli animali. Cioè di colui che, pur avendo in casa cani e gatti che tratta con amore, continua a mangiare carne. Pur passando del tempo a curare ed accudire i suoi animali domestici riesce a malapena a concepire che se mangia carne un animale viene ucciso.
Una volta c’era chi mangiava verdure e chi mangiava carne. Poi l'allevamento è diventato un industria, e quindi un business. E alle persone è stato concesso di mangiare carne in modo diffuso, come se fosse una conquista sociale. Un sistema messo a punto per esaltare i privilegi del palato facendo finta che essi non avessero un contrappeso in sevizie, sofferenze ed uccisioni. E ha funzionato, per un po’, perché ci siamo adattati a vivere in quello stato di bispensiero, facendo coesistere nella nostra mente due concetti diametralmente opposti, nascondendo così al nostro pensiero cosciente le responsabilità delle nostre scelte alimentari.
Oggi, però, che l'informazione è il bene maggiormente diffuso, quali alibi abbiamo per non vedere l'ovvio? Ben pochi. Oggi è l’era del “carnivoro amante degli animali”.
Animali allevati e fatti vivere per anni in condizioni spaventose e poi uccisi solo per un beneficio di palato di chi abita nei paesi industrializzati. E ciò nonostante ogni 9 cittadini del mondo, uno è denutrito. E sappiamo bene che lo stesso campo se coltivato a verdure nutre dai 9 ai 16 cittadini del mondo, ma se usato per alimentare 3 anni un animale, poi nutre 1 cittadino. Quindi non si tratta solo di limitare le sofferenze o le uccisioni di animali, ma di dare anche una risposta ad un bisogno concreto di altre persone come noi che soffrono la fame.
Eppure, a questa situazione ci siamo adottati. Mangiare carne lo consideriamo tanto normale da ambirlo, andando addirittura nelle piazze virtuali a protestare contro i vegani che ci ricordano che vivere senza crudeltà è possibile. È chiaro che sia giusto protestare quando il cibo non c’è, o alimentarsi di carne quando non ci sono davvero altre possibilità, ma la pubblicità commerciale è stata così pervasiva che chi sceglie un alimentazione non etica non ha nemmeno da dover fare i conti con la propria coscienza, seppellita sotto un mare di giustificazioni. Una condizione paragonabile ai malati di mente bipolari. Anzi, addirittura peggiore, perché almeno il bipolare ha coerenza in come si comporta in ciascuna delle sue due personalità, invece il “carnivoro amante degli animali” pretende di far coesistere due concetti opposti assieme, contemporaneamente.
Sino a che ci saranno nelle piazze virtuali persone disposte a protestare, con la sola ambizione di garantire il proprio privilegio del sapore a discapito della vita e della qualità della vita animale, nulla potrà mai veramente cambiare. Protestare per rivendicare un diritto del genere, per ambire dunque a diventare indiretti aguzzini, è come ostinarsi ad asciugare l’acqua caduta a terra da un lavandino otturato, senza rendersi conto che bisogna chiudere il rubinetto, invece di lasciarlo aperto.
La televisione – si dice – non fa che rispecchiare il mondo come è diventato. È vero, ma è anche vero che essa stessa contribuisce a formare quel mondo che poi racconta. E allora, se è vero che i cibi oggi disponibili non rispecchiano che il mondo nel quale viviamo, è altresì vero che noi continuiamo a perpetrare questo stesso mondo, decidendo di continuare ad adeguare la nostra etica al minimo, continuando a ritenerle la sofferenza animale normale e ineluttabile. Addirittura, prendendo in casa un animale domestico e fingendoci un “carnivoro amante degli animali”
Abbiamo tanta gente che agogna ad un mondo ordinato e schematizzato perchè non vuole essere responsabile di scegliere la direzione che prende la sua vita, e di fare la fatica di cambiare in meglio. Seguire il gregge è più facile, meno faticoso.
Il lavoratore povero si merita un lavoro standard, una paga da fame, un informazione scadente, un politico ladro, un vaccino che fa ammalare, e una malattia terminale che si cura con un cancerogeno.
Anzi, protesta se qualcuno di questi elementi viene messo in dubbio!
Ho due cani e sei gatti a cui voglio molto bene, anzi, un paio di loro penso di preferirli alla quasi totalità degli umani con cui interagisco.
Sopratutto i gatti sono carnivori puri, e ora con il risveglio della natura si sono fiondati nelle campagne qui attorno, e ogni giorno mi portano ogni sorta di animaletto (topi lucertole piccoli serpentelli talpe) con cui si divertono fino a che non muore, per poi se di loro gusto mangiarlo, altrimenti abbandonarlo con estrema naturalezza. Si chiama istinto naturale, fa parte del dna del gatto, che è considerato uno dei più formidabili cacciatori tra tutte le specie animali.
A me sembra al limite del ridicolo, se non demenziale, è il ragionamento che fa questo tizio, una sorta di proto vegano che non ha capito come funziona il mondo.
Una volta esistevano le CANDELE e c'era chi ne aveva molte e chi nemmeno una ... poi la luce è diventata industria e quindi un business. E alle persone è stato concesso di avere LUCE ed energia a profusione, come se fosse una conquista sociale....
Una volta esistevano i carretti e c'era chi ne aveva uno e chi nessuno e quindi molti andavano a piedi .. Poi gli spostamenti sono stati sostituiti dalle macchine costruite dalle industrie e quindi un business. E alle persone è stato concesso di muoversi senza fatica in maniera diffusa, come fosse una conquista sociale ....
Una volta si conosceva solo il vicolo o il paese dove si abitava e forse qualcuno più fortunata conosceva anche un'altra città o paese... poi viaggiare è diventato un business. E alle persone è stato concessa la possibilità di ampliare la propria visione di ciò che abita , come fosse una conquista sociale ( ma vedo che non è proprio così, molti ancora vivono pensando che il mondo si fermi alla porta di casa )
Una volta ...
Una volta...
Mi sembra che sia un argomento che si possa adattare praticamente a tutto il nostro mondo....
Ma poi ... domandone .... il lavoratore povero ( giusto per rientrare OT ) che differenze può avere da il lavoratore meno povero o più ricco ?? Cioè , il lavoratore ricco è il solito stronzo da additare ?? ( è il solito raccomandato ? ) a no... è il solito coglione che rientra nei clichè del potere e che sfrutta il povero ? ...
Giusto per finire ...
parliamo di questa frase !!!
"Abbiamo tanta gente che agogna ad un mondo" .... Vorrei aprire un dibattito su cosa significhi questa frase ... mi sfugge...
Immagino che il concetto di MONDO ( giusto proprio per tornare al carnivoro amante degli animali ) debba essere considerato in quanto tale... ed immagino che quelli che vicino ad angkor wat, che coltivano ragni da mangiare , per far business sui turisti rientrino in quella etichetta .... Qui si è arrivati oramai a discriminare un ragazzino che va a pescare al fiume perchè fa la bua al pesciolino .....
I discorsi sul
"Abbiamo tanta gente che agogna ad un mondo ordinato e schematizzato perchè non vuole essere responsabile di scegliere la direzione che prende la sua vita, e di fare la fatica di cambiare in meglio. Seguire il gregge è più facile, meno faticoso."
non si possono fare alla cazzum ... O vale su tutto o non vale su un cazzo.
Fossimo in pochi, non cercherebbero di ridurci di numero..."subdolamente"..
$iamo tutti avvelenati e tutto sommato l'avvelenamento delle scie, quello sanitario e tutto il resto è abbastanza democratico..becca tutti! Ricchi compresi...pensa si può addirittura discuterne mentre si crepa in modo generalizzato...qualcuno può addirittura pigliare clorella zeolite semi di coriandolo e tutta la bibliografia ma poi c'è la predisposizione...e quella è a favore dei poveri geneticamente prossimi alla discarica...visto il tipo di intossicazione siam toccati.
Quindi cosa dire? Vogliamo arrivare a 10miliardi ed erodere del tutto il mondo? O amministrare il precario sapendo che non si è nati salmoni e ora siam obbligati ad una forte corrente contraria con orsi che ti acchiappano quando spicchi il volo...sembra la corsa degli spermatozoi tutti crepano meno che uno...
Slobbysta
Probabile attacco false flag a Roma il 25 marzo, anniversario dei Trattati di Roma del 1957.
lo so, quando ci dipingono come vittime siamo tutti arruffati contro il potere, quando invece ci spiegano che il NWO siamo noi e che con le nostre scelte siamo degli aguzzini allora la cosa non ci piace. Ma che strano, eh.
La globalizzazione e la crisi finanziaria ( necessaria secondo un autorevole europeista, per “far cedere dalle popolazioni parti di sovranità e di diritti) www.youtube.com/watch?v=nTHN0yitxBU , hanno dato contributi importanti allo smantellamento dei diritti e alla svalorizzazione del lavoro.
Ultimamente la politica dell’Unione Europe è rivolta alla “Competitività”; mentre la politica nostrana dopo aver per anni alimentato il clientelismo elettorale ha scoperto la “Meritocrazia”.
Infine a farci sapere che tutto questo è bene ci pensa una martellante campagna dei media (euro)globalizzati, di stampo anglosassone, secondo i quali viene inculcata nelle persone la credenza che se non guadagni abbastanza non è colpa delle politiche economiche (manovrate dalle lobby finanziarie), ma è colpa del lavoratore che non si è dato da fare abbastanza o non si è adattato al cambiamento (a suo sfavore): da qui il numero crescente di suicidi tra i disoccupati.
Infine a farci sapere che tutto questo è bene ci pensa una martellante campagna dei media (euro)globalizzati, di stampo anglosassone, secondo i quali viene inculcata nelle persone la credenza che se non guadagni abbastanza non è colpa delle politiche economiche (manovrate dalle lobby finanziarie), ma è colpa del lavoratore che non si è dato da fare abbastanza o non si è adattato al cambiamento (a suo sfavore): da qui il numero crescente di suicidi tra i disoccupati.
fine cit.
Questa è la morale Protestante: se sei povero è perchè Dio vuole così, idem se sei malato, se sei storpio etc.
Non tanto "colpa tua", ma merito degli altri.
"Ha successo, quindi vuol dire che il Signore lo sta aiutando".
Hai mai visto un WASP peroccuparsi per l'esistenza dei poveri?
I primi scioperi nelle grandi città americane, alla fine del 19° secolo, vennero repressi da cariche di polizia a cavallo, che sparavano sulla folla.
Spesso l'imprenditore creava artificialmente le condizioni per far scioperare i suoi operai, ed avere così la scusa di trasferire tutto lìamabaradan in una città diversa, che magari gli offriva condizioni migliori.
Le paghe degli operai al tempo della Rivoluzione Industriale erano calcolate in maniera tale da dover costringere l'operaio a far lavorare anche i familiari, che prendevano proporzionalmente meno di lui, ma lavoravano.
Era normale che i bambini stessero in fabbrica, sotto ai tavoloni dove si cuciva, a raccogliere i pezzi caduti e gli scampoli, e percepivano pochissimo.
Ma sommando le paghe di tutti i membri della famiglia, riuscivano a sopravvivere.
Ancora all'inizio del 20° secolo le Autorità usavano metodi illegali , fra cui arresti preventivi, per impedire ai sindacalisti di occuparsi delle vertenze nelle fabbriche.
Hanno sempre comandato loro, dividendo e creando conflitti, il primo nemico dell'operaio non era il padrone, ma il caposquadra che cercava di fregarti facendoti schiattare.
Dire "schiavo" non vuol dir nulla, troppe erano le figure accomunate sotto questa parola.
Dall'istitutore dei figli del padrone, al major-domus, che a volte a sua volta possedeva schiavi, ai vari lavoratori della casa , dei campi, per finire ai prigionieri di guerra mandati a consumarsi nelle miniere di zolfo (le latomie), tenuti senza cibo fino alla morte per consunzione.
Come oggi dire "dipendente", stai accomunando nello stesso nome Marchionne e l'ultimo dei precari!
La strategia della "rana bollita" la usano da più di trentanni, io ho iniziato a lavorare mentre andavo a scuola, anni '80, e ricordo solo una sfilza infinita di contratti "Formazione&Lavoro", in cui in teoria ti dovevano insegnare un mestiere, in realtà ti buttavano al lavoro subito, e ti tenevano solo due anni, dopodichè ne prendevano un'altro al posto tuo.
Esente da contributi, ci mancherebbe.
Però, chi aveva voglia di lavorare d'estate, trovava subito.
E non prendeva poco.
Nel 1987 un cameriere senza esperienza prendeva più di 1.500.000 £ al mese, per 12 ore al giorno sette giorni su sette, oltre a vitto ed alloggio.
Appena sono arrivati gli stranieri, le paghe son calate in maniera drastica.
Nel 2000 fra un lavoro e l'altro ho riprovato a contrattare.
Stesso albergo (ma tu avevi più esperienza), stesso lavoro (ma non davano più l'alloggio), l'offerta era di 2.000.000 £ (che parametrati al costo della vita era come dire "la metà di prima").
Domanda mia: come mai così poco??? 13 anni fa da apprendista mi davi 1.500.000 £ .
Risposta : trovo gli Albanesi a 1.200.000 £ .
Guerra fra poveri: così ci hanno sempre fregato i padroni!!!!