Di recente ho ricevuto questa e-mail da un frequentatore di luogocomune. Visto che l'argomento può interessare diverse persone, ho scelto di rispondergli pubblicamente.

"A luglio compirò 40 anni, così come la mia compagna. Sono un avvocato, alle prese tutti i giorni con un mestiere che non garantisce più neanche lontanamente i redditi di una volta. La mia compagna è impiegata nel turismo, da anni con contratti di pochi mesi…insomma combattiamo ogni giorno la precarietà, come tanti altri.

Da poche settimane abbiamo avuto la notizia che arriverà un figlio, sperando ovviamente che tutto vada bene.

Non ti nascondo che l'idea di diventare padre mi spaventa. Ho spesso pensato che fosse una follia affidare un figlio a questo mondo distorto. Da anni, prima ancora di conoscere Luogocomune, ho sempre cercato di informarmi, non accettando verità calate dall’alto. Il tuo sito ed i tuoi lavori non hanno fatto poi che confermare i miei dubbi.

La contropartita è stata provare un senso di inquietudine e rabbia costante, che ora si è accentuato con la recente novità.

E allora mi chiedevo se tu hai figli e se sì se hai le stesse ansie e paure, e come le affronti.

Magari un figlio può dare più energie e determinazione nel coltivare la capacità critica, nel non arrendersi. Io spero che sia così."

RISPOSTA

Premesso che io non vedo nessun collegamento diretto fra avere dei figli e coltivare la propria capacità critica, però credo di capire il ragionamento che hai fatto tu. Se ho ben compreso, in sostanza tu dici: "La controinformazione mi ha permesso di capire che viviamo in un mondo di merda. E ora che aspetto un figlio, l'idea di introdurlo in questo mondo di merda mi fa paura".

Ma a questo punto ti domando: avresti preferito introdurlo in un mondo di merda senza saperlo? Avresti preferito pensare che tuo figlio sarebbe cresciuto nel giardino del Mulino Bianco, dove "api e apine" fanno tanto miele per tutti, e l'acqua scorre limpida nei ruscelli di montagna?

Ovviamente, presumo di no. Grazie alla tua presa di coscienza, potrai guidarlo nella fase più delicata della sua vita, quella dell'adolescenza. Potrai suggerirgli, ad esempio, che non tutto quello che ti raccontano in TV è vero, e potrai anche fargli degli esempi concreti per dimostrarglielo. Potrai fare tutto questo, grazie alla tua conoscenza, senza bisogno di imporgli nulla: basterà instillare in lui il seme del dubbio, e il tuo compito sarà stato assolto.

Poi sarà lui a scegliere la sua strada, e casomai a rivolgersi a te in caso di ulteriore bisogno.

Io credo che il modo migliore di fare il genitore non sia quello di "impartire insegnamenti", ma quello di stimolare tuo figlio a fare delle scelte autonome e ponderate. Giuste o sbagliate non importa, ciò che importa è che tu gli abbia fornito gli strumenti utili per scegliere nel migliore dei modi.

Ricordo che una volta mia figlia, a 14 anni di età, mi chiese: "Papà, che cosa mi dirai se un giorno io arrivassi a casa e ti dicessi che sono incinta?" "Ti dirò che il corpo è il tuo, e che ne fai quello che vuoi" le risposi io.

Ancora oggi mia figlia mi dice che quella risposta le ha cambiato la vita, perchè ha capito che cosa significa fare delle scelte responsabili.

In fondo la pedagogia è tutta qui: portare il ragazzo ad affrontare le proprie scelte in modo ragionato e responsabile, senza mai imporgli nulla in un senso come nell'altro.

In questo senso tuo figlio avrà un enorme vantaggio, rispetto a tanti altri. Un padre "preparato", in grado di metterlo in guardia dai più classici trabocchetti della cosiddetta "pubblica istruzione", è molto meglio di un padre fessacchiotto, che si beve tutto quello che gli passa il mainstream.

Quindi ti incoraggio a guardare alla sua nascita come ad una splendida avventura, da vivere e da apprezzare giorno per giorno. Non solo tu avrai moltissimo da insegnare a lui, ma lui a sua volta insegnerà moltissime cose a te.

Massimo Mazzucco

Comments  
Mi piace molto la tua risposta, Massimo.


Io sono convinto che una famiglia sana, capace di far sentire il proprio figlio amato ma allo stesso tempo di responsabilizzarlo, sia un antidoto virtualmente infallibile ai tanti tranelli di questo mondo.

Tanti auguri al ragazzo per la futura paternità.
Se per magia scomparissero televisioni , macchine o autoveicoli che dir si voglia si potrebbero mettere al mondo bimbi a iosa...Ma questa magia non potrà mai avvenire...e quindi...
Fare figli: un salto nel buio? Si purtroppo oggi più che mai lo è. Però chi ha qualche consapevolezza in più di sicuro parte avvantaggiato. Io sono diventata mamma di due gemelli a trent'anni e mai avrei immaginato quanto sarebbe stato difficile. Posso dire che le mie consapevolezze acquisite mi hanno aiutato tanto nel percorso che ho affrontato durante la gravidanza. Senza queste certezze oggi non avrei i miei figli perché la medicina che non è democratica (come dice qualcuno) li aveva condannati. Il mio consiglio è andare avanti con coraggio sapendo che abbiamo tanto da dare a questi figli. Tanti anticorpi di coscienza critica. Un grosso in bocca al lupo
Grande risposta Massimo.
Ho una figlia quasi ventunenne e mi sono molto ritrovato in questo bel botta e risposta.
In occasione del mio 51' compleanno, la mia bimba mi ha scritto una lettera che da sola mi è bastata per giustificare e rendere degna la mia esistenza su questa terra.
Per cui capisco perfettamente le angosce dei futuri genitori, ma rassicuro loro sul fatto che, se vissuta nel modo giusto, questa esperienza potrà avere una valenza immensa sia per i genitori che per la nuova creatura.
Senza contare che un ulteriore cervello critico e funzionante, sarà un guadagno a prescindere per l'umanità e una spina in più nel fianco dei potenti.
Secondo me con tutti i problemi di questo mondo i nostri figli saranno più felici e coccolati che in tutti gli altri secoli della storia. Altrimenti sceglietemi un secolo migliore secondo voi !
Mi sembra più preoccupante il fatto che un giorno i figli gli chiederanno il cellulare nuovo e lui si sentirà male se non avrà abbastanza soldi o peggio sarà disoccupato e manco il cibo buono potrà assicurare...
E` più psicologico il problema ed è più per gli adulti che per i bambini.
Mi ha fatto molto piacere leggere questa risposta perché è esattamente quello che faccio con mio nipote di 11 anni, gli instillo il seme del dubbio, ovviamente suo padre non approva, lui è come Mentana "Non è possibile che sia successo veramente, è un fatto troppo grave...non posso crederci", fortunatamente il ragazzo è molto meno indottrinato del padre...indubbiamente è avvantaggiato rispetto ai suoi coetanei, ed è un vantaggio non da poco.
La nascita di un figlio è sempre un evento che ti cambia la vita in meglio, io ho solo un nipote e già, a me, l'ha cambiata.
L'indottrinamento è inesorabile durante la crescita, l'importante è riuscire a ridurne gli effetti.
Per quanto riguarda l'aspetto economico...beh...che c'è chi sta decisamente peggio...!!!

Auguri...!!!
Io ho figli. due una bellissima ragazza di 13 anni (terrore di ogni padre) e un giovincello di 8.
Avevo le stesse identiche paure, le ho ancora... mettere su famiglia non è una vacanza, ma una guerra costante, tante volte contro se stessi, contro le proprie paranoie che mai devono riversarsi sui figli, battaglie contro i propri egoismi per tenere la famiglia unita, sacrificandosi continuamente per non finire come le innumerevoli famiglie distrutte, sopratutto dall'egoismo propagandato da questa società.
Con l'aiuto di Dio per il momento sta andando bene, supero gli ostacoli con maggior serenità, i miei figli tendono a prendere il meglio di noi due essendo per ora meglio di quel che eravamo noi al loro tempo.
Ma anche solo vederli crescere, anche aoslo averli conosciuti, aspettandosi anche la catastrofe dietro l'angolo, vale tutte le fatiche.

Quel terrore non ti abbandonerà mai, ma questo non è male, quel terrore che provi è perchè sei una persona intelligente e se è vero che la madre degli idioti è sempre in cinta è tuo sacrosanto dovere avere dei figli.

sono in attesa di pubblicazione per un pezzo su questo argomento che per una volta ha fatto rimanere a bocca aperta ogni persona che lo ha letto (no non sono sbadigli^^) se l'autore lo vorra gli lo mando in via privata. magari ti aiuterà per il futuro.
Perché gran parte dei genitori sono stupidi come zappe? Appunto perché di solito fare figli è una scelta stupida.
pensionato da anni, due matrimoni alle spalle, tre figli dalla prima moglie e una "ereditata" con la seconda più una avuta da lei.
il più vecchio ha 51 anni l'ultima 29.
Una schiera di nipoti di tutte le età, fortunatamente tutti a casa loro.
Da anni sono solo, e loro fanno la loro vita, molto distanti da me.
Questa premessa per dirvi che, nonostante tante esperienze, ancora mi domando se a loro ho davvero dato qualcosa, e la risposta è sempre "hai dato cosa hai saputo e potuto dare".
L'unico ritorno reale è che sono persone orgogliose di quello che sono, che non si fanno schifo guardandosi allo specchio.
Da anni offro supporto gratuito ai ragazzi del paese ... in genere preferisco quelli delle superiori.
Matematica, fisica, elettronica, inglese, sono le materie più gettonate.
Un'unica caratteristica che rilevo in continuazione, soprattutto nei maschi, e nonostante gli stimoli che do loro è l'assenza quasi completa di curiosità e la troppa facilità, per loro, di trovare risposte.
Non fare ricerca, non cercare e selezionare le possibili risposte (il 90% lo trovano su wikipedia) li rende molto diversi da me che ero affamato di risposte, e mi ponevo più domande di quante potessi, per il tempo disponibile, trovare risposte.
Un esempio per tutti ...
Erano in due e facendo inglese, mi feci raccontare (in inglese) la lezione della mattina di storia e uno di essi menzionò una guerra persiana avvenuta nel 374 A.C.
A freddo gli domandai come in quell'anno potessero sapere che nel giro di 374 anni sarebbe nato Cristo, punto di riferimento del nostro calendario.
Rimasero a bocca aperta, sconcertati, incapaci anche solo di formulare una ipotesi ... ecco, gli diedi per compito di trovare la risposta e portarmela per la prossima lezione di inglese.
Questo per evidenziare come una domanda che io mi posi alle elementari, loro, in seconda liceo, manco avevano pensato.
Io credo che, forse, più che risposte ai propri figli, oggi, sia necessario porre domande.
A_MENSA:

Quote:

L'unico ritorno reale è che sono persone orgogliose di quello che sono, che non si fanno schifo guardandosi allo specchio.

Hai detto niente.
@a-mensa
Vero, la curiosità è la base dell'intelligenza, spesso mia figlia si lamentava delle lezioni di storia a scuola.
Ad ogni racconto di lezioni, cui io conoscevo dei retroscena interessanti, facevo una controlezione instillando la curiosità. ora è lei che a ogni lezione dei vincitori cerca la versione dei vinti.
Del resto i figli dell'essere umano sembrano progettati proprio per avere un'accompagnamento genitoriale fino alla maggiore età (13 anni almeno), tanto che persino una pedagogista vedendo il nostro esempio ha deciso di licenziarsi e vivere con il solo stipendio del marito per poter "crescere" i figli. Credo sia stato il giorno in cui sono sentito più orgoglioso dell'essere un disgraziato poveraccio e in semi miseria che mi sia mai capitato :-D .
Poi per quanto riguarda l'allontanamento dei figli come si dice: "un padre potrà mantenere dieci figli, ma dieci figli non riusciranno a mantenere un padre", del resto anche loro devono mettere su famiglia ;-)
Diventare padre introduce il problema della responsabilità della coscienza e arriva direttamente al nocciolo della nostra weltanschauung. Sono due le visioni principali: 1- la coscienza dell'individuo deriva da una aggregazione di cellule neuronali. Diventando padre tu evochi dal grande nulla questa coscienza e la costringi, con la tua azione, all'esistenza. E, oggettivamente, questa vita è un inferno. 2- la coscienza dell'individuo è pre-esistente, deriva da una energia, che chiamiamo anima, altra e oltre la materia fisica. Questo declina l'Universo a grande simulatore olografico. Questa vita è pur sempre un inferno, ma temporaneo e solo passeggero per una esperienza di più grandi orizzonti. In questa ultima visione il padre non è un evocatore di coscienze ma solo un traghettatore di una coscienza che deve fare una esperienza. Tutto dipende da questa concezione. Ma, in ogni caso, tra meno di 100 anni saremo comunque tutti morti, io, tu e i tuoi figli. Quindi puoi stare tranquillo: anche nel peggiore dei casi il disastro è comunque contenuto.
La parte di "idiocracy" postata da Lone Wolf è drammaticamente vera ... quella è "l'evoluzione" ...
nel dopo-guerra le condizioni di vita non erano nemmeno da paragonarle con quelle attuali.
eppure si facevano tanti figli
cosa è cambiato?
il mondo faceva meno schifo ?
la percezione di esso?
credo che piu che informazione alternativa o meno la domanda sia : quanta paura abbiamo oggi del nostro futuro?

o magari come i panda che in cattività non si riproducono, noi con la consapevolezza di essere prigionieri di
un sistema (mi pare evidente che anche i recenti dibattiti su LC mettono in luce questo) molto piu grande di noi
ci demoralizziamo a tal punto che ci sentiamo schiacciati , limitati talmente tanto nel nostro essere che smettiamo di vivere?
(nel senso smettiamo di cercare la procreazione)

mi ha colpito molto questa frase di mensa perche stavo riflettendo su una cosa del genere per farne un articolo


Quote:

Non fare ricerca, non cercare e selezionare le possibili risposte (il 90% lo trovano su wikipedia) li rende molto diversi da me che ero affamato di risposte, e mi ponevo più domande di quante potessi, per il tempo disponibile, trovare risposte.

Saggia risposta Massimo, ma da adulto "avanzato" :-D , credo che l'autore della lettera sia in fondo molto giovane e purtroppo è una difficoltà, oltre a temere di mettere al mondo marcio un figlio - che poi quante epoche "felici" ci son state? - anche la difficoltà di mantenerli :-(
Quando avevo 20 (seconda meta' degli anni 80) sono andato in paranoia perche sicuro che presto sarebbe scoppiato un conflitto atomico.
Questo mi ha portato a pensare che fosse praticamente inutile impegarmi troppo con gli studi perche' tanto non sarei vissuto probabilmente abbastanza per trovare un lavoro, farmi una famiglia etc etc.
Questa cosa insomma mi ha portato a uno stato di limbo per qualche anno: poi caduto il muro di Berlino per fortuna mi sono risvegliato ed ho continuato la mia vita.

Il periodo in cui ho incominciato a frequentare LC e' stato anche il momento in cui ho cominciato ad espolare il mondo dell'informazione alternativa.
Li ho vissuto un processo simile a quello dei miei vent'anni ma in maniera esponenziale: ho scoperto delle cose che hanno incrinato molte delle mie certezze.
Mi sono accorto che il mondo in cui vivevo e lavoravo non era esattamente quello in cui pensavo di vivere.
Questo e' coinciso con il momento in cui e' nata mia figlia.

A differenza dell'utente a il fatto di sapere cosa stava accadendo realmente intorno a me ha dato invece sicurezza.
Perche' e' vivendo nel buio che rischi di sbattere la testa e farti male.
Questo mi ha portato ad affrontare il compito di genitore in maniera per me inaspettata, vicina a quello che suggeriva Max nell'articolo.

Per cui il mio consiglio eˇquello di non essere spaventato ma di pensare che sarai un gentore molto piu' consapevole della maggior parte delle persone che ti circondano.
#15 fefochip

Quote:

nel dopo-guerra le condizioni di vita non erano nemmeno da paragonarle con quelle attuali. eppure si facevano tanti figli cosa è cambiato? il mondo faceva meno schifo ? la percezione di esso?

è cambiata la società.

Mentre prima era il bambino ricco il "diverso" dagli altri bambini, oggi lo è quello povero che, a meno che non sia già un piccolo buddha, soffre tantissimo nel vedere che non ha quello che hanno gli altri bambini.
Secondo me è questo immedesimarsi nell'eventuale nascituro bambino, col suo disagio e sofferenza, che spinge chi non ha una minima sicurezza economica a non fare figli.
Ciao,
io non sono molto d'accordo che quella de "Il corpo è tuo ne fai quello che vuoi" sia stata una buona risposta. Ha sortito comunque un effetto positivo, ma forse perché già erano positive le premesse e quindi è andato tutto bene.
Da quando fare un figlio è una questione di corpo ? Certo una gravidanza cambia ANCHE il corpo ma questa mi pare una questione marginale rispetto a tutti gli altri effetti che causa il mettere al mondo un esserino e prendersene cura.
Gli studi di psicoterapia sono pieni di giovani che hanno dei problemi a causa dei conflitti o difficoltà dei genitori. Gli enti di assistenza sociale sono pieni di ragazzi i cui genitori pensavano di volere un figlio ma poi il padre è scappato o la mamma è in depressione. Senza contare tutti i ragazzi che vivono una precarietà materiale o psichica per essere cresciuti in un ambiente poco favorevole.
Io non ho ancora figli e scegliere se farne o meno è un bel dilemma.
Auguroni e in bocca al lupo!

Un figlio sa insegnare molto e sa dare grandi soddisfazioni. Certo, non è una passeggiata, ma se tu e la tua compagna siete uniti e "lo sentite" state sicuramente facendo la cosa giusta.

Come altri hanno già detto: il fatto di avere una mente critica e non sputtanata dalla propaganda di certo gioverà sia a te che al tuo nascituro.

;-)
Io ho un figlio di 9 anni.
L'abbiamo avuto nel momento più buio della mia malattia.
Lui mi ha salvato.E' stato capace di riaccendere la luce-Grazie Gabriele.
Quando penso ad avere figli, la mia paura più grande è come mantenerli, non come educarli.
Divertente la scenetta di idiocracy, anche se tra le due tipologie umane considero più idiota la prima. La solitudine negli occhi della donna con gli ovuli congelati... forse una mia proiezione... ma dice molto.
DANIELE:

Quote:

Io non ho ancora figli e scegliere se farne o meno è un bel dilemma.

E' un dilemma che si risolve nel momento stesso in cui fai un figlio. Sembra un paradosso, ma non lo è.
Caro futuro padre non temere, se potrai crescere tuo figlio assieme ad una donna di cui ti fidi e che stimi avrai superato l' ostacolo più grande; infatti a mio modesto parere le maggiori difficoltà nell' essere genitori non derivano né da "chi sarà" tuo figlio (si dice "attenti a fare figli perché non sapete mai chi vi state mettendo in casa"), né dal contesto in cui crescerà (che può essere "spaventoso" per te ma molto meno per lui visto che è l' unico che si appresta a conoscere), bensì nel creare un ambiente familiare amorevole e sincero in cui il bambino possa diventare un uomo e non uno Young Signorino (tanto per fare un esempio recente). Dedicagli il tuo tempo, aiutalo solo quando ne avrà bisogno, sappi dire no, non tenere il guinzaglio troppo stretto e vedrai che tutto andrà per il meglio.
Ti renderai conto che le tue paure erano un po' esagerate quando lo vedrai per la prima volta e l' entusiasmo e la gioia copriranno tutto il resto.
"Quante certezze che hai!" penserai tu, "e pensa che non ho avuto figli!" ti rispondo io, ma (sono solo un lustro più grande di te) negli anni ho maturato queste convinzioni e te le giro volentieri, fanne quello che vuoi. :-D

Io sono un procrastinatore professionista e purtroppo (?) la genitorialità ha dei limiti di tempo, non voglio fare il nonno a mio figlio, e io me li sono lasciati sfuggire di mano (sempre per colpa mia); mi sarebbe piaciuto incontrare la compagna giusta al momento giusto ma non è andata così, e ora non mi resta che giocare coi figli degli altri; insomma, non ho più l' età, ma me ne sto facendo una ragione e posso provarlo :-D :

"Ieri sera sono entrato (mio malgrado) ufficialmente nella categoria dei vecchi burberi. Un caro amico lo aveva predetto fin dai tempi del ginnasio "Sei rompicoglioni già da adesso, quando sarai vecchio i tuoi nipotini avranno timore di te". Non si sbagliava.
Serata lavorativa fin troppo tranquilla, stavo seduto a guardare le figure del contratto con gli italiani quando sento delle voci provenire dalla strada: sollevo lo sguardo e vedo davanti alla porta tre nani che avranno avuto tra i sei e i sette anni abbigliati da escursionisti dilettanti: erano tre boy scout. Camicia celeste, bermuda blu, calzettoni blu, cintura d' ordinanza, l' orribile cappellino verde e su muccadori legato al collo. Detta così sembra la descrizione di una ordinatissima mini-brigata ma non erano proprio così impeccabili: uno aveva il cappellino in testa mentre agli altri gli spuntava dalla tasca dei pantaloncini; uno aveva i calzettoni fino al ginocchio e gli altri alle caviglie; ognuno aveva il fazzoletto annodato a proprio sentimento e, per finire, tutti con scarpe da ginnastica, ognuno di colore diverso, uno verdi, uno rosse e uno gialle. Un' armata Brancaleone, senza voler mancare di rispetto a nessuno.
Fingo di non averli visti ma continuo a guardarli con la coda dell' occhio mentre simulo di proseguire ad essere interessato alla lettura del contratto con gli italiani. Il più temerario dei tre si avvicina alla porta, appiccica il naso al vetro e guarda dentro.
Scarpe verdi: "Qui siete già entrati?"
Scarpe rosse: "No, non ancora".
Scarpe gialle, il temerario/periscopio: "Mi sa che è meglio non entrare, qui non c'è una donna, c'è un uomo dentro", e tutti e tre appiccicano il naso al vetro per guardare meglio.
Ora che sono più vicini vedo cos' hanno in mano e capisco perché stanno gironzolando in città: partecipano ad una di quelle iniziative di autofinanziamento con cui cercano di racimolare un po' di soldi vendendo a prezzi esorbitanti dei dolcetti e altre cazzatelle prodotte da loro, o meglio, dalle loro mamme.
"Dai, entra!" fa scarpe verdi.
R: "No, ho paura"
G: "E di cosa hai paura?"
R: "Di quel signore"
Santoddio, parlano di me! Con toni non proprio gradevoli...
R: "Accompagnami!"
G: "No, adesso fa paura anche a me!"
V: "Entriamo tutti assieme!"
G: "No, io non entro, ti ho detto che ho paura"
Sono stati lì a decidere non so per quanto tempo ma la parola "paura" l' avranno pronunciata almeno una dozzina di volte.
Ero letteralmente incredulo: io, un essere innocente, gentile e amato da tutti i bambini per il mio sterminato repertorio di buffe smorfie, d' improvviso ero diventato un vecchio orco da temere.
Dopo un primo momento di sgomento misto a tristezza ha cominciato a montarmi il fastidio e dopo un' altro paio di "ho paura", confesso, ho cominciato ad indispettirmi. Quando poi Verde ha proposto "Dai, prendiamoci per mano ed entriamo assieme" non ci ho visto più, mi sono alzato di scatto e mi sono catafiondato alla porta, l' ho aperta in mezzo Planck e mi sono piazzato di fronte ai tre cuor di leone guardandoli dritti negli occhi: "Allora, chi è che ha paura?"
In quel momento ho capito come dev' essere avvenuta la trasformazione della moglie di Lot (Gen.19, 26) da essere vivente in statua di sale: i tre esploratorini si sono pietrificati, hanno sgranato gli occhi e perso la parola; se non ho visto male sono scivolati alle caviglie i calzettoni dell' unico che li aveva alle ginocchia e mentre li guardavo negli occhi ho visto il film delle loro brevi vite scorrergli davanti; il cielo si è fatto cupo e mi è sembrato anche di vedere i cavalieri dell' apocalisse sfrecciare sopra la chiesa di San Michele che svetta nello skyline in direzione del Corso.
Insomma, per farla breve: ho acquistato i dolcetti al cocco e dei frollini abbondantemente ustionati che ho deciso di trasformare in apribottiglie tascabili.
È stata un' esperienza terrificante, per me ma anche per loro; io resterò traumatizzato, loro dimenticheranno presto: la raccolta fondi è andata bene, mi hanno detto, e a breve potranno partire in gita ad Assisi."


In bocca al lupo!
Io non ho figli e non sono sposato.
Però condivido la risposta che hai dato a tua figlia Max
Con il senno di poi, lo avrei fatto prima. Circa 10 anni prima.
Ma va benissimo anche cosi'...

Appena capisci che non esiste un modo convenzionale per allevare, capisci anche che va affrontato al momento, un passo alla volta. Quella che, prima dell'arrivo, sembra una questione mondiale, gia' dal secondo giorno si trasforma in un'esperienza del tutto privata e profondamente interiore, cosa che in un certo senso, fa passare in secondo piano tutti i problemi esterni.

Devo ammettere, a livello personale, che tutti problemi (esterni) ipotizzabili prima di diventare padre hanno perso importanza assumendo irrilevanza, soppiantati e sopraffatti da tutte le esperienze positive che la paternita' / maternita' offre.

E', inoltre, sicuramente una esperienza individuale ed e' relativa al proprio carattere, alla propria personalita'... e dall'approccio imparato in conseguenza all'esser stato figlio... quindi non esiste qualcuno realmente preparato alle tue esigenze di padre/madre, ma esistono dei buoni consigli oggettivi che vanno accettati con la giusta valutazione.
:perculante:
*******

Riguardo ai rapporti con le brutture di questo nostro mondo.....
I problemi della societa' sono diventati, magicamente, solamente, ostacoli sul cammino di tuo figlio:
questa affermazione spiega esaustivamente il cambiamento che avviene a livello personale (e' quello che penso si possa dire sia successo a me).

mc
Premetto di non avere figli, per precisa scelta sia mia che di mia moglie.
Ogni tanto ci diciamo che è una delle poche cose sagge che abbiamo fatto nella nostra lunga storia.
Entrambi per nulla disposti a rinunciare alla proprie libertà, ci saremmo dovuti adattare a sanguinosi compromessi, che avrebbero finito per
renderci la vita difficile.
Non per questo in ogni caso, mi sono inaridito nei confronti della gioventù, anzi, mia moglie ha una marea di nipoti e pronipoti, che mi considerano
uno zio pazzarello, a cui poter confidare le cose che ai genitori si negano, e poi i ragazzi della squadra di calcio, con i quali ho cementato un amicizia,
che di solito i giovani concedono solo a chi sentono davvero simile a loro.
Non sarei cmq stato un buon genitore, i figli abbisognano di dittatura, non di fresconi che vogliono fare gli amici.
Su chi prova stupore per il fatto che nonostante i tempi grami, si facciano figli, bisognerebbe ricordare che, le difficoltà di solito favoriscono il proliferare.
Forse scatta il mai sopito spirito di conservazione della specie.
Massimo,
ti consiglio di scrivere o trovare un articolo interessante sul rapporto uomo-donna. :-)

Introduco un punto di vista diverso.
Oggi nella società contemporanea avere dei figli sta diventando un peso non tanto per questioni economiche o di "mancata libertà" ma perché le relazioni uomo-donna sono tornate al livello della giungla.
Non c'è nessuna sicurezza più che dopo poco e per motivi del tutto futili una coppia scoppi.
Perché?
Perché ormai le donne in Occidente hanno il totale controllo sulla relazione con l'uomo.
Sono diventate loro il sesso forte, sono loro a decidere quando iniziare e quando finire TUTTO.
Ed una società siffatta ha dinamiche completamente diverse rispetto a quelle del passato.

Forse gli utenti più avanti con gli anni non si rendono ben conto di questo stato delle cose.
Ma fra i giovani dai 35 anni in giù è così.
Ogni aspetto della relazione dipende dalla donna, ha lei il potere di vita e di morte.
Compreso il desiderio o la volontà di avere figli.

Le donne spesso agiscono per via emozionale e l'emozione cioè "la biologia non controllata dalla razionalità" le spinge a volersi accoppiare (qualcuno direbbe "innamorarsi") soltanto dei maschi alpha (che saranno diciamo il 15-20 % sul totale).
E' come nei branchi di alcuni animali con un maschio che ha 20 femmine e gli altri a mangiarsi le briciole ed a lottare per emergere finchè non crepano.

Ecco perchè non si fanno più tanti figli.
Perchè le donne non li vogliono o li vogliono solo a certe condizioni (cioè con il maschio alpha dove per alpha non si intende solo la prestanza fisica ma pure la grana, il potere e lo status sociale).

Ora datemi pure del cretino di fronte a queste affermazioni forti ma è quello che sta succedendo secondo la mia opinione.
E certo che e' un salto nel buio, totale! nel mondo in cui ci troviamo, poi... Io ho un figlio di 3 anni e un altro in arrivo, l'ho deciso, chissa', forse per egoismo, perche' so' a cosa andavo in contro, ma non si puo' smettere di vivere e di andare avanti.
Il mio lui ha 2 bambine dal primo matrimonio, la ex gliele ha rapite da un giorno all'altro e portate in un altro paese con la complicita' dei soliti noti.
Ha fatto di tutto per rivederle, ma non c'e' stato verso...
Questo e' il mondo in cui viviamo.
Det.Conan
Non mi permetterei mai di darti del cretino però dissento dalle tue parole. Ti posso dire che quando ho conosciuto mio marito non aveva il becco di un quattrino ma io sapevo che sarebbe stato il padre dei miei figli perché ho riscontrato in lui dei valori fuori dal comune nel mondo di oggi purtroppo. Vedi molti uomini oggi vogliono la donna perfetta. Sempre giovane, se in carriera è meglio, sempre fisicata e pronta a tutto. Se non hai questi requisiti, anche se magari gli hai cresciuto i figli, hai cresciuto pure lui (alcuni non crescono mai), gli hai dato la vita, ti buttano nel cestino per la prima sgallettata che passa. È questa mancanza di valori e lealtà che spinge la gente a non fare figli. Io la penso così
Zina,
capisco che vuoi dire.
Non volevo generalizzare ma la sensazione che noto io è quella che ho descritto.
Le donne fanno molto più spesso quello che hai detto tu rispetto agli uomini.
Ciao, sono padre di 6 figli e non posso che dirti che sono una bella esperienza (a volte un po' sfinente, ma bella).
Concordo con fefochip, se prima di fare un figlio uno si mettesse a pensare al mondo che c'è attorno, la razza umana si sarebbe estinta da un bel po'.
I problemi più grossi che si hanno quando si crescono dei bambini dipendono solo fino ad un certo punto dal contesto in cui si vive: dovrai fare scelte per loro quando sono piccoli che influenzeranno il loro sviluppo di individui (che scuola frequentare, che attività far fare, dove vivere) per poi imparare a guidarli senza importi (perché la tua esperienza vede certe opportunità che loro ancora non capiscono, ma hanno anche tutto il diritto di fare i propri errori che sono poi quelli che più di ogni altra cosa ci rendono ciò che siamo nel bene e nel male). E poi dovrai rispondere alle loro domande come quella fatta dalla figlia di Massimo che magari sul momento ti possono lasciare anche un attimo spiazzato.
Quello che voglio dire è che i problemi importanti nell'allevare dei figli sono uguali in tutti i tempi, si presentano solo in forme differenti.
Poi se la situazione economica ti preoccupa, leggiti questo articolo: www.mangiaviviviaggia.com/.../, i cognugi Zapp erano all'opposto di una situazione stabile e tranquilla. I soldi fanno comodo, ma non sono tutto. I bambini hanno bisogno di affetto e presenza attiva degli adulti intorno a loro, il resto sono in grado di capirlo.
Det.Conan
Ahhahah, si' in parte e' vero, molte femmine si scelgono nel mazzo il maschio dalle uova d'oro, se no manco lo guardano in faccia!
E per questo quando incontravo maschietti al primo appuntamento parlavano per ore e ore del loro splendido lavoro, dei progetti economici che avevano e di quanto fossero prosperi.... insomma, cercavano di vendersi!
#30 Zina
No grazie al cielo non sono tutte cosi', il mio era disoccupato quando l'ho conosciuto. Pero' e' vero che la maggior parte delle donne punta all'uomo ricco. Un mio amico mi raccontava che era iscritto a un sito di incontri, e quando cercava di chattare con qualcuna gli chiedevano subito che lavoro facesse e quanto guadagnasse... evviva il romanticismo!
Seppur mettere al mondo figli sia una grossa responsabilità, questo mondo di merda che ci hanno creato ad hoc (perché potrebbe essere molto diverso se solo si volesse) non ha mai impedito di diventare genitori e fare figli. La cosa più importante, a mio avviso, è mantenere il senso critico. Aggiungo (e qui Massimo lo sa bene perché mi sono espresso in tal senso in diverse email) che non bisogna smettere di pensare a causa dei figli. Molto spesso succede proprio questo, i figli ti assorbono tutto il tempo, le coppie oggi sono in paranoia continua con tutte 'ste preoccupazioni, attività per il piccolino, pensano solo a lui/lei (mia sorella mi dice "ora esiste solo lui" - Vaffanculo sister, and wake the fuck up!). Questo è il problema, ossia il perdere il senso critico in quanto totalmente rincoglioniti dai figli. Ecco, questo Massimo non l'ha fatto, ma lui è una mosca bianca. E gli altri? La maggior parte della popolazione non pensa che ai figli. E mentre vanno in paranoia continua, il sistema li fotte per benino. Scusate il francese, ma quando ce vo' ce vo'... Al nuovo padre dico: hai fatto le cose nell'ordine corretto, ossia prima hai preso coscienza, poi hai procreato. La maggior parte fa solo la seconda cosa, per poi rincoglionirsi del tutto.
@ zina #30
da incorniciare il tuo intervento.
@vapensiero
Verissimo anche il tuo incipit, infatti avenvdo una moglie chioccia combatto incessantemente perchè (pur senza mezzi) non incentri tutta la sua vita su di loro.
Per precisare quando una mamma si mette a piagere perchè alla figlia son venute le sue cosa, meglio raddrizzare il timone :hammer:
Per tutte le cosa ci vuole misura e buon senso.
#36 Tianos - Avevo già concepito un articolo in tal senso, non hai idea di quello che certi genitori fanno... cose turche. Ovviamente quando ai miei amici, che hanno prole, racconto certe cose, loro cascano dal pero. La poca informazione che ricevono, viene solo ed esclusivamente dai mass media. Punto. E sappiamo bene quello che 'sta gente vende tramite giornali e la famigerata 'scatoletta'.
Tianos
Grazie per l'apprezzamento.
Vapensiero
Non ho capito se hai figli. Se non li hai capisco perché parli così. Se li hai ti faccio i complimenti perché mollare la presa su un figlio e cercare di non rovinarlo per troppo amore è uno dei problemi più grandi che ho da quando sono madre.
Sono consapevole di essere una voce fuori dal coro... forse il nostro mondo è così proprio a causa dei nostri figli.

In nome del proprio figlio\a noi umani possiamo fare di tutto... il legame di sangue che vi è tra madre\padre e figli sono causa delle più grandi ingiustizie sociali.

Provocatoriamente, utopisticamente e per assurdo... se vi fosse un mondo senza la famiglia, forse si vivrebbe in un mondo meno corrotto.
#38 Zina - Diciamo che per motivi professionali di figli (di altri) ne ho avuti almeno 200... ergo so quello che dico. Non scendiamo nei dettagli ma di genitori ne ho osservati ad nauseam e t'assicuro che la descrizione calza. È veramente importante mantenere il senso delle proporzioni perché a volte, crediamo di far loro del bene, ma in realtà facciamo esattamente l'opposto. Dobbiamo insegnare loro a cavarsela da soli, ma troppo spesso oggigiorno i figli sono sotto la falsa impressione che tutto è gratis e tutto piova dal cielo, con mamme e papà (perché occhio che non sono solo le mamme ad andare in paranoia, vedo il marito di mia sorella, è tutta una comica), che sclerano ogni due per tre. Non è possibile, cerchiamo di riappropriarci del senso della realtà (parola grossa di questi tempi) e insegnare loro il pensiero critico. E questo non si può fare continuando a presentare loro il mondo del Mulino Bianco. La domanda enorme è: come e quando iniziare a far vedere loro le verità non ufficiali che però sono basate sul pensiero critico e sulle prove invece che sull'accettazione a mo' di indottrinamento da parte del sistema? E poi, come fare quando con i loro insegnanti e di conseguenza compagni di classe, a scuola inevitabilmente si scontreranno o magari verranno pure presi in giro? (Max te l'ho suggerito da tempo, questa è una questione che scotta e va trattata a mio avviso).
#39 Andoram - In un mondo dove si fanno sacrifici umani e spariscono 47.000 bambini l'anno senza sapere che fine facciano, il tuo commento è totalmente fuori strada. È proprio questo mondo che ci pilota nella follia senza limiti, per poi venderci le verità alla 'Attivissimo' & Co. Posso dire che il tuo commento calzi invece con l'equazione genitore:fissazione = sistema:imbroglio delle masse.
Chiedete ai vostri amici se e come si informano. Vedrete che vi rispondono, i più non ce la fanno tra i compiti del pargolo, le attività fisiche, la musica, la visita alla nonna, gli amichetti, le compere, le gite, il bocia che sclera ed è iperteso, le visite mediche, riunioni scolastiche, progetti scolastici.. keeping up with the Joneses etc... Vedrete che vi rispondono... E mentre i genitori sono stra-indaffarati, il sistema se li lavora tutti.
#42 Vapensiero
E' la qualita' dell'informazione non la quantita'. Una volta che sei consapevole di come gira il mondo, tutte le false flag e fake news sono un ripetersi all'infinito nel solito girotondo, e non c'e' molto altro da sapere...
Lo stesso puo' valere per una persona in carriera che non ha tempo nemmeno di sedersi a tavola per cena
#39 Andoram

Quote:

Provocatoriamente, utopisticamente e per assurdo... se vi fosse un mondo senza la famiglia, forse si vivrebbe in un mondo meno corrotto.

Ci arriveremo, ci arriveremo, porta pazienza...
La presa di coscienza fa un po' male, fa un po' incazzare, ma solo all'inizio. Dopo basta.

Secondo me la VERA presa di coscienza ti porta a vivere molto più sereno, a dare il giusto peso alle cose, a fare delle scelte consapevoli, a sapere che chi sta in certe posizioni o fa certi guadagni li fa perchè, il più delle volte, ha accettato compromessi.

Che il mondo sia abitato da persone senza scrupoli e false non è poi tanto strano. Strano (e brutto) sarebbe non essersene resi conto.

Ma - ripeto - quando si capisce, la cosa ti dà una libertà ancora maggiore.
Boh, io non vorrei aprire una polemica o offendere nessuno, ma leggo commenti che non capisco, dove si colpevolizzano i figli perche' rubano tempo, la famiglia come circolo di corruzione, chi fa piu' figli e' ignorante...
Ma l'Amore, questo sconosciuto, che nasce nella famiglia sostanzialmente, un sentimento che sembra quasi ci vergognamo di esprimere al giorno d'oggi, perche' sia mai la madonna! rischiamo di perdere la nostra intelligenza se ci concediamo ad esso.
Se vi piace tanto vivere in un mondo sterile fatto di individui automi che si riproducono in provetta e lasciano i "figli" in mano allo stato perche' li cresca... beh, ci stiamo muovendo verso quella direzione. Evviva il progresso, che finalmente si libera di questo peso che e' la famiglia, e chi la creo', Amen.
#43 - Flor das aguas -

Nessuno colpevolizza i figli. Sono i genitori che hanno perso l’orientamento. Lo si vede quando vanno a scuola e picchiano gli insegnanti. Se questo non è accanimento non so cosa lo sia. In questa follia genitoriale, han perso il senso della misura e allo stesso tempo non si occupano in maniera approfondita più di nulla, in primis di informarsi correttamente. Certo lo stesso dicasi per quei pochi che oggi fanno ancora carriera.
@Vapensiero
si', mi ricordo sta cosa che mi dicevi dei genitori che picchiano gli insegnanti, quella e' follia pura! E' che i figli a mio avviso sono diventati un lusso, per come va il mondo e spesso molti genitori hanno un comportamento ossessivo compulsivo coi figli, ho sentito di donne che conservano la placenta o portano il figlio dal dottore per un raffreddore. Non so, a me sembra tutto cosi' denaturalizzato e disarmonico o forse saro' io
#48 - no no sono d’accordo. Sono fuori di testa.
Perché vogliamo parlare di quelli che ai figli a quattro anni li mandano a scuola calcio, ballo, inglese, nuoto e chi più ne ha ne metta? Con chiunque parli il figlio è un genio, un cantante, un attore, un ballerino. Tutti sono super o per lo meno i genitori li spingono ad esserlo. Mai uno che mi dica mio figlio è un bambino felice. Non interessa che siano felici ma solo che siano superiori agli altri
Ha ragione Flor. Personalmente la mia famiglia è la colonna fondamentale su cui poggia la mia intera vita e non mi vergogno ad ammetterlo, tutt'altro, ne sono orgoglioso, tanto più che la mia famiglia di origine fu assolutamente disastrosa.

Finora però non è stato esaminato un punto fondamentale: se si è costretti a lavorare in due per campare... chi lo cresce il figlio ??
Con mia moglie siamo stati chiari da subito, ce li cresceremo solo e soltanto noi, niente nonni, niente nido, genitori a turno sempre presenti. Così ventun anni fa, diventai lavoratore notturno :-D

Quote:

si', mi ricordo sta cosa che mi dicevi dei genitori che picchiano gli insegnanti, quella e' follia pura!

Per non parlare del mondo "sportivo" dove molti miei conoscenti sono stati costretti a sopportare o ad assistere a dei veri e propri deliri,
in cui dei genitori dementi sono arrivati ad asibirsi in scene che a dire patetiche è poco.
E' rimasto famoso l'episodio in cui i genitori sugli spalti si picchiavano e i bambini (era un incontro tra esordienti) in campo piangevano dopo aver smesso di giocare.
Ho giocato per 15 anni a basket, dall'età di sette o otto anni, e penso che i miei siano forse venuti una volta a vedermi, e non si sarebbero mai sognati di mettere bocca nella faccenda.
Lo stesso vale per la scuola, dove se ero stato punito, o anche menato dal maestro(grande maestro lo porterò sempre nel cuore) non mi sarei mai sognato di riferirlo, pena passare nuovamente sotto lo schiaffo.
Ora sento dire che se si esagera con la disciplina si finisce agli arresti domiciliari.
Il problema si annida nella differente percezione che la società ha a poco a poco modificato, dei genitori riguardo ai figli.
Che da una risorsa da educare alla svelta e utilizzare per la sopravvivenza sono diventati una proprietà da tenere sotto alla bambagia, con il terrore che si possa guastare.
Con tutti gli annessi e connessi della distorsione che un simile atteggiamento finisce per creare.
@Bakunin

Quote:

se si è costretti a lavorare in due per campare... chi lo cresce il figlio ??

Per quello ho detto che sono un lusso. Io ho smesso di lavorare, perche' nonni zii e parenti non ne abbiamo. Il nido costa quasi uno stipendio! Poi per carita', sono scelte personali, ma io tutta sta brillante carriera non ce l'avevo, quindi non e' che sia stata una scelta difficile...
@miles

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Per non parlare del mondo "sportivo" dove molti miei conoscenti sono stati costretti a sopportare o ad assistere a dei veri e propri deliri, in cui dei genitori dementi sono arrivati ad asibirsi in scene che a dire patetiche è poco. E' rimasto famoso l'episodio in cui i genitori sugli spalti si picchiavano e i bambini (era un incontro tra esordienti) in campo piangevano dopo aver smesso di giocare.

Ciao miles, hai perfettamente ragione. Una volta ero andato a vedere una partita di basket (era il 2011) del figlio di un mio amico che allora aveva 15 anni (ora deve compierne 22) in cui i genitori nelle tribune insultavano o incitavano alla violenza verso gli avversari. Tipo dicevano alcuni "Menalo, picchialo ecc." Ma è normale? Ad una partita di basket fra ragazzini?

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#16 peonia
Saggia risposta Massimo, ma da adulto "avanzato" :-D , credo che l'autore della lettera sia in fondo molto giovane e purtroppo è una difficoltà, oltre a temere di mettere al mondo marcio un figlio - che poi quante epoche "felici" ci son state? - anche la difficoltà di mantenerli :-(

??? "Molto giovane"???
Ha detto che compie 40 anni!
grazie di questo post massimo, e grazie a chi ti ha scritto.
a volte basta poco..
;-)

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??? "Molto giovane"??? Ha detto che compie 40 anni!

Secondo la Fornero l'aspettativa di vita oggi è sui 90 anni.
Quindi mancano ancora 35 anni alla pensione.
E' un ragazzino.
Non c'è nulla da temere, ho 40, 2 figli, e sono precario da 20 anni, la forza per mantenerli e il coraggio di affrontare le sfide te lo daranno proprio loro, basterà guardarli negli occhi.
Anzi, a saperlo li avrei fatti a 20 anni i figli,!
Condivido in pieno la risposta di Massimo.
Io l'ho avuto a 35 anni e ad oggi l'unico rammarico è non averlo avuto prima e magari un altro (ora ne ho 46). Sono un'esperienza unica e, da quel momento, non mi fa paura più nulla perchè tutto il resto è nulla in confronto ad esser padre. Non ho parole per descriverti la gioia che ti da e, se sei tremendamente complice con tua moglie, come lo sono io con la mia compagna di cammino, sarà qualcosa di insostituibile.
Certo il momento è difficile ma sarà proprio lui a darti motivazioni che nemmeno immagini.

Solo 2 cose mi sono sentito di imporre: non rubare e non uccidere (quindi di conseguenza non portare armi in casa, sia per lavoro, sia per hobby) perchè questo mondo non ha bisogno di queste 2 figure.
Per le altre scelte che farà saranno esperienze di vita.
vorrei dire al prossimo papà di vivere questa esperienza in modo naturale. Avere un figlio è molto di più che avere a che fare con un mondo di merda. Gli auguro di vivere, con la mamma, emozioni fortissime. Vorrei dirgli che ogni giorno di vita del bambino sarà un giorno indimenticabile. che non se ne perda nemmeno uno. Gli auguro tanta armonia possibilmente senza vaccini. ;-) mamma e papà ce la faranno senz'altro a crescere un uomo vero.
Senza nulla togliere all'emozioni di chi ha figli e all'esperienza positiva che la maggior parte dei casi porta, suggerisco da una parte a non aver paura di averne almeno due (ricordiamoci che noi italiani siamo un popolo in via d'estinzione pertanto diamoci da fare in quanto non è affatto vero che bisogna avere un figlio firmato dalla testa ai piedi). Detto questo, malgrado le bellissime emozioni e tutto il resto, non ci dimentichiamo mai di cosa ci circonda e la realtà delle cose, che è diventato un po' il soggetto secondario di questo discorso. Quanto a paure ecc, sono tutte derivate da una psyop mirata a portare a termine un etnocidio programmato (la sostituzione dei popoli). Poi non mi si venga a dire Hitler che qui in silenzio si fa molto peggio...
L'argomento non può che risentire delle esperienze personali di ognuno.
Per quanto mi riguarda, i figli sono come gli elettrodomestici: "a riuscita".
Per quanto riguarda la loro educazione, poi, influisce moltissimo il rapporto col partner.
#63 giusavvo -

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L'argomento non può che risentire delle esperienze personali di ognuno.

Senza dubbio, va però aggiunto che esiste però un comportamento collettivo che si auto-influenza (causa l'imitazione dei comportamenti a livello sociale). Noi esistiamo non solo come individui ma anche come società e, i nostri comportamenti, sono il mix di molti fattori non solo individuali ma sociali. I commenti da me espressi sul 'rincoglionimento' dei genitori d'oggi hanno a che fare con tutte queste cose ma soprattutto con l'accanimento parentale che ha avuto un'impennata negli ultimi 15 - 20 anni. Una volta i genitori gestivano i figli, oggi sembra quasi il contrario.
Che bella e-mail, inquietante, la bella risposta, giustappunto, venne a chetarmi in essa la chiave del dialogo.
Carissimo utente, di cui non so il nome. Volevo risponderti la settimana scorsa, ma causa impegni vari, non ci son riuscita. Intanto congratulazioni. E' una notizia stupenda, un bellissimo bimbo in arrivo. Il regalo più bello e prezioso che l'universo possa fare a una coppia di persone che si amano (parto ovviamente da questo presupposto ;-)). Per il resto, forse potrebbe esserti utile sapere cosa io ho provato, (prima e) dopo aver scoperto di essere in cinta due anni fa di una bellissima bimba.

Premesso che sono utente di LC a partire dal lontano 2006. Mi ci sono avvicinata per via della questione 11 settembre (la mia intelligenza non mi permetteva proprio di bermi la favoletta propinata dalla versione ufficiale...) e da lì è cominciato tutto. In sequenza: approfondimenti 11 settembre, scie chimiche...e chi più ne ha, più ne metta, hanno fatto da cornice a un contesto che, ricordo benissimo, essere stato caraterizzato da un costante senso d'impotenza e frustrazione. Ricordo anche di aver chiesto "aiuto/supporto" (morale--spirituale) a Massimo e lui pronto ad ascoltare le pene (via skype) di una perfetta sconosciuta. Ancora oggi gli devo tantissimo. Comunque, talmente tante erano le "indicazioni oggettive" che mettevano in evidenza una realtà tutt'altro che edulcorata, che guardandomi allo specchio non ho potuto fare a meno di dirmi chiaramente: "...è chiaro, il mondo in cui viviamo è il peggior incubo che uno possa immaginarsi". Ed è a questo punto che è scattato un altro meccanismo, che mai avrei pensato albergare all'interno del mio IO. La consapevolezza che se tutto sembrava irrimediabilmente corrotto e falso, c'era qualcosa di più, che sentivo arrivare dritto dal mio cuore, che mi diceva che quella era solo UNA faccia della realtà. Solo UNA. Qui riporto la mia opinione, basata su una esperienza strettamente personale ovviamente. Ma non ci crederai, ho cominciato a meditare/pregare, insomma, a chiedere aiuto a qualcosa che potremmo definire "energia benevola"(?), che non vedevo, ma di cui sentivo forte la presenza. E questa presenza si è fatta sentire in un modo tutto suo, per vie inconsuete, che solo un cuore libero da pregiudizi può "recepire". Mi sono successe cose stupende, risposte a problemi che parevano insormontabili, arrivavano con una semplicità disarmante. Posso con certezza dirti che si è innnescata una forza virtuosa legata a un qualcosa che non possiamo vedere, ma sicuramente sentire, se CI permettiamo di farlo. C'è una fonte di amore profondo perennemente presente, che è lì per noi. Sta a noi tenderle la mano. Ora, non riesco ad entrare nei dettagli e particolari di quello che mi è successo, perchè sarebbe come descrivere il profumo di una rosa. Ma è successo. Se senti di essere molto più di un corpo e una mente e "chiedi aiuto", quello arriva, stanne certo. ;-) Anche la recente esperienza sul decreto vaccini, mi ha segnato profondamente (ma sapevo che sarebbe successo, ero solo in standby). Ed eccola lì, una cosa così negativa, era di nuovo portatrice di buone nuove. Quale soluzione a un decreto che profanava senza alcun dubbio la sacralità del corpo umano? La scoperta (poi divenuta certezza) che noi siamo esseri umani (con uno spirito e un'anima eterna) con diritti inalienabili, padroni di nulla e schiavi di nessuno, e che tutto quello che ci circonda è un sistema creato ad arte per farci "addormentare" e "distrarre" dalle cose che veramente contano. Insomma, il debito e una buona dose di amnesia, sembra essere quello che fa il gioco di chi ci "governa". Ma la soluzione c'è e, a mio modesto parere, non si tratta di fare una RIVOLUZIONE, bensì una EVOLUZIONE. Non c'è nulla da combattere, ma da creare con coraggio e determinazione, in una sorta di realtà parallela, che non entra in conflitto con la realtà esistente, ma che semplicemente la ignora. Ignorandola, le togli l'ossigeno affinchè questa possa proliferare. Su questo argomento sto al momento scrivendo un articolo (da inviare a massimo spero entro la fine della settimana), in concerto con il presidente dell'associazione di cui sono membro e di un avvocato cassazionista. Quella che viene proposta è una chiave di lettura che supera i vecchi paradigmi e che permette di fornire soluzioni concrete a problemi concreti (cartelle esattoriali, debiti con banche, rigetto vaccini...per esempio ) con l'applicazione del diritto, che è sempre stato dalla nostra parte. Quindi evolvere, in pace ed armonia, come donne e uomini liberi, responsabili della realtà che creiamo. Perchè siamo noi i primi responsabili della realtà che ci circonda, siamo noi i supereroi che aspettiamo da una vita. Dobbiamo però prendere consapevolezza su come convogliare le nostre energie positive in modo che siano di beneficio a noi e a tutti gli altri. Ti lascio quindi con questo messaggio pieno d'amore e di pace...e mi riservo di approfindire le tematiche sui diritti inalienabili dell'uomo con l'articolo che sto cercando di finalizzare. Inutile poi dire come il meccanismo virtuoso, che si è innescato nella mia vita, è e sarà di beneficio a mia figlia, a cui cercherò di mostrare (con fatti) che è possibile vivere in un mondo libero, sano e pieno d'amore. Siamo una sola grande famiglia e siamo qui per essere felici. Ora.

Di seguito un paio di links che potrai trovare interessanti e che, a mio avviso, sono una vera e propria boccata d'ossigeno.
Un abbraccio infinito a tutti voi! Con affetto, Michela :-)

www.youtube.com/watch?v=3Ftw133nqc8
www.youtube.com/.../

PS: Il primo è un bellissimo video di Pier Giorgio Caselli, che sottolinea quanto importante sia l'intelligenza creativa che caratterizza ciascuno di noi (legato appunto al discorso figli e scuola/nonscuola). Il secondo, se ti interessa già approfonditre tematiche di diritti universali (applicabili alla vita di tutti i giorni ), è il link alla presentazione dell'associazione sopra menzionata. Ancora un grande grande abbraccio e un caldo benvenuto al piccolino! :-)

Quote:

#6 Denebula 2018-06-08 00:35
Secondo me con tutti i problemi di questo mondo i nostri figli saranno più felici e coccolati che in tutti gli altri secoli della storia. Altrimenti sceglietemi un secolo migliore secondo voi !

Mi fanno pena tutti quelli che hanno meno di 40 anni.. Figuriamoci i bambini.
Lasciamoli giocare.... divertirsi.. tra poco il peso immenso di una società di vecchi cadrà sulle loro spalle.. Resistere o cadere portandosi dietro tutto.. Non è una bella prospettiva.

Se penso che il 30% dell'odierno del debito pubblico ( l'origine di quasi tutti i mali ) è la semplice monetizzazione dei privilegi degli statali che hanno lavorato 10 anni ( non 10 mesi ) in meno rispetto ai privati per arrivare alla pensione... potrei anche capire la scelta dei nostri ragazzotti bambini e bamboccioni.. di consigliare l'eutanasia a tutti coloro che hanno più di 65 anni...
Sei depresso .. hai l'artrite.. non ti tira più ? Cosa aspetti a scegliere l'eutanasia ? ..Un sano e consapevole suicidio è un atto nobile e sensato per dare una speranza a tutti i nostri giovani.. ( Sto amaramente scherzando.. non vorrei una denuncia per istigazione a far qualcosa )..
Cara MchelaBia, il tuo post è una boccata d'aria fresca... grazie, solo una Donna poteva scriverlo... e infatti nessuno ha commentato... :-D

grazie anche per il video di Caselli, bellissimo
Anche io vorrei commentare...
Sono diventata madre piuttosto giovane (27) e adesso ne ho 37.

Nel corso degli anni più volte mi sono interrogata su tutto quanto, ciò di cui parli tu e tanto altro, e sempre di più mi sono accorta di quanto siamo diventati '' miracolosi'' rispetto alla procreazione e alla vita. In media un foglio a coppia, in media dopo i 35...in media il figlio stravolge i ritmi un bel po', ecc ecc.
Studiare fino a quasi I 30, pagare mutui, non avere potere, se non molto limitato, sulle proprie scelte personali, invece ci pare logico, normale l, Opportuno, legittimo.

Di questa cosa mi addoloro: vero è che vivere bisogna vivere responsabilmente, concretizzare uno stato di cose per poter accogliere figli e famiglia in generale. Ma quanto male ci hanno ridotto se inizia a sembrarti strano pure procreare?
A sembrarci poco sensato, poco razionale, poco promettente.
Questa cosa è di un disumano disarmante.
Accade a tutti noi.
Accade che se immagini di arrivare a 3 o addirittura 4 figli puoi anche essere deriso o preso per persona poco raccomandabile.
Non che mi interessi cosa facciano le altre persone ascoltando le mie scelte, ma l andazzo che sta prendendo l opinione pubblica riguardo i figli e il numero di figli mi spaventa.
IL controllo delle nascite doveva essere un aiuto a poter gestire la propria vita, a pianificare, a conoscersi. Non doveva diventare un metodo per farci avere difficoltà ad immaginare di avere figli e a sentirci insicuri nel decidere di farlo, rendendoci poi effettivamente '' pronti '' solo quando ci accorgiamo che non vivremo in eterno o solo quando ci sentiamo pronti economicamente.
IL mondo va avanti, l attrazione sessuale (ahimè) serve per mandare avanti la specie e a fare figli, invece è diventato un atto libidinoso fine a se stesso, e secondo me fatto così annoia a morte, con logiche conseguenze poco salutari per tutti e poco positive per ognuno di noi.
Dico questo come mi viene, non sono guidata da ideolgie o religioni, mi chiedo ma con è possibile essere arrivati al punto di sentirci così 'estranei' rispetto al procreare tanto da chiederci se è la cosa giusta da fare.
Io ci penso tutti i giorni, mi viene dal profondo delle mie viscere femminili...
Soltanto in questa epoca l uomo si è talmente inaridito che non riesce manco più a procreare in santa pace... E a viversela per quello che è, il senso primario della propria esistenza, forse secondo solo all istinto di sopravvivenza propria!!
Farà parte di un disegno anche questo, e in caso, è molto ben riuscito.
Ci hanno fatto dimenticare che siamo animali e che viviamo per riprodurci...
Tanti cari auguri e sarà una cosa bellissima e intensa e difficile così come lo è stato dagli albori Dell umanità
Mah, per me vi fate troppe menate!
Per carità, se uno ha paura, ce l'ha e basta.
Ma cavolo...con questa mentalità, io mi sarei già dovuto sparare.
Noi siamo in otto, lavor(avo) praticamente solo io, siamo in affitto pur avendo comprato casa.
Storia già raccontata: 11 anni fa ci hanno venduto una casa, pagata, fatto lavori, scoperto dopo mesi che era abusiva: tutto bloccato.
Partita IVA, quindi nessun assegno familiare, mai avuto ferie, malattia etc.
Tre figli li aveva già mia moglie, e sei li abbiamo fatti noi.
Tre non sono sopravvissuti, ma gli altri sì.
E nonostante tutto, se potessi tornare indietro, cambierei tante cose (l'Agenzia Immobiliare ed il Notaio sicuramente!!!), ma i miei bimbi, vivi e non, li rifarei mille volte.