Al parlamento USA è in corso una sessione degna del teatro dell’assurdo. Per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, il partito che ha ottenuto la maggioranza dei seggi (repubblicano) non riesce ad eleggere un suo rappresentante per guidarli durante la legislatura.

Il ruolo da assegnare è quello di “speaker of the House”, che è addirittura più importante del nostro presidente della Camera. Lo speaker infatti è sia presidente della Camera sia leader politico incontestato del partito di maggioranza. Questo doppio ruolo, istituzionale e politico, lo rende un personaggio potentissimo all’interno del sistema americano. Tanto per capirci, la speaker uscente (democratica) è Nancy Pelosi, che ha determinato la politica del suo partito dal 2011 ad oggi (alternandosi come leader della minoranza o della maggioranza).

Ebbene, succede che dopo aver ripreso la maggioranza alla Camera con un vantaggio risicato (solo 222 seggi, con la maggioranza a 218) ora i repubblicani non riescono a decidere chi debba guidarli per i prossimi due anni.

Il candidato naturale (che tutti si aspettavano vincesse) è Kevin McCarthy, il quale era talmente sicuro della nomination che aveva già traslocato nell’ufficio dello speaker in Campidoglio.

Ma una minoranza di 20 repubblicani, soprannominata “i 20 talebans”, non ne vuole sapere di vederlo eletto, e ha votato contro, mandando la seduta nel caos. Questi deputati sono fedelissimi di Trump, e sostengono che Mccarthy sia un “venduto” ai poteri forti, completamente colluso con il deep state che loro vorrebbero combattere.

Ora i due schieramenti sono muro contro muro, e non si prospetta una soluzione in tempi brevi.

Ma ormai è chiaro che la vera lotta politica, in USA, non sia fra democratici e repubblicani, ma sia fra politici tradizionali (dem+rep) e politici trumpiani. La posta in palio è la nomination per le presidenziali del 2024, e da oggi a quel giorno, conoscendo Trump, possiamo già dire che la tensione non potrà che aumentare.

Chi è appassionato di queste cose può già preparare i pop-corn.

Massimo Mazzucco

Comments  
Faccio una domanda da ignorante:
Lo speaker è una carica ufficiale istituzionale che va eletta per legge o non è necessaria legalmente? Indipendentemente dalla risposta il problema che hai sottolineato @Redazione rimane, volevo solo capire se è anche un problema "istituzionale". Grazie
Un articolo che trovo caschi come il "cacio sui maccheroni", è al link sotto, pubblicato da Controinformazione, buona lettura.

www.controinformazione.info/.../

PS: Che siano solamente in 20 su 222, non mi fa ben sperare per la scelta del prossimo candidato repubblicano alla Casa Bianca.

Dante Bertello.
Riporto alcune considerazioni interessanti da parte di Rossella Fidanza: t.me/RossellaFidanza

Si è giunti alla terza votazione senza risultato per la nomina del nuovo speaker. McCarthy non è ancora stato eletto, nonostante l'appoggio sia pur tiepido di Trump fino ad ora. E' il primo candidato dopo 100 anni a non essere eletto alla prima votazione dai propri compagni di partito: avrebbe avuto bisogno di 218 voti (sui 222 in mano ai repubblicani), ne ha ottenuti 202 nell'ultima votazione, con 20 repubblicani che hanno votato in blocco per Biggs e Jordan (che però è dalla parte di McCharty). Vorrei fare alcune considerazioni. La prima, è una chiara manovra politica. I repubblicani che si sono opposti alla nomina di McCarthy volevano dallo stesso certezza sul fatto che avrebbe intrapreso scelte di rottura rispetto alla Pelosi. Ad esempio, la Marjorie Taylor Green (news.yahoo.com/.../), giustamente, vuole essere riammessa alle commissioni della Camera dopo che è stata bannata per "aver diffuso teorie cospirative" (questo tra l'altro non è ben noto mi pare, e ridimensiona molto le sue dichiarazioni di voler controllare ogni centesimo dato all'Ucraina, dal momento che è fuori da ogni possibilità di azione, per ora). Altri hanno chiesto di calendarizzare con certezza una richiesta di impeachment per l'AG Merrick Garland, altri ancora una revisione della commissione sul 6 gennaio. Insomma, la maggioranza non elevata dei repubblicani alla Camera consente il fatto che bastano 5 voti contro per bloccare la nomina di McCarthy, quindi il gioco politico prevede chiaramente che ci siano delle certezze che debbono essere date se vuole diventare speaker. Funziona così. La questione però non è da sottovalutare, lo stesso Trump aveva spiegato che, dopo il voto al GOP che aveva visto stravincere McCarthy, un eventuale stallo potrebbe avere conseguenze nefaste: se si dovesse arrivare al punto, ad esempio, di stabilire nella votazione che conta la maggioranza solo dei presenti, basterebbe nulla per consentire anche ai dem di avere influenza nella decisione. In secondo luogo, si deve considerare che la mancata nomina dello speaker blocca di fatto l'insediamento alla Camera dei nuovi eletti, non potendo prestare giuramento. In terzo luogo, persistere nell'ostruzionismo, senza avere in mano i voti che consentono di eleggere chi si preferisce (ovvero Biggs e Jordan, parrebbe di capire), dubito che porterà gli altri repubblicani a scegliere qualcuno di diverso dal nome che è uscito dalle votazioni del GOP, che, piaccia o meno, è proprio McCarthy. Vedo molti esultare, personalmente non mi sembra una "strategia" che alla lunga possa essere produttiva, tutt'altro. In previsione delle presidenziali del 2024, trasmette al paese un senso di divisione all'interno del GOP, dando un'immagine di maggiore radicalizzazione dei "ribelli" all'elettorato, e non mi pare che la base apprezzi molto. E soprattutto, incrementa dubbi sulla nuova legislazione in mano ai repubblicani, se questo è l'inizio, non mi stupirei se gli americani si chiedessero se riusciranno a fare qualcosa di comune interesse. C'è da ultimo un giallo rispetto alla posizione di Trump dopo le tre votazioni. Posto che McCarthy (apnews.com/.../...) ha ufficialmente dichiarato di non volersi ritirare dalla corsa come speaker, lui stesso dice di aver ricevuto una telefonata di supporto da Trump, che sarebbe avvenuta dopo le dichiarazioni attendiste (nbcnews.com/.../...) del Presidente a seguito delle tre votazioni. Alla fine, vien da dire che tutto il mondo è paese, e che la politica si manifesta sempre nello stesso modo, nonostante le migliori intenzioni.
DESERT #1: La carica istituzionale è prevista dalla costituzione, per cui DEVE esserci uno Speaker of the House. Altrimenti i lparlamento non può funzionare.

en.wikipedia.org/.../...
#4 redazione
Grazie mille Massimo!
Allora è ancora più complicata la situazione
Personalmente credo che trump non voglia mollare l'osso a de santis e cosi' facendo mette i bastoni tra le ruote al suo stesso partito, "cos'e' donald l'eta' avanza e con essa anche i deliri di onnipotenza? Oppure vuoi arrivare alla presidenza degli states rincoglionito per fare il biden repubblicano? : :-D "
Ma de santis non era il tuo delfino politico? Oppure i delfini a quei livelli si tramutano in squali affamati che mangiano la loro stessa prole?
Sarebbe ora di toglierti di mezzo,anche se per me vale la frase che ho scritto nell'altro post....che differenza c'e' tra democratici e repubblicani? La vaselina!

"Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo cominciato a perdere la guerra.“
D.Risi

Quote:

Ma ormai è chiaro che la vera lotta politica, in USA, non sia fra democratici e repubblicani, ma sia fra politici tradizionali (dem+rep) e politici trumpiani

Non riesco a identificare Trump con un manifesto politico. L'unico che ricordo con una certa chiarezza è la volontà di dare maggiore importanza alle istanze interne piuttosto che a quelle internazionali.
Non seguendo molto la politica americana quello che vedo sono le cose più visibili: i dem completamente votati all'egemonizzazione dell'occidente in chiave americana, i repubblicani senza una direzione univoca a parte un De Santis con le idee chiare e determinato a fare della Florida la vetrina delle sue idee politiche e un Trumpismo apparentemente in rotta di collisione con il deep state infiltrato nei gangli del potere decisionale.
EDIT
A parte De Santis che sembra il più credibile prossimo presidente diciamo così "per meriti sul campo" il resto sembra più una lotta per il controllo con opportunismi e colpi bassi da ambo le parti, in uno show della peggior specie.
Cercando di essere equilibrato, desumo che, dall'evento epocale (ho letto 100 anni circa) si possano trarre conclusioni abbastanza dirette. A) l'esistenza di una spaccatura reale intro l'area rep. B) una resa dei conti all'interno dello stesso C) ovvio cambio di paradigma in questo tipo di elezioni. Ne provo a derivare le semplici. "L'epocale", in questo caso è che esistano palesemente correnti che fino ad oggi, sovrapponibili, ma adesso non piu. Quindi estremismi all'interno di un sistema sempre autobilanciato. Ritengo sia la cosa piu anomala da molto tempo, e non la didascalerei con "tanto sono tutti d'accordo". Credo, non avendo ipotesi profonde, di seguire attentamente, molto attentamente il delinearsi di questa storia dato che moltissime cose, forse troppe ne deriveranno a catena. Insomma, anche questa volta, attori interessati, ma impossibilitati ad intervenire.
Trump vuole semplicemente che i Repubblicani, a cominciare dal loro presidente- speaker, siano compatti nel volere l'impeachment di Biden e del suo clan democratico, anche per non mandare alle ortiche il gran lavoro fatto da Elon Musk accaparrandosi Twitter (a caro prezzo).
Al contrario, la gran parte dei Repubblicani eletti alle camere si sta comportando come i peggiori peones della nostra repubblichetta delle banane: l'importante è tenersi stretta la poltrona e arrivare alla fine del mandato.
Speaker della Camera: Kevin McCarthy bocciato anche al quarto voto

Ancora nulla da fare....


cdt.ch/.../...
Qualcosa non torna ,perché se è vero che nelle midterms i nominati da Trump hanno quasi tutti vinto il ballottaggio fra i rep e poi preso un seggio alla camera perché ora non si mettono d’accordo ? Quei 20 , chiamiamoli ribelli , sono effettivamente pro Donald o sono il rimasuglio degli ex-rep pro dem tipo Liz Cheney?


Quote:


Trump prossimo Speaker della Camera dei rappresentanti ?
Comunque fanno abbastanza pena tutti ma certamente non può essere uno come Trump il salvatore... Non necessariamente il nemico del mio nemico può essere visto come amico!
@Massimo
Ottime considerazioni.
Sembra che si delinei sempre più chiaramente la guerra tra sovranisti e deep state globalista.