I falchi guerrafondai dei servizi segreti e del complesso militare industriale – chiamati in gergo “Deep State” – hanno un grave problema: gli manca un canditato valido da contrapporre a Trump nelle elezioni presidenziali del prossimo novembre.
Purtroppo per loro il candidato che avevano prescelto - Joe Biden - sta perdendo colpi in maniera vistosa, e difficilmente riuscirà a vincere la nomination dei democratici. Biden sarebbe stato il perfetto continuatore della politica espansionistica di Obama. Una politica che, travestita da progressismo globalista, incarna invece i peggiori aspetti dell’imperialismo americano.
Ma Biden, come dicevamo, sta deludendo i suoi sostenitori. Dopo aver perso malamente le primarie in Iowa, ha raddoppiato la sconfitta, facendo ancora peggio nel New Hampshire. E, stando alle statistiche, nessun candidato ha mai vinto la nomination che non avesse vinto almeno una delle due primarie iniziali.
Ora Biden cercherà di rifarsi in Nevada e South Carolina, ma ormai è evidente che la sua reputazione è stata fortemente danneggiata dalla guerra con Trump. Il semplice fatto che Trump abbia chiesto al presidente Zelensky di indagare sulle attività oscure del figlio di Biden in Ucraina – anche senza ottenere niente di concreto - deve aver influito negativamente sulla percezione che gli americani hanno di Joe Biden.
E, come sappiamo, in politica la percezione è tutto.
Nel frattempo è emerso per i democratici un altro grave problema, che porta il nome di Bernie Sanders. Anzi, è riemerso un vecchio problema. Come molti ricordano infatti, Sanders aveva già avuto un’ottima partenza nelle primarie democratiche di quattro anni fa, ma poi fu lo stesso DNC (la dirigenza del partito democratico) a mettergli i bastoni fra le ruote, boicottandolo in ogni modo possibile per favorire la candidata “moderata” Hillary Clinton. Riuscirono così a far vincere la Clinton e fare fuori Sanders, anche se poi la Clinton venne sconfitta da Trump.
Ora il problema si ripete: il candidato Sanders è ripartito in quarta, vincendo il New Hampshire e sfiorando la vittoria nello stesso Iowa, e ora si trova nettamente in testa nei sondaggi nazionali. Ma i democratici sanno bene che Sanders farebbe molta fatica a battere Trump a livello nazionale, perché è troppo “di sinistra” per convincere la famosa fetta di indecisi, che sono quelli che ogni quattro anni determinano le elezioni presidenziali.
E ora che Biden perde i pezzi, ai democratici resta soltanto il giovane Buttigieg per presentare all’America del Mid-West un volto rassicurante per le presidenziali di novembre. E Buttigieg non ha certo il peso politico né il carisma necessari per portare a casa una vittoria contro Donald Trump.
Ci si domanda quindi cosa faranno a questo punto i democratici, che in realtà rappresentano il volto pubblico del Deep State. Si rassegneranno a riconsegnare la Casa Bianca a Trump per altri quattro anni, oppure cercheranno di fare un altro sgambetto a Sanders, inventandosi all’ultimo momento un candidato alternativo, come ad esempio Michael Bloomberg?
Massimo Mazzucco
Fortunatamente in ogni caso subiranno una sconfitta schiacciante dal popolo americano che voterà Trump.
Sta di fatto che Trump ha combinato un casino gigantesco con il killeraggio di Soulimani e l'altro alto capo miliziano Irakeno, più i vari autisti e portaborse e questo fattaccio lo pregiudica e lo tira giù.
Intanto la truppaglia Americana che dai cavalli è passata agli Hamvee ,viene presa a fucilate in Siria dai "civili" inferociti tanto che ieri dopo aver accoppato un giovane civile ad un posto di blocco sono stati "salvati" dall'intervento di una pattuglia Russa..
Difficilmente Trump vincerà di nuovo.
Ma il "democratico" che lo batterà non sarà Sanders, sarà Bloomberg. probabilmente.
Ad ogni modo chiunque vincerà dovrà vedersela con i calci in culo che stanno prendendo in tutto il mondo,tanto da essere ridotti a "sputare veleno" e sapete a cosa alludo..
E poi difficilmente Sanders avrà l'appoggio delle grandi lobby, che sono quelle poi che determinano il risultato finale.
O, se ce l'avrà, non potrà essere tanto diverso dai suoi predecessori.
Meglio che rivinca trump piuttosto che il sionista bloomberg? Mah, tanto la storia di orrori a stAlle e strisce per finire avrà bisogno di qualcosa di eclatante. Le elezioni non bastano.
Anche perché, il "paese più democratico del mondo" elegge il suo presidente con sole 538 persone!
a me se vince Trump non mi dispiace. Altri 4 anni di pace!
Ma non succederà. Gli Americani sono troppo guerrafondai...
Però io non credevo assolutamente che Trump potesse vincere contro la Clinton. E invece vinse.
secondo me sull'ulteriore declino di biden ha influito anche e soprattutto questo video, che sicuramente sarà stato passato a palla sui media vicini a trump nei giorni del loro 'ucraina gate'.
www.youtube.com/watch?v=UXA--dj2-CY
ma ad ogni modo biden non è mai stato neppure all'inizio un candidato credibile e papabile per la vittoria, era già abbastanza sputtanato su piu fronti.
buttigieg non esiste, tra l'altro è omosessuale dichiarato, impossibile là come presidente.
sanders a questo punto chissà... il suo seguito militante ce l'ha ed è anche un seguito giovane motivato e allenato.. se riesce a vincere le primarie a quel punto può succedere di tutto, può succedere anche che ci sia una fetta di popolazione che di solito non vota che vede in lui il messia dei poveri, può succedere che con un colpo al cerchio sulla sanità e uno alla botte sull'elettorato 'moderato' democratico non riesca a dare veramente fastidio a trump. le elezioni sono lontane 9 mesi un'eternità di questi tempi; c'è tempo per colpi di scena a non finire, tipo la storia dei sistemi russi a cuba, chissà.. trump 1 minuto prima di dichiarare di candidarsi era quello di "you are fired!"..
ovviamente se vince sanders dura meno di papa luciani, quindi lo staff democratico gli metterà un vice 'giusto'..
bloomberg se non fa flop e non si tira indietro dopo i primi "supertuesday", col passare delle settimane potrebbe avere la possibilità di annettersi una valanga di voti comprandosi piano piano e in vario modo l'appoggio di buttigieg e compagnia cantante fino alla warren, quindi alla lunga potrebbe rischiare anche di vincere la nomina. ma non credo proprio che vincerebbe contro trump.
comunque se dovessi scommettere... i democratici hanno vinto col 1° nero, hanno sfiorato la vittoria con la 1° donna, chissà col 1° ""socialista"".... ..
MI fai venire in mente una frase di K. Gibran: "Se proprio non riesci a trattenerti dal parlare ingenuamente, almeno fallo sottovoce perchè nella stanza accanto qualcuno sta morendo".
www.communityaction.org/missouri-poverty-facts/
nn4youth.org/learn/how-many-homeless/
Vogliamo dare un'occhiata anche ai dati sul debito contratto dagli studenti universitari che invece la casa ce l'hanno? Oppure alla enorme quantità di soldi iniettata quotidianamente dalla Fed per riuscire a malapena a tenere in piedi il carrozzone?
USA: onta del partito dell’odio, caro agli odiatori nostrani
Trump, il più odiato dagli odiatori seriali. Nelle primarie Democratiche dello Iowa ennesima vittoria di Trump, a dispetto dei tanti ricatti accettati e subiti, sul duo Deep State-Partito Democratico delle guerre al mondo, del Russiagate sgonfiato e dell’impeachment fallito. Ora il presidente, vincitore tra i repubblicani con oltre il 90%, appare lanciato, dai successi economici e dall’occupazione mai così alta, verso il secondo mandato. Una presidenza che si spera più aderente alle promesse di distensione e multilateralismo che avevano portato alla disfatta di Hillary, la gorgone venerata dal “manifesto”.
La campagna del 2016, fu condotta dalla cosca Obama-Clinton con una pletora di metodi sporchi contro il più o meno sinistro Bernie Sanders, prima ancora che contro il pronosticato sconfitto Trump (per il quale fu inventata la grottesca balla dell’intervento russo). Con il nuovo sabotaggio di Sanders da parte del solito Comitato Nazionale Democratico, per eliminare un concorrente sgradito al sistema plutocratico e guerrafondaio, i democratici sono ricorsi a trucchi scandalosi, screditandosi davanti ai loro elettori e facendo ridere il mondo intero. Un risultato che aveva subito visto vincere Sanders (poi confermato per numero di voti) è stato oscurato per giorni di traccheggiamenti e, poi, attraverso l’imbroglio di una app fornita da un miliardario sostenitore del Partito Democratico, Reid Hoffman, stravolto a favore dell’outsider di Sistema, Pete Buttigieg, per supposta prevalenza di delegati.
Il candidato “progressista” caro a Wall Street, alle piattaforme e al “manifesto”
Chi è Buttigieg? Ex-sindaco di una cittadina nell’Indiana, si definisce progressista ed è finanziato da molti bonzi di Wall Street, gay dichiarato e militante LGBTQ, sostenitore all’estero delle guerre USA, ma anche delle migrazioni di massa, e quindi di Soros, del neoliberismo e delle assicurazioni private per la sanità in casa. Soprattutto candidato preferito e amicissimo del re di Facebook che controlla tutti noi, Zuckerberg. Con tali requisiti dai nostri sinistri è preferito all’”estremista radicale” Sanders, subito abbandonato. E, con Marina Catucci ancora provata dalla dolorosa dissolvenza della virago assassina della Libia, per cui tanto si era spesa, subito il “manifesto” gli ha dedicato un ritrattino corredato di alloro e profumato d’incenso.
Tale è lo stato della democrazia nella nazione, guida dell’Occidente. E tale è lo stato del “quotidiano comunista”. Se ne saranno accorti i quattro scornacchiati ancora impegnati a fornirgli foglie di fico?
fulviogrimaldi.blogspot.com/.../...
Ancora qualche dubbio su da che parte sta' l'internazionale lgbtq ? O ancora una volta le anime belle del...nessuno giudichi prima, di sardiniana memoria discuteranno del sesso degli angeli? Sicuramente la lgbtq e' entrata a pieno merito in quella merddle class che tira il sasso e nasconde la mano, quella merddle class che come i turaccioli di sughero o peggio, sta' sempre a galla. La lgbtq sara' determinante stavolta? Il suo candidato riuscira' a vincere le primarie o ancora a certi livelli l'outing e' ancora di facciata?
Dipinsi l'anima su tela anonima
il deep State può dormire sonni tranquilli a Londra. Il Ministro delle Finanze inglese Sajid David (ex Chase MB e Deutsche Bank) si è dimesso per fare posto a Rishi Sunak, ex Goldman Sachs. Tanto per rassicurararci sulle reali tensioni indipendentiste della Gran Bretagna...
Per che me la mena con gli Ebrei: Sajid è figlio di immigrati pakistani, e Rishi di immigrati indiani. A vendersi al potere arrivano da tutte le parti del mondo!
in questi ambiti, nei posti che contano, superano infatti il 70%.
E tornando al topic, su 3 candidati democratici alle primarie presidenziali 2 sono ebrei (Sanders e Bloomberg).
Riguardo al "vendersi al potere" si aprirebbe una interessante discussione su quanto il cartello ebraico, che coopta i suoi rappresentanti in modo razziale e dunque non-meritocratico, sia in realtà uno strumento di fedeltà al potere e non l'espressione monolitica di una tribù dominante.
Su questo ti darei volentieri ragione, anch'io penso che la maggioranza dei dirigenti imposti in quanto ebrei siano utili idioti strumentalizzati, illusi di fare gli interessi della razza eletta.
far schifo come la merda di cane, ma per far perdere l'avversario, che a secondo delle proprie ideologie e convinzioni,
farebbe ancor più schifo.
Ricorda un po' la strategia del poliziotto buono e del poliziotto cattivo, inserite in un contesto elettorale.
Anche questa storiella del "deep state" che preferibbe uno piuttosto che l'altro è alquanto semplicistica, e d'altronde
fa parte del giusto corollario per dare consistenza alla manfrina.
Schematizzare il potere pensando che si nasconda dietro a quelli che ogni volta vengono indicati come i malvagi mandanti
di ogni efferratezza poi, con tutto il rispetto per le altrui convinzioni, è davvero puerile.
Qui molti sono convinti che Trump sia uno fastidioso, che vada contro l'agenda globalista, l'argine che fermerà Soros e Kalergi.
Perchè alla fine del salmo, è solo di questo che si tratta, puntare su di uno che, ci hanno convinti farà quello che i nostri sogni ideologici, e le nostre speranze su di un mondo che noi pensiamo potrebbe essere migliore.
Chiunque arrivi ad essere presidente usa, ha dietro un meccanismo tale per cui, poi, di testa sua non farà quasi nulla.
La famosa "agenda" ce l'avrà belle scritta, senza che nessuno l'abbia mai materialmente dettata.
Se Trump è ancora vivo, significa che quell'agenza la sta seguendo alla lettera.
Bene lo sa il povero kennedy, che eletto con i voti di cosa nostra, quando non ha mantenuto la promessa di restituire
ai legittimi proprietari il bussines cubano, è stato sistemato come sappiamo.
(Se veramnente non ci fosse nessuna differenza, non si capirebbe questa lotta accanita per mettere uno dei tuoi alla casa bianca).
A loro che ci sia un democratico o che ci sia un repubblicano gliene importa meno di nulla.
A loro importa che non ci sia uno come papa giovanni paolo (primo) che all'improvviso ti irrompe e decide di mettere le cose a posto.
siccome con trump è una mission praticamente disperata..
biden, bloomberg, ecc.
partono sconfitti in partenza,
può essere che stavolta mandano allo sbaraglio sanders..
insomma può essere che è il suo turno/possibilità..
esatto..
ammazzare soleimani subito
(come richiesto dai sionisti) o dopo anni
è diverso, cambia tutto..
Che palle con questo ritornello di agende e burattini... ci vuole così tanto a capire che il cosiddetto “Deep State” non è un blocco monolitico ma varia secondo i gruppi di potere e gli interessi che lo definiscono di volta in volta?
Tu porti i dati del Missuri e degli Stati uniti in generate. Per "qui" intendevo Kansas City. Io ti dico cosa vedo con i miei occhi e sento il polso della gente che mi circonda.
tutto qua.
Guarda i cognomi. O per lo meno uno dei due.
Perchè non hai riportato l'intera frase:
Ammesso che Trump abbia qualcosa a che fare con la povertà nel Missouri nell'anno 2017 (si era appena insediato), pare che quel qualcosa sia positivo. L'altro link invece si riferisce al periodo Obama. Insomma, il concetto di "le cose vanno bene" è relativo alla situazione precedente, e penso che per quanto riguarda l'economia i problemi degli USA sono tutti preesistenti all'elezione di Trump (che detto per inciso non è il mio idolo, ma sembra pur sempre una ventata d'aria fresca rispetto a chi l'ha preceduto e a chi avrebbe potuto esserci al suo posto).
#20 ceo
La mia osservazione non aveva nulla a che fare con la politica americana. Chi crede che le elezioni - in qualsiasi Paese - siano la libera espressione del popolo è libero di crederci ma a me la cosa suscita una certa compassione (e naturalmente sono libero di farlo).
Detto questo, il commento voleva semplicemente contribuire a sgombrare il campo da quel ritornello idiota, e falso, sulla "salute dell'economia USA" che qui da noi ha ormai destrutturato gli attributi dei più attenti alle vicende economico-finanziarie, un po' come accade per "Einstein" nella Fisica.
Sono contento per ceo che nella sua città le cose - per lui - vadano bene ma credo che proprio per la località della sua situazione sarebbe più auspicabile un po' di tatto: se intervisto un commerciante di Cortina o di Via Condotti probabilmente mi risponde allo stesso modo, ma un isolato o un paesino più in là si vedono anziani che cercano il cibo nei cassonetti.
Non vorrei incrinare il sogno di ceo, ma la situazione economica USA è alla canna del gas, come quella cinese. Dell'Europa, meglio tacere, siamo già praticamente morti.
En passant, sui dati: come sai, FranZeta, i dati statistici non sono mai aggiornati in tempo reale. Non ho certo omesso la data "per fregarvi"... ma perchè ritengo che il polso della situazione non sia affatto migliorato. Come ho accennato, una buona parte della gioventù americana sembra ormai fottuta dal debito che ha dovuto contrarre per accedere al sogno universitario, e gli scolaretti appresso non sembrano messi meglio.
La borsa americana, e le altre, sono ormai tenute in piedi artificialmente dalle iniezioni di QE operate dalla Fed e dalla Pboc, in quantità disastrosa. Questione di mesi, un anno, poi ci sarà gioco forza un reset dolorosissimo che farà tabula rasa di milioni di persone e vedrà restare in piedi i soliti ignoti, senza patria, che muovono le pedine che la casalinga di Voghera chiama "politici".
secondo me l'articolo avrebbe dovuto avere come titolo: "Deep State: we have another problem", il primo essendo Trump, ma suppongo non suonava con l'analoga battuta di Apollo 13...
Così da risolvere il "problema" per la prossima tornata.
Tanto questa è persa in partenza, perché all'americano medio interessano due cose:
-che ci sia il lavoro per lui
-che non ci sia guerra con la Russia o la Cina
Trump sta tenendo su entrambe le linee, perciò non ha senso cambiare cavallo.
Il resto, purtroppo, sono solo dettagli.
Molti canali media minori, youtubers, streamers, "influencers", lo supportano di default, e quando ci sarà da scegliere un ammazzatrump anche i canali maggiori gli daranno il pieno supporto. Che importa che sia un comunista dichiarato, l'america non è più quella di una volta, guardate cosa succede in california, è un ricettacolo di tutte le peggiori virosi progressiste, che poi rigurgita sul resto del mondo, che è sempre qualche mese/anno in ritardo. Il generico "capitalism" è diventato il capro espiatorio di ogni porcata commessa dalle elite. Le stesse elite che spingono per il socialismo/comunismo.
Per cui Sanders non è il babau, ma il candidato democratico con il supporto più genuino e sentito.
Stupisce vedere "sleepy Joe" Biden affannare così tanto. Non per il personaggio, che è completamente invendibile. Fa più gaffe di Renzi all'apice della carriera, e ha parecchio torbido attorno a lui, per non parlare di certi suoi..... "vizietti":
www.youtube.com/watch?v=KQ-YjGmpO4Q&t=362s
E' comunque strano perchè ha dietro la grancassa mediatica, finora. Il fatto che lo stesso la gente non se lo beva dà l'idea di quanto pessimo il soggetto comunque sia e sia trapelato attraverso il fumo.
Più vero che lo lascino andare avanti per farlo bruciare secondo me.
Tanto il deep state controlla sia i democratici, sia i repubblicani.
La guerra? Inevitabile risorsa degli usa. Devono stare attenti però perché non ne hanno mai vinta una. Non da soli, almeno.
stephaniekelton.com/
che è anche un suo consigliere economico.
E specialmente l'Italia avrebbe bisogno della mmt, dopo 30 anni di risparmio dello Stato che l'hanno devastata, visto che i politici italiani non sono in grado, o non vogliono fare ciò che dovrebbe essere fatto, se la mmt dovesse affermarsi negli USA, cosa che prima o poi penso succederà comunque, ma se dovesse affermarsi subito con l'appoggio diretto di un Presidente USA dovrebbe avere ricadute anche in Italia senza aspettare decadi.
Peccato per la politica immigrazionista secondo me troppo morbida di Bernie e dei democratici, meglio Trump, ma comunque vada a finire è importante che il diritto alle cure, all'istruzione, ed al lavoro, tornino centrali nel programma dei democratici, possibilmente di tutti i partiti, nonché nel dibattito pubblico, ora ed in futuro, e di questo bisogna rendere merito a Bernie Sanders.
www.lantidiplomatico.it/.../82_33101