Nel 1920, gli psicologi John B. Watson e Rosalie Rayner sottoposero un neonato a un inquietante esperimento.
Il loro obiettivo: scoprire se la paura può essere *creata*.
Ciò che scoprirono cambiò per sempre la psicologia e rivelò quanto facilmente la mente umana possa essere programmata.
1. Watson credeva che ogni comportamento umano potesse essere appreso attraverso il condizionamento.
Prese un neonato di 9 mesi da un ospedale, lo chiamò "Piccolo Albert" e diede inizio a un inquietante esperimento.
2. Per prima cosa, hanno testato la reazione di Albert a diversi animali: ratti, conigli, cani, scimmie.
Albert non mostrò alcuna paura.
Ma poi hanno associato l'incontro con un ratto bianco a un rumore forte e spaventoso.
Albert cominciò a piangere.
3. Dopo alcune ripetizioni, la sola presenza del topo era sufficiente a scatenare la paura, senza alcun rumore.
E non si fermò con il topo: Albert sviluppò la paura di tutto ciò che era bianco e soffice: conigli, cani, perfino la barba di Babbo Natale.
4. L'esperimento ha rivelato una triste verità:
La paura può essere creata artificialmente. E una volta radicata nelle persone, si diffonde.
Ciò costituisce la base per:
— Propaganda
— Indottrinamento
— Manipolazione emotiva
— Genitorialità controllante
5. Watson e Rayner raggiunsero fama accademica.
Albert ne rimase psicologicamente segnato.
Non è mai stato "decondizionato".
Morì giovane, senza sapere cosa gli era stato fatto.
Nessun comitato etico, nessun consenso: solo controllo.
6. La cosa più spaventosa?
Albert non era un caso isolato.
Nasciamo tutti senza paura, finché qualcuno non ci insegna di cosa avere paura.
Attraverso la vergogna.
Attraverso la punizione.
Attraverso la ripetizione.
Quando lo riconosci, puoi ritrovare la tua forza interiore.
7. Qual è la lezione da trarre da questo?
Spesso la paura non è innata, ma ci viene insegnata.
Chiediti:
Chi trae vantaggio dalla tua paura?
Chi ti ha insegnato ad avere paura?
Libera la tua mente.
Ciò che un tempo veniva testato su un bambino, oggi viene applicato a intere società, tramite schermi, algoritmi e pubblicità.
Siamo tutti piccoli Albert, intimiditi dagli stimoli digitali.
Sono gli scienziati che ci osservano e ne traggono beneficio.
Noi viviamo in gabbie di vetro mentre loro rastrellano l'oro.
8. Ma:
Se riescono a creare paura, puoi anche liberartene.
Perché uno spirito libero è la loro più grande minaccia.
https://www.facebook.com/groups/506475172705191/posts/24338763092383065/
... sempre che siano umani!...
Quante vacanze ha rovinato quel film?
Ma vai tranquillo, se non senti la musichetta vuol dire che non c’è nessuno squalo.
Dopo una brutta esperienza causata da qualche fattore, gli umani, così come gli animali, imparano ad avere paura di quel determinato fattore, e normalmente è una cosa positiva che eviterà si ripetere la brutta esperienza.
Il mio cane ad esempio da piccolo si era avvicinato ad un pascolo di mucche per curiosare, ed ha accidentalmente toccato il filo che fa da recinto con l’elettricità a bassa potenza, spaventandosi tantissimo. Da quella volta appena sente i campanacci delle mucche si tiene alla larga: un’associazione spontanea, quella delle mucche al pascolo con la scossa elettrica, che nessuno gli ha insegnato, ma che gli ha evitato di prendere la scossa un’altra volta.
Poi, giocando su questi meccanismi spontanei e naturali, i soliti manipolatori non riescono ad associare tutta la gamma dei sentimenti del popolino a quello che desiderano.
Teoricamente però, così come la paura può essere artificialmente associata a qualsiasi elemento, allo stesso modo dovrebbe essere possibile dissociarla da quell’elemento: rifacendo il lavaggio del cervello al piccolo Albert facendogli provare sensazioni gradevoli ogni volta che si presenta un pelouche bianco, dovrebbe annullarsi il primo effetto indotto, anche se è molto più difficile cancellare che scrivere la prima volta.
ARANCIA MECCANICA (1971)...
Ma anche se così fosse, non so per quanto tempo la razza umana avrebbe potuto sopravvivere senza.
Saremmo morti alla prima occasione, al primo incontro con un serpente velenoso, un predatore o in un fiume in piena.
Gli psicopatici non provano paura perché non hanno sentimenti.
La paura è un sentimento molto potente che ci protegge dai pericoli e noi o li affrontiamo o scappiamo.
La capacità di provare paura è una predisposizione innata che ha anche a che fare con la razionalità.
L'esperimento non dimostra quindi che non abbiamo paura, ma che la paura può essere indotta e amplificata facilmente come qualsiasi altra cosa e che l'uomo è un essere che può essere completamente plasmato, programmato.
Ma questa non è una novità.
Esempio banale: un bambino ha una ferita, e disinfettarla brucia. L'istinto del bambino sara' quello di non disinfettare. Occorre conoscenza e volonta' per decidere che questo dolore va accettato per evitarne uno piu' grande.
Oppure: dal dentista non ci andrebbe quasi nessuno, se non fosse per l'anestesia.
In forme diverse, tanti fattori funzionano in modo simile. Per esempio l'istinto della fame, o il piacere per le cose dolci.
Si riferisce all'imperatore Federico II
La seconda sua stranezza fu di voler scoprire che lingua e quale idioma avessero i bambini nel crescere, se non parlavano con nessuno. E perciò diede ordine alle balie e alle nutrici di dare il latte agli infanti e lasciar succhiare loro le mammelle e far loro il bagno e tenerli puliti, ma che non li vezzeggiassero in nessun modo e stessero sempre mute e silenziose davanti a loro. Intendeva arrivare a conoscere se parlavano poi la lingua ebraica, la quale era stata la prima, o il greco, il latino o l’arabo; o almeno la lingua dei genitori da cui erano nati. Tuttavia si affaticava invano: gli infanti morivano tutti, perché non potevano vivere senza gli incoraggiamenti, i gesti, la letizia del volto e le carezze delle loro balie e nutrici.
Rimane, a quanto ne so, una leggenda
01:25 - 06:00 RaiNews24 (morti, incidenti, guerre, crisi)
06:00 - 06:28 RaiNews24 (morti, incidenti, guerre, crisi)
06:28 - 06:30 Previsioni sulla viabilità CCISS Viaggia (incidenti, troppo caldo, crisi energetiche)
06:30 - 06:35 TG1 (morti, incidenti, guerre, crisi)
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13:30 - 14:05 TELEGIORNALE (morti, incidenti, guerre, crisi)
16:55 - 17:05 TG 1 (morti, incidenti, guerre, crisi)
20:00 - 20:30 TELEGIORNALE (morti, incidenti, guerre, crisi)
23:10 - 23:15 TG1 Sera (morti, incidenti, guerre, crisi)
In primis la disinformazione... poi la pubblicità (che ora ci assilla su yotube!)
Ne abbiamo tante altre più piccole legate alla sfera sociale, e all'educazione pseudo cattolica al "non parlare con gli sconosciuti", alla paura di dire che hai paura, infatti nessuno ha paura, eh.
L'articolo ti fa pensare che anche da solo ne puoi uscire...perche basta saperlo..!! Fermo restando che ormai peggio del covid19 (che lo abbiamo tutti al 3% bello dormiente), abbiamo il virus nel cervello incamerato quando si pensava che la Tv non dava dipendenza. Un falso pensiero che sicuramente scatta in qualche modo ad un comando ben preciso. Per uscirne si dovrebbe vivere senza la tecnologia della comunicazione. Nel senso di introvabile. Cioe' nel senso che se vuoi trovarmi, devi percorrere per esempio giorni e giorni nella giungla, come il celeberrimo personaggio di Crocodile Dundee, tra gli aborigeni australiani.
Dunque miei cari, per usare un bel eufemismo: ce lo abbiamo tutti in un piede e cosi' sia.
(Ho girato il testo del L'esperimento del Piccolo Albert a mia moglie psicologa della famiglia, debitamente tradotto in russo. Lei lo ha trovato molto interessante, vuole approfondire il tema, non sapendo nulla degli autori John B. Watson e Rosalie Rayner)
... dopo provo con i cavalli del mio vicino!!!...
... come quello dei cani di Pavlov...
it.wikipedia.org/.../....
danielas #22
da dove hai preso tale informazione?
Wikipedia russa che cita di Edward Anthony Jenner, non dice che suo figlio sia morto per vaiolo, nel senso che non ne parla affatto.
ru.wikipedia.org/.../...
Senza questo sentimento probabilmente l'uomo, e molte altre specie, sarebbero già estinte.
La paura, l'istinto sessuale, lo stimolo della fame e della sete, sono le fondamenta della vita di ogni essere vivente animale.
Ovvio che ognuno di noi sperimenta diversi livelli di paura.
Il coraggio è considerato tale solo se rientra nel limite del ragionevole rischio, oltre tale limite non si può più parlare di coraggio, ma di una vera e propria patologia che mette a rischio della vita.
[a molti atleti che praticano sport estremi -in particolare- parkour, wingsuit flying/base jumping, gli è stata monitorata la frequenza cardiaca durante le loro perfomanse, ed è stato accertato che il loro ritmo cardiaco non subiva variazioni significative. In sostanza si tratta di mancanza di paura che di fatto, -troppo spesso- porta i malcapitati a spalmarsi sull'asfalto come moscerini sul parabrezza]
Ciò non toglie nulla al fatto che molte paure IRRAZIONALI (ovvero: paure verso pericoli infondati e/o irreali) possono eccome essere indotte.
Milgram o quello di Asch per rimanere ai più conosciuti. Quindi tornando a bomba nel 2020 hanno applicato tutti gli studi ed esperimenti per influenzare la mente umana e questa è stata la vera pandemia.
stopworldcontrol.com/nuclearreport/
Sono le stesse menti delle siringate obbligatorie.
Gente riverita e che detta legge tuttora.
... è sempre la mancanza di consenso, la forzatura, l'obbligatorietà, o peggio il tenere nascosto il fine che rendono odiosi questi fatti...
... almeno questi sono tutti esperimenti con adulti consenzienti...
... Esperimento carcerario di Stanford:
it.wikipedia.org/.../...
... Effetto Lucifero:
it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Lucifero_(film)
... Esperimento di Milgram:
it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_di_Milgram
... Esperimento di Asch
it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_di_Asch
... curioso che non mi risultino esperimenti con il fine opposto, per evidenziare l'umanità del singolo o del gruppo...
Questo è lo stesso meccanismo su cui si regge lo Stato. Il cittadino medio obbedisce non perché crede sia giusto, ma perché l'autorità lo dice. E più l'autorità è istituzionalizzata — Parlamento, scienza, esercito — più l'obbedienza diventa cieca.
L’unica differenza tra i soggetti di Milgram e i burocrati statali è che i primi almeno si tormentavano. I secondi lo fanno per carriera, con stipendio e pensione.”
Certo che la paura è un sentimento connaturato a tutte le specie animali, umana inclusa, per istinto di conservazione, al pari del dolore.
Così come è vero che non nasciamo con la paura di qualcosa di specifico, che era probabilmente il senso della frase nell'articolo, che apprendiamo attraverso l'esperienza personale o indotta attraverso il condizionamento.
Il punto è che l'utilizzo della paura come strumento di condizionamento e controllo è nato con la nostra specie, da sempre conosciuto ed esercitato a piene mani dalle classi dominanti.
Dalla notte dei tempi fino ai giorni nostri, obliterando anche le più elementari capacità di ragionamento, tipo quella di accettare un obbligo con richiesta di consenso, il massimo del delirio logico che la paura riesce a far accettare senza batter ciglio.
Peccato che la paura di chi induce la paura non riesca a farsi strada e a prevalere tra le masse come istinto di conservazione.
Anche qui evidentemente ci deve essere lo zampino della selezione natuarale.