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Chi riesce ad interpretare il titolo senza leggere l'articolo vince una caramella. Scusate il giochino, l'occasione era troppo ghiotta, vista la compresenza di due acronimi ben poco conosciuti in Italia (giustamente), ma molto usati nel gergo americano: Scofa sta per Supreme Court of America, Potus è il President of the United States.
La notizia infatti è che Bush ha registrato una sonora sconfitta personale in Corte Suprema, dove il suo ordine del 2002 di trattare i prigionieri di Guantanamo come "enemy combatants" (nemici combattenti), e non come prigionieri di guerra veri e propri, è stato dichiarato anticostituzionale, con 5 voti favorevoil e 3 contrari. Il nono
voto ha dovuto astenersi, in quanto il Giudice Roberts - neo-eletto presidente della Corte, dopo la scomparsa di Renquist - si era già espresso sul caso in una corte inferiore. Ma è stato il giudice Kennedy, che dopo il ritiro della moderata O'Connor è diventato il più "liberal" dei repubblicani, a fare la differenza, spostandosi sulle posizioni dei 4 democratici, che hanno anche ottenuto di scrivere la sentenza finale.
Sono rimasti così a torreggiare nella loro improbabile "difesa della lotta al terrorismo a qualunque costo" i due fedelissimi di Bush che già avevano contribuito a insediarlo alla presidenza nel 2000, e cioè il bianco Antonin Scalìa e il suo "gemello" nero Clarence Thomas, affiancati dal neo-eletto Alìto (al posto della O'Connor), che non ha mancato di mostrare subito al presidente la sua più ampia gratitudine.
Ma non è bastato comunque, perchè almeno Kennedy, fra i repubblicani, si è sentito in dovere di salvare un principio costituzionale - quello del diritto alla difesa legale da parte di chiunque, in qualunque circostanza - che rischiava di scomparire insieme a molti altri principi inderogabili nella grande melma trascinata a valle dalla valanga neocons.
Ma il vero principio da salvagardare - a mio parere - per il quale i giudici moderati si sono sempre battuti, è quello della non-interferenza da parte del potere esecutivo su quello giudiziario.
Riconoscere a Bush il diritto di "ordinare uno status legale" per i prigionieri di Guantanamo - inventato o meno che fosse - avrebbe significato per la Corte Suprema una perdita non indifferente di terreno nella salvaguardia del proprio spazio operativo.
Quello che stupisce è che gente come Scalìa o Thomas (molto probabilmente anche Roberts avrebbe votato con loro) sia così sfacciatamente venduta all'establishment politico da ignorare persino un rischio del genere pur di portare avanti la loro agenda politica personale.
Solo la Storia potrò deciderlo, ma la mia impressione è che in questi ultimi anni i più gravi crimini contro l'umanità stiano venendo tutti perpetrati all'interno delle mura di Washington.
Massimo Mazzucco
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