di Marco Cedolin
Mercoledì sera intorno alle 23 sono stato carezzato dall’insana idea di spegnere il computer ed accendere la TV per introdurmi di soppiatto (almeno così credevo) nel salotto chic di Rai uno dove Bruno Vespa aveva invitato, fra gli ospiti di una serata in tema elettorale, due candidati che conosco personalmente. L’ultima volta che ho votato erano da poco finiti gli anni del liceo e la mia tessera elettorale resterà ancora a lungo ad impolverarsi in qualche recondito andito, perlomeno fino a quando votare significherà legittimare questa dittatura travestita che è la democrazia rappresentativa, però confesso che la presenza nel “salottino buono” di Stefano Montanari e Renzo Rabellino m’incuriosiva e stimolava la mia fantasia.
Montanari, direttore scientifico del laboratorio di nanodiagnostica di Modena, è un medico “tutto di un pezzo” grande esperto nel campo delle nanoparticelle e figura di riferimento per chiunque (come me) abbia avuto occasione di scrivere libri che trattano di rifiuti ed inceneritori. E’ entrato in politica solo qualche settimana fa ma ho letto attentamente il programma del suo partito, basato su una critica molto articolata al sistema delle grandi opere. Come potrei privarmi della soddisfazione di vedere Montanari che mette al tappeto Vespa dimostrandogli con dati incontrovertibili che gli inceneritori sono dannosi per salute, devastanti per l’ambiente e totalmente privi di senso dal punto di vista economico?
Rabellino è in politica da alcuni anni, lo ricordo molto preparato e spregiudicato, veloce di lingua ed abile oratore. A stendere il programma del suo partito ha collaborato un mio caro amico, ho avuto occasione di leggerlo più volte, si parla di opposizione al TAV, di signoraggio, di morti sul lavoro, di risparmio energetico e di critica alla globalizzazione. Perché mai dovrei negarmi il piacere di assistere alla scena in cui Rabellino lascia Vespa senza parole ... ... introducendo su Rai uno un argomento tabù come il signoraggio? E se poi tutti e due riuscissero ad esternare il loro pensiero sulla truffa del TAV il mio piacere aumenterebbe in maniera esponenziale.
Alle 23 la mia fantasia viene intaccata una prima volta perché su Rai uno anziché Porta a Porta sta iniziando il secondo tempo della partita della nazionale in terra di Spagna, così mi rassegno a lasciare la TV accesa mentre mi rimetto al computer per finire di scrivere una cosetta che avevo lasciato a metà. Il salotto di Vespa apre i battenti solo abbondantemente dopo la mezzanotte, quando la maggior parte degli italiani che guardano la TV sono già scivolati sotto le lenzuola, ostaggi di una sveglia che suonerà comunque troppo presto.
In studio oltre ai miei due “amici”sono presenti la Santanchè (che in barba alla par condicio è onnipresente come il prezzemolo e compare in tutti i programmi TV) un candidato liberale e il rappresentante del partito disabili. Faranno la loro comparsa dopo poco Marcello Sorgi della Stampa ed un giornalista del Giorno di cui (forse per lo shock subito) per quanto mi sforzi non mi riesce di ricordare il nome.
Dopo i saluti di rito la Santanchè monopolizza immediatamente la serata (o forse data l’ora definirla nottata sarebbe più congruo) imbeccata da Vespa che le chiede di rendere conto riguardo ad alcune sue dichiarazioni aventi per oggetto l’eventualità di un suo appoggio a Berlusconi. C’è giusto il tempo per qualche esternazione del candidato liberale ed ecco Sorgi che suona alla porta e si accomoda nel salotto. La sua prima domanda è rivolta alla Santanchè che avrebbe dichiarato di appoggiare Berlusconi ma cadrebbe in contraddizione perché aveva testé affermato che il Cavaliere posiziona le donne in maniera orizzontale. Il senso della discussione in verità mi sfugge e il pensiero tende più volte a rifuggire fra i meandri dell’inconscio mentre, la Santanchè si profonde per un quarto d’ora buono in un profluvio di parole dal quale si riesce ad evincere che Berlusconi era un’ottima persona ma poi è cambiato essendo stato fuorviato nel corso del suo cammino dalla presenza di cattive compagnie.
E’ ormai scoccata l’una quando finalmente Vespa manda in onda un filmato liofilizzato in un paio di minuti che dovrebbe presentare Stefano Montanari ed il suo partito. In realtà dal video si evince solamente che lui è un medico che una volta entrato in politica avrebbe litigato con Beppe Grillo e si accompagna con l’ex Senatore Rossi colpevole di essere comunista ed aver fatto cadere il governo Prodi rifiutando di votare le missioni militari all’estero. Terminato il filmato Montanari tenta di spiegare che lui con Grillo non ha mai litigato, ma Vespa ostentando aperta contrarietà afferma che la redazione non s’inventa le schede degli ospiti per cui quanto prima darà prova del litigio. Montanari prova poi a spiegare la ragione della sua presenza in politica ed a tratteggiare il programma del suo partito ma l’impresa risulta più difficile di un’ascensione sull’Everest in quanto viene interrotto sistematicamente ogni 15 secondi da Vespa, spalleggiato nell’opera di disturbo dalla Santanchè e da Sorgi. Si ribella, chiede di poter parlare almeno un minuto di fila ma non la spunta e Vespa gli toglie la parola.
L’una è passata da un pezzo quando parte il filmato di presentazione di Renzo Rabellino, così veloce da sembrare uno spot pubblicitario. Guardandolo si capisce che lui ha fatto parte della Lega, il suo partito usa un simbolo che richiama alla mente Beppe Grillo il quale ha già dichiarato di essere estraneo alla cosa, il programma prevede un reddito garantito per tutti dalla nascita alla morte senza lavorare. Rabellino prova subito a spiegare che in realtà non si tratta di un reddito garantito senza lavorare e quel punto non compare neppure nel programma, ma Vespa più contrariato che mai dice che la redazione non se l’è certo inventato, mentre la Santanchè inizia a fare dell’ironia disquisendo di quella meritocrazia la cui esistenza comporterebbe la sua immediata epurazione dai palinsesti TV.
In effetti nel programma di Rabellino neppure io avevo visto la citazione del reddito garantito senza lavorare, ma comunque perché dovrebbe essere così sconvolgente di fronte a Veltroni che promette di raddoppiare pensioni e salari o Berlusconi che “regala” milioni di posti di lavoro? Ma degli inceneritori, del signoraggio e del TAV quando si parla?
La palla è tornata alla Santanchè che restando in tema di promesse propone di ridurre a 1200 euro mensili gli stipendi dei parlamentari, così non dovrà vergognarsi quando cammina in mezzo alla gente, dimenticando che anche se sottopagato chi governasse male sarebbe costretto a vergognarsi comunque e non solo in mezzo alla gente.
E’ ormai notte fonda quando Vespa ritorna da Montanari porgendogli il testo di un suo articolo che dimostrerebbe l’avvenuto litigio con Beppe Grillo, Montanari sostiene con veemenza che nel testo non si accenna a litigi, la discussione si fa più accesa fintanto che Montanari si vede costretto a prendere in mano il cellulare per tentare di chiamare Grillo in persona (senza trovarlo)affinché convinca Vespa del fatto che non hanno litigato.
Adesso è la volta di Rabellino al quale Vespa porge il punto del programma incriminato prelevato direttamente dal suo sito. Rabellino spiega che si tratta di un vecchio programma non di quello che riguarda questa campagna elettorale (ecco perché non c’era) e Vespa s’infuria più che mai arrivando a catechizzarlo con un gesto quanto mai eloquente. Rabellino prova allora a parlare di signoraggio (che sia il momento buono?) ma il resto della compagnia sta già discorrendo d’altro e gli viene tolta la parola.
Quando l’attenzione torna su Montanari è solo per domandargli come mai se lui è un liberale sta con Rossi che è un comunista, lui cerca di spiegare che le cose importanti sono altre, ad esempio il fatto che sul pianeta rischiamo l’estinzione, ma Vespa e Sorgi insistono, un liberale ed un comunista no è impossibile.
Adesso si parla dei problemi seri, di Alitalia e di chi appoggerà Veltroni o Berlusconi una volta eletto. L’ultima volta che la parola viene data a Montanari e Rabellino è solo per una domanda secca su questi temi, loro tentano con un eroico colpo di reni di parlare del loro programma ma Vespa è perentorio: “cos’è meglio per Alitalia? Air France o una cordata italiana?” una risposta sola, “chi appoggerete una volta eletti? Veltroni, Berlusconi o nessuno?”
Sembra di assistere ad un programma di quiz, mentre tristemente si chiude il sipario e prendo pienamente coscienza di quanto insana sia stata la mia decisione di accendere la TV.
L’informazione in Italia praticamente non esiste ed è stato folle pensare che su Rai uno si potesse parlare seriamente di signoraggio, TAV ed inceneritori. Non invidio i miei “amici” che stoicamente hanno tentato di farlo, ma li ringrazio comunque perché l’emozione provata con la fantasia è stata davvero impagabile.
Marco Cedolin
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