PLATOON IN RIVOLTA
Quello che si immagina già da tempo stia succedendo - quello che non può non stare succedendo - è finalmente diventato ufficiale. Un intero plotone di militari della 343a Compagnia Riservisti si è rifiutato di eseguire un ordine di consegna di approvvigionamento, poichè ritenuto troppo pericoloso.
Ora sono agli arresti, e rischiano la corte marziale per ammutinamento.
Naturalmente, non sono stati nè i giornalisti "embedded" in Iraq a farcelo sapere, nè certamente un comunicato spontaneo del Pentagono. Sono stati genitori e parenti dei soldati stessi, che hanno ricevuto da loro dei messaggi di emergenza, tramite un ponte di internet e telefonini, ed hanno avvisato le varie testate giornalistiche.
La rivolta è iniziata quando al convoglio di acqua, viveri e combustibile, che doveva partire da Tallil, nel Sud Iraq, alle 7 del mattino, … ... non si è presentato nessuno dei soldati incaricati del trasporto. Su quel percorso, che i militari hanno denominato "Main Supply Route Tampa" (arteria di rifornimento principale Tampa), sono già morti molti militari a causa di imboscate, bombe lungo il percorso ed attacchi di ogni tipo.
Naturalmente il Pentagono, ora costretto a commentare, comunica che si tratta del solito caso isolato, e che la 343 "è fra le compagnie che più si sono distinte per coraggio e dedizione". Il Pentagono chiarisce inoltre che nessuno è agli arresti, ma che i militari in questo momento "stanno venendo intervistati sulle loro reali necessità", e che "le loro lamentele stanno ricevendo adeguata valutazione da parte degli alti comandi".
Leggermente diversa è la versione fornita dai parenti dei soldati. Ecco il messaggio che la soldatessa Amber Mc Clenny è riuscita a far recapitare alla madre, in South Carolina: "This is a real, real, big emergency. I need you to contact someone. I mean, raise pure hell.'' Questa è un'emergenza vera e propria. Devi cercare di fare di tutto per sollevare un polverone. "We had broken down trucks, non-armored vehicles and we were carrying contaminated fuel. They are holding us against our will. We are now prisoners". Avevamo camion a pezzi, mezzi senza blindatura antiproiettile, e trasportavamo combustibile contaminato. Ci trattengono contro la nostra volontà. Siamo prigionieri."
Un sergente della stessa compagnia, da poco rimpatriato a causa di ferite, ha dichiarato: "The vehicles are not all that up to par anyway. The armor that they have is homemade. It's not really armor. It's like little steel rails.'' I veicoli non sono assolutamente all'altezza della situazione. La loro protezione blindata è artigianale, e in realtà non protegge affatto. Sono come delle piccole strisce di acciaio [applicate all'esterno].
Torna in mente l'accusa lanciata due sere fa da Kerry a Bush, durante l'ultimo dibattito televisivo, proprio riguardo all'inadeguatezza dei materiali forniti ai volontari e riservisti americani in Iraq (in confronto ai Marines, che invece sono super-attrezzati).
Chissà se oggi Kerry riuscirà a cavarne qualcosa a proprio favore - o almeno contro la guerra assassina di Bush?
Massimo Mazzucco