PER TORNARE A CAMMINARE di Dario C. La televisione si è ridotta ormai a uno squallido contenitore di nani e ballerine. La Rai ha perso di fatto qualsiasi dignità di servizio pubblico. Giusto qualche ora di tg (pessimi) e trasmissioni culturali che deve fare per legge. Occorre a questo punto sfruttare l'offerta di documentari online, che è vastissima, e farsi da soli la propria televisione e il proprio palinsesto. Bisogna staccarsi dal rapporto passivo a senso unico della tv generalista, dove giri ormai a vuoto alla ricerca di trasmissioni di un certo livello. Le trasmissioni di livello esistono, ma oggi sono su Internet. Da arcoiris.tv a viralvideo.it per fare alcuni esempi. Per non parlare della TSI che mette online i documentari passati su Falò, la trasmissione di approfondimento, ... ... o la stessa RaiClick, su cui a volte si trova qualcosa di veramente valido. Esorto chiunque non l'abbia ancora fatto a sottoscrivere un abbonamento adsl, o superiore (io uso tiscali mi trovo bene), e a divorare audiovisivi in rete. Dopo si tratta di ingegnarsi un attimino e perdere qualche minuto a cercare i materiali e i siti giusti. Forse manca un sito-directory o portale con i link a questi materiali, potrebbe essere uno stimolo per siti come luogocomune a organizzare o raccogliere informazioni specifiche sui video in rete. Di reporter validi ce ne sono tanti in giro, ed hanno generalmente prodotti giornalistici di buon livello. E' gente che fa inchieste da anni, con le palle (non come i giornalisti da strapazzo che ci propina il catodo brodaglia), che però si vede rifiutare ormai i propri video anche dai canali generalmente sensibili ai problemi veri (Tg3 o Report), ma che non è per questo da meno dei vari quaqquaraqquà che fanno gli specialoni dei TG (roba da tg dei ragazzi!!). Diamo una mano alle TV-online a crescere, parliamone, passiamo i link ad amici e parenti. Lasciamo i nani e le ballerine alla tv tradizionale ormai occupata, conosciamo il mondo attraverso la rete libera, senza barriere nè tecnologiche nè culturali. A volte mi sento metaforicamente come un disabile, che trova nei mezzi di comunicazione di massa una barriera architettonica al proprio cammino intellettuale. Allora vado in rete, e ricomincio a camminare.... Dario C. (Miradio)