Dietro ad ogni gesto umanitario c’è sempre un secondo motivo, che giova comunque in qualche modo all’autore di quel gesto. Non esistono atti di generosità pura, almeno non a livello politico.
Erano sembrati così carini gli americani, quando ieri hanno annunciato che intendevano abbattere un satellite difettoso, che sta perdendo quota, e si accinge a rientrare nell’atmosfera con a bordo quasi 500 Kg. di un carburante particolarmente tossico. Per evitare quindi che il satellite vada a colpire qualche centro abitato, disperdendo ovunque il liquido tossico, il Pentagono ha annunciato ieri che intende distruggerlo con un apposito missile, lanciato da una portaerei, poco prima del rientro nell’atmosfera.
Oggi però saltano fuori i russi, che protestano ad alta voce dicendo che quello degli americani non è che un tentativo malcelato di collaudare un sistema missilistico inteso proprio a distruggere i satelliti stranieri in orbita terrestre. Il tentativo - fanno anche notare i russi - avviene in un momento in cui gli Stati Uniti mostrano una palese recalcitranza a sedersi ad un tavolo di trattative che aggiorni proprio i relativi sistemi di difesa spaziale.
I russi sostengono che in ogni caso la misura precauzionale sia esagerata: molte altre volte – dicono - dei satelliti fuori controllo sono rientrati nell’atmosfera, e pur portando a bordo materiali tossici nessuno si è mai preoccupato di abbatterli prima del rientro. Le probabilità che un frammento di un certo volume finisca su un centro abitato sono infatti davvero minime. (E comunque - penserebbe il cinico - costa sempre meno risarcire un contadino russo o americano che mandare un missile a intecettare il satellite).
I russi sospettano inoltre che il satellite contenga tecnologia avanzata che gli americani non desiderano veder finire in mani altrui. A loro volta gli americani lo negano, dicendo che anche se ci fossero a bordo tecnologie particolarmemte sofisticate, andrebbero comunque distrutte nell’impatto con l’atmosfera.
A questo punto ci resta da capire perchè mai le strumentazioni dovrebbero andare distrutte nel rientro con l’atmosfera, ... ... mentre il serbatoio con il liquido tossico no. (Ma poi, a cosa servono 500 Kg. di carburante, a un satellite che è già in orbita? Dove deve andare, a quel punto?)
Visto inoltre che incidenti del genere sembrano essere abbastanza frequenti, non si comprende perchè i satelliti messi in orbita non vengano dotati di un dispositivo di autodistruzione, da azionare da terra nel caso di emergenze come questa.
Ma ai militari, lo sappiamo, le cose semplici non sono mai piaciute, e per tirare giù un satellite che è stato portato in orbita con un missile come minimo ritengono giusto usare un altro missile. Altrimenti come si fa a spendere i soldi del contribuente, che sono già a loro completa disposizione sin dal giorno delle Torri Gemelle?
Massimo Mazzucco