In occasione del 90° compleanno di Henry Kissinger riproponiamo questo documento, scritto quasi 40 anni fa, che sembra contenere "in nuce" i primi vagiti del NWO.
NATIONAL SECURITY MEMORANDUM NSM-200
Umanitarismo, o eugenetica?
Il concetto è molto semplice: non ci sono abbastanza risorse al mondo per permettere a tutti di vivere in maniera decente? Invece di consumare di meno, e cercare magari di dividere più equamente quello che c'è, lasciamo morire un paio di miliardi di persone, e il problema non sussiste.
Questa è l'essenza, nemmeno tanto velata, di un documento sulla crescita della popolazione mondiale voluto da Henry Kissinger nel 1974, noto come National Security Memorandum 200. Il documento fu desecretato nel 1989. Nato ovviamente con intenti umanitari, esso corre perennemente su una linea di ambiguità che forse ai tempi poteva passare inosservata, ma che oggi sembra suggerire con chiarezza come le premesse di molti problemi attuali - AIDS ed Ebola in Africa, "tsunami" molto particolari, carestie interminabili, esperimenti di controllo meteorologico, ecc. - siano state gettate già trenta anni fa dal lungimirante Ministro degli Esteri di Richard Nixon. L'uomo che reclutava per la CIA i prigionieri nazisti da riciclare in America, l'uomo che firmò la condanna a morte di Allende e di trentamila desaparecidos (e che nello stesso anno vinceva naturalmente il Premio Nobel per la Pace), l'uomo che impose la fine delle "convergenze parallele" in Italia ... ... con il sacrificio di Aldo Moro, l'uomo che non sarebbe mai potuto diventare presidente, nelle sue stesse parole, "solo perchè non era americano".
Ecco alcuni estratti del NSM-200, con nostra traduzione. (La sigla LDC, che si ripete molto spesso, sta per Less Developed Countries, paesi sottosviluppati. AID, detta anche USAID, sta invece per U.S. Agency for International Development). Per chi fosse interessato, abbiamo formattato il
documento completo per word.doc (64 pagg.).
Qui invece lo trovate in html, diviso in tre parti.
NATIONAL SECURITY COUNCIL
WASHINGTON, D.C. 20506 - April 24, 1974
National Security Study Memorandum 200
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TO: The Secretary of Defense
The Secretary of Agriculture
The Director of Central Intelligence
The Deputy Secretary of State
Administrator, Agency for International Development
[…]
[quote]For most of man's history, world population grew very slowly. At the rate of growth estimated for the first 18 centuries A.D., it required more than 1,000 years for world population to double in size. With the beginnings of the industrial revolution and of modern medicine and sanitation over two hundred years ago, population growth rates began to accelerate. At the current growth rate (1.9 percent) world population will double in 37 years.[/quote]
Per la maggior parte della storia umana, la popolazione mondiale è andata crescendo molto lentamente. Al tasso di crescita stimato per i primi 18 secoli dopo Cristo, ci volevano più di mille anni perchè la popolazione mondiale raddoppiasse di numero. Ma dall'inizio della rivoluzione industriale, con la moderna medicina e le nuove regole igieniche, negli ultimi duecento anni i tassi di incremento demografico hanno cominciato ad aumentare. Ai ritmi attuali, la popolazione mondiale sarà raddoppiata entro 37 anni.
[…]
[quote]Growing populations will have a serious impact on the need for food especially in the poorest, fastest growing LDCs. While under normal weather conditions and assuming food production growth in line with recent trends, total world agricultural production could expand faster than population, there will nevertheless be serious problems in food distribution and financing, making shortages, even at today's poor nutrition levels, probable in many of the larger more populous LDC regions. Even today 10 to 20 million people die each year due, directly or indirectly, to malnutrition. Even more serious is the consequence of major crop failures which are likely to occur from time to time.[/quote]
La crescita delle popolazioni avrà forti conseguenze sul bisogno di alimenti, specialmente nei paesi più sottosviluppati ed a maggiore crescita demografica. Presumendo normali condizioni meteorologiche, ed un trend di crescita di produzione simile a quello più recente, il prodotto agricolo globale potrebbe anche crescere più in fretta della popolazione, ma vi sarebbe comunque il grave problema della distribuzione del cibo e dei finanziamenti, che renderebbe comunque probabili delle carenze, perfino rispetto ai livelli minimi di oggi, nelle nazioni più grandi e maggiormente popolate. Già oggi muoiono ogni anno, a causa, diretta o indiretta, della malnutrizione, dai 10 ai 20 milioni di persone. La situazione potrebbe peggiorare ancora a causa dei mancati raccolti che si registrano ciclicamente.
[…]
[quote]There will be serious problems for some of the poorest LDCs with rapid population growth. They will increasingly find it difficult to pay for needed raw materials and energy. Fertilizer, vital for their own agricultural production, will be difficult to obtain for the next few years. Imports for fuel and other materials will cause grave problems which could impinge on the U.S., both through the need to supply greater financial support and in LDC efforts to obtain better terms of trade through higher prices for exports.[/quote]
I paesi sottosviluppati più poveri e con un maggiore crescita demografica avranno delle grosse difficoltà. Essi troveranno sempre più difficile acquistare l'energia e le materie prime [di cui hanno bisogno], e nei primi anni faticheranno a procurarsi i fertilizzanti indispensabili alla loro stessa produzione agricola. Le importazioni di carburante e di altri prodotti causeranno gravi problemi che potrebbero ritorcersi sugli Stati Uniti, sia per la necessità di dare loro un supporto finanziario ancora maggiore, sia per i tentativi che questi paesi faranno per ottenere condizioni di mercato più vantaggiose, alzando il prezzo delle loro esportazioni.
[…]
[quote]The political consequences of current population factors in the LDCs -- rapid growth, internal migration, high percentages of young people, slow improvement in living standards, urban concentrations, and pressures for foreign migration -- are damaging to the internal stability and international relations of countries in whose advancement the U.S. is interested, thus creating political or even national security problems for the U.S. In a broader sense, there is a major risk of severe damage to world economic, political, and ecological systems and, as these systems begin to fail, to our humanitarian values.[/quote]
Le conseguenze politiche delle dinamiche in corso nei paesi sottosviluppati - crescita rapida, migrazioni interne, alte percentuali di gioventù, crescita lenta degli standard di vita, concentrazioni urbane, e spinte causate da immigrazione esterna - vanno a discapito della stabilità interna e delle relazioni internazionali dei paesi nel cui sviluppo gli Stati Uniti sono interessati, creando quindi dei problemi di natura politica, o addirittura di sicurezza nazionale, per gli Stati Uniti. Più in generale, c'è il forte rischio di danneggiare gravemente gli equilibri economici, politici ed ecologici mondiali, e quindi, con il decadere di questi equilibri, anche i nostri principi umanitari.
[…]
[quote]The central question for world population policy in the year 1974, is whether mankind is to remain on a track toward an ultimate population of 12 to 15 billion -- implying a five to seven-fold increase in almost all the underdeveloped world outside of China -- or whether (despite the momentum of population growth) it can be switched over to the course of earliest feasible population stability -- implying ultimate totals of 8 to 9 billions and not more than a three or four-fold increase in any major region.[/quote]
La questione fondamentale su cui ruota la strategia demografica mondiale, oggi 1974, è se l'umanità rimarrà proiettata verso il totale previsto [per metà secolo 21°] di 12-15 miliardi - che significherebbe una crescita dalle 5 alle 7 volte per quasi tutti i paesi sottosviluppati, Cina esclusa - oppure se, nonostante l'attuale vitalità dell'incremento demografico, questo potrà essere deviato al più presto verso un corso di stabilizzazione, che comportasse un tetto finale di 8-9 miliardi al massimo, con una crescita in una qualunque delle grandi zone del pianeta non superiore alle tre-quattro volte.
[…]
[quote]What are the stakes? We do not know whether technological developments will make it possible to feed over 8 much less 12 billion people in the 21st century. We cannot be entirely certain that climatic changes in the coming decade will not create great difficulties in feeding a growing population, especially people in the LDCs who live under increasingly marginal and more vulnerable conditions. There exists at least the possibility that present developments point toward Malthusian conditions for many regions of the world.[/quote]
Quali sono le difficoltà? Noi non sappiamo se il progresso tecnologico nel 21° secolo ci metterà in grado di dar da mangiare a 8, nè tantomeno a 12 miliardi di persone. Non possiamo avere la certezza che mutazioni climatiche nel prossimo decennio non porranno grosse difficoltà a nutrire la popolazione in aumento, specialmente in quei paesi sottosviluppati che vivono in condizioni sempre più estreme e vulnerabili. C'è la possibilità effettiva che il corso attuale porti a delle condizioni [di sopravvivenza] di tipo malthusiano, in svariate regioni del mondo.
[…]
[quote]But even if survival for these much larger numbers is possible, it will in all likelihood be bare survival, with all efforts going in the good years to provide minimum nutrition and utter dependence in the bad years on emergency rescue efforts from the less populated and richer countries of the world. A much more vigorous effort to slow population growth can also mean a very great difference between enormous tragedies of malnutrition and starvation as against only serious chronic conditions.[/quote]
Ma anche se queste grandi quantità di persone riuscissero a sopravvivere, di nuda e cruda sopravvivenza si tratterebbe, con tutti gli sforzi profusi, nelle annate migliori, a dare loro un sostentamento minimo, e nelle annate peggiori, a vederli dipendere drammaticamente da urgenti interventi di soccorso da parte delle nazioni più ricche e meno popolate. [Mentre] un impegno molto più vigoroso per rallentare la crescita mondiale potrebbe significare la differenza fra enormi catastrofi dovute a malnutrizione o carenza di alimenti, e una semplice situazione di difficoltà cronica.
[…]
[quote]Moderation of population growth offers benefits in terms of resources saved for investment and/or higher per capita consumption. If resource requirements to support fewer children are reduced and the funds now allocated for construction of schools, houses, hospitals and other essential facilities are invested in productive activities, the impact on the growth of GNP and per capita income may be significant. In addition, economic and social progress resulting from population control will further contribute to the decline in fertility rates. The relationship is reciprocal, and can take the form of either a vicious or a virtuous circle. This raises the question of how much more efficient expenditures for population control might be than in raising production through direct investments in additional irrigation and power projects and factories.[/quote]
Una crescita moderata della popolazione offre vantaggi in quanto i beni risparmiati possono o essere investiti, oppure permettere un più alto standard di vita individuale [un maggiore consumo pro-capite]. Se diminuiscono i beni da accantonare per mantenere meno bambini, e i soldi previsti per costruire scuole, case ed ospedali vengono investiti in attività produttive, gli effetti sulla crescita del prodotto nazionale lordo e sul benessere individuale potrebbero essere notevoli. Inoltre, la crescita socio-economica risultante dalla limitazione delle nascite contribuirebbe ulteriormente al loro abbassamento. Il rapporto [fra benessere e bassa natività] è reciproco, e può prendere l'aspetto di un circolo sia vizioso che virtuoso. Questo porta a domandarsi quanto più efficaci possano essere degli investimenti diretti a controllare il livello della popolazione, piuttosto che non a incrementare la produzione con nuove irrigazioni, maggiore energia o numero di fabbriche.
[…]
[quote]World policy and programs in the population field should incorporate two major objectives:
(a) actions to accommodate continued population growth up to 6 billions by the mid-21st century without massive starvation or total frustration of developmental hopes; and
(b) actions to keep the ultimate level as close as possible to 8 billions rather than permitting it to reach 10 billions, 13 billions, or more.[/quote]
Le strategie e i programmi mondiali in campo demografico dovrebbero contemplare due obbiettivi primari:
a) interventi per permettere una crescita stabile della popolazione mondiale fino a 6 miliardi, per la metà del secolo 21°, senza deprivazioni massificate o mancanza assoluta di speranze di sviluppo, e
b) interventi per contenere il tetto massimo il più vicino possibile agli 8 miliardi, e non permettergli di arrivare ai 10, o 13 miliardi, o ancora di più.
[…]
[quote]We must take care that our activities should not give the appearance to the LDCs of an industrialized country policy directed against the LDCs. [/quote]
Dobbiamo stare attenti a non dare ai nostri interventi l'apparenza di giocare a favore di una nazione industrializzata contro quelle sottosviluppate.
[…]
[quote]There is an alternate view which holds that a growing number of experts believe that the population situation is already more serious and less amenable to solution through voluntary measures than is generally accepted. It holds that, to prevent even more widespread food shortage and other demographic catastrophes than are generally anticipated, even stronger measures are required and some fundamental, very difficult moral issues need to be addressed. These include, for example, our own consumption patterns, mandatory programs, tight control of our food resources. In view of the seriousness of these issues, explicit consideration of them should begin in the Executive Branch, the Congress and the U.N. soon. (See the end of Section I for this viewpoint.)[/quote]
Vi è una diversa scuola di pensiero, che dice che un crescente numero di esperti ritenga la situazione demografica mondiale molto più grave, e molto meno addomesticabile con misure volontarie, di quanto generalmente si pensi. Si sostiene che, per evitare una insufficienza di risorse ed altre catasftrofi demografiche ancora maggiori di quelle previste, siano necessarie misure d'intervento ancora più radicali, che ci porteranno ad affrontare questioni di delicato ordine morale. Ciò include, ad esempio, [una revisione del]le nostre stesse abitudini consumistiche, pianificazioni obbligatorie, o uno stretto controllo sulle nostre risorse alimentari. Vista l'importanza di tali argomenti, se ne suggerisce al più presto una aperta valutazione da parte del ramo esecutivo, del parlamento, e delle Nazioni Unite.
[…]
(Chissà poi cosa avranno deciso?)
Testo e traduzione di Massimo Mazzucco per luogocomune.net
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