QUI la puntata integrale di Matrix dedicata alla questione del falso bin Laden. Hanno partecipato, fra gli altri, Giulietto Chiesa, Paolo Attivissimo e Massimo Mazzucco.
*****************************************************
SPECIAL LINK:
LA DEMOLIZIONE CONTROLLATA DI PAOLO ATTIVISSIMO
******************************************************
Poichè la puntata è stata ampiamente commentata dagli utenti durante la stessa messa in onda, mi limiterò ad aggiungere solo un paio di cose che riguardano la mia partecipazione. Purtroppo non sentivo quasi nulla di quello che accadeva in sala – mi arrivavano solo mezze parole, a spizzichi e bocconi – e quindi non ho potuto seguire la discussione, limitandomi a rispondere alle domande che mi venivano fatte da Alessio Vinci.
Se avessi potuto seguire il dibattito, avrei offerto una risposta molto semplice ai quesiti, solo apparentemente “insormontabili”, posti dalla controparte: la foto della “situation room” e la presunta figlia di bin Laden.
Sulla foto della situation room, ci è stato fatto notare che l’intero staff di Obama “non poteva” aver messo in scena le espressioni di preoccupazione e di orrore che effettivamente si leggono sui loro volti. Su questo concordo in pieno, l’orrore e la preoccupazione erano sicuramente reali. Il problema è che noi non sappiamo assolutamente che cosa stessero guardando quelle persone. Per quel che ci riguarda, potevano stare tutti assistendo ad un raid contro
il doppione di bin Laden (qualcuno devono pur averlo ammazzato, in quella casa), ed ecco spiegata la foto della situation room senza bisogno di rendere complice l’intero esecutivo americano. Le prime vittime dell’inganno sarebbero state proprio loro (come d'abitudine, peraltro, nella storia americana).
Riguardo alla “figlia di bin laden”, avrei semplicemente ricordato agli spettatori che l’ultima dodicenne a cui abbiamo creduto, ... ... in una situazione simile, era l’infermiera quwaitiana che ha denunciato al mondo la brutalità dei soldati di Saddam, che strappavano i neonati dalle incubatrici. Quell’ “infermiera” si rivelò poi essere la figlia dell’ambasciatore del Quwait a Washington, che aveva mentito dopo essere stata preparata per l’occasione dalla società di public relations Hill&Knowlton.
Vorrei anche commentare la mossa altamente rischiosa fatta ieri da Attivissimo, che ha scelto di approfittare dell’ignoranza del pubblico televisivo per ripetere la sua cantilena che “non esistono prove contro la versione ufficiale dell’undici settembre”. In rete ormai sappiamo tutti che su questo argomento Attivissimo è stato platealmente sputtanato, ma lui ha scelto di “rifarsi la faccia” e di ripartire da zero in TV, convinto che lo “scollamento” fra Internet e televisione sia destinato a rimanere in eterno. (Convinto cioè, in altre parole, che ciò che già è noto in rete non arriverà mai ad essere noto anche in TV).
Ancora una volta Attivissimo ha dimostrato di non comprendere affatto come funzionino i grandi flussi informativi a livello mediatico, e presto si ritroverà a pagare duramente le conseguenze di questo suo ennesino atto di stupida arroganza.
Concludo dedicando una risposta a chi, nei commenti, ha messo in dubbio l’utilità di questi interventi in televisione. Certo, la TV non è il luogo ideale per convincere nessuno, anzi la natura stessa del cosiddetto “dibattito televisivo” prevede che gli scontri si chiudano senza nè vinti nè vincitori.
Ma se anche un solo spettatore in più, nel corso della serata, è stato colto dal dubbio che la versione ufficiale del 9/11 sia falsa, lo sforzo di Chiesa e del sottoscritto – come di altri, in altre occasioni – è sicuramente valso la pena.
Non dimentichiamo infatti che la “grande bugia” si è propagata attraverso i grandi media mainstream, e che
solo attraverso questi la ferita potrà essere eventualmente risanata.
Certo, è un lavoro immensamente faticoso e frustrante insieme, ma qualcuno deve ben farlo, e certi problemi non si risolvono sicuramente restando a casa sul proprio divano a criticare. Se altri hanno soluzioni diverse da proporre, siamo tutti qui per ascoltarli.
Grazie a tutti per il supporto che mi avete mostrato in queste ore, mi è stato immensamente utile.
Massimo Mazzucco