Lo stravolgimento della logica ormai non ha più limiti: per un occidente ubriaco dal continuo gioco di bugie, infilate come matrioske una nell’altra, ormai vale tutto e il contrario di tutto. Provate solo a pensare alla versione ufficiale dei più recenti fatti di Madrid: la polizia spagnola viene a sapere dove si nascondono “alcuni dei terroristi sospettati per gli attentati alla stazione di Atocha”, di due settimane fa (ma non ne avevano già presi quattro in Tunisia, più quindici in attesa di indagini? Quanti ce ne vogliono, per mettere tre bombe, un’intera colonia di immigrati?) e circondano la casa in forze. A quel punto, “sentendosi spacciati”, i terroristi si mettono alle finestre a sparare a destra e a manca, cantando a squarciagola slogan in arabico (tanto perchè non ci siano dubbi). La polizia – solo a quel punto – si rende conto del pericolo che corre il vicinato, e cerca in tutti i modi di far sgombrare il maggior numero possibile di persone. Ma ecco che la mano di Allah si abbatte implacabile sul detonatore di turno, e del “covo” maledetto non restano che i soliti quintali di calcinacci inceneriti. Gli stessi calcinacci, tanto per intenderci, in cui stanno ancora cercando, al Pentagono, le scatole nere dell’aereo.
E noto infatti, prima di tutto, come la Convenzione di Ginevra stabilisca tassativamente che i terroristi di un qualunque attentato debbano trattenersi per almeno cinque settimane... ... in un luogo che non disti più di sei chilometri da quello dell’attentato stesso.
Dopodichè questi signori (tutti improbabili marocchini dal nome intercambiabile), sospettando di essere ricercati, invece di separarsi per non dare nell’occhio, si riuniscono tutti a vivere chiassosamente in un solo appartamento. In un quartiere di antica tradizione locale, chiuso al mondo, dove sono praticamente gli unici ad esser nati a Sud di Gibilterra.
Volendo comunque pensare che il peggio può sempre succedere, i maledetti preparano per la polizia una trappola mortale, pensando: se proprio dovremo morire, ce ne portiamo con noi il più possibile. Poi però, quando vedono che il cerchio si stringe, e che ormai non c’è più niente da fare, che fanno? Invece di starsene zitti zitti in un cantuccio, sperando di attirare più poliziotti possibile, si mettono a sparare dalle finestre, e finiscono per tenerli lontani dalla bomba (soprattutto per i canti in arabico, più che per le pallottole).
Bomba che poi, naturalmente, fanno inavvertitamemte scoppiare.
Peccato per il genio che ha inventato questa storia – o che l’ha forse letta sull’Intrepido, mentre stava al gabinetto - che ci abbia lasciato le penne anche uno dei loro. Il diavolo fa le pentole....
Massimo Mazzucco