di Giorgio Mattiuzzo
C'è una triste tradizione che accompagna gli italiani dalla nascita della Repubblica ai giorni nostri: la tradizione dei misteri d'Italia. Una lunga serie di stragi, omicidi, attentati accomunati dal fatto di essere ufficialmente “irrisolti”, di non conoscerne i mandanti e di essere ognuno il tassello di un mosaico più grande che fu la “guerra dei mondi” combattuta tra il '48 e l'89.
Insieme ai misteri d'Italia, nel nostro Paese è nata anche l'informazione alternativa, non ufficiale (controinformazione, secondo il gergo dell'epoca). A distanza di tempo abbiamo visto che quello che la controinformazione allora sosteneva si è sostanziato in fatti concreti e realtà documentali che – se pur non hanno fatto giustizia – hanno certamente stabilito che le verità “ufficiali” partorite all'epoca erano menzogne. E lo si può dire grazie a sentenze e verbali di Tribunale che non lasciano molto spazio ai dubbi.
Uno degli ultimi misteri d'Italia è stato il G8 di Genova del 2001. Mentre la verità “ufficiale” veniva srotolata dai politici nei salotti buoni dell'informazione nazionale, l'enorme lavoro della controinformazione era già partito, producendo una versione “alternativa” affatto opposta alla vulgata politichese.
Finché si è trattato di opinioni diverse, poco spazio vi era per la parola definitiva. Ma – a distanza di sei anni da quei giorni – si è giunti ad alcuni punti fermi. E come è solito nella tradizione dei misteri d'Italia, ... ... quei punti fermi sono stati messi in un'aula di Tribunale, nel luogo dell'ufficialità per eccellenza.
Per dare conto di ciò che accade nei processi scaturiti dal G8 di Genova, il Genoa Legal Forum ha prodotto un video dal titolo “OP Genova 2001– L'Ordine Pubblico durante il G8”.
Il Genoa Legal Forum è il gruppo di persone che coordina la rete di supporto a sostegno della difesa dei manifestanti accusati per i fatti di Genova. E' un lavoro di volontari che portano avanti una battaglia legale molto dura e difficile. Basti pensare che il reato contestato è quello di devastazione e saccheggio: un reato gravissimo, che prevede una pena dagli 8 ai 15 anni di galera e che pertiene ad azioni che minaccino lo Stato e la collettività. Il reato è così grave che non venne mai contestato per una manifestazione, nemmeno a quelle degli anni '70, che erano ben altra cosa da quello che si è visto a Genova.
E così, mentre l'accusa cerca di dimostrare che quei venticinque manifestanti avrebbero minacciato l'ordine costituito, inevitabilmente stanno spuntando fuori i documenti e le registrazioni che affermano come le vere violenze di quei giorni non siano state commesse da chi manifestava contro il vertice dei Capi di Governo. Il Genoa Legal Forum ha voluto creare, in base agli atti processuali, un documentario che renda disponibile ad un pubblico più largo possibile le verità che stanno emergendo, “OP Genova 2001– L'Ordine Pubblico durante il G8”.
E' da premettere che sul piano legale e processuale tutto è ancora aperto. Ma certo su quello storico e politico si sta mettendo la parola “fine” a tutte le speculazioni e a tutte le mezze verità, se non le sonore menzogne, che sono state sbandierate in questi anni. Il documentario parla attraverso i dati, così come si presentano. E se sul piano penale non porterà a niente, bisognerà finalmente cominciare a riflettere seriamente sulle persone cui è stata affidata la difesa della collettività, quando si è posti di fronte alla registrazione delle conversazioni di due poliziotti che ridono e si fanno beffe della morte di Carlo Giuliani.
Forse sul piano del diritto sentire un poliziotto che in Aula afferma che le Forze dell'Ordine usarono manganelli fuori ordinanza (cioè vere e proprie spranghe di ferro) non sarà perseguibile, ma è abbastanza per insinuare dubbi più che legittimi sulle intenzioni di chi gestiva la piazza in quei giorni.
Vedere messo nero su bianco che i danni e gli atti di vandalismo avvenuti a Genova sono accaduti certamente, ma lontano dai luoghi delle manifestazioni, sotto lo sguardo (elettronico) della Polizia e dei Carabinieri, mentre questi caricavano cortei pacifici e lanciavano lacrimogeni dagli elicotteri, dovrà scuotere anche l'animo più imperturbabile e far riflettere sullo stato dell'informazione italiana, che non ha mai spiegato veramente chi abbia creato disordini e soprattutto dove.
Non si tratta più, e non si è mai trattato, di posizioni politiche, o ideologiche o di bottega. Si tratta di avere due occhi per guardare e due orecchie per ascoltare. Non occorrono esperienza o titoli. Bastano solo quaranta minuti per capire cosa è accaduto.
Il video è disponibile in DVD per pochi euro, che andranno a sostenere le spese legali degli imputati. Comprare il DVD significa aiutare concretamente chi sta cercando di salvare dal carcere delle persone che hanno manifestato un pensiero (cliccare qui per ordinare il DVD). Il video è stato prodotto sotto licenza Common Creative, ed è quindi possibile visionarlo gratuitamente anche su Google Video (video in coda).
Segnaliamo inoltre la puntata di “Blunotte”, trasmissione di Rai3 dedicata ai misteri italiani, che qualche tempo fa ha trattato i fatti di Genova. Il taglio naturalmente è molto diverso da quello del documentario del Legal Forum, ma l'impostazione tipica della trasmissione – un misto di giornalismo, storia e romanzo giallo – ha permesso di andare ad investigare gli angoli bui di quei giorni. Si sono affrontati temi molto sensibili, come i pestaggi dei poliziotti, la conoscenza preventiva delle mosse dei “neri”, le infiltrazioni dei cortei.
La puntata è interamente visibile su YouTube grazie al lavoro di Piero79, utente di Luogocomune e gestore di un proprio spazio su YouTube.com vivamente consigliato per l'interessante documentazione che vi si può trovare (cliccare qui per vedere il video).
La visione dei due documenti servirà certamente a fare chiarezza su quanto accadde in quei giorni e soprattutto a mettere sulla bilancia quanto della verità ufficiale è vero e quanto invece non lo è.
Giorgio Mattiuzzo (Pausania)